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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 39 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
da Trento e di Gioachino fu Pietro de Mezzaeoni ('?) da Trento. - Volumi N. 3. - Cari. 62. E una copia estesa verso l’anno 1500. L’atto succede a Trento in contrada S. Marco sotto il portico dell’ abitazione di Gislim- berto de Bleschì. Lo riporta onci) e il Baroni a Carte 284 della sua storia. 78. - 1423. - Da una memoria scritta per mano di Peno del Ben che viveva a Rovereto verso il 1500 risulta come nella scrittura di compendio della Chiesa di 8. Maria fessevi un libretto dell'ospitale

della Madonna di S. Maria che parla della fradaglia della disciplina dei C! Battuti „ di Rovereto e dei legati di 3 campì e di una casetta instituiti a favore di detta fradaglia nell’anno 1423. — Volumi N. 23. — Cari. 290. Questa memoria abbastanza interessante venne ritrovata ca sualmente da Giovanni Orefici il vecchio, massaro dello Spedale li 20 Novembre 1659. 79. - 1424. — 17 Maggio. — Rovereto. Testamento fatto a Rovereto da Giovanni fu Leonardo di Oltreilponfee (di S. To maso). t Rog

il processo è mutilo incominciando soltanto colla carta 188 e mancando della chiusa. Nel suo testamento Giovanni di Oltraponte lascia al Carmine di Rovereto una campagna ai Sabbioni culi’obbligo della celebrazione di Messe con gli affitti di detta casa ; impone inoltre al Comune di vendere due vacche te nute a mezzadria da Michele di Saltarla, e di comperare col ricavato del sale da distribuire ai poveri. L’atto viene eretto in casa di Maestro Ramengo tessitore figlio del fu Pemsino de Ba locchi da Verona

alla presenza dello stesso Ramengo, del di lui figlio Giovanni , di Bono figlio di Bonomo cappellaio da Grezzanu abitante a Rovereto, di mastro Antonio barbiere, figlio di fu Gerardo dalla Villa di Lizzana, di Gonfio detto della Borda

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 69 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
— 64 N. 158. — 1448. — Domenica reminiscere . — Caldaro. Investitura di feudi e decime fatta dal vescovo Giorgio di Trento ad Antonio di Oastelbarco di Lizzarla, — Cons. Voi. I, Carte 22-26. — Miscellanea V. Trovasi riportato in estratti nella storia del Baroni. La pre sente è una copia estratta dal suo originale lì 23 novembre 14.91 dal notaio Antonio Dalla Berlina di Trento, e porta le firme (copiate) dei notaj Iacopo de Canali, e Giovanni di Iacopo Che- lete. Il tutto sembra trascritto verso

gli ultimi anni del secolo XV. Quanto si trova in Miscellanea V. è stampato nel Baroni. N. 159. - 1447 I veneziani dal 1447 al 1507 furono posses sori dei castelli Oasfcrobarcensi di Albano e dì Eomesino. — Proc. Voi. 259. Cari. 1. Rilevasi dai brani ancora esistenti di un processo ventilato a Rovereto nel 1514 fra i conti di Lodron e Pietro Busio Ca stelletti signore di Nomi per i confini della giurisdizione. N. 160. — 1448. — Maggio 9. — Rovereto. Il governo veneto vende a Giovanni Guglielmo

della Betta da Ti amo la decima del l'uva di Sacco per l’importo di 400 ducati d’oro da pagarsi entro 5 anni incominciando col giorno 9 Ottobre 1449. Rog. di Giovanni fu Gerardo de Mezzale da Bergamo coadiutore all 5 ufficio dei governatori per le entrate demaniali, e di Antonio della Spada fu Pietro da Venezia. - Ducali N. 1. Il documento viene eretto sulla piazza dì Rovereto ; alla pre senza di Francesco Malfatti fu Iacopino di Brentonìco , di Iacopo fu Guglielmo dalla Betta di Tierno e di Biagio

Francesco Minoto da Giacomo della Betta a nome di Giovanni della Betta “ fra oro et monede due, centodo per resto et compiilo pagamento de -la- AG de Sa cito comprala p. due. quatrocento Questa dichiarazione è firmata da Andrea Benedetto. Al. 161. — 1448. — Agosto 15. — Rovereto. Enrico fu Anzio so-

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 70 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
65 - pradetto Cunigo da Trambileno vende a Trentino fratello suo carnale la terza parte di nn maso ereditato dal padre. Rog. di Gerardo Chierico da Trento figlio del fa mastro Antonio barbiere di Lizzanella. — Pergamene. l'erg. Cari. II. N: 20 Il documento viene eretto in una casa in contrada dei fabbri sotto Vavvolto presso il cortivo (?) alla, presenza di Antonio della Fina da Rovereto, di Giovanni fu Domenico da Deviano 7 fu Ma stro Pietro Antonio calzolaio e di Viviano cognominato segato

. La terza parte del inciso che giace in Trambileno in contrada, alla Chiesa, viene venduta per il prezzo di libre 37 y 2 . N. 162. — 1449. — Ottobre 9. — Saltarla. Promessa di matrimonio fra Antonia figlia del fu Enrico fu Giovanni del Zuchel di Saltarla e Pietro di Michele da Saltarla. Rog. di Gerardo chierico da Trento figlio del fu mastro Antonio barbiere da Lizzanella. - Pergamene. Perg, Cari. II. N. 21. Fatto viene eretto in Saltarla sopra la terra di Rovereto nella pieve eli S. Floriano, sotto

il castello di Lizzana dinanzi alla porta della casa di Pietro fu Gualtiero dalle Porte sopra la terra di Rovereto in contrada del Comune, alice presenza di Mastro Tomeo tessitore fu mastro Ramengo tessitore, di Beno becca,jo fu Bonomo di Grezzana in Vallepolicella, episcopato veronese, ed abitante nella terra di Rovereto, di Iacopo detto Dalbosco di No- riglìo, di Mastro Antonio sarto di Manza.no abitante nella terra di Rovereto, di Pietro fu Gualtiero dalle Porte, e di Francesco fu Giovanni Salgher

di Volano. Il documento enumera le pratiche caratteristiche usate in quel tempo nei contratti matrimoniali. Dubito che si possa trattare della località Saltarla ora frazione di Noriglio. N. 163. - 1450. - Gennaio 21. - Rovereto. Giovanni fu Anto nio di Lizzanella vende per ventiquattro ducati d’oro una campagna a Domenico fu Orispiano dai Zaffimi di Saltarla presso Rovereto, dimorante a Noriglio. Rog. di Antonio di Battista dai Chiodi di Rovereto. — , Pergamene. Perg. Cari. II. N~, 22. Il documento

viene stipulato nella casa del notajo situata nel borgo di Rovereto e precisamente sotto il pogginolo (?) della casa alla presenza dì Azzolino macella)o figlio del fu Martino

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 31 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
. — 29 Marzo. Trento nel Castello del Buonconsìgìio Atto d’investitura di feudi fatto dal Vescovo Giorgio di Trento a favore di Guglielmo fu Antonio di Castelbarco. - In Miscellanea lett. V. E riporiato in estratto dal Baroni a carte 227 della sua Storia e trovasi inserito in copia nel Volume Miscellanea V che comprende tutte le vertenze del Comune per V affare del dazio consumo. N. 59. — 1407. — 17 Febbraio. In Beseno. Rilevazione del testa mento di Ognibene fu Bonifacio da Chiusole. Rog. di Martino

•— 26 — ed altri. E redatto in casa detta di Villi (?) avanti al vicario Giovanni Ventilino, rappresentante i fratelli Aldrighetto e Giulio Castelbarco di Lizzami. La regola detta della Scala comprendeva il territorio lungo la destra del Leno dal confine di Rovereto fino a, quello del Comune di Noriglio. Questo commento è indubbiamente del 1409 come appare al N. 63, ma avendolo trovato registrato nei Volumi con la data del 1401 ho creduto bene introdurlo tale e quale nei regesti. N. 58, — 1405

figlio di Giovanni Terradura da Tesino. Pergamene. — Perg. Cari. Il N. 1. Questa caratteristica rilevazione di testamento succede nella villa della piazza di Beseno (in villa platee de Bexeno) in casa e presso al banco ove suolsi di consueto amministrare la giustizia, alla presenza di Azzolino Franchetto fu vicario e gmrisdicenie in nome di Marcabruno figlio di Iacopo di Castelbarco di Beseno. Fungono quali testimoni il notalo Stefano figlio di Martino de Crivelli di Blilano, il sacerdote Pietro

corpo venga ono ratamente sepolto nel cimitero della chiesa di S. Cristoforo di Pomarolo , quindi lega al fratello Bortolo una campagna a Volano in mezzo all Istria Badanella , confinante con gli eredi di Paride da Pomarolo, con Tonielo da Volano e con la strada ; a Pìzzoclino

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 167 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
84 — posteri del celebre capii. Peloso si sia trasportato altrove ad abitare e specialmente al Galliano sopra nominato } questo si comprova con molti documenti , uno dei quali vidi ancor io nè rogiti del notaio Giu seppe Rosmini 22 Novembre 1572 in cui si legge che Fabiano Peloso del Calliano era creditore di Msi 94 dagli eredi di Marcantonio della Porta . Anche il Baroni nella sua Idea. eco. a carte 116 dice che il Filoso era Roventano. Risultando da quanto abbiamo osservato sopra che

il celebre capi tano era già morto nel 1439, gli stabili dei quali parla l’estimo ap partenevano certamente a qualche suo successore nell’epoca in cui l’e stimo venne assunto. a) Il confinante Lavato dal Ponte non risulta sotto questo nome nel l'estimo. È certamente uno dei forestieri apparenti alle poste 128 e seguenti. Per quanto riguarda donna Antoniola , tanto potrebbe riflettere quell’Antoniola della quale si pària della posta 10 c, quanto A - Ionia Malinverno che risulta alla p. 97. Quest’ultima

supposizione è la più probabile tanto più che la Malinverno si presenta come proprietaria di uno stabile a S. Giorgio, in prossi- mità ad altro di Bernardo dal Ponte, (p. 13 5) che potrebbe es sere il Lavato. b) Veggasi per il confine la posta 23- h, dove però lo stabile di Tren tino fabbro apparisce non al ■ Corso (intendesi il Corso di S. Gior gio) ma a Val di Riva. 76. Beni di Battista dai Chiodi. а) Per nna casa in borgo presso la via com. A'zzónc da Pillante ed Endrico da Trento

. . . L. 8 s. — б) Idem per una casa in Vaibusa presso la via com. la via cousort. Trentino ferra jo e Giara pace , L. — s. 12 c) Idem per una casa “dall 1 era„ alla Campagnola presso la via, la roza ed i diritti del comune di Rovereto L, 1 s. — d) Idem per una campagna arat. e vign. con lin casale dopo la sua abitazione cortf. da un capo con Endrico da Trento, dall’altro con Genesi - lino beccajo, da una parte con Giovanni ferrajo, dall’altra con Perenzono da Ala. Misura 1 piovo L. 1 s. 10

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 17 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
Consigli è di mano del notajo e can celliere Andrea Comenduno (o Comandò) da Salò. All’ erezione dell’istrumento sono presenti quali testimoni Pietro fu Francesco da Isera , Conzio fu Zaccarone da Isera , Federico fu Xalonano (?) di Garniga della. località detta Rotali , Ermanno da Rotali , Federico Bellone, Francesco figlio di Tonello, e Rii orando (?) notajo di Trento. E. 26. — 1341 — 1 Gennaio. — A Pedersano. Penato fu Pedersano da Pedersano vende a Francesco sarto (?) figlio di Benve nuto

da Pedersano una campagna in regola di Pedersano 1. d. Spinacci. Eog. di Gerardo di Delaido detto Scarone da Villa. — Pergamene. — Perg. Cari. 1 N. 21. All’erezione del documento sono presenti Francesco figlio di Albe ito, Ordano (?) fu Guai techerio, Bonino figlio di Bontempo, Oristano fu Ferola (?) tutti da Pedersano. Il notajo Gerardo agisce per autorità concessagli dall’ onorevole messer Morie di Guidavo vicario in Valle Bagarino- per Nicolò Vescovo di Trento. N. 27. 1348. — 28 Settembre. — In Ala

di S. Maria, anche a quelli di S. Pietro, di S. Va lentino e di b. Margherita. Dispone a favore della moglie Ca- landria (?) nel caso resti vedova e nel caso passi a seconde nozze.

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 165 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
. Per un confine vale la part . 72 a ; Alla part. 69 abbiamo constatato che il (Jheminazzo o per meglio dire i suoi eredi erano probabilmente gli eredi di Qwvanni fu Ramengo. ■ 74. Beni di Endrieo da Trento. a) Per un casa in borgo presso mastro Battista dai Chiodi, e la via con annesso toreolo ed orti, alla metà della via consortale . . . L. 10 s. — S. a L. .10 s. — Non è escluso che questo Endrieo, data la destinazione a cui serviva la casa potesse essere un qualche oste od almeno un negoziante

— 82 — È probabile che questo Iacopo fosse figlio di quel Donato Bor- za'ga il cui nome apparisce in Reg. I al N. 165. Tranne dell’accenno alla sua professione di sarto non abbiamo nè nelVEstimo nè in altri atti del tempo ragguaglio alcuno circa la di lui persona. dfVeggansi per i due primi confini le poste 71 a, 73 a. Per il terzo è ammissibile che si possa trattare della posta 76, b. b) Nello stesso estimo troviamo la spiegazione della parola amissario. Lo siabile alla scala , non porta

indicazione di confini , ne è detto a favore di chi fosse stato istituito il livello delle otto messe. 73. Beni di donna Maddalena Roversa. a) Per'una casa in borgo presso il suddetto mastro Iacopo di Donato, gli eredi di Giovanni Che- minazzo © la via . . * . . L. 1 s. 5 S. a L. 1 s. 5 A quanto mi venne riferito avanti alcuni anni dimorava ancora a Rovereto una donna che si chiamava discendente di questa vecchia famiglia dei Roversi. Veggasi anche la part 66. a) La casa trovasi nei pressi della Vaibusa

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Categoria:
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Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 66 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
— 61 — per la storia chiesastica di Rovereto, viene eretto nella casa nuova, ove si amministra la giustizia, alla presenza del sacerdote Andrea di Germania, beneficiato di Dro, del sacerdote Giovanni figlio di Giovanili di Verona della contrada di S. Paolo in campo marzio, del -padre di esso sacerdote, che era figlio di certo Petrisolio (?) di Verona, di Simeone fu Antonio dei Cameni da Tierno. L’ {strumento narra delle questioni fra i deputati s sindaci del Comune di Rovereto da una parte

ed, il sacerdote Gerardo di Lizza-netta arciprete di S. Floriano di Lizzano\, abitante a Rovereto per V adempimento di certe condizioni ad esso imposte, ed aggiunge che ì roveretani mandarono al vescovo Benedetto di Trento a chieder giustìzia controfie prepotenze del prete Gerardo, i loro deputati mastro Nicolò barbiere, mastro Antonio sarto, mastro Rainaldo sarto e mastro Raimondo da Arco, tutti citta dini, ed abitanti a Rovereto. Il documento dice che il vescovo, uditi i deputati sulla loro missione, montò

a cavallo e venne da Trento a Rovereto. Il prete Gerardo udita la nuova dell’ arrivo del vescovo a Rovereto e sapendo di non aver punti per poter difendersi, e volendo d’altro canto vivere pacificamente coi citta dini e coi parrochiani suoi, fece radunare netta casa nuova del Comune la maggior panie dei cittadini : là di fronte al podestà Giovanni Sommo vennere letti i capitoli e le condizioni contro verse, e si sollevò una grandissima discussione in modo che la veitenza tirando troppo alle lunghe

-, il podestà e motti cittadini ornai stanchi abbastanza, per avere la loro libertà, incaricarono detto scioglimento della intricata matassa i deputati comunali Nicolò barbiere, mastro Raimondo notajo, Iacopo Bevilacqua da Sacco cittadino ed incoia di Rovereto, mastro Giovanni fu mastro Marco Cerdone, Pietro Paolo di Gardumo e Francesco Antonio detta Trentina, Lifatti la vertenza venne composta, ed al prete Gerardo vennero assegnati i diversi obblighi quali risultano dal documento : Gli obblighi sono

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Categoria:
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(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 220 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
— 137 — ->) La casa trova vasi probabilmente alla Campagnola nei pressi della roza. Pel confine reggasi la p. 113, a. b) Abbiamo detto altrove, cosa s’intendeva per Corso S. llario che era la prolungazione dell’ attuale Viale Trento. Un confine trovasi alla p, 105, f il secondo alla p. 32. e. <-) Il Monte della pietraia, è la parte di colle che si protende verso la nostra valle e che si dilunga, a mattina seguendo la linea detta Vaibusa a S, Mario fino ai Dossi . È noto come la Vailunga tutta

fosse ricca di cave di pietra. La via che metteva antica mente atta pietraia era quella che partendosi da piazza Rosmini dietro il palazzo della Cassa di Risparmio volgeva a settentrione. d) Il confine è dato probabilmente dalla p. 84. ra sebbene manchi quivi fra i confinanti l’accenno atto Storti, 113. Beni di Giovanni di Gasparino. a) Per una casa con un brolo con due orti, conf. \ da due capi colla via com. e con gli eredi di 1 Bortolo Storti e ■ • 10 h) per una pezza dì terra arat. a Pozzo , per

i quali ^ paga annualmente di livello al Comune di Ro-l veroto L. 12 j c ) Idem per una pezza di terra vignata in Ceredo presso Antonio Della Fina e Francesco dell’Aldo. Misura 3 zapp. • . . . , . . L — s. 10 (I) Idem per una pezza di terra vignata alle Ghiaie presso Goncelino beccaio e gli eredi di M. Ori stano. Misura 3 quarte . . . . . L. — s. 8 e) Idem per una pezza di terra arai, sotto la Croce presso M. Raimondo e la via consortale. Misura 1 piovo (dice cbe lo stabile è di Gasparino suo padre

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Categoria:
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Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 153 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
— 7Ò — faccoltose e più autorevoli del Comune all’ epoca in cui venne isti tuito Vestirne. Difatti noi lo troviamo negli anni 1439, 1440, 1441 e 1442 fra i massari della città, (Reg. I. 109, 110, 114, 118, 1.36) mentre dal Reg. L N. 1547 sembra fosse a capo della deputazione spedita dalla Comunità al vescovo di Trento per protestare contro le prepo tenze di prete Gerardo. a) Per il confine con Gianpace pelizzaro serve la pari. 44. b, mentre alla partita di Azzolino beccaio manca la relativa

la cinta delle mura, ’il secondo confine lo tro viamo alla pari. 14. c, il terzo alla posta 43. o. g) La posizione alla ©rosetta indicata in questa posta nan deve corrispondere a quella 32. e ciò per la vicinanza immediata della Vaibusa ; ammetto quindi che deva trattarsi di altra località. Per i confini confrontimi le pari. 64. f, dove la posizione chia masi alla porta : ed 8 f, dove la stessa chiamasi Vaibusa. Potrebbe dami che presso Ut porta che dalla Terra metteva nel Borgo ci fosse una piccola

croce. la) Trattasi di una fra le tante località in cui era diviso il monte di Val lunga. Il primo confine è dato probabilmente dalla part, 86. a ed il secondo dalla part. 35. d. i) Vedi per i confini le poste 121. e, e 39. a. 1) Antonio della Fina non ha stabili aderenti a quelli di Nicolò barbiere tranne che una campagna in Vaibusa (10 e) ed io non posso escludere che si tratti appunto di questa. un) Non posso stabilire con qual tenere confinasse lo St e fanino, ma è probabile che si tratti della

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Categoria:
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(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 35 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
a Tierno in contrada di ti. Michele confinante con Ognibene Samoli dì Tierno, coi diritti della tavola (?) di Tierno, con gli eredi Cescotti di Tierno. e con la via. ; in una campagna pure a Tierno in contrada S. Salvatore (?), confinante con gli eredi fu Beneto di Tierno, con gli eredi di fu Xìnasto (?) di Albano, e con la via, e finalmente in un 7 altra campagna situata pure a Tierno, confinante con le ragioni dei Canonici, di Trento e con la via. N. 68. - 1412. - 12 Marzo. — In Ala. Bongiovannì

fu Bortolo detto della Tura (?) di Ala vende al proprio genero Ber nardo fabbro, figlio di Antonio dì Àvio abitante ad Ala una casa con orto, situata ad Ala pel prezzo di ducati d’oro 21 i/o, Rog. di Nicolò fu Nicolò dalla Chizzola. — Pergamene. Perg. Cari. II X. 7. L’atto viene esteso in casa del venditore, presenti Antonio fu Alberto da Serravalle alitante a Pilcanie, Alberto fu Gerardo (?) mugnajo (?) Iacopo f u Venturina, Giovanni fu Ugolino tutti di Ala. La casa venduta giace in contrada del mercato

ed ha per confinanti gli eredi fu Girando di Ala, Benassuto fu Bertone, gli eredi di Borgognone, la via, gli eredi dì Fanzarino, e la casa ove si insegna la sacra erudizione (?). N. 69. — 1414. — In quest’ anno per ordine della repubblica di Venezia dagli ufficiali mandati in Valle Lagarina venne as sunto 1 : inventario di tutte le possessioni, i diritti, i beni efcc. del defunto Azzone Francesco di Castelbarco e del di lui figlio Ettore. - Volumi N. 25 - Cari. 223. . Appare come tale documento

ed inventano si trovasse nella Camera fiscale di Verona. È citato nel processo ventilato nel 1465 fra il Comune dì Serravalle da una. ed il Comune e gli uomini di Marco dall’altra per il possesso della montagna di Zuna. N. 70. - 1414. - 29 Maggio. - In Lizzana. Guglielmo da Ca stelbarco in Lizzana cede in permuta ad Antonio fu Geneto (?) dalla Pieve di Lizzana una campagna in cambio di un’altra.

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Libri
Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 67 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
, sulla piazza comune, davanti al cimitero della pieve, sono presenti : Battista fu Domenico da Trento abitante a Tierno, Antonio detto fìrusamolino da Lizzana e Bettino fu Rizzane da Ravazzone abitante a Lizzana. Lo stabile venduto à per confini ; la via comune, il cimitero della pieve, ed il sentiero che mette alla Chiesa. Il prezzo viene fissato in ducati li e quattro libre

— 62 — (A questo punto il prete Gerardo si dichiara disposto di ottem perare se ed in quanto sarà comprovato che egli abbia avuto ed abbia ancora dei beni in parola). V J Dovrà mantenere la fatta promessa di pagare trenta ducati per un messale che egli ebbe a perdere fuori della chiesa di S. Tomaso, (Il prete si obbliga di pagarne quando Don Nicolò da Noventa già arciprete in Mori, il quale promise con documento di scrivere un messale per la comunità di Rovereto, manchi alla parola data

chiesa di Rovereto u che avrebbe pagato cento e più ducati di stia borsa se la chiesa fosse stata eretta dove era la casa di Antonio Cimatore, mentre non avrebbe dato un soldo se la si fosse costruita dove è la casa del comune, ed avendo il comune, basato sopra tale profferta pagato al Cimatore 50 ducati più del valore della casa, domanda che esso prete Gerardo paghi i ducati cento, (Il prete si obbliga di pagare tal somma in rate annuali di 12 ducati V una, col patto che i denari servano per

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 87 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
La Zentilini potrebbe essere benissimo una -figliòla dì quel Gio vanni Zentilino, vicario dei Castelbarco che abbiamo trovato nel 1401, (Reg. I. 57) Chi fosse il Martino de Malado che si presenta come dì lei marito non potei rilevarlo; era forse un soldato di ventura giunto nella nostra valle colle truppe della repubblica. a) La casa si trovava in piazza del Podestà. L’altra metà corri sponde a quella segnata alla posta 63. e. Questa casa deve essere stata rifabbricata in quel tomo dì tempo per

collocarvi gli uffici del comune. È ben vero che eravi in città un’altra casa destinata a tal’uopo, (Reg. I. 100. 110) ma può darsi che in questa si sbrigassero gli affari da parte degli impiegati del Comune e del Governo, e che in quella sita in piazza del Podestà i funzionari avessero la loro abitazione. Tb) Il borgo di Rovereto cominciava subito dopo passata la porta che menava a Trento (V attuale portico di casa Rezzi), quindi dove ora è la via di Rialto era il borgo e fra le case che si dilunga vano

presso il torrione Rasadonna doveva trovarsi anche questa . La denominazione dì S. Catterìna riferivasi a quella località in memoria della chiesuola distrutta per erigervi le mura venete . In Reg. I. 129 parlasi di un orto giacente sotto S. Catterina ch e una volta era di Antonio Serpione e che nel 1441 venne affit tato a Nicolò barbiere fu Martino speziale. Vedi 63. q. Per il confinante Ugolino vedi 79. a. c) La campagna era quasi con sicurezza nella località che anche oggi si chiama Corso S. Rocco

. La fradaglia o confraternita confinante con la campagna era indubbiamente quella della Ma donna del Carmine. Vedi Reg. I. 89. 101.150. Per i confinanti v. le poste 32 e, 112 b e 88 o. La quest’ultima si apprende che la campagna confinava con la località Brenne. d) Corrisponde all’attuale località- Drìo pozzo. Cfr. Reg. I. 104 . 109 e 134. Per i confinanti vedi 12 b ; da cui risulta che la località confinava con quella alla Croce, 130 a e 121 d. 2. Beni di Delfino fu Guglielmo Frizzo «) Per una casa con

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Categoria:
Storia
Anno:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Pagina 56 di 250
Luogo: Rovereto
Editore: Tipogr. Roveretana
Descrizione fisica: Getr. Zählung
Lingua: Italienisch
Commenti: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Soggetto: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Segnatura: II 102.602
ID interno: 330812
fu Guglielmo Frizzi, e Mastro Nicolò da Folgorici. La campagna è situata nella regola dei vignali: L’affittanza viene fissata per V annua somma di 7 libre di buona moneta usata a Rovereto. Sembra che la campagna data in locazione fosse lavorata anteriormente da certo Baldino da Trento, la località alla Campagnola a quanto sembra doveva trovarsi nei pressi della piazza delle Oche. N. 132. — 1441. — Dicembre 13. — Rovereto, Il Comune di Ro vereto a mezzo dei suoi sindaci da in affittanza a mastro Giovanni

nella casa dei miglioramenti, b # 'tessi vengano fatti a sue spese e restino poi proprietà del Comune. La campagna che viene pure■ data a locazione in perpetuo trovasi nella regola di S. Giorgio in Valdiriva ed ha per confi nanti: il dominio della signoria di Venezia, i Sabbioni, Antonio Borzagino e gli eredi del fu Nicolò dalle pecore, ed è affittata assieme alla casa per l’importo di 13 libre. Quando poi VaffittuaU intendesse vendere (?) gli stabili, dovrà 8 giorni prima renderne edotto il Comune

maniscalco detto Bolfcano di Alemagna una casa ed una campagna. — Miscellanea I, pag. 13. ] A pmposito della casa di cui si parla nel presente documento reggasi il N. 125 di questo regesto. La casa trovasi nel borgo di Rovereto vicino all’osteria del l’Aquila ed apparteneva una volta a Ser Benedetto mugnaio di

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