¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
anima ; nomina eredi suo nipote Marc’Antonio, suo fratello Cesare e tutti i suoi nipoti, figli di suo fratello Giovanni. Di Marina monaca nel monastero di 8. Spirito col nome di Flaminia esiste il testamento in data 24 gennaio 1605, a rogiti Pier Antonio Lavori, nel quale nominò eredi i suoi fratelli Marc’Antonio, Tomaso, Giovanni e Felice. A Giovanni, anziano della famiglia Saibante, rappresentato dal suo procuratore Gio. Francesco Pompeati di Trento, il principe vescovo di Trento, Sigismondo
Cesare, figlio di Marc’Antonio qd. Giovanni, ebbe numerosa prole: Felice, arciprete del duomo di Verona, Tomaso, cameriere del marchese di Burgau, Giovanni, Marc’Antonìo, tre figlie monache, Bortolamea, Marina ed Anna, e una quarta, Ottavia, coniugata con Girolamo Volpini. L’arciprete Felice fece testamento in data 18 giu gno 1668, a rogiti Francesco Bernardi, lasciando un legato di una torcia del valore di troni sei da darsi ad un canonico, perchè celebrasse una messa in suffragio della sua
Francesco, arciduca d’Austria, con lettera d’investitura dei 25 gennaio 1664, accordava i feudi già posseduti dai suoi antenati, per sè e Gio. Battista qd. Giulio, Marc’Antonio qd. Marc’Antonio, Ottone e Pietro, fratelli qd. Gio. Francesco; una seconda investitura ebbe Giovanni, in data 9 ottobre 1671, dal principe vescovo di Trento, Sigismondo Alfonso dei conti Thun, per sè e suo fratello Felice, per Gio. Battista qd. Giulio, per Marc’Antonio qd. Marc’Antonio e per Ottone e Pietro qd. Gio. Fran cesco
; lo troviamo pure nominato coi fratelli Marc’Antonio, Tomaso e Felice nella lettera d’investitura del 1615, e col fratello Felice in quella del 1632. Giovanni dalla moglie Benedetta Spolverini ebbe molti figli, cioè Nicolò, Cesare, Gio. Paolo, canonico a Verona, nominato nella lettera d’investitura del 1695 e 1698, Scipione e Tomaso, pure citati in quelle due investiture. Con Scipione, figlio di Tomaso, morto senza prole, si estruse pure questo ramo della famiglia Sai bante. Giovanni nel 1631
fu consigliere della città di Verona, nel 1631 e 1633 governatore della Madonna di Campagna, nel 1653 regolatore delle angurie (servizi personali), nel 1659 massaro dei pegni in mercato vecchio e nel 1660 elettore della casa di Pietà. Scipione, figlio di Giovanni, nel 1672 fu consigliere della città di Verona, nel 1673 massaro dei pegni in mercato vecchio, nel 1674 preside dei mendicanti e regolatore delle angarie, nel 1675