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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 179 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
Cronologia 965 prima menzione di Sesto (Sexta) 1900 restauro della chiesa parroc- come denominazione di una chiale malga 1915 (4 agosto) evacuazione della 1208 menzione di una fattoria a Sexto popolazione di Sesto a causa 1284 consacrazione della chiesa di della guerra San Vito e del cimitero 1915 (12 agosto) San Vito incendiata 1350 c. tracciata una carreggiabile oltre dalle granate: distrutte la chiesa la sella di Monte Croce parrocchiale e 22 case 1452 il vescovo Cusano rilascia alla 1915

(6 settembre) distruzione di Mo chiesa una lettera d'indulgenze so (chiesa e 17 case) 1480 piü antico catasto ecclesiastico 1918 (primavera) rientro della popola 1500 c. descrizione del tracciato di fron- zione evacuata tiera al Monte Croce 1920 (10 ottobre) annessione di Sesto 1651 Sesto diviene sede di curazia all'ltalia 1703 gli Schützen di Sesto incaricati 1923 (ottobre) conclusione dei lavori di presidiare il passo di Monte di ricostruzione e consacrazione Croce della chiesa, delle campane, del 1717

costruzione della chiesa di San cimitero e inaugurazione del Giuseppe a Moso municipio 1753 collocazione di cippi di confine al 1923 acquedotto a pressione per Se passo di Monte Croce sto e Moso 1809 (agosto) gli Schützen parteci- 1931 costruzione della centrale elet pano alla difesa della chiusa di trica di Bagni di Moso Lienz 1951 cade una valanga dal monte 1824/26 costruzione della chiesa curaziale Gusella di Dentro dei santi apostoli Pietro e Paolo 1956 allestimento a Waldheim della 1860 c. fondazione

della banda musicale prima funivia a trazione 1864 elevazione a parrocchia 1962 costruzione dell'asilo infantile e 1869 prima ascensione della Cima dei dell'edificio dei vigili del fuoco a Tre Scarperi e della Cima Grande Moso di Lavaredo 1965 costruzione della funivia della 1871 una valanga caduta dal Wadi Croda Rossa distrugge una casa del maso 1965/66 alluvioni catastrofiche Hösler: tre morti 1966/68 allestimento del museo Rudolf 1881 prima ascensione della Cima Stolz Piccola 1976 costruzione del

padiglione del 1882 alluvione: il torrente di valle si tennis apre un nuovo letto fra Moso e 1979 fondazione della compagnia de- Sesto gli Schützen «Sepp Innerkofler» 1884/86 costruzione dei fortini di Monte 1982 costruzione della «Casa Sesto» di Mezzo e Haideck 1983 congresso dell'lnterski 1889 fondazione del corpo dei vigili 1988/90 costruzione della palestra del fuoco volontari 1993 costruzione della filovia circolare 1893 fondazione dell'associazione per ai Prati di Croda Rossa la cassa di risparmio

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 136 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
Combattimenti nella zona delle Tre Cime All'inizio del conflitto erano state allestite postazioni anche nella zona delle Tre Cime. Cardine della linea difensiva era il Toblinger Knoten. Le trincee si dipartivano da 11, dietro l'lnnichriedl, in direzione del Lastron degli Scarperi e, a occidente, oltre il Teston degli Scarperi fino al Teston di Rudo. Tutti i rifor- nimenti per questo settore del fronte passa- vano per la valle Campo di Dentro, perche l'accesso alla valle del Sasso Vecchio era

non presidiata era sorvegliata solo da nume- rose pattuglie. La parte piü importante del lavoro di ricognizione fu svolta dalla guida alpina Sepp Innerkofler, per molti anni ge- store del rifugio alle Tre Cime. Innerkofler era anche ben consapevole della straordina- ria importanza del Paterno quäle punto di appoggio per una futura, eventuale difesa dell'area delle Tre Cime. II cappellano milita- re Hosp allesti sulla vetta del Toblinger Kno ten una postazione d'osservazione e di dife sa. Le falle

che esistevano lungo la linea fino al fronte del Monte Croce furono tap- pate solo con la presa di possesso della Cro- da Rossa e delle forcelle del Sentinella e del la Undici. Gli italiani si attestarono invece fra il valico del Giralba e il monte Popera. Durante gli interi mesi di agosto e di settembre si verificarono violenti scontri nel- l'alta valle Bachern e anche nella zona delle Tre Cime. Poi, negli anni 1916 e 1917, in questo settore di confine non si registrarono piü, da parte italiana

, offensive di un qual- che rilievo. «Quelli della Croda Rossa» erano un fida to gruppo di uomini del posto e di Stand schützen esperti di montagna. Quelli della Croda Rossa Con l'avanzamento della linea difensiva, la Croda Rossa fu impostata e attrezzata dagli austriaci per fungere da copertura del fian- co destro. Divenne il cardine della postazio ne fra il Monte Croce e il monte Castelliere, mentre gli italiani erano appostati dirimpet- to, sulla Cima Undici. La vetta della Croda Rossa, eccellente

punto d'osservazione esattamente come la forcella della Undici, fu presidiata fin dai primi di luglio da pattu glie composte di due uomini. La difesa del- l'importante avamposto fu affidata preva- lentemente agli Standschützen della legione di Innsbruck. Quelli che andavano via via a presidiare la vetta, a quasi tremila metri di quota, erano esposti specialmente d'inver- no alle intemperie. Nonostante il disagio, un cameratismo di rara intensitä legö tutta via fra di loro i difensori. In vetta c'era

