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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 250 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
spezzettato in lingue nazionali, in tanti dialetti e in lingue mino- ritarie? Chi non ricorda lo scalpore sollevato dal libro di Sergio Slavi «Le lingue tagliate?» Questo scrittore fiorentino ha scoperto in Italia 11 lingue minoritarie e ci dice che la Costituzione Italiana nel suo articolo 6, (mi pare), dovrebbe salvaguardare, tutelare queste mino- ranze, che vanno dai Tedeschi della provincia di Bolzano agli Slo- veni della provincia di Udine e di Trieste, dai Francesi valdostani ai Provenzali della

provincia di Torino ecc. ecc., fino ai 100.000 Alba- nesi in Calabria, fino ai Greci delle isole greche. Come puó funzio- nare una vita pubblica, culturale, con 11 lingue minoritarie? Una lin- gua al giorno d’oggi deve definirsi a partire dalle sue funzioni: fun- zioni pubbliche, funzioni culturali. Tutto questo è un problema che non si può risolvere dicendo che tutto ció che esiste deve conservarsi, perché bisogna dire la verità ci sono tante lingue, tanti dialetti attra- verso i secoli che sono

estinti, semplicemente per ragioni culturali o economiche. Con i migliori programmi di conservazione, di tutela, si puó trasformare una Hngua minoritaria in un museo folcloristico. Certe condizioni economiche e culturali conducono inevitabil- mente alla morte lenta di certi dialetti, di certe lingue. Non si tratta solo della lingua, ma anche del costume, delle usanze, delle tradi- zioni, della vita economica e culturale, e quando questa vita va per- dendosi, con il turismo, con le centrali elettriche

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 230 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
Ma proprio nella pagina del Crepuscolo, attraverso una piú ampia e approfondita conoscenza della letteratura tedesca, si annunzia un muta- mento di prospettiva storica, che contribuisce a determinare un’incri- natura nella visione di un’armonica collaborazione fra cultura germa- nica e cultura latina, Già in un articolo anonimo su Tieck (1853) il ro- manticismo è defmito negativamente come periodo reazionario, di disimpegno sociale, di fuga dalla realtà, di rifugio in fatue chimere del passato

. Ma decisivo in questo senso appare lo studio di Tullo Massa- rani su Enrico Heine e ilmovimento letterano in Germania(\%51), Sulla scia di Heine il Massarani delinea un quadro polemicamente negativo del romanticismo tedesco in contrapposto all’immagine idillica ed entusiastica della Staél: la conclusione del romanticismo tedesco è «l’abiura della materia, l’assorbimento della personalità umana e del- l’esistenza terrena nella contemplazione estatica dell’infinito», E’ evi- dente l’influsso della

concezione naturalistica della vita e dell’arte che si stava affermando anche in Italia. Massarani ne fa campione in Ger- mania Heine, che «bandisce la protesta della forza e della bellezza con- tro il nichilismo degli asceti, la riscossa degli istinti operosi dalla para- lisi del misticismo». 24) Ma intanto tutto un filone della spiritualità e della letteratura germanica appare irriconciliabile con l’anima latina e viene favorita la sensazione di un contrasto radicale, e forse irriducibi- le fra

De Sanctis. Non tanto sul piano delle dichiarazioni programmatiche, quanto su quello concreto della critica e della storiografia letteraria, egli sviluppa l’azio- ne di affiatamento della cultura italiana con la cultura europea, inizia- to dai romantici lombardi e proseguito dagli scrittori dell’Antologia, del Politecnico,della Rivista europea,de\ Crepuscolo, respingendo ogni forma di nazionalismo «chiuso». Nel periodo fra il ’60 e il ’70 a una grande ammirazione per la «scien- za» tedesca si unisce una

certa diffidenza, o paura, per la potenza ger- manica e per lo spirito nazionalistico che la sostiene. Dopo il ’70 e la sconfitta della Francia si accentua la consapevolezza del contrasto fra 194

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 418 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
chiamare „la barbarie della ragione”. Da piu parti infatti si levano le voci per denunciare gli eccessi dell’estremo consumismo, come delle unilaterali preoccupazioni economiche, le minacce di un militarismo portato ad oltran- za e di uno strapotere politico, ma anche con la piu precisa indicazione che, in ogni caso, si tratta sempre di salvaguardare l’uomo, e di ricondurre quindi il valore dell’educazione a quel piano della „dignità” che assai raramente coin- cide con il piano della „potenza

”. Non sono mancate recentemente voci che hanno riconosciuto che, quale che sia l’obiettivo proposto al programma educativo, sempre l’educazione, per essere tale, deve muoversi secondo le linee indicate dalla „bellezza”, cioé a dire dall’armonia, daH’equilibrio, che comporta tolleranza, sul piano etico-sociale, e responsabilità personale come fondamento della stessa responsabilità collettiva della società e dello Stato. Si assiste in questi ultimi tempi certamente alla riaffermazione della dimen

- sione socio-politica dell’educazione, ma non per subordinare l’educazione alle istanze necessariamente transeunti e mutevoli dell’economia o della po- litica, bensi piuttosto per riconoscere che l’uomo è quel „politico”, di cui la piu autentica tradizione umanistica di Platone e di Aristotele avevano già n- conosciuto ed esplicitato il significato. Ma insieme si riconosce che il politico non puó certamente soffocare l’umano, e che, per parlare autenticamente di educazione è pur necessario che venga

considerato esplicitamente il soggetto dell’educazione, che è da considerare l’uomo come valore, nel fondamento e nella esplicitazione della sua personalità, non certo strumento ad altro, bensi piuttosto kantianamente, il fine, a cui tutto deve essere ricondotto. È significativo che, lungo questa linea, si sia mosso il recente Congrésso Internazionale di scienze pedagogiche, svoltosi un anno fa a Grent (Belgio), e che le preoccupazioni della formazione della personalità siano state messe al centro del

dibattito internazionale, anche e soprattutto nel confronto non soltanto con le tradizionali correnti della pedagogia europea, ed extra- europea, ma anche con le nuove pedagogie dell’Africa, dell’Asia, dell’Ame- rica meridionale. Anche in questi Paesi - il cosiddetto Terzo Mondo - si impone il problema che preoccupa la cultura europea, e cioé il rapporto tra tecnologia e umanesimo, il pericolo di vedere subordinato l’uomo alla tec- nica e di vedere l’umanità unicamente preoccupata di un proprio

