dei conti del Tirolo. Venne loro incontro il guardiano del castello, un uomo simpatico, cordiale, con un sorrìso onesto sulle labbra. Dopo aver salutati i due giovani visitatori, chiese loro: — E la prima volta che vengono quassù ? — Paolo diede un' oc chiata interrogativa a Frieda, la quale aveva risposto con un cenno affermativo alla domanda del guardiano. — Oli è perchè — spiegò Frieda sottovoce quando il guardiano s' allontanò per prendere le chiavi del castello — i forestieri che vengono
a Merano ogni anno pei' passarvi la stagione invernale e primaverile, non tralasciano mai di visitare questa, rocca incantevole, trovando, ad ogni nuova visita, sempre nuove bellezze... e il buon uomo vuole naturalmente risparmiare il fiato a sò e la noia ai visitatori, ripetendo per la ennesima volta i cent storici, le descrizioni e le lodi in merito a questo storico monumento... Ecco che viene... — Questo, signori — incominciò il guardiano del castello con voce forte — è uno dei monumenti più
importanti del Tirolo, anzi senz' altro il più importante. Dalla 'Notitia digni- tatura utriusque Imperii,, dell'imperatore Teodosi oli si apprende che t£ Teriolis ; , era la sede del tribuno comandante il presidio romano, stanziato in questa parte della Rezia, e contempora neamente, la sede di un prefetto della terza legione. Dopo il tramonto del dominio romano, il nome del castello sparisce per lungo tempo dalla storia- Carlo Magno formò di questa regione un cantone che dalla Val Passiria andava fino
