dei Vescovi suoi Predecessori, che per conservare quei territori tanto ebbero combattuto. « Nell’ anno suddetto, il Vescovo Giorgio che nulla sapeva negare al Duca Sigismondo, Conte del Tirolo, a cui andava debitore del Vescovado, gli concesse, verso certa pensione, per sei anni F am ministrazione della città di Bolzano coll’ uso e godimento delle miniere Vescovili, la quale locazione in seguito fu prorogata ad altri sei- anni; ma in effetto durò fino ai 1499, in cui ebbe luogo la prima
transazione, seguita nel 1531 dall’altra, in virtù della quale il Vescovo Bernardo desio commutò la giu risdizione di Bolzano con quella di P ergi ne ». « Tanto è vero che le preghiere dei più potenti sono violenze, e che difficilmente si dimette ciò, che una volta fu posseduto. » *) Dopo tutto questo, non sò come quel coltissimo ed eruditissimo Uomo, che fu il Tovazzi, possa aver trovato parole per difendere, come Principe tem porale, il Vescovo Giorgio Hack. Sarà stato un eccellente vescovo, un esperto