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 478 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
fatto e la consapevolezza che l’unità europea non è un’utopia o un’astra- zione, ma è la piú effettuabile delle realtà; che invece è ormai utopistico e fallace proprio il nazionalismo, perché la realtà oggettiva, constatata e veri- ficata, mostra che tutto oggi — la scienza, la cultura, l’economia, il lavoro, le comunicazioni — è, e non puó essere che universale, sovrannazionale e comune; cosi come sono comuni i problemi fondamentali degli uomini e dei popoli: quelli della libertà, della pace

, della sicurezza, del benessere. La coscienza europea e internazionale, per non risolversi in forme pura- mente ideali, deve aver chiaramente presente le necessità che i gruppi umani hanno di superare con concreti istituti politici, giuridici, economici, cultura- li, i limiti e le angustie delle autonomie, delle autarchie ispirate da spiriti na- zionalistici o dalla ídeologia che puó spingere ancora oggi all’imperialismo. Un’idea-forza atta a rawivare attivamente la coscienza comunitaria è quella

riguardante la pace nella sicurezza, e quindi le virtú che essa presup- pone ed esige: libertà, giustizia, rispetto, comprensione, essendo la pace non una virtú per se stessa, ma „un frutto di virtú”. L’ideale della pace, in realtà non puó fondarsi soltanto sulla negativa e rinunciataria paura delle distruzioni che una moderna guerra apporterebbe, ma deve trovare le sue ra- gioni piú valide nell’impegno positivo di tutti volto alla costruzione di valo- ri a carattere etico e rehgioso, di umanità

e universalità. Nella storia d’Europa si possono individuare l’origine, l’affermazione, lo sviluppo e lo spazio vitale della libertà; la sede tipica, quindi, del principio e del costume democratico. La rivoluzione cristiana pose i germi della democrazia con la dottrina dell’umanesimo, del diritto e dello Stato, con la rivendicazione dei valori della persona. La dottrina della libertà ed il regime democratico hanno il loro fondamento in un ordine metafisico ed etico, prima che politico, ed i principi

di diritto sono principi metagiuridici che saldano la filosofia con il diritto e il diritto con la politica, La storia della civiltà politica europea, dalla barbarie al feudalesimo alla modernità, è un lento e progressivo sviluppo dei germi posti dall’etica cri- stiana che costitui il tessuto connettivo dell’unità europea. In tutte le nazioni dell’Europa occidentale le „Carte dei diritti” hanno avuto quale fine principale la rivendicazione e la tutela della libertà delPuomo. II riconoscimento della

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 156 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
Contrapposizione certo non priva di senso, anche al di là del profilo sghembo che ne ha tracciato, con una sua inflessibile coerenza, Ador- no - Schoenberg progressivo, Stravinsky regressivo, restauratore - ma che ci pare non vada radicalizzata come del resto sembrano mostrarci gli stessi eventi piu prossimi a noi, in particolare la insospettabile demarche stravinskiana nelle regioni della serialità. Un senso che si amplifica ancor piú acutamente osservando la distanza culturale che separa

i due maggiori centri di pensiero e di fer- vore creativo in quei primi decenni del secolo, quello rappresentato da Parigi e quello che condensa gli umori della cultura austro-germa- nica e che si esprime soprattutto nei due momenti di Vienna e Ber- lino. La Parigi ”europeistica” da un lato, quindi, specchio e catapulta delle avanguaride piú provocatorie, ed i nomi sono quelli di Picasso, di Apollinaire, di Cocteau, dei fauves, di dada, accomunate nella ripulsa delle ritardate implicazioni

romantiche entro le acquiescenze borghesi che avevano finito per fagocitare lo stesso linguaggio impressionista. Lo scollamento della coscienza borghese è pure motore ed attiva- tore della cultura nuova che si muove tra Vienna e Berlino, ma con forza ben diversamente introspettiva, lucida ed autodistruttiva insieme, sismografo graffiante del crollo dei valori, della mercifica- zione dei fatti dello spirito, della perdita del senso delfinsieme, dell’uno. L’erodersi della tonalità, si è detto

, ed il prenderne coscienza è in fondo il riflesso in termini di contenuti musicali di quel senso disgre- gativo piú generale, indicato dalla storia politica, dalla storia della so- cietà. Come reagire ad esso è quanto il parallelo Schoenberg-Stra- vinsky sembra mostrarci in chiave quasi paradigmatica. Da un lato il russo che ai suoi primi passi sembra attingere aiuti con- sistenti al patrimonio della sua terra, con una scelta piuttosto esplicita e tangibile: la negazione di questo processo di erosione tonale

come fatto decadentistico, estraneo alle motivazioni propriamente musicali e la riaffermazione, per contro, della forza primaria della tonalità; ma- gari facendo un salto indietro per ricaricare con la forza del presente si- gnificativi reperti della cultura passata; o ricorrendo alle culture primi- tive per riscoprire una verginità offuscatasi lungo tanti secoli di civiltà; che è poi quello che fa Picasso quando riprende i motivi della scultura 120

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
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[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 30 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
FRANZ ALBER, Vice Sindaco di Merano, porta i saluti dell’Amministrazione comunale e sottolinea Fimportanza della manifestazione non soltanto per la cultu- ra, ma anche per la maggiore conoscenza fra i popoli del mondo di lingua italiana e quello di lingua tedesca. II Prof. DANIELE AGNOLI, Sovraintendente Scolastico della Provincia di Bol- zano, porta il saluto del Ministro della Pubblica Istruzione e augura buon esito al convegno. II senatore GIUSEPPE CARON ringrazia il Signor Presidente per

Pinvito rice- vuto e porta il saluto delPAssociazione Italia-Austria di cui è presidente. Ricorda che quest’Associazione fin dal 1975 sviluppa le relazioni di amicizia fra Italia e Au- stria, ispirandosi agli ideali europei. II Prof. LUIGICOTTERI, Direttore dell’Istituto Culturale Italo T edesco di Me- rano, illustra Íl programma del convegno sottolineando i settori culturali che stan- no alla base del programma: Í valori morali acquisiti e quelli religiosi della tradizio- ne che stanno alla base

. Valsecchi, si mantiene sulla linea della tradizione; sotto la duplice prospettiva della cultura italiana e quella tedesca ha scelto un tema di grande attualità (idea e realtà d’Europa) e lo ha sottoposto alPattenzione degli studiosi. Dopo la sua allocuzione il Presidente dà la parola al Dr. GIORGIO PO- STAL, Sottosegretario del Ministero della Ricerca Scientifica, del quale pubbli- chiamo l’intera allocuzione. XXVIII

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
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¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 541 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
2) E cosi, dopo che furono vinte, tramite l’intervento della Santa Sede, le resistenze dei Padri Scolopi, attuali abitatori della vetusta Badia Fiesolana, fu scelto a sede dell’Istituto europeo questo nobile e glorioso edificio oppor- tunamente modificato e ampliato. Prima di proseguire, è giusto che spendiamo due parole su questa mille- naria costruzione, che nella forma primitiva fu sede della Cattedrale di Fie- sole e del Palazzo episcopale; ai primi decenni del mille, poi, furono ivi

co- struiti una nuova chiesa e un monastero occupato prima dai camaldolesi, in seguito da monaci benedettini, poi dai Canonici regolari lateranensi, i quali ultimi con l’aiuto del munifico Cosimo il Vecchio nel 1456 iniziarono con schemi prettamente rinascimentali la ricostruzione del monastero e della splendida e armoniosa chiesa - che ora funziona d’aula magna. ”Perché i nuovi abitanti potessero coltivare gli studi, Cosimo dette l’incarico a VespasÍano da Bisticci di allestire per il monastero una

biblioteca. Vespa- siano lavoró alla Badia per due anni con 45 aiutanti. Nei circa duecento codici che furono trascritti o comprati o regalati figuravano i piu importanti testi della cultura classica e di quella cristiana. Dopo il decennio della ricostruzione, il periodo piu glorioso della storia della Badia Fiesolana è quello legato alla figura di Matteo Bosso. Membro dell’Accademia Platonica, amico dei piú grandi umanisti fiorentini, ospitó nel monastero, anche per lunghi periodi, Pico della Mirandola

, Angelo Poli- ziano, Roberto Salviati, Demetrio Calcondila ed altri, Per mezzo di loro pubblicò alcuni suoi scntti ed entró in consuetudine con Marsilio Ficino e con Lorenzo il Magnifico, al cui figlio Giovanni (il futuro Leone X) conferi nella chiesa della BadÍa il cappello cardinalizio nel 1492. II monastero, soppresso nel 1778 dal Principe Pietro Leopoldo, un centi- naio di anni dopo i Canonici di Fiesole, proprietari dell’edificio, lo affittaro- no ai padri Scolopi che vi stabilirono per circa

cento anni un prestigioso colle- gio assai noto in tutta Italia. 3) La scelta definitiva della sede confermó nei profani, ossia nei non addet- ti ai lavori, l’idea che l’Università avrebbe assunto una fisionomia umanisti- ca, invece i competenti sapevano che, oramai scartatoanche unindirizzoma- tematico-tecnico-scientifico o antropologico-biologico-psicologico, era sta- to presceito un programma, diciamo cosi, fondamentalmente sociologico, articolato in quattro dipartimenti: Storia e Civiltà

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Pagina 83 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
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Segnatura: II Z 759/15(1978)
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di interessi, le timide combinazioni dei disseccati cervelli diploma- tici, ai quali è affidata la storia presente del regno d 5 Italia? “Come puó l’Italia, "dove il vento salato soffia sino alla cima delle Alpi e sui valichi dell’Appennino sottrarsi al richiamo del mare, al richiamo della potenza e della grandezza“? Espressione, la prosa dannunziana, di uno stato d’animo: ma eco, ad un tempo, sia pur sommaria e approssimativa, di un movimento di pensiero, che si manifesta, con sempre maggior

evidenza, nel secolo. Una specie di “rivolta contro la ragione”, i limiti che impone, la con- cezione della vita che rappresenta. Ripudio della filosofia ufficiale, il positivismo, ultimo germoglio del tronco illuministico. Detronizza- ta, la Dea Ragione, al suo posto, i valori al di fuori e al di sopra della ragione in cui si esprime il nuovo spirito del secolo: la potenza, la vo- lontà, l’azione. Una vera e propria insurrezione filosofica, uno schie- ramento d’avanguardia, in cui si allineano

le nuove dottrine. Nietz- sche, la volontà di potenza di Nietzsche, Bergson, James, Sorel, intui- zionismo, pragmatismo, attivismo. Ripudio della filosofia imperante, nel campo del pensiero. Ripudio dei principii consacrati, nel campo dell’azione. Ripudio di quello che Léon Daudet chiama le stupide XlXe siécle, l’Ottocento democratico, cresciuto all’ombra dei grandi principii dell’ ’89. Ripudio del credo de- mocratico, delle sue premesse teoriche, della sua applicazione pratica. La rivolta contro

la ragione si risolve in rivolta contro la democrazia. Non piu diritti dei popoli, fratellanza delle nazioni, ma la nazione co- me volontà e potenza, come volontà di potenza. Avulsa dalle sue ra- dici democratiche, la nazione non è piu, ormai, che la nazione pura, la nazione assoluta, una realtà a se stante, che non ha altro fine che se stessa. Ripudiata la ragione, ripudiata la democrazia, il concetto di nazione cerca un suo significato, una sua giustificazione al di fuori della ragio- ne e della

democrazia. II nazionalismo francese fa appello alla storia, all’eredità della storia, a quella occulta e possente forza che è la tradi- zione. Maurice Barrés si richiama, m antitesi al cosmopolitismo illu- ministico, all’istinto vitale della nazione, che si esprime nella tradizio- ne. Charles Maurras invoca il ritorno al passato, il ritorno alla conti- nuità storica, all’istinto nazionale incarnato nella monarchia, in quel- la monarchia che aveva dato alla Francia un’anima e un corpo, in quel

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Pagina 87 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
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chiamare, è riservato il posto di protagonista. La nazione nella sua forma tradizionale ha cessato di essere l’unità fondamentale della politica internazionale: il suo peso si perde e si annulla nei grandi blocchi che gravitano intorno ai grandi centri d’at- trazione, le Superpotenze. Lo Stato nazionale non è piú in grado di ba- stare a se stesso, sia dal punto di vista politico che da quello economi- co. L’inserzione m un raggruppamento piu vasto diviene una necessità di soprawivenza. Gli Stati

europei si trovano dinnanzi a un perento- rio dilemma: o lasciarsi assorbire da uno dei due grandi gruppi rivali, arbitri della politica mondiale; oppure serrare i loro ranghi, organiz- zarsi in un regime di solidarietà, di integrazione politica ed economica europea. Su questa via si è percorso molto cammino. Si sta costruendoun edi- ficio europeo con sempre piu definite strutture: le prossime elezioni per il Parlamento europeo ne costituiscono I’ultima e piu significativa tappa. Ma il problema

europeo non è soltanto un problema di strutture, giuridico e politico; è anche un problema spirituale e morale. La deca- denza dei grandi Stati europei, la coscienza della loro debolezza atte- nuano il vigore della «carica» nazionale, rafforzano questo bisogno di solidarietà, di organizzazione europea. Ciononostante, il particola- rismo, l’egocentrismo conservano ancora profonde radici nell’animo dei popoli. La nazione come concetto assoluto, la nazione fine a se stessa dei nazionalismi totalitari

è naufragata nella catastrofe della guerra. Tuttavia, la tradizione di un secolo di lotte per I’affermazione del prin- cipio di nazionalità ha lasciato pur sempre una impronta incancellabi- le nel sentimento popolare. L’esaltazione patriottica della propria na- zione in concorrenza con le altre, è divenuta un luogo comune, che ri- sale di generazione ingenerazione. Sologradatamente si va sostituen- doal concetto «integrale» della nazionalità, la coscienza della relativi- tà del fenomeno nazionale, inteso

come fenomeno della storia, sog- getto alle leggi della storia, alle variaziom, ai mutamenti che l’evolu- zione della storia porta con sé. 51

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[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 78 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
di realizzare se stesso nel mondo, di “chiudere il cer- chio che lo separa da quello che non è se stesso”. II mito della nazione eletta non si limita alla sola Germania, anche se in Germania assume un particolare accento, l’accento ispirato al romanticismo. Prende, il mito, l’impronta dei diversi popoli in cui si manifesta, della loro cultura, della loro storia, delle loro tradizioni. II risveglio della coscienza nazionale russa si configura come opposi- zione, come antitesi alla civiltà occidentale, alla

quale sÍ contrappon- gono la spontaneità, l’originalità, l’originarietà del popolo russo. In antitesi con gli occidentalisti, che vantano come una conquista della civiltà l’apertura verso l’Occidente operata da Pietro il Grande, gli slavofili la combattono come una contaminazione; propugnano l’emancipazione dell’anima slava da ogni influsso esterno, che ne puó soltanto turbare la purezza. La polemica slavofila contro l’Occi- dente si accende di colori messianici. La missione della Russia, di questo

nuovo protagonista affacciatosi alla ribalta della storia, è quella di prendere il posto delle vecchie nazioni dell’Occidente, che hanno esaurito il loro compito. Qual’é la posizione della Russia nel disegno universale della sto- ria? si domanda uno dei piu significativi rappresentanti della cultura russa del tempo, lo storico Peterjakovlevic Ciaadàev. La Russia appa- re, nella sua evoluzione storica, come una entità isolata, che si perde nell’oscurità delle sue origini, senza una fisonomia, senza

della storia russa si risolve in una sconsolata negazione. 42

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 231 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
diverse e piü efficaci. E’ una nazione che si sovrappone ad un’altra e le toglie di mano l’indirizzo della civiltà. La supremazia latina se n’é andata ed ora il mondo è della stirpe germanica». 25) La visione europeistica si offusca ancor piú negli ultimi decenni del- l’ottocento, col prevalere in tutto Íl continente delle tendenze nazio- nalistiche, che si riflettono anche in Italia, dove si accentrano di nuovo attorno al mito di Roma, in chiave non solanto letteraria e culturale, ma politica

, e si manifestano anche come difesa della «civiltà latina» contro la «barbarie germanica». II culto della romanità, che nel Car- ducci è ancora congiunto con ideali universalmente umani, assume in D’Annunzio carattere esclusivamente nazionalistico e imperialistico. Nella Canzone dei Dardanelli egli lancia violente Ínvettive contro la «vecchia Europa avara e mentecatta» e nelle Verginidelle rocce afferma di credere che «la piú gran somma di dominazione futura sarà... quella che avrà in Roma la sua base e il suo

apice». Anche il Pascoli esalta la Roma imperiale, rivivente nell’Italia che guerreggia in Libia. La guerra ’15 - ’18 segna per molti ambienti culturali italiani il tra- monto definitivo della visione mazziniano-risorgimentale di un’Eu- ropa unita in una famiglia concorde di nazioni e il trionfo di un nazio- nalismo e imperialismo esasperati. I futuristi incitano il governo a ingigantire tutte le ambizioni nazionali, proclamano il «panitalismo», esaltano la guerra «igiene del mondo». Contro

irrazionalismo, impe- rialismo, culto della violenza, anche durante la guerra, Benedetto Cro- ce mantiene salda la coscienza dell’unità spirituale e culturale euro- pea, al di là di tutti i contrasti economici e politici. E’ un atteggiamento costante che coincide con la difesa delle ragioni della cultura e della scienza contro quelle della pohtica. Nel saggio su De Sanctise ilpensiero tedesco (1912) aveva affermato che il periodo del pensiero tedesco che va del 1780 al 1830 è «l’epoca classica, ’ellenica

della cultura europea» e che «tutti viviamo della comune cultura europea».26) II tema è ripreso nel 1914 in Cultura tedesca epolitica italiana: la grande età del pensiero 195

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 480 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
Nel trionfo delle rivoluzioni per la conquista della libertà politica, quando molte nazioni europee raggiunsero la loro unificazione, si mani- festó esplicitamente la consapevolezza della neeessità di dare all’Europa un ordinamento unitario che permettesse l’armonica integrazione dei vari popoli. Ne è la prova che i piu fervidi animatori dell’unità nazionale, anche guardando alla sola Italia, non perdettero di vista l’ideale dell’organizza- zione europea. Carlo Cattaneo nel 1850, dopo le prove

la politica del suo tempo: „Tutto ció che è ’partito’ perde terreno ogni giorno, e l’apatia, l’indifferenza attuale è in gran parte dovuta a questo: che le credenze politiche si sono in questi ultimi tempi fatte ’partiti’, cioé causa di uomini ambiziosi o corrotti, donde diffidenza generale dei popoli”. (Epist. VII). A1 politicantismo opponeva l’esigenza d’una fede e di una azione sociale a tutti i popoli. Legge e scopo della libertà è fratellanza, comunità, associazione. L’atto di fratellanza della

Giovane Europa da lui costituita in Svizzera dopo il fallimento della spedi- zione in Savoia (1834), proclama che ”l’Umanità è chiamata a inoltrare, per un progresso continuo, e sotto l’impero della legge morale universale, allo sviluppo libero e armonico delle proprie facoltà, ed al compimento della propria missione nell’Universo”. (Statuto G.E. IV, p. 3). L’indipendenza e la libertà dei popoli venivano concepite alla stregua di una missione morale e religiosa prima ancora che politica e sociale

. In questo era vicino, ma caratterizzato da un impulso mistico, il suo pro- gramma a quello della Giovane Germania, della Giovane Polonia, della Giovane Svizzera, che tuttavia supera nella sua visione comunitaria. „L’epoca nuova è destinata a costituire Tumanità’, il socialismo, (nel- l’interpretazione che Mazzini dà a questo termine — influenza del Saint- 444

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 80 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
in Occidente, in termini diversi. In un acuto e brillante parallelo, Otto Vossler ha messo in luce il denominatore comune dei due “pro- feti della nazionalità £C , Fichte e Mazzini; si potrebbe dire l’anima comune, la carica morale e religiosa che dà alla loro predicazione la forza interiore di un Verbo profetico e messianico. Nessun rapporto fra i due. Mazzini non ha attinto alla fonte di Fichte. Tanto piu significativo il loro parallelo cammino; espressione ambedue di un momento della storia

, di quel momento della storia che segna la nascita di quella che si suol chiamare la ££ rivoluzione della nazionalità”, emanazione ambedue del suo spirito, interpreti del suo problema. Voci, insomma, di un’epoca, voci concordi, ma diverse. Fichte è la voce del romanticismo tedesco, un romanticismo integrale, un romanticismo allo stato puro, in cui si riflette la tensione e 1 Írruenza dello Sturm und Drang. La rivendicazione dell’io nazionale, la sco- perta romantica della nazione come individualità

, è la nazione. La teoria della naziona- lità non è per lui una elaborazione dottrinaria. La dottrina nasce in lui da una esperienza vissuta, da un sentimento, da una passione, la sua esperienza, il suo sentimento, la sua passione di italiano. II pro- blema dell’Italia, il problema della libertà e dell’indipendenza, non è per lui soltanto un problema politico, è un problema morale. Un problema di educazione, come venne detto, di educazione alla nazione. In questo senso va intesa la carica mistica

e messianica della sua predicazione: come espressione la piú pregnante, la piú sug- gestiva, dell’esigenza di dare allTtalia, nel suo travagliato divenire a nazione, una possente, una esaltante spinta interiore. La dinamica stessa di questa sua posizione la porta a riecheggiare gli ambigui miti nazionalistici dell’Europa romantica, i miti del popolo eletto e della sua destinazione prowidenziale, con il ruolo assegnato allTtalia di iniziatrice della nuova era. 44

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 299 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
Interventi sulla relazione II Prof. Adalbert ERLER vorrebbe rispondere alla bella conferenza dai punto di vista della storia della costituzione tedesca. «Deve meravigliare che dopo l’anno 1945 non sia stata di nuovo scritta un ’altra storia della costitu- zíone tedesca e se adesso molti di voipensano allagrande epreziosastoriadella costituzione di Ernst RudolfHuber; dobbiamo tuttavia dire che ció rappre- senta solo una grandiosa archiviazione della stona della costituzione dal 1789

. Cióprobabilmente e congiunto alfatto che la storia viene indinzzata. La storiafigurativa è rivolta ad unfine, adun oggi, o doveepossibile,perfi- no ad un domani. Cià la storia della costituzione non hapotuto raggiungere fino adora in Germania e credo neanche inAustria. Inquestoposto c’é un ve- ro vuolo e la Sua conferenza, caro collega, significa unprincipio alsuo supera- mento. Essa mostra la meta, essa l’addita alVEuropa. Probabilmente si do- vrebbe scrivere una futura storia della costituzione in modo che

entrino in prima linea, quelle idee e fatti delpassato e delpresente che alludono ad una futura Europa. Solo cosi è concepibile una storiografia che mira allo scopo e contemporaneamente responsabile, nelVambito della storia della costituzio- ne. Possa la sua conferenza dare un impulso a ció». Nella relazione delProf Strakosch rimaneva aperta una questione. Secon- do ilProf. Marino GENTILE «é chiaro che un universalismo ilquale non sia la distruzione delVindividualità ossia una universalità, che

avere una loro struttura nelVambito delVimpero allora èpossibile avere una concezione delVuniversalità, che non sia una distruzione della pluralità, ma ció solo a patto che si abbia un con- cetto di stato il quale si possa applicare sia alle nazioni, sia alla unità piü comprensiva. Sono incoraggiato, quindi, dalla relazione del Prof. Stra- kosch, in quanto egli ha ricordato che questapluralità èpossibile se essa esiste anzitutto alVinterno dei singoli stati, ossia è possibile una relazione statale

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
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[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 461 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
sorgere della crisi mondiale che (soprattutto a partire dal 1973) ha sconvolto i grandi quadri di riferimento della classe dirigente politica ed economica della Comunità. Aila radice di questa crisi ideologica e politica delle forze—guida del proces- so di unificazione europea io credo vi sia stata la loro incapacità di compren- dere (e di tradurre in precisi atti operativi) il valore del dato emergente in base al quale soltanto spingendo a fondo la linea dell’unificazione sarebbe stato

possibile fare fronte a-i nuovi grandi problemi posti ai paesi membri della Co- munità. Solo la risposta dell’unificazione politica avrebbe, infatti, potuto soddisfare adeguatamente la domanda di crescente partecipazione dei citta- dini (ed in particolare dei giovani) alla vita delle istituzioni. La domanda (attraverso la razionalizzazione e il potenziamento delle strutture produt- tive comunitarie) di una migliore distribuzione del reddito nazionale, di un decollo delle zone depresse della Comunità

Uniti d’America (che sono, ad un tempo, i nostri alleati, i nostri partners e, inufile minimizzare la cosa, con sempre maggiore frequenza, i nostri concorrenti) pongono all’Unione Europea problemi di vasta e decisiva portata. Essi, infatti, hanno una importanza primordiale nel campo politico, in quello della difesa, in quello dell’economia, sia in considerazione dell’inter- dipendenza dell’economia americana ed europea, che in considerazione della comune responsabilità delle due grandi aree

industriali rispetto al quadro mondiale. La necessità per l’Europa di parlare con un’unica voce nei suoi rapporti con gli Stati Uniti è sempre stata una delle motivazioni profonde della costruzio- ne europea. Tale motivazione è divenuta ancora piu pressante nel momento in cui al- cuni indirizzi di fondo della strategia globale della nuova presidenza ameri- 425

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
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¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 77 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
dalle altre, dotata di una sua ben definita individualità, con un suo ben definito compito. “Ogni nazione deve rappresentare un elemento di progresso nel consorzio comune, una somma di facoltà e di tendenze speciali, un pensiero, una aspirazione distinta da quella delle altre na- zioni“. Non, dunque, il cosmopolitismo indifferenziato della concezione illuministica, ma l’associazione delle patrie, in cui ciascuna ha il suo ruolo. Ogni epoca — afferma Mazzini — ha un suo contributo da dare alla

della marcia della civiltà. II compito della Francia è ormai esaurito. A risolvere il problema della nuova epoca, Íl problema della nazionalità, è chiamato un altro popolo, un popolo per il quale la nazionalità è un interesse vitale e presente, un popolo in cui la volontà di combattere per l’ordine nuovo è una ragione stessa di vita: l’Italia, destinata a sostituire la Francia come guida dell’umanità sul suo nuovo cammino. La rivoluzione italiana non è dunque soltanto una fase, un aspetto

, un momento della rivoluzione che anima la nuova era; ne è il punto di partenza stesso, il centro animatore e propulsore. Con la dottrina dell’iniziativa, in cui l’Italia assume la funzione di guida della rivoluzione delle nazionalità, l’individualismo nazionale prende la sua rivincita. II ruolo prowidenziale assegnato all’Italia implica l’investitura a popolo eletto, la fede messianica in una mis- sione da assolvere, e, di conseguenza, in un primato di rivendicare. Due anime, dunque, convivono nell’idea

nazionale: la nazione come parte di un tutto, come parte integrante della comunità umana; l’anima universale. E la nazione come entità a se stante che fa centro in se stessa, l’anima individuale e individualistica, con la sua carica dinamica e aggressiva. L’affermazione dell’individualità nazionale, nel calore della lotta, nel fervore dei sentimenti e delle idee, porta ogni nazione a porsi come punto di riferimento assoluto nei confronti delle altre nazioni. Nei suoi Reden an die deutsche Nation,]oh.ann

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Pagina 308 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
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Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
, tanto sotto il profilo economico quanto sotto quello della propria sicurezza, ma soprattutto perché in queste condizioni Pallargamento potrebbe costituire una spinta decisiva alla crescita politico-istituzionale della Comunità nella direzione indicata in precedenza. Anche da questo punto di vista, la capacità della Comunità di ri- spondere alle sfide esterne, attraverso un’autonoma azione interna- zionale, è quindi strettamente funzionale al suo grado di coesione. Come al principio degli anni

’50, Punificazione europea ricevette una spinta oggettiva dalla situazione di imminente minaccia militare in cui si trovavano Í nostri Paesi nel quadro della guerra fredda, cosi vent’anni dopo una nuova spinta ci deriva dalla stessa gravità della si- tuazione economica internazionale. Allora si tentó di dare una rispo- sta militare, attraverso la creazione della Comunità Europea di Difesa che avrebbe dovuto mettere in comune una delle prerogative essenzia- li della sovranità, quella della spada. Oggi il problema

dell’Unione economica e monetaria ci propone con la stessa urgenza la necessità di creare le condizioni per mettere in comune un’altra prerogativa essen- ziale della sovranità, quella della moneta. Oggi come allora, la que- stione istituzionale torna quindi a rappresentare uno spartiacque sto- rico decisivo. Va tuttavia rilevato che gran parte dell’ambizioso pro- gramma indicato dal Vertice di ParÍgi alla fme del 1974 si è persa per istrada. II Consiglio Europeo ha largamente deluso le speranze dei fau

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Pagina 142 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
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Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
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Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
IlProf. Armando RIGOBELLO ringrazia ilprof Urbanidella tematica trattata e del modo in cui la ha affrontata nella sua relazione. Egli ha trovato una singolare convergenza con alcuni aspetti della sua comunicazione chefa- ceva riferimento alcelebre libro diHusserl: La crisi delle scienze europee. «Ilconcetto difondo e proprio la stessa denuncia dellaseparazione tralascien- za ridotta aformalismo e naturalismo e Vesistenza umana con tutti i suoipro- blemi di rilevanza morale. La scienza senza

Vuomo, comepura logica, come un insieme di strumenti razionali staccati dalla Lebenswelt, dalmondo del- la vita, non ha la capacità di risolvere i nostriproblemi. IIprof. Urbani ci ha fornito suggestioni in proposito applicate ad uno dei settoripiii drammatici della vita e della cultura contemporanea, quale è appunto l’architettura. Non pernulla le Facoltà d’Architettura sono cosi ricche di tensioni a volte irrazio- nali. Husserl invitava adun ritorno alrazionalismo, che tuttavia non dovrebbe

identificarsi con /'Aufklarung. L ’invito di Husserl a nconsiderare il mondo della vita attraverso le strutture della razionalità è un invito aifilosofi adela- borare un nuovo tipo di razionalità. Ma comefare ? Sembra che ci siamo esau- riti nel configurare tutte lepossibiliforme di razionahtà. Nella densa temati- ca connessa al senso piü profondo della realtà e delle situazioni esistenziali e socialiforse si trova la vitaperun ripensamento, vivendo assieme aiproblemi e cercando di trovarne la soluzioneper

tentativi costanti sorretti da unapro- fondafede nella capacità della vita di rinascere. Comunque, grazie anche alla suggestione che a questoproposito la relazione delproj. Urbani ciha dato, cre- do che sia possibilefare un lavoro utile e riproporci, arricchiti da molti stimoli, la difficile tematica.» IlProf GottfriedSTIX ringrazia ilprof. Urbani della sua bellissima con- ferenza e particolarmente della sua idea demografica. «Mi pare che noi ci troviamo Ín un circolo vizioso, perché da unaparte abbiamo

gioventü verso la spiritualizzazione della vita. Certi segni oggi ci danno da sperare. Io vorrei pregare ilprofessore: in che senso vede la possibilità di uscire veramente da questo circolo vizioso?» 106

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Pagina 544 di 554
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Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
vista una conferenza dell’ex-Segretario di Stato americano Henry Kissinger. Dette conferenze, intestate a Jean Monnet, uno dei padri fondatori della Comunità europea, saranno poi pubblicate. La prima, tenuta il 27 ottobre 1977, da Royjenkins, presidente della Commissione delle Comunità Europee, è già stata stampata ed ha come tema «L’Europa: sfide attuali e prospettive íuture». In concreto il conferenziere con sei argomenti poderosi sostiene la necessità della unificazione monetaria europea

, secondo lo stesso tenore della Convenzione di base, intende «i- stituire e sviluppare una collaborazione, la piu stretta possibile, con altri cen- tri di insegnamento superiore e di ricerca, e integrarsi nell’organizzazione della cooperazione internazionale in materia di ricerca, nella misura in cui questa già esiste, di contribuire allo sviluppo di questa organizzazione in ogni caso. L’Istituto deve in effetti adempiere alla missione di servire da luogo di incontro e di confronto di idee

e di esperienze su temi inerenti a discipline che sono al centro dei suoi studi e delle sue ricerche. Perció universitari o per- sonalità provenienti da altri istituti a carattere scientifico sono invitati a pren- dere parte ai seminari o ad esporre la loro opinione nel quadro della conferen- za o del dibattito. Fedele a questo programma, l’Istituto è in rapporto di spe- ciale collaborazione con il Consorzio Europeo di Ricerche nel campo delle Scienze politiche, stabilito nell’Università di Essex, e con

il Collegio d’Euro- pa di Bruges, che vive già quasi da un quarto di secolo e con altri enti similari. Naturalmente data la sede dell’Istituto europeo, esso ha già preso contatti con le università italiane in genere, e fiorentina in specie. Cosi a partire dal passato ottobre è stato organizzato un seminario comune tra il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’istituto fiesolano e l’Istituto di Scienze poli- tiche della Università di Firenze, per trattare i problemi generali della ricerca nelle

scienze politiche e della politica in Italia. II seminario viene tenutoalter- nativamente alla Badia fiesolana e all’istituto fiorentino. 9) Non è qui il caso di entrare in sottili disquisizioni sulle fmalità specifi- che e sugli orientamenti metodologici che l’istituto deve prefiggersi per di- stinguersi dalle ordinarie università o da enti similari. Su questo argomento nell’ambito dei direttamente responsabili è in atto una ricerca puntigliosa e serrata. Avviandoci alla conclusione a noi basta

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
della Comunità economica europea, sia andata faticosamente maturando. È peró doveroso ricordare che prima ancora di Walter Hallstein l’idea della creazione di una Università europea era stata perorata da un altro tedesco Alfred Miiller-Armak che nel suo libro ”Auf dem Weg nach Europa” ha descritto la preistoria dell’Istituto europeo. E forse prima ancora di Müller- Armak va ricordato Henk Brugmans che - stando alle dichiarazioni del pre- sidente dell’Istituto Max Kohnstamm - ”é stato il primo

a lottare per l’idea, cosi profonda e allo stesso tempo cosi semplice, secondo cui la costruzione dell’Europa ha bisogno di istituzioni ove noi altri europei possiamo de- dicarci insieme allo sviluppo del nostro patrimonio culturale e scientifi- co nella sua unità e diversità, come dice bene la Convenzione” di base dell’istituto stesso. L’idea che ’Tintegrazione europea doveva far sentire i suoi effetti anche nel campo della formazione scientifica” in linea di massima piacque a tutti, autorítà

istituto europeo. II governo italiano, prescindendo dai compiti specifici dell’erigendo ente universitario europeo, propose come sede la città di Firenze e 1 ministri della Comumtà il 10 giugno 1960 accettarono la proposta senza peró, a loro volta, defmire le strutture della futura istituzione. Era peró evidente, fino da allora, che la sede prestabilita avrebbe condizionato enormemente i suoi campi di indagine, eliminando quindi a priori una ricerca tecnico-scientifica ad aitissi- mo livello. Fummo

in molti a pensare che la scelta di Firenze, come sede, avrebbe conferito all’Istituto europeo un’indirizzo soprattutto a sfondo sto- rico filologico, in una parola, umanistico invece, come vedremo, la soluzio- ne fmale è stata, e giustamente, assai diversa. Comunque l’iter istituzionale, dopo alterne vicende e contrasti di ogni genere, raggiunse la sua meta a Firenze il 19 Aprile 1972 con la firma defmitiva della convenzione da parte dei rappre- sentanti del Belgio, della Repubblica Federale Tedesca

, della Francia, dell’Ita- lia, del Lussemburgo e dei Faesi Bassi cui poi aderirono la Danimarca, l’Irlan- da, e l’Inghilterra. In detta convenzione il governo italiano s’impegnava a mettere gratuitamente a disposizione dell’Istituto un terreno situato a Firenze per la costruzione dei necessari edifici. E qui comincia una giran- dola di proposte, disegni, progetti, discussioni, pèr scegliere la località piü adatta, o rnegho l’edificio piü confacente all’Istituto, giacché l’idea della costruzione

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Giurisprudenza, politica
Anno:
[ca. 1991]
¬L'¬ unità d'Europa: aspetti e problemi nel mondo culturale italiano e nel mondo culturale tedesco dell'età contemporanea : atti del XV convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 10 - 15 aprile 1978
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Pagina 436 di 554
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <15, 1978, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: XXXIII, 514 S. : Ill.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: Aspekte und Probleme in der deutschen und italienischen Kulturwelt der Gegenwart Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: s.Europäische Integration ; f.Kongress ; g.Meran <1978>
Segnatura: II Z 759/15(1978)
ID interno: 62143
di giudizio, un puro utilitarismo, l’equivalente di un formalismo che si autoconclude nei suoi au- tonomi processi. L’utilitarismo è un volto diverso ma intimamente connesso dell’alienazione che è l’immagine stessa di tanta parte della nostra civiltà, del- la nostra cultura, che popola le nostre scene e i nostri schermi e dilaga nella cronaca dei nostri giornali. La proposta positiva che Husserl avanza per la ricostruzione di una unità dell’Europa e il superamento quindi della Krisis é, come si è visto

, quella di una nuova razionalità. Alcum aspetti del discorso husserliano fanno pensare ad un razionalismo a compito infmito, il modello della ragione proposta è quella dell’antica filosofia greca, fatta consapevole naturalmente di tutto il peso speculativo dell’età moderna. Oggi un ritorno alla ragione è pure attuale e, in parte attuato, ma attraverso una concezione della razionalità ben diversa da quella husserliana. Intendiamo alludere alla ragione tipica dello struttura- lismo. II messaggio

strutturalistico tuttavia confluisce piu agilmente nel for- mahsmo logico che nella razionalità classica. A proposito di questa ragione strutturalistica si è giunti f'ino a parlare di morte dell’uomo, di cancellazione della rilevanza del soggetto personale e della responsabilità individuale. La struttura è senza soggetto. II mero funzionalismo diventa emblematico della crisi e connota il declino morale dell’occidente nel tempo stesso che ne espo- ne la raffinata capacità di costruzione logica. Alla luce

di queste considerazio- ni puó essere riletto il recente discorso di Solgenitzin all’università di Harvard che costituisce una delle piú decise denuncie della cultura e della vita dell’Occi- dente. L’Europa è di questo Occidente la matrice e il criterio formativo e interpretativo. Forse è possibile riprendere l’invito di Husserl per una nuova razionalità ma situandola in un diverso contesto speculativo, concependo cioé la ragio- ne come ragione ermeneutica. Si tratta di una razionalità intesa

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