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 63 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
r«accomodamento» del 1266 fu con- fermata ai conti di Gorizia l'avvocatura del territorio (in cambio di 200 lire bernesi al- l'anno) e furono inoltre loro assegnati, co- me feudo, tutti i possedimenti dei vescovi di Freising situati all'interno della loro contea. A titolo di compensazione, i conti di Gorizia restituirono, con tutte le pertinenze e senza chiedere riscatti, la fortezza di Habersberg di cui si erano impadroniti a San Candido, e si impegnarono a far pagare i tributi ai sud- diti dei Freising che

risiedevano nel territorio della contea. Alberto di Gorizia, divenuto nel 1271, per effetto di un trattato di sparti- zione, unico signore feudale della Pusteria, costrinse nel 1285 il vescovo Emicho di Frei sing a cedergli tutta la giurisdizione maggio- re e di conseguenza la sovranitä sull'alta Pu steria. Ai vescovi di Freising rimase solo la giurisdizione minore all'interno della circo- scritta marca di San Candido. Contempora- neamente si procedette alla suddivisione del territorio nei due distretti

giudiziari (o magi- strature) di Monguelfo e di Heinfels. La magistratura di Heinfels e l'omoni- mo imponente castello nei pressi di Sillian costituivano solo una parte della contea principata di Gorizia, che si estendeva dalla chiusa di Rio di Pusteria fino alla chiusa di Lienz, nel Tirolo orientale, e inoltre per tutto il corso superiore della Drava fino a Spittal. Con la denominazione di contea anteriore di Gorizia formava, unitamente alla contea interiore di Gorizia sull'lsonzo, il dominio degli

magistratura) al vescovo Mel chior di Bressanone. L'appalto del territorio passö in seguito a Engelhardt Dietrich von Wolkenstein-Trostburg e, dal 1629, al mo- nastero femminile di Hall, una comunitä monacale della bassa valle dell'lnn formata da rieche suore aristocratiche. II monastero fu sciolto nel 1783 ai tempi dell'imperatore Giuseppe II e il distretto giudiziario passö sotto l'amministrazione statale. Negli anni dal 1805 al 1809 fu annesso al regno di Ba- viera; nel periodo 1810-1813 fu parte della

provincia di llliria; dal 1814 divenne imperial circoscrizione giudiziaria di Sillian; e dal 1850 distretto giudiziario di Sillian. II dominio di Heinfels II massiccio castello di Heinfels, costruito presumibilmente nel 1240 per fronteggiare un'eventuale invasione dei mongoli, si leva sopra il villaggio di Panzendorf, nei pressi di Sillian, nel Tirolo orientale, ed era sede dei Castel Fleinfels, presso Sillian, costruito verso il 1250: era la rocca- forte militare dei conti di Gorizia nell'alta Val

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 91 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
a un'altitudine di duemila metri seguono poi gli strati detti di Werfen che affiorano alla luce, sotto forma di crepe giallorosse, fra i prati del Gasella e della Croda Rossa. Sono depositi marini di conchiglie e lumache di uno spessore che arriva a toccare i 150 metri. Le nude vette della Cima di Sesto, i massicci della Tre Scar- peri e dell'Einser, l'Hochleist, la Cima Undici e il massiccio della Croda Rossa sono fatti di dolomite chiara detta della Mendola e dello Sciliar. Le masse calcaree dolomitizzate

giac ciono qui sovrapposte ma non nettamente stratificate, e sono il frutto dei riff formati dalle alghe calcaree d'un mare molto caldo e poco profondo. Sopra si estendono gli strati argillosi detti di Raibler, di uno spessore che e di un'ottantina di metri nei pressi delle Tre Ci me e si accentua fino ai 200 metri a ridosso della Cima dei Tre Scarperi. Si manifestano con la caratteristica struttura a terrazza stra- tificata sul Col di Mezzo, presso il versante settentrionale delle Tre Cime

, e proseguono quindi come fascia ben visibile, assecondan- do lungo il Sentiero degli Alpini le pareti nord della Cima Undici. Le molto battute forcelle del Pian di Cengia e della Cima Do- dici, della Giralba, dell'lnnichriedl, del giogo di malga Gwenn e della Sella del Paterno sono a loro volta costituite di questa dolo mite sabbiosa e impermeabile che protegge la sottostante dolomite dello Sciliar da una rapida ablazione. Le pronunciate pareti rocciose delle Tre Cime, del Paterno, di Cima Dodici e del

e scavati i cosiddetti circhi glaciali. E in questo modo che sono sorte le estese dorsali levigate e le piatte gobbe lisce e arrotondate della Ba- cherntal, a sud della val Fiscalina, e dell'alti- piano delle Tre Cime. La Hochleist e rimasta simile a una colonna smussata e rigata nella zona intermedia fra due correnti di ghiac cio. Nelle regioni piü ombrose ed elevate del massiccio di Cima Undici si trovano tut- tora singoli, sparsi resti di ghiaccio e di firn. Sul Toblinger Riedl, accanto al rifugio

alle Tre Cime (Locatelli), c'e una piccola cap pella di montagna intitolata a San Ber- nardo, patrono degli Lo scioglimento dei ghiacciai ha lascia- to nella parte bassa della val Fiscalina la col- lina morenica di Haideck. Pioggia e neve, ghiaccio e gelo rodono e scavano in conti- nuazione questi monti, demolendoli lenta- mente. Anche negli Ultimi decenni, a causa alpinisti. Qui si scor- gono il Paterno e le Tre Cime: un grandio- so spettacolo della natura, lo splendore paesaggistico per ec- cellenza.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 97 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
come guida solo dopo un'attenta verifica delle loro capacitä. Benche le cime ancora vergini fossero mete molto ben pagate dagli alpinisti che venivano da fuori, Mich! riservö alcune «vette davanti alla porta di casa» a se stesso. Gli si attribuiscono piü di una doz- zina di prime ascensioni, alcune delle quali molto difficili. Fu lui a salire per primo, nel 1874 e as- sieme al fratello Hans, sull'accidentata torre della Dodici cui avevano dato ripetutamente e vanamente l'assalto l'inglese

modo di salire lungo i pre- cipizi meridionali, allora ancora inviolati, della Cima Undici, e aiutö il ricco barone ungherese Roland von Eötvös a raggiungere le vette della Torre degli Scarperi, della Cro- da Rossa di Sesto e dell'Einser. Michl aveva da tempo promesso di de- dicare la piü occidentale delle Tre Cime, no- ta anche come Cima di Landro, a Georg Ploner, il suo datore di lavoro. L'affrontö as- sieme a uno studente di giurisprudenza. Nei pressi della vetta i due si trovarono immersi nella

nebbia e dovettero prendere rapide decisioni: ma infine, esattamente dieci anni dopo la conquista della Cima Grande e cioe nel 1879, i due raggiunsero la punta se- guendo una via lungo le pareti meridionali a picco. Anche le guide alpine della val di Fassa dovettero riconoscere in lui un vero maestro dell'arte dell'arrampicata quando Michl sali in solitaria su una cuspide ritenuta «impossi- bile» nel massiccio del Sassolungo: anche in suo onore, fu chiamata Punta Grohmann. Michl imparti un'analoga

lezione alle molto celebrate guide di Cortina. Tutt'attorno alla pittoresca conca ampezzana le cime piü im- portanti erano giä state conquistate. Rima- neva da scalare solo la parte terminale a due denti della Croda del Lago dalle ripidis- sime pareti a piombo, inutilmente tentata da numerosi rocciatori. Saputo che era stata scelta come obiettivo dai fratelli Zsigmondy - i «senza guida» li chiamavano, perche preferivano arrampicarsi da soli Michl non perse tempo e raggiunse la vetta al pri

mo tentativo assieme al suo compagno di scalate, il barone Eötvös. Un vero capolavoro fu l'ascensione - nel 1881, assieme al fratello Hans - della Ci ma Piccola di Lavaredo, della quäle disse in seguito: «Non c'e montagna che possa es- sere piü selvaggia della Piccola: la Piccola e un demonio!» AI culmine della carriera alpi nistica, nell'agosto del 1888, il «re delle Do lomiti» mori precipitando sul Monte Cristal lo, una montagna su cui si dice che fosse salito almeno trecento volte. Aveva guidato

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 152 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
di istituzione ema- nato dalla Provincia risale al tardo autunno del 1981. II territorio ora protetto ha una superfi- cie di 1 1.650 ettari e si estende nei territori comunali di Sesto, San Candido e Dobbia- co. Comprende l'intera area delle Dolomiti di Sesto con le celebri Tre Cime, la Dodici, l'Undici, nonche i gruppi della Rocca e della Croda dei Baranci. Questo compatto settore di montagne e delimitato a nord dall'alta val Pusteria, a est dalla valle di Sesto e a oc- cidente dalla valle di Landro

. II confine meri- dionale e rappresentato dai Comuni del Ve- neto, e piü precisamente da Auronzo e Comelico con le valli di Ansiei e Padola. II cuore del parco naturale e costituito dalle Tre Cime che, fittamente addossate e disposte come una quinta teatrale, si levano sull'altipiano omonimo in mezzo alle altre vette delle Dolomiti. E la zona in cui scorre anche la linea dello spartiacque, con le fonti della valle del Sasso Vecchio e le acque della valle Campo di Dentro che finiscono nella Rienza e poi

nella Drava, affluente del Da- nubio. Nelle immense pietraie, cosi tipiche di questo parco naturale, l'acqua piovana si disperde e affonda per riaffiorare poi piü a valle sotto forma di sorgenti. A causa degli strati impermeabili di Raibler, le acque si raccolgono anche in piccoli bacini come l'Eissee (il lago di ghiaccio) vicino alla Cima Dodici, i laghi dei Piani, i laghetti fra il Col di Mezzo e la Grava Longa nella zona delle Tre Cime, e il lago della Malga di Mezzo presso la Croda dei Baranci

. La cintura di foreste Una vasta cintura di foreste d'abeti rossi subalpini costellate di larici, abeti bianchi e pini silvestri delimita il territorio del parco naturale rispetto alle zone coltivate. I pini crescono soprattutto sugli asciutti pendii dolomitici della valle di Landro. Qui e lä at- tecchiscono ancora singole betulle e sorbi selvatici, mentre lungo i torrenti si sono am- bientati salici e ontani. Sul limite boschivo superiore, che si situa attorno ai 1900 metri di quota, ci sono i cirmoli

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 171 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
aveva giä cominciato a costruire il tratto meridionale dell'autostrada e insisteva per che il tracciato passasse per il Sudtirolo. Ten- tö di procurarsi l'appoggio degli ambienti politici sottolineando il rilievo che l'arteria avrebbe assunto nel quadro della rete auto- stradale che, in Italia, e prevalentemente in mano pubblica. Nel tardo autunno del 1967 la giunta provinciale sudtirolese, in una pre- sa di posizione, respinse bensi la Variante di Sesto, perö dovette tener conto anche delle

speranze che la rimanente parte della Puste- ria riponeva nell'autostrada come strumen- to di incentivazione economica della vallata. A Roma non era stata ancora presa una de- cisione definitiva, perö dal 1969 le ruspe erano giä al lavoro lungo il tratto fra Vene zia e Vittorio Veneto. E fu in questa fase che si profilö un nuovo attentato a Sesto: per risparmiarne il paesaggio unico e straordinario, qualcuno propose di interrare il tracciato autostradale per un tratto di tre chilometri, facendolo

passare in galleria sotto il versante assolato e popolato della valle. Un progetto realistico o una manovra diversiva? In questa situazione di estremo perico- lo, Sesto si mobilitö nuovamente a livello politico. Alla comunitä comprensoriale della Pusteria la Variante sembrö accettabile e la soluzione di compromesso che era stata prospettata a Sesto attenuö gli scrupoli dei pusteresi. Da parte sua la societä autostra dale, nel corso di colloqui informativi, pro- nosticö la fioritura economica del

Comelico e della val Pusteria, descrivendo Sesto come una capricciosa «primadonna». Questa sar- castica definizione sollecitö i sestesi ad ap- pellarsi nuovamente all'opinione pubblica, con reiterati e risoluti appelli. La svolta: importanti alleati Verso la fine del 1971 cominciö a scemare anche nel Comelico l'interesse per quella che era stata vantata come la «benedizio- ne» dell'autostrada, tanto piü che non vi esistevano le condizioni tecniche e ambien- tali per insediamenti industriali di notevoli

dell'autostrada, sia a causa degli alti investi- menti che avrebbe richiesto, sia alla luce della crisi energetica e dei condizionamenti che avrebbe imposto. I Comuni della val Pu steria fecero da parte loro una svolta di 180 gradi, nel senso che cancellarono il tracciato autostradale dai loro piani regolatori e di- chiararono di accontentarsi di un amplia- mento dell'esistente strada statale. Dalle prime discussioni sono ormai passati diversi decenni, e di tanto in tanto Io «spettro» dell'Alemagna torna

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 22 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
anche alla pubblica lettura dell'ordinamento dei pascoli sulla malga di Nemes. La diffusa devozione a San Vito si tradusse nella scelta di questo nome per molti neonati nonche per l'insediamento compatto che era venu- to a formarsi attorno alla chiesa. Solo dopo la prima guerra mondiale - come abbiamo visto - la denominazione «San Vito» ha ce- duto un po' per volta a quella attuale del Comune: Sesto. Con l'entrata in funzione della nuova chiesa, la pratica di vita religiosa fu notevol- mente

favorita: non solo dalla regolare cele- brazione delle messe, di domenica e negli altri giorni festivi, ma anche dalla promessa delle indulgenze, e infine da numerose do- nazioni da parte di privati abitanti della zo- na di Sesto. L'istituzione della curazia II crescente numero d'anime da assistere e la difficoltä di provvedere alla loro cura muovendo dalla San Candido che distava quasi due ore di cammino, portö verso la metä del XVII secolo alla costituzione della curazia. Secondo la lettera

istitutiva, la curazia fu eretta il 17 dicembre del 1651, e il capi- tolo di San Candido vi insediö come curato il canonico Johann Kaspar Frankenreiter zu Frankeneck junior, nativo di San Candido. La curazia ebbe perö soltanto il 6 maggio del 1665 la formale approvazione da parte La vecchia canonica della piazza principale ospitö fino al 1860 i sacerdoti, e fu poi an che, fino al 1894, edi- ficio scolastico e, fino alla prima guerra mondiale, sede degli uffici comunali. Oggi vi e sistemato il mu- seo

, come 40 chili di strutto, 3 «Galten» (misura corrispondente a circa 35 litri) di avena, 40 «Scheppen» (gomitoli) di lana, due «Schett» (circa 60 litri) di grano e uno «Schett» di segala. Un edificio acquistato nel 1657 dal capitolo di San Candido fu adi- bito a sede (o canonica) della curazia e si decise che alla sua manutenzione si sarebbe provveduto con i mezzi in dotazione alla chiesa. II curato disponeva inoltre del diritto di legnatico, poteva tenere due vacche e farle pascolare sulla malga

comunitaria di Sesto. II sacerdote si manteneva infine an che con i cosiddetti «proventi di stola», vale a dire con i modesti compensi che riceveva in cambio di alcuni servizi ecclesiastici come i battesimi, le celebrazioni dei matrimoni, i funerali, la dispensa dei viatici e le pubblica- zioni. II curato si impegno per parte sua a celebrare la messa ogni domenica e in occa- sione di tutte le altre festivitä, oltre che due volte nell'arco della settimana, e a provve dere alle varie benedizioni

8
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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 158 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
rimasero della famiglia Wassermann («l'uo- mo dell'acqua»), che costrui anche la cap pella di San Valentino. Verso la metä dello scorso secolo, proprio nel periodo in cui si stava esaurendo l'abitudine della popolazio- ne rurale di «andare a fare i bagni» a Moso, la famiglia Kastlunger di Pieve di Marebbe acquistö le terme naturali di San Giuseppe e ne fece una nota base di riferimento per i primi alpinisti. Arrivano gli alpinisti L'attivitä turistica cominciö dunque molto presto, favorita dal

traffico di passaggio e dal piccolo esercizio termale, perö non ave- va un'apprezzabile rilevanza economica a causa della sua scarsa consistenza. II turi- smo in senso moderno si avviö solo quando vennero gli alpinisti. I primi giunsero a Sesto negli anni sessanta del diciannovesimo se colo. Gli inglesi Josiah Gilbert e F.G.S. Chur chill erano rimasti impressionati dalla magi- ca quinta di rupi costituita dalle Dolomiti di Sesto e in particolare dalla Cima dei Tre Scarperi, da loro definita «la regina

delle Dolomiti», e ne avevano riferito in un libro dedicato al paesaggio dolomitico che diven- ne presto famoso. La notorietä di Sesto e delle sue montagne dilagö poi rapidamente dopo la prima ascensione, nel 1869, della Tre Scarperi e della Cima Grande di Lavare- do da parte di Paul Grohmann. Assieme agli scalatori, provenienti prevalentemente dal- l'area linguistica tedesca, vennero nella no- stra valle anche i villeggianti. Nell'arco di poco piü di un decennio tutte le vette piü note dei dintorni

furono scalate con l'aiuto e l'assistenza di sestesi pratici della monta- gna e dell'arrampicata, e nacque la corpora- zione di quelle guide che vanno annoverate, assieme ai locandieri, fra i pionieri del turi- smo di Sesto. Con l'apertura della linea fer- roviaria della val Pusteria, nel 1871, l'alta parte della vallata divenne presto piü nota, e sempre piü «cittadini» - e in particolare viennesi - scelsero le Dolomiti per le loro va- canze. Nel 1889, secondo notizie giornalisti- che, soggiornarono

Toblinger Riedl, nel 1882, la ca- panna Zsigmondy ai piedi della Cima Dodici Bagni di Moso verso il 1880 : in autunno, dopo aver provveduto al lavoro dei campi, gli agricoltori bene- stanti si concedevano una «vacanza» nella vicina Bagni di Moso.

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 105 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
- re un po' meglio. Negli Ultimi decenni del XIX secolo l'Alpenverein - il Club alpino - austriaco si senti in dovere di irrtervenire perche il me- stiere di guida alpina fosse sottoposto a una certa regolamentazione. In un primo pron- tuario furono definiti non solo i diritti e i do- veri delle guide, ma fu fissato anche un pre- ciso tariffario per ogni montagna. La sorveglianza sull'esercizio della professione di guida fu affidata alle sezioni dei club alpi- ni germanico e austriaco. Infine divenne legge

vincolante per tutti una normativa specifica proposta nel 1871 dal governato- rato di Innsbruck. II rilascio della patente di guida non fu subordinato al superamento di un esame: la capitaneria distrettuale la con- cedeva all'aspirante guida a patto che que- sti esibisse certificati di buona condotta e di buona salute, e un attestato in cui il Club al pino ne garantisse la perizia. Ogni singola sezione dell'Alpenverein designava un re- sponsabile di settore che doveva occuparsi della preparazione e della

sorveglianza delle guide. Per consentire una verifica delle ca- pacitä, fu introdotto l'uso, per ogni guida, di una specie di foglio matricolare che ne registrava tutte le qualitä e il lavoro giä svol- to. Le guide alpine autorizzate disponevano di una chiave numerata per aprire i rifugi dell'Alpenverein, portavano sul risvolto della giacca il distintivo della categoria, e i clienti avevano la facoltä di descrivere sintetica- mente nei libretti delle guide le impressioni riportate durante le escursioni

clienti sulle vette, le guide facevano far loro alcune arrampi- cate di prova sulla «pietra d'assaggio» nell'alta Val Fiscalina. La rupe fu incom- prensibilmente distrut- ta con l'esplosivo do po la seconda guerra mondiale. parlare, a proposito degli Innerkofler, come di una «dinastia» di guide alpine. L'apertura all'alpinismo delle monta- gne di Sesto coincide con la prima ascensio- ne, nel 1869, della punta dei Tre Scarperi e della Cima Grande da parte di Paul Groh- mann, che fu accompagnato sulle

vette da Franz Innerkofler (1834-1898) del maso Mitterhösler, apprendista scalpellino e figlio di quello Josef Innerkofler, noto cacciatore di camosci, al quäle Grohmann si era rivolto per avere consigli e suggerimenti prima di intraprendere la scalata della Tre Scarperi. A parte la prima ascensione del Paterno, nel 1882, compiuta assieme al conte Künigl e ad alcune scarne annotazioni nei registri delle guide, si hanno di Franz Innerkofler so lo poche notizie. Fu ucciso da un colpo apo- plettico

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 47 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
Piü a est, su un esteso pendio sotto la cinta dei boschi, sono i masi Golsa Fusch e Kalkbrenner («della fornace»), scaturiti dalla suddivisione del maso Niedergols. Antichi documenti del monastero di San Candido menzionano un «Kolshof» che tu dato il 9 giugno 1440 «in pegno» dal canonico Tho mas von Stilfs al capitolo di San Candido in cambio della lettura d'una messa perpetua. Nel 1 580 il capitolo di San Candido, che poteva disporre dei beni del monastero, autorizzö la spartizione, tuttora

vigente, del maso originario. E possibile che la denomi- nazione sia derivata, anche in guesto caso, dal latino «collis», perö non si sa se vi fosse una qualche connessione con il maso Ober- gols di Monte di Fuori che trasse il nome dallo stesso vocabolo. La famiglia dei Nie- dergolser si e estinta a Sesto nel 1742 con la morte di Luzia Niedergolser. II Geeshof apparteneva all'ente assi- stenziale della diocesi di Freising a San Can dido e risulta suddiviso fin da tempi remoti. Si ignora da che cosa

sia derivata la denomi- nazione Gees o Geeser. II nome di famiglia e ancora ricorrente nel Tirolo orientale, mentre a Sesto e scomparso dal 1839, anno della morte di Anna Geeser. II maso originario Villgrat, possedimen- to della signoria di Heinfels, fu diviso nel 1650 fra i fratelli Georg e Matthes Vill- grater, e ne risultarono i due masi Villgra- ter e Matheser. II primo e ancora proprie- tä dei Villgrater, cognome diffuso nell'alta val Pusteria. I loro antenati immi- grarono probabilmente

a Sesto da Vill- graten, nel Tirolo orientale. Dal maso originario Troyen discen- dono per spartizione i masi Untertroyen (oggi Kristier), Aussertroyen e Inner- troyen. II Troyen rientrava a suo tempo fra le pertinenze della fondazione eccle- siastica di Heinfels e, da un libro fondia- rio, si desume che nel 1774 era giä spar- tito fra piü proprietari. La denominazione deriva dalla parola «troi» con cui si defi- niva un tratturo usato per il bestiame. II nome di famiglia Trojer (in precedenza Troyer

) e tuttora frequente a Sesto. II maso originario Froneben appar- tenne inizialmente al cappellano del ca- stello di Thurn e passö in seguito alla ca- nonica della parrocchia di Tesido. Sul vasto e pianeggiante pianoro di Fron- L'antico edificio del- l'Ausserfroneben e stato ristrutturato per farne un accogliente posto di ristoro. eben c'erano fino alla fine del ventesimo se- colo due masi: il Froenbner e il Temeler, un maso doppio con casa d'abitazione e ma- gazzino. La casa fu demolita, mentre l'an

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 44 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
Andreas von Haberberg e sua moglie Eisbet, i fratelli Perchtold e Konrad di Cholbeck, il figlio di quest'ultimo Bartime, e inoltre Paul figlio di tale Heinrich detto il fornaio (Pfister) commissionarono al convento di Gilten la lettura di due messe settimanali in cambio della cessione di metä maso Öder, della dodicesima parte del maso Ekker nonche di un campo a Monte San Candido. II nome Eggehof (da Ekker) esiste tuttora come de- nominazione di un esteso gruppo di campi, ma come maso non c'e piü. Nel

XVII secolo il maso Aussereder era di proprietä della chiesa parrocchiale di Sil- lian e il maso Innereder della signoria di Heinfels. La famiglia degli Eder, originaria del maso Öder, si e estinta a Sesto nel 1698, anno in cui mori una vedova Maria Eder. II maso Reiden e il piü basso in quota fra quelli delle origini che sono o erano a Monte di Mezzo. La denominazione derivö probabilmente anche in questo caso da un disboscamento (in tedesco: Rodung). II rela- II maso Sonna di Mon te di Mezzo

fra i beni fondiari della Collegiata di San Candido, era diviso in due giä nel 1560. L'lnnerkofl in- vece, anche questo diviso in due nel XVII se colo, era di proprietä della chiesa di Santa Caterina e del convento delle domenicane di San Candido. II nome Kofi (originariamente Chofl) ri- manda ai grandi e isolati pietroni sparsi sul pendio sotto il maso. II cognome Kotier e attualmente abbastanza raro a Sesto. Le denominazioni Ausserkofl (Kofi di fuori) e Innerkofi (Kofi di dentro) dicono della

dislocazione dei due edifici. Dei nomi di famiglia derivati, si e diffuso solo quello di Innerkofler, oggi ancora molto frequente a Sesto e divenuto famoso per le molte e note guide alpine con questo cognome. II Thalhof, maso da cui sono discesi tutti i Thaler di Sesto, fu suddiviso ancora anticamente nei poderi Ober-, Mitter- e Unterthal. Apparteneva alla Collegiata di San Candido che autorizzö nel 1600 i fratel li Martin, Balthasar e Paul a spartirlo. La denominazione del maso («della valle») pare

dimostrare che sia uno dei piü antichi di Sesto, perche non e situato nel fondovalle ma piuttosto in alto sul Monte di Mezzo, e quindi la definizione «della valle» si riferirebbe all'intera vallata. II cognome

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 60 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
derivato dal ma so in cui vivono. Sono casi in cui la proprietä della fattoria e stata ininterrottamente tra- smessa per linea maschile dalla fine del XVI secolo. Per elevare e rafforzare il fiero senso d'appartenenza degli agricoltori al loro ce- to, la Provincia di Bolzano conferisce un at- testato ai proprietari dei masi «chiusi» (cosi detti perche non smembrabili per volontä di legge, al fine di conservare l'unitä fondiaria essenziale per il mantenimento d'una fami glia) i quali possano dimostrare

Nomi di famiglia, testimonianze di cul- tura contadina Si fa caso a Sesto ai molti nomi di famiglia uguali, tanto piü che gli otto cognomi auto- ctoni piü ricorrenti designano, insieme, piü della metä dell'intera popolazione. Questi e altri cognomi corrispondono alle denomina- zioni dei masi da cui sono derivati: i Rogger provengono dal Rogghof, i Villgrater dal Villgrathof, i Pfeifhofer dal Pfeifhof, i Tschurtschenthaler dal maso Tschurtschen- thal, e cosi via. II suffisso «-er» aggiunto

al nome della fattoria servi in origine per iden- tificare il proprietario del relativo maso o co- munque una persona ad esso collegata. L'uso dei cognomi in aggiunta ai nomi di persona era invalso giä verso la fine del XIII secolo. Perö solo per effetto delle dispo- sizioni del Concilio di Trento (1645-1663) i cognomi furono annotati anche nei registri parrocchiali e non si poterono piü cambiare. In precedenza capitava che certi contadini mutassero cognome anche piü volte nell'ar- co della vita. Era

usuale cioe che il proprie tario d'una fattoria assumesse come cogno me la denominazione del suo maso, ma che se ne sbarazzasse poi se gli capitava di ce- derne la proprietä. E una tradizione contadi na che sopravvive spesso anche oggi: per esempio quando il proprietario del maso Egarter e comunemente chiamato l'Egarter Christi benche faccia parte della grande fa miglia dei Tschurtschenthaler e ne rechi an che il cognome anagrafico. Vi sono alcune famiglie di Sesto che portano tuttora il cognome

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 113 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
la delimitazione rispetto alla provincia veneta di Belluno, un confine che scende da li fino alla sella del Monte Croce di Comelico e prosegue poi quasi rettilineo fin verso la ere il «crocefisso dell'Eu- ropa» eretto sull'Elmo, nel 1958, da giovani esploratori di vari pae- si europei. sta del monte Popera (Arzalenkopf). Quindi asseconda - in direzione sud, in mezzo ad alte cime e a forcelle scoscese - la linea del- 10 spartiacque fra il bacino dell'Adriatico e quello del Mar Nero, sfiorando la Cima

No- ve (Pala di Popera), la Croda Rossa, l'Undici, 11 Popera, la Dodici (o Croda dei Toni), il Pas- saporto. Comelico Superiore (presso il Mon te Croce) e Auronzo (a sud della Dodici) so no i comuni italiani limitrofi. Sesto e sempre stata, a memoria d'uo- mo, un villaggio di frontiera: in passato ri spetto all'ltalia e oggi rispetto all'Austria, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ne- cessariamente ne derivano. Gli incontri e i contatti con i vicini hanno influenzato e an- che plasmato, per certi

orien tale. Nel 1919, dopo l'esito - infelice per l'Austria - della prima guerra mondiale, il Sudtirolo fu occupato dalle truppe italiane. Fu fissato come linea di confine Io spartiac que fra i bacini dell'Adriatico e del Mar Ne ro, ovvero dell'Adige e della Drava. Posti di frontiera furono eretti, fin dalla fine del 1918, nella piana di Dobbiaco e sul passo di Monte Croce, considerato che la Drava, con il rio di Sesto suo affluente, scorre verso l'Austria. Senonche poi, probabilmente per

considerazioni di natura strategica, l'ltalia riusci a ottenere, con gli accordi di pace di Saint Germain, Io spostamento della linea di confine nella zona fra Sillian e Prato alla Drava. Avvenne cosi che soltanto nel 1920 furono annessi all'ltalia anche i comuni di Sesto, San Candido, Monte San Candido, Versciaco e Prato alla Drava. Non e stato mai chiarito se, ed eventualmente in quäle misura, le amministrazioni comunali influi- rono su questo spostamento della frontiera.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 64 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
signori di Heinfels, vassalli dei conti di Gori- zia. Secondo una descrizione della val Pu- steria risalente al 1545, Sesto era una delle dieci «circoscrizioni o parti» della magistra- tura di Heinfels, il cui territorio coincideva sostanzialmente con quello delle antiche parrocchie originarie di Sillian e di San Can- dido, e comprendeva il bacino superiore della Drava con le valli laterali di Sesto, Kar- titsch e Villgraten. In nome e per conto dei vari titolari della giurisdizione

, un amministratore e un giudice provvedevano a far rispettare la leg ge e l'ordine in ogni «parte», ed erano inol- tre incaricati della riscossione dei tributi. In ciascuna circoscrizione, e quindi anche a Se sto, all'awocato dei distretto e al suo appa- rato esecutivo spettava il compito, quäle «longa manus» dei signore feudale, della manutenzione delle strade e dei ponti, non- che della regolamentazione dei corsi d'ac- qua. Altri problemi della comunitä di valle erano discussi, sotto la presidenza dell

'«av- vocato», durante le annuali pubbliche as- semblee che si svolgevano, a Sesto, presso la taverna («Wirtstaferne») Pauler. Perö sol- tanto gli agricoltori, quali membri di pieno diritto della collettivitä, avevano permesso d'interloquire, mentre i proprietari di piccole case e i non possidenti ne erano esclusi. L'influsso di questo governo municipa- le si estendeva fino ai minimi dettagli della vita sociale. L'amministrazione concedeva il permesso di costruire case e di sposarsi solo a chi faceva parte

dei ceto possidente. An- cora all'inizio di questo secolo si vietava ai servi nullatenenti e ai piccoli artigiani indi- genti di contrarre matrimonio perche, in ca- so di morte prematura d'un capofamiglia, gli orfani non finissero a carico della comu nitä. Alcuni sestesi, cui l'amministrazione di valle non voleva concedere la licenza di ma-

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 65 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
Candido erano state sol- levate a causa delle loro piü ridotte dimen- sioni. Onde poter procedere a una piü giusta distribuzione del carico fiscale e a un piü attento controllo del prelievo - si legge negli ordinamenti tributari del 1697 e del 1775 - il distretto giudiziario di Heinfels fu suddiviso in 26 comunitä. In quegli anni an che San Giuseppe Moso fu elevata al rango di «parte». Nel periodo della dominazione francese, fra il 1810 e il 1813, tutte le circo scrizioni della signoria di Heinfels

furono unificate nelle tre comunitä di Sillian, Kar- titsch e Villgraten. Nel corso della ulteriore suddivisione che segui nel 1817, furono nuovamente costituite le 26 circoscrizioni tributarie, con Moso stavolta annessa a Se sto. II protettorato della Collegiata di San Candido La fase di colonizzazione della valle di Sesto era avvenuta sotto il controllo del monaste- ro dei benedettini di San Candido, elevato in seguito al rango di Collegiata intitolata al santo omonimo, ma vi contribuirono sicura

- mente anche i conti di Gorizia e altri signori feudali. A un certo punto il monastero si trovö costretto a cedere il potere temporale ai potenti signori di Gorizia, perö conservö ugualmente una forte influenza quäle mag- gior proprietario terriero - venti masi - della valle. Anche l'assistenza ecclesiastica conti- nuö a far capo esclusivamente al convento di San Candido, che inviö a Sesto i primi cu- rati e assecondö con rieche contribuzioni la costruzione delle chiese. La dipendenza di Sesto da San

Candido sopravvisse cosi per secoli, anche perche il capitolo di San Can dido amministrava unitamente alla magi stratura di Heinfels la malga di Nemes, il piü importante pascolo della zona di Sesto. Gli agricoltori di Sesto che gestivano proprietä di cui era titolare feudale il mona stero di San Candido erano considerati solo locatori dei loro masi e quindi, alle scadenze prefissate, oltre a farsi eventualmente ricon- fermare la conduzione delle loro terre, do- vevano versare vari tributi commisurati

alla estensione delle fattorie. II tributo fondiario o in natura consisteva in determinate quan- titä di cereali, animali e prodotti animali. Po- teva perö essere pagato anche in denaro, e l'ammontare della corresponsione mutava in tal caso a seconda della variazione dei prezzi di mercato. Per sottolineare la condi- zione di servaggio feudale, i contadini erano tenuti a offrire al proprietario fondiario, a Natale e a Pasqua, anche un dono detto «Weisat», che era tuttavia, di fatto, una da- zione

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 104 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
II momento culminante della lunga fase di conquista della Cima Grande avvenne nel gennaio del 1963, durante giorni di freddo siberiano. La storia delle vie dirette era stata proseguita dalle «direttissime» e poi dalle «superdirettissime». Ora era venuto il mo mento delle superdirettissime invernali. I sassoni Peter Siegert, Rainer Kauschcke e Gerd Uhner, tutta gente che aveva giä una solida esperienza d'arrampicata invernale, risalirono la parete senza discostarsi di un metro dalla linea

, il quäle aveva scalato nell'arco di sole 15 ore tutte e cinque le pareti setten- trionali delle Tre Cime, vale a dire quelle del la Piccola e della Piccolissima, la nord della Punta di Frida, e infine quelle della Grande e della Ovest. Aveva superato complessiva- mente 1 500 metri di dislivello in salita e piü di mille in discesa: un'impresa che fino a og- gi nessuno ha piü voluto ripetere. Ma c'e da aspettarsi che altre performances ancora piü «matte» siano tentate nei prossimi anni. L'arrampicata

di sudest della Cima Grande. Le guide alpine di Sesto Quando i primi alpinisti si presentarono a Sesto per tentare la conquista delle vette ancora vergini, si offrirono loro come ac- compagnatori alcuni cacciatori di camosci e Risalire d'inverno la parete nord della Cima Grande lungo la linea a piombo: fu, nel 1963, un'impresa estrema dell'alpini- smo.

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 81 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
e si adoperava per la diffusione della pratica del presepe, stabilendo contatti con appassionati in tutta la Germania. Per certi periodi mise la sua sensibile penna esclusivamente al servizio di questa profon- damente significativa usanza natalizia. II fra- tello Josef Reider, che viveva a Sesto, gli procurö nel 1935 l'opportunitä di intrapren- dere un pellegrinaggio alla volta dei luoghi santi della Palestina. Anche il quasi dimenticato presepe quaresimale ritrovö un posto di riguardo nelle Stuben dei

presepe» e, per la rivista «Schiern», un articolo sugli intagliatori di presepi della famiglia Probst. Uomo profon- damente radicato nella realtä della sua terra d'origine, padre Simon Reider se ne occupö anche per altri aspetti. Scrisse, per esempio, un saggio sulle leggende di Sesto e un istruttivo contributo sul lavoro degli scalpel- lini sestesi. Quando anche i conventi del Tirolo settentrionale furono separati da quelli del Sudtirolo, padre Simon optö per la sua piü angusta patria d'origine

talento artistico. Non pote, purtroppo, seguire un regolare corso di studi, benche una contessa si fosse dichiarata disposta a pagargli la frequenza della Kunstakademie, l'accademia d'arte. Riusci tuttavia a conseguire ugualmente un'abilitä quasi incredibile nell'intaglio del legno. Lavoro giorno dopo giorno e spesso anche di notte al suo banco, creando un'in- numerevole quantitä di espressive opere d'arte di motivo prevalentemente religioso: e a volte quasi solo in cambio di un grazie. Ogni tanto

usava anche il pennello. Fino a poco tempo fa il cimitero di Sesto era anco ra ornato da molti crocefissi e da altri intagli di tema religioso usciti dalle sue mani. Nella valle di Casies, localitä d'origine della mo- glie, non c'e quasi casa che non abbia una figura o un dipinto dell'«F-Ierrgottschnitzer», ovvero dell'«intagliatore del Signore», come Io chiamavano per l'abilitä e la sensibilitä con cui rappresentava il personaggio di Cri- sto. E le sue opere non sono ovviamente diffuse soltanto

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Libri
Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 15 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
attivitä edilizia degli Ultimi decenni si e or- mai da tempo fusa con il capoluogo. Centro della valle e la localitä di Sesto che ospita, assieme alle ben curate case d'abitazione, le piü importanti istituzioni della comunitä. Fino alle soglie del ventesi- mo secolo si e chiamata anche San Vito, in omaggio al primo patrono della chiesa. La piazza principale e dominata da due edifici di particolare spicco, il municipio e la sede della Cassa rurale Raiffeisen (detta piü sem plicemente Raika

, sintesi della denominazio- ne tedesca Raiffeisenkasse, e in cui si trova anche il museo Rudolf Stolz), nonche da al- berghi, negozi e dalla vecchia scuola. Lungo un'imponente scalinata si sale verso la mira- bile Danza macabra dipinta da Stolz, l'ag- graziato cimitero e la chiesa parrocchiale in- titolata ai principi degli apostoli, i santi Pietro e Paolo. In fondo all'abitato, in prossi- mitä della stazione a valle della funivia del Monte Elmo, sorge la Casa Sesto che ospita gli enti turistici

si estendevano in passato in quella zo- na. Come a Sesto, anche qui il visitatore e accolto da numerosi stabili relativamente nuovi, tutti ben tenuti e ornati d'estate dai vasi di fiori sui balconi. AI centro del villag- gio si leva la chiesa filiale di San Giuseppe, eretta del 1717. Ancora dall'interno della localitä di San Giuseppe Moso si diparte, in ripida sali- ta, la carreggiata che conduce alla Königs- warte, la «vedetta dei re», cosi chiamata perche, secondo una leggenda, vi si sareb- bero un giorno

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 31 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
meditazione davanti a 14 stazioni. Detti e versetti biblici corredati di adeguate incisioni a bassorilievo invitano alla riflessione. La semplice cappella del bosco, che durante la prima guerra mondiale funse per breve tempo da chiesa d'emergenza per gli agri- coltori di Monte di Fuori, e stata ridenomi- nata successivamente cappella della pace. Qui s'incontrano ogni anno, in occasione della festa della Porziuncola, i reduci di guerra e gli Schützen dei dintorni per una cerimonia commemorativa

ai defunti e di aspergerne le tombe d'acqua benedetta. II camposanto fu allestito fin dal 1384, l'anno di consacrazione della chiesa di San Vito. Alla fine dell'ultimo secolo fu ingrandi- to, ma la cura delle tombe era allora ancora molto relativa. Le decorazioni di fiori erano rare, le erbacce invadevano i tumuli sui quali erano per Io piü collocate lapidi di marmo. Dopo la prima guerra mondiale, in occasio ne della ricostruzione della chiesa parroc- chiale, il cimitero fu monumentalmente reimpostato

a terrazze sulla base di un pro- getto redatto dagli architetti Marius Amonn e Fingerle. L'ampia scalinata invita il visitato- re a salire fino alla costruzione rotonda in cui c'e la famosa Danza macabra di Rudolf Stolz. Da li, su entrambi i lati, si diparte il massiccio muro perimetrale del cimitero, ri- petutamente inframezzato da piccole cap pelle o arcate. Della decorazione artistica furono incaricati noti pittori e scultori sudti- rolesi. Ignaz, Rudolf e Albert Stolz, fratelli pittori di Bolzano

, vi realizzarono parecchie opere di notevole qualitä. Di mano di Albert sono una deposizione, una suggestiva raffi- gurazione della Madonna, un'ultima cena, una scena che rappresenta il trