Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
II Brantental/Vallarsa II Brantental/Vallarsa e una forra angusta, poco so- leggiata, in piü punti soggetta a caduta di sassi e di frane. All’ombra delle pareti porfiriche che si sta- gliano minacciose, si accelera involontariamente il passo e si tira un respiro di sollievo quando, a trat- ti, si apre uno slargo meno infido. Una valle poco invitante quindi, nella quäle le case abitate in per- manenza sono documentate soltanto nel 500 inol- trato. Per la forra certo si transitava, ma prima
di quella data si evitava di soggiornarvi. La «valle clei Liechtenstein» 35 e denominata spesso nelle vecchie delimitazioni confinarie, o anche - sporadicamente - «la valle di Laives» 36 , e il torrente, «il rio dei Signo ri von Liechtenstein, detto Pranten Pach». 37 Lungo questo corso d’acqua i Liechtenstein vantavano il diritto di pesca e vi possedevano il mulino piü anti- co chiamato Mulino superiore o Lochmühl; e inol- tre, ogni carico di legname uscito dalla «loro» valle e depositato alla discarica
della Pfleg recava ad essi un congruo guadagno. Solo a partire dal secolo 15° circa varie cir- costanze concorsero a vitalizzare la valle deserta. Bronzolo era diventato lo scalo principale per la spedizione delle merci via fiume da Bolzano a Verona, e Laives, la piazza piü importante per il commercio del legname destinato all’esportazione verso l’Italia. Il trasporto del materiale dal Reggl- berg verso valle si sviluppava invero su diverse di- rettrici - anche per Breitenberg/Monte Largo, Peter
- köfele, Seit/La Costa - ma quella della Vallarsa re- stava comunque la via piü battuta in assoluto, fino a diventare la «strada maestra novaponentina» per antonomasia. 38 Per di qui transitavano regolarmente in inverno i pesanti carichi trainati dai buoi, che giorno dopo giorno portavano fuori valle il legna me proveniente dai boschi di Deutschnofen-Nova Ponente, Eggen/Ega, Welschnofen/Nova Levante; e quando la carreggiata era ben coperta di neve, la fi- la dei veicoli non si interrompeva che nelle
. Cosi la valle cominciö a popolarsi: Nella parte piü alta, presso l’odierno Hackl, giä intorno alla metä del 500, esistevano tre mulini 40 , tutti su terreno dell’odierno maso Melcher. Due di questi erano mulini privati e appartenevano uno al Melcher stes- so e l’altro al maso Halbax. Il terzo era una Metz mühle ossia un mulino che macinava per conto di altri. Qui ognuno poteva portare il proprio grano e il mugnaio, in pagamento del suo lavoro, si tratte- neva una certa quantitä di cereale