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Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 12 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
; ma nel 1486 morì senza aver nulla ottenuto Sotto il vescovo Giorgio IV di Neydeck (1505-14) la politica filoasburgica giunse al suo colmo, poiché nel 1511 fu stipu lata la confederazione a comune difesa fra il vescovo di Trento, Cristoforo, vescovo di Bressanone, gli stati della provincia tirolese ed il Conte. La convenzione è divisa in 59 capitoli ed è conosciuto sotto il nome di libello dell’un dici che dall’Alberti è chiamato «infausto seminario di guai ai vescovi successori » 4 ). Il vescovo

— 12 — usurpazioni l ), I cittadini perciò insorsero e nel 1435 scop piò la rivolta in Trento, che fu presto sedata. Ma ci volle del tempo prima che il vescovo si accorgesse dello studio che mettevano i conti per introdursi nelle questioni del Principato 2 3 ). Alla fine Giovanni IV Hinderbach dopo la sol levazione del '1477 e 1480 pensò di far valere la sua auto rità, e mosse delle lagnanze al Conte perchè i suoi sudditi erano attirati piu all' osservanza degli statuti tirolesi, che dei propri

doveva pur accor gersi che in questa maniera soddisfaceva alle brame dei Conti del Tiralo di rendersi arbitri delle cose trentine. Con questo « libello » tutte le questioni dovevano venir definite dal Conte, ed il Vescovo, fuorché nello spirituale, rimaneva in tutto a lui soggetto. Il Neydeck morì il 5 Giugno 1514, e pare di veleno 5 ) causa il suo troppo zelo verso l’impe ratore. Sette giorni dopo la sua morte era già riconosciuto vescovo di Trento Bernardo desio, uomo eli grande ingegno, dottore

in ambo le leggi, prenotare apostolico, cultore delle arti e delle scienze. Con uno splendore ed uno sfarzo non mai visti prima, prese possesso della sua diocesi. Causa le ingenti tasse di cui eran ' gravate le popolazioni trentine, stanche d’ esser vessate in mille modi dai signorotti, sotto il governo di costui i contadini in nome dell’ eguaglianza, assoluta degli uomini si sollevarono per abbattere non solo la servitù materiale ma anche la inorale. Queste le notizie storiche necessarie a ben

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 85 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
BIBLIOGRAFIA Alberti Franc. Felice: Annali del Principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540 compilati sui documenti reintegrati da Tom. Orar. - Trento Monauni 1860. Ambrosi Francesco : Bernardo Clesio e la Guerra Rustica nel Trentino. - Trento Küpper e Fronza 1872. Id. - Commentarii alla storia Trentina. - Rovereto, Sottochiesa 1887. Barbmovi Frane. Vigilio: Memorie storiche della Città di Trento. - Trento Monauni 1821-24. MäUmann El. : Acten zùr Geschichte des deutschen Bauernkrie ges

aùs Oberschwaben - Freiburg 1877. Id. Quellen zur Geschichte d, Bauernkrieges aus Rotemburg a. d. Tauber - Stuttgart 1878. Bebel Augusto : La Guerra rustica. (?) Bensen W. : Geschichte des Bauernkrieges in Ostfranken. - Er langen 1840. Bonetti Ben. : Monumenta Ecclesiae Tridentinae. - Trento Mo- nauni 1760-65, Bottea Tomaso : La sollevazione dei rustici nelle valli di Non e di Sole nel 1525. - Trento, Archivio Trentino 1882 f. I. M. Storia della Val di Sole. - Trento, Monauni 1884 (vedi anche

recensione della medesima per L. Campi). Burgo ( Andrea da) Gesandter Königs Ferdinands: Geber dessen Briefe an den Cardinal und Bischof von Trient Bernard Cles. - In Accademie der Wissenschaften XXIV p. 159-252, Vienna. Burchlener : der Bauernkrieg von 1525 (in Tiroler Alinanach für 1805). - Vienna Degen. Burckardt : Geschichte des deutschen Bauernkrieges 1525. - Lip sia 1838.

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 5 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
INTRODUZIONE Il periodo di storia trentina,, (uno dei capitoli più inte ressanti e famosi) che io m’accingo a narrare, è quello della sommossa dei contadini nell’anno -1525, a cui fu da.to il nome di guerra rustica. Secondo che ci riferisce il Mariani, essa fu pure chiamata ((guerra dei carneri», perchè «i villani marchiano furiosi contro Trento a suon di corni e pive, sotto stendardi tolti alle chiese, et oltre F habito alla rusti cana portano ciascuno la vettovaglia in un sacco dotto carnero

» 1 ). Che il periodo della grande guerra rustica sia impor tante non solo per la storia dei Trentino, ma anche per la storia generale, è cosa abbastanza ripetuta, e che ben facil mente si può provare, osservando il numero di' quelli che narrano i latti di questo periodo, o che tentarono di farlo. Però noi non possediamo nella letteratura della nostra storia patria un’ opera tale, che possa bastare alle esigenze della critica moderna. Giacché alcuni dettarono delle pagine sotto l’impulso d’un preconcetto

, riuscendo in tal modo non a scrivere una storia, vera, ma a tessere i panegirici dei propri padroni, altri invece troncarono il lavoro appena incomin ciato, e nessuno arrivò a farci comprendere le cause impul- 1) Mariani; Trento con il Sacro Concilio. Trento 1673 p. iti:!.

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 72 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
72 — mauro e di Bonaventura Fanzino, dottore in giurisprudenza 1 ). Fecero prestar giuramento agli abitanti e li multarono di 3000 ducati d’oro. I complici della morte del signore di Nomi potevano tutti esser salvi, qualora avessero consegnato alla giustizia qualche capo della ribellione, eccetto Parisene di Negare, cui fu demolita la casa, colla proibizione agli eredi di più rifabbricarla. Battistone e Macanello da Pomarolo fu rono condotti prigionieri a Trento. Gli abitanti della Vafsugana

, Lagarina e Lungadige adun que avevano accettate le condizioni della dieta, mancava an cora d’ottenere il disarmo generale. Per arrivare a ciò si ricorse ad uno stratagemma. Per il giorno 17 settembre si invitarono tutti i rustici che avevano prestato il giuramento di fedeltà, a comparire colle armi sulla piazza di fiera a Trento, affinchè il vescovo fosse in grado di sapere sopra quanti soldati potesse contare in caso di bisogno 2 ). Essi vennero, fu fatta loro la rivista, ma quando meno

se F aspettavano, i soldati del presidio di città li circonda rono, li disarmarono ed arrestarono cica 50 individui che avevano fama d’essere stati gli istigatori della sommossa 3 ). Lo Steli ima uro non ci dà il numero complessivo dei pri gionieri condotti a Trento, ma si ha ragione di credere sieno stati molti, stantoché Bernardo desio con una sua lettera scrisse a Sigismondo de Thurin, che non sa ove custodirli, nè come iniziare la procedura. Tutte le comunità dell’ Anaunia, (come s’è visto più sopra

), si trovarono il 21 settembre sul prato di Bevo. I commissari avevano già ricevuto in consegna le armi, quando arrivò un tal « Vicini' de Brucio Termeni incoia » che annun ziò al popolo di non prestar il giuramento richiesto, perchè era pronto il soccorso dei sollevati tedeschi della vai d’Adige. I contadini meravigliati ascoltarono il discorso, ma privi d’anni dovettero star quieti, meno due : Chierico di Gaspare I! Regr. Bern. Clesii p. 150 - 1525 die 20 Aug Triti, - Barn. Ep. investivit noi. Hie

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 46 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
gingeva.no continui rinforzi al partito vescovile. I luogotenenti perciò arrivarono a reprìmere in Trento Finsurrezione; carcerarono tutti ì contadini dì parte avversa, i quali s’erano introdotti, ed impedirono coll’occupazione di tutte Jc porte, che altri vi potessero entrare, e misero in piedi una specie di guardia di città formata dì tutti quei cittadini, che sapevano affezio nati al partito vescovile -). La notizia della sommossa di Trento s’era sparsa ovun que, ed i Giudicariesi avutone sentore

, cercarono dì sollevarsi per scuotere anclTessi il giogo del principe e dei feudatari. I consoli si trovarono in un grave imbarazzo. Domandato consiglio a Bernardo desio, ricevettero in risposta l’ordine di mandar tosto a tutti i comuni delle Giudicarle un avviso che smentisse la notizia della rivolta della città 3 ). Per ciò il M maggio I consoli fecero avere « agli egregi et prudenti N. Massari et Governatori de le Indicarle citra ed ultra Du rone » l’avviso qui riportato : « La città di Trento non

esser redoliate, ma persister in la fede et debita sua fi deità, et così ve exorteme voliate anchor voi star contenti in la fede et non far alcuni tumulti » 4 ). Con questo semplice avviso i contadini delle Giudicarle rimasero quieti 5 ), anzi furono que ste vallate che fornirono a B. desio i soldati necessari per ridurre all’obbedienza i contadini sollevati 6 ). I Luogotenenti proclamarono poscia l’atto col quale sotto pena della forca e confisca di tutti i beni, venivano proibite le conventicole

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 29 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
popolo aveva in confuso o cominciava a vagheggiare : l’idea della propria libertà di fronte alla tirannia che vegliava su perba 1 ), Ma quest’idea non ebbe che un effetto momentaneo, ed è certamente meritevole di biasimo il fatto che la città di Trento non abbia ancora cercato di rivendicare con alcun ricordo la memoria di questo martire della libertà, il quale unito al suo popolo ebbe in mira l’abolizione del potere tem porale dei vescovi trentini. Se i cittadini di Trento non furono affatto

di Adelperio Calepini, Iacopo d’Arco, Nicolò di Fondo, Melchiore dall’Olio, Francesco e Giovanni Galli, Pietro Busio da Sporo ed altri vassalli occuparono a 5 ore di notte la porta di 8. Croce, e v’ intromisero il capitano di Porgine a nome del conte del Tirolo, e fecero prigioniero Antonio da Noi ve no e molti altri cittadini 3 ). Secondo il pre detto autore adunque codesta sarebbe stata unicamente una sollevazione di vassalli vescovili, quasiché costoro avessero potuto occupare la forte città di Trento

senza l'aiuto dei cittadini stessi ; ma invece si deve ritenere che fu un vero moto popolare Q. I sollevati presero possesso della città in nome del duca Federico, aiutati e spinti forse dal delegato ducale Ulrico di Matsch. Questi chiamò avanti a se per de finir la questione, tutti gli avvocati, i curatori ed i snidaci dei comuni, i quali protestarono altamente per la pogettata unione del Trentino a Milano e stabilirono di non voler ri conoscere più il vescovo per proprio signore 5 ). 1) Ambrosi

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 19 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
— 19 — in forza (.Ielle compattate una tassa, che dal nome tedesco « Sleucr )> fu chiamato «sleorayi. Era stato dichiarato che la cosa sarebbe stranialinaria, ma il principio non fu mu tato, e tali imposto furono un onere che il popolo non seppe più torsi di dosso, e fecero sì (come osserva l’Alberti ) l ) che per esse il principato di Trento da libero che era prima di venisse poco meno clic tributario. Di tal natura era anche la tassa, dei 1476 per la guerra contro i Turchi 2 ), per non parlar

d' altre molte. Si può ben dire, senza tema di com promettersi, .che queste imposte gravavano intieramente sulla parte più bassa della scala sociale, anzi servivano di stringer sempre più addosso ai miseri contadini i ceppi della servitù, facendoli pari agli schiavi degli antichi D. Date tali condizioni non mi. so spiegare come il Conte \ igilio bariamovi abbia potuto scrivere: (( J nostri contadini vrm 'potevano dolersi d' alcuna schiavitù, nè d.’ alcuna op pressione, ed- il malesci apio solla alo dei

vicini e le speranze di migliorare la condizione propria , ovvero il desiderio di libertà, potè auerll spirili alla sollevazione ed, alla rivolu zione » i). L’iniquità del sistema feudale, e gli abusi infiniti dei leudatari fnron le cause che spinsero gli oppressi contadini a sollevarsi ed a chiedere debite riforme. Non avevano forse ragione d esìgerci un miglioramento della propria sorte per tirar innanzi la stentata'vita? Non si deve però ritenere che tutto il paese fosse feudo, poiché .1.reato era

retta a comune, anzi la forma di governo die vera stata introdotta permetteva al municipio di prender parte agli ai lari del Principato ora con voto consultivo, ora deliberativo. Anche 'Trento ebbe i suoi consoli ed un libe rale statuto, finche Federico I tentò di .frenare i governi popolari, e si propose di farla finita col municipio di que sta città. Ordinò che dovesse smettere tutti gli atti di so vranità che aveva esercitato in passato e dovesse dipendere 0 Alberti: Annali p. 3-10. Ambrosi

p. 207. 2) Alberti ; op. oit. p. 350. .!) Ambrosi ; Opere minori passim. •1) Larbncovi : Memorie storielle di Trento p. 101.

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 66 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
, per cui al primo assalto colla perdita dì 3 soli uo mini (come narra lo Stellimauro) e 15 prigionieri si ritira rono ed andarono a raggiungere gli Aesuganei 5 ), che vole vano, dopo la cattiva prova di Trento,’tentar di prendere il borgo dì Porgine 6 ), Ma gli abitanti dì questa borgata avver titi in tempo si misero sulle difese e chiamati in aiuto « Kno- pos atque argenti fossores », della valle dei Noe beni ricac ciarono gli assalitori, ì quali dovettero desìstere dall’impresa, e dopoché

(cedulìum petiere, sponte disiunctl evanuere » 7 ). Narra il P in ciò che quando i sollevati della, Scala erano quasi per intero sconfitti, fu tirato un colpo di cannone dal castello di Trento, per spaventare la turba, dei fuggenti, ma i capitani vescovili, dubitando che fosse successo qualche tumulto nella città, e che il partito democratico-repubblicano stesse per uscire coll' intenzione d’ unirsi ai contadini, sti marono opportuno ritornare in fretta entro le muTa 8 ). Que- 1) Stellimauro : Guerra

longo certamine proeliatur; tandem rustici territi, pedes re- tnllere» l ), e non dà alcun particolare eli questo combatti mento del 31 agosto, che fu il solo vero atto di guerra in tutta la sollevazione. Il più ciò all’incontro narra piuttosto prolissamente il fatto (comedi solito), dal quale risulta che gli assedianti, mancato loro il valido appoggio degli abitanti delle valli del Nosio, al primo assalto si ritirarono 2 ). Però, tenuto conto della posizione fortissima alle Paste, si ha ragion

di credere che non abbiano sì tosto posto nella fuga la loro salvezza, ma che si siano ritirati solo per il numero prepon derante dei nemici, ed in forza della superiorità delle anni, dopo aver subito , da ambidue le parti grosse perdite. ^ Più facile fu ai cittadini il disperdere i villani della parte occidentale^ situati nella posizione detta alla « Scala » 3 ), al di là dell'Adige, capitanati da Vigilio Tiomali 4 ). Forse qnesti erano scoraggiati per la sconfitta toccata a] collegati di Val so Zana

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 71 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
— 71 — tanti della Val d’ Adige (come ho già detto) i quali accet tarono le condizioni imposte dal vescovo nei diversi para grafi che l'Alberti ci tramandò col suo documento. In seguito tutti gli altri abitanti. « Pridie idus Sept. » il conte Gerardo d'Arco ed il conte di Lodron con 4000 fanti andarono ad assumere il giuramento degli abitanti di Valsugana. In questa vallata inflissero grosse multe e 25 dei caporioni furono mandati prigionieri a Trento 1 ). Proseguirono poscia da Levico

ducati, da pagarsi in due rate, la prima alla festa di 8. Gallo (16 ottobre), la seconda alla festa della, Purificazione bell'anno seguente (2/2 1526) 2 ). Bitornato a Trento, Gerardo d’Arco fu mandato in com pagnia di Francesco di Castel! alto con 1000 fanti ad impa dronirsi delle giurisdizioni di Nomi, Castro-corno e Castel- ftuovo 3 ). Per vie erte e strette' ì commissari arrivarono sul monte sopra A Pieno. Discesi nella valle, demolirono le case dei principali capi ed installarono nella

a Strigno, e quivi pubbli carono la sentenza « con tra homines pìebatus Strigni, Castri Ivani in puncto rebellionis », sentenza che oltre le condizioni fatte agli abitanti della Val d’Adige, conteneva la proibizione agli abitanti di Striglio e di Castel Ivano di mandare propri rappresentanti alla Dieta d 5 Innsbruek. Vennero banditi in perpetuo quelli che avevano preso parte all'uccisione di Gior gio Puler, ed i loro beni furono confiscati, se qualcuno d’essi fosse capitato nelle mani della giustizia

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 7 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
esistenti nella biblioteca di Trento, e precisamente nel voi. X.. del llegestum Coti, desi ani. *). Non istà indietro a costui, per cortigianeria ed adula zione il secondo narratore (in ordine di tempo) Gian Pietro Penci, mantovano, che secondo la moda dei suoi tempi cam biò il suo nome in quello di Gian Pirro Pili ciò. Scrisse la storia delle vite dei P. Vescovi di Trento : De gestis Duci un Tridentinorum » ~) in T2 libri, di cui uno tratta della guerra rustica. Era anche il lòri ciò uno dei favoriti

di Bernardo Clesio, che nel 1517 gli aveva data la facoltà di percepir mercedi per le sue lezioni 3 ), e da ultimo ((mota proprio» 1’ aveva nominato canonico della, cattedrale di Trento. Contemporaneo ai due sopra detti ò il tedesco Georg kir cli ni ciyr von Rageii , il quale nelle « De.ukwiirdigkeiten senior Zeit » narra brevemente le vicende delle diete d’Innsbruck, che. hanno grande importanza per lo studio di. questo perìodo di. storia e furono pubblicale da Theodor G. von Karain nel- P opera « fontes

— 7 — molto accurata. Dal titolo della cronaca, senza tener calcolo delle frequenti espressioni contenute nel corso del libro a carico dei contadini (p. o. immanes rustici ; mens laeva, mens rustica nnimusque malus) si capisce che <• scritta con par zialità e ciré narra solo quello die può metter in'bolla luce il 'Vescovo, proprio padmno, ed il C-te del Tiroìo. Nissuna meraviglia per questo, perchè il Clesio lo teneva fra i suoi lavoriti e gli aveva, concesso il titolo di nobiltà coi docu menti

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 50 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
ed altri inviassero alcuni uomini ad incon trarlo, ma ricevettero un reciso rifiuto. A questo diniego, si riferiscono le parole dello Stellìmauro « invitis plebeis », per cui la scorta del vescovo venne formata solo con milizie l delle Giudicane 5 ), Arrivato a Trento, B, desio fu condotto | con grande pompa al castello. La data della sua venuta è il 7 giugno e non come dice T Alberti (e 1’Ambrosi che da luì copiò) « poco prima o poco dopo il 15 giugno °), giacche lo Stellìmauro antepone il ritorno del

— 50 — alcunché contro il prìncipe vescovo, e di non assentire al cun progetto dannoso ai preti ed ai nobili, ma di prendere unicamente in nota i gravami da presentarsi alla dieta, pro vinciale. Sciolto il convegno di Merano, i consoli ripeterono al vescovo il desiderio della popolazione d’averlo in città, ed a questo scopo mandarono come ambasciatore a Riva il dottore Alessandro Guelfo 1 ). 1/ arciduca stesso scrisse una lettera a Bernardo desio persuadendolo al ritorno, tanto più che

Francesco Castellalto era sicuro di aver forze bastanti per difenderlo 2 ), Il vescovo aderì al consiglio, e ne sono prova le due lettere una ai consoli l’altra all’ arciduca, alla quale Ferdinando rispose con una di congratulazione per il preso proposito 3 ). Nel Consiglio di Trento Gian Andrea, Scutelli lesse una lettera di B. desio nella quale annunziava che in quel giorno (5 giugno) egli sarebbe a Toblino 4 ). I consoli ed i luogotenenti insistettero perchè i comuni rurali di di vezzano, Bovo

vescovo all' apertura- delia-dieta, e perchè l’ultima lettera di Bernardo ai consoli è in data : 5 giugno. Mentre si teneva il convegno a Merano, la città di Trento rimase fedele, ma non si mantennero altrettanto quiete le rimanenti vallate. Giacché se le Giudicane e la Rendena « destinarunt se esse fìdeles » 7 ) in grazia dell' avviso dira mato dai consoli, anzi « cxibucrunt se paratos esso ad defen- 1) Stellìmauro: Guerra rustica lìl>. Il Capo I. 2) Archivio Vili f. I p, 42 4\6 1525. 3) Archivio

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Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 25 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
— 25 — spendere le ostilità e di mandare un’ambascieria a Giorgio per trattare le condizioni iella pace. —- Ma ritorniamo alla rivolta, di Trento. Alla, notizia dei primi tumulti il duca Fe derico aveva invitato il vescovo a Bolzano, ma egli s’era scusato addunendo come causa del suo rifiuto (secondo scrive 1’ Egger Q le funzioni della settimana santa. Non credendosi però forte abbastanza per abbattere gli insorti cittadini, Gior gio chiamò in aiuto il capitano italiano Ottobuono da Terzo, che

Francesebino e Giacomo, due suoi ufficiali nelle valli, ritenuti causa della sommossa 4 ). I Trentini quando capirono che s’addensava sul loro capo tutta la vendetta del vescovo, pensarono di salvarsi tirando in inganno il Liechtenstein. Si mostrarono cioè pentiti della loro sollevazione, ed il 31 marzo per mezzo d 5 un’ambasceria chiamarono il vescovo a Trento. Egli credette alle parole dei messi e venne alla sua sede, ma mentre si recava alla cattedrale lo arrestarono, e dopo averlo per alcun tempo

rese colpevoli le persone colpite dalla furia popolare, ed implorarono ampio perdono. 11 principe ascoltò con attenzione il discorso e le suppliche dei deputati e dopo essersi consigliato coi suoi fidi, annuendo alle devote domande delle Ville e Comunità, accordò generosa assoluzione dei reati di qualunque specie commessi in occasione della rivolta. Dichiarò a nome suo e dei suoi successori di non permet tere che mai più venissero rifabbricati i tre castelli abbat tuti, ed esiliò in perpetuo

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Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 75 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
quel Ba.ttistone e quel Macanello da Po- marolo, fatti prigioni in Lugano a, furono impiccati a sub Sardanea monte » prima del loro arrivo in Trento '). Comunque sia il 3 ottobre, al suono della campana pre- torìale tutti i prigionieri vennero condotti sotto forte scorta in piazza, ove Gian Giacomo Calla vino « maleficioruin tabel- lio» lesse ad alta voce la sentenza. Quindi, fattili inginoc chiare uno accanto all’altro (serialiin) il carnefice tagliò la testa a Cri stello da Pine, e ad Antonio

— 75 — fatto che egli scrisse quest’operetta verso la metà del 1526, mentre i processi durarono anche parte del 1527, Le esecuzioni adunque, come, narra lo Stellhnauro, in cominciarono in Trento sulla piazza dei nobili nell’ ottobre 1525. Mi sembra però che questa data sia errata poiché nel corso di quest’ istoria abbiamo visto quel Vittore da Sfruz venir impiccato sui prato di Bevo addi 21 settembre per or- ' dine dei commissari; ed anche prima si fece giustizia d f alcuni prigionieri. Giacché

di credere che gli altri tre sieno stati giustiziati dopo l’aprile 1526. Il giorno 16 ottobre fu decapitato Simone Orlandini (o Rolandini) de Ambulo (Dambel) uno dei capi della rivolta dei Nauni, e con lui ebbe egual sorte Pietro Berti di Tas sodio. Il 23 dicembre Giacomo Corradini da Borgo « vir nefa- stus et scelestus, gravibusque delietis perplexus » e primo fra i sollevati della Valsugana subì il taglio della testa, e fi nalmente per mano del carnefice finì pure i suoi giorni addì 14 aprile 1526

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Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 76 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
. Nicolò detto lo Spadaccino da Telino fu condannat o ad aver troncate jiiie dita della mano destra, 1) Stellimauro : Guerra rustica lib. Il cap. XXII. 2} Manoscritto dei Processi p. 19. 3) Mariani: Trento con il sacro concilio p. 319. 4) Egger : Geschicbte ecc. „voi, II p. 117.

— 76 — porioni della rivolta in Pergine i ). Questi da prima era stato esiliato ed era andato ned Vicentino, poscia a Passano, ma ritornato in patria fu posto alla tortura dei carboni ardenti, che da forte sostenne, ma ad onta dei suoi giuramenti d’in nocenza fu condannato a morte addì 20 marzo 1526 2 ). Non contento il vescovo delle condanne capitali inflitte e delle multe complessive, volle vendicarsi col torturare i miseri prigionieri ed oc con e alcuni esempi. A Filippo da Como tagli api

etra, agitatore deh popolo di Terlago furono cavati gli occhi. Di costui FEgger (copiando il Mariani) 3 ) ci dice che fa in tal maniera castigato, perchè non avesse da diventar spergiuro, avendo un giorno giurato di vo ler perdere gli occhi se fra tre di non avesse coi suoi demolito il castello di Trento! 4 ). A Michele Stringa da fornace ad a Domenico Fontana di Magazono furono tagliati l’indice, il pollice ed il medio, coi quali avevano giurato fedeltà al ve scovo ; a Giuseppe Pettini di Povo

« rusticorum advocato et oratori segaci » che si riteneva da più d’un Demostere e d’un Fischine, fu letta sentenza di morte, ma la pena per inter cessione della gentildonna Dorotea Pretnam-a, gli fu commu tata in perpetuo'esilio. A Nicolò Micia da Pine « ungaci » fu cavata la lingua perchè all’ arri vocici commissari in Di vezzano ubbriaco (bachatus) aveva ingiuriato con oscene parole Ferdinando d’Austria, il Cardinal Clesio, Carlo Trapp, Antonio Qnetta ed Andrea da Reggio. A Giovanni Matteo di Torcalo

si donò la vita per intercessione <l'alcuni amici, verso la multa di 100 Aurei (fiorini d’oro) ; a Stefano toriati di Fornace fu fatta condanna di morte, ma poscia la pena gli fu cambiata'in un anno di carcere duro ed a proprie spese. Angelo Baratillo di Sfruz per mancata fede verso il vescovo suo signore ebbe tagliati Y indice ed il pollice ; Saìvadore da Tres e Bernardino da Tajo furono puniti col taglio della lin gua, ed egual sorte subirono Francesco pittore e suo nipote Gau denzio Canais da Borgo

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 67 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
, in ragione di fior. 6 per casa, e per completare la somma ne cessaria, i ricchi dovranno pagare per i poveri. 7 Arresa a discrezione da parte dei principali capi sotto pena della pri gione ai figli loro e confisca dei beni. I sollevati del circondario dì Trento ed i messi della Valsiigana. accettarono queste condizioni, e cc pridie nonas et VII Id 11 s Septembribus in foro Boario (piazza di fiera) cifra Atheshn, et apud Ah bali a in (di S. Apollinare o S. Lorenzo) ultra Atheshn extra urbis in ceni

— 67 — sto colpo di cannone forse si deve ritenere sia stata la causa che vi sieno stati solamente 3 morti e 15 prigionieri. I vinti da Pergine mandarono propri messi al vescovo raccomandandosi alla sua clemenza, e questo successe « pridie nonìs septerabribus » l ). Il vescovo ricevette bene gli amba sciatori,, e d a un documento possiamo ricavare le condizioni generali che il vescovo impose ai sollevati che avevano preso parte all’assalto di Trento. 1. Consegna delle bandiere ed armi sotto

a insìurandum, datis tribus prò singola plebe obsidibus, Bernardo desio Duci Trid. prae- .stit,ere» 2 ). Poscia il vescovo ordinò ai commissari d’andar in ogni singola vallata ad assumere il giuramento di fedeltà 3 ). Ma è tempo che colla nostra storia ritorniamo ai Nauni, per vedere le ultime fasi di questa sollevaziane. Per accer tarsi della venuta di Coir ad ino Spergser von Gflurns (Gìoro) i contadini mandarono da 0 ss arma alcuni ambasciatori, i quali dato il caso che il capitano imperiale giungesse

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Libri
Anno:
1898
¬La¬ guerra rustica nel Trentino nel 1525
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Pagina 6 di 89
Autore: Grandi, Luigi / Luigi Grandi
Luogo: Cles
Editore: Visintainer
Descrizione fisica: 87 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.586
ID interno: 315463
cura della deputazione di storia patria, di Venezia -). .A primo che abbia narrate lo vici-mìe della guerra ru stica nel Trentino fu Gerolamo Bretio-SleiUmani ‘0 nel libro; «de bello rustico et tumulti.! ad versus pium Brinci peno Ber na r.tu m Clesium Episcopura ac Tridentinormn ducetti tirbem- que Tridenti ce leder r imam post oius diseessum indebite ge sto » L’originale manoscritto esiste nella biblioteca civica di Trento e fu pubblicato dal dottor Gerolamo Girardi de Pietrapiana, che vi premise

, e pur troppo in grande copia furono all'epoca della secola rizzazione del Principato vescovile trasportali parte ad Inns- bruck, parte a Vienna, parte a Monaco, parte dispersi. Ncl- l’archivio vescovile si dovrebbero però trovare ancora alcuni dei molti atti dì quell' epoca, se la gelosia di casta non ve gliasse attenta acciò non venga sollevato il velo, che, copre i misteri di circa 8 secoli (-1027.800) di dominazione cleri cale r ) Alcuni documenti ci furono conservati e si possono rinvenire

o nell’archivio municipale, o in quello privalo delia, famiglia dei C.ti Tlumn, e tutti questi, furono raccolti da quel bravo studioso clic è il D.r Cav. Carlo de Giuliani, e pub blicati successivamente nell’« Archivio Trentino »; ma di que sti più tardi. Nella biblioteca, di Trento nncorincditi si hanno i documenti relativi ai processi intentati ai sollevati, fonti importantissime, dallo quali, si. può ritrarre F episodio con .verità storica. Frammentariamente furono questi pubblicati da G. B. Sardagna per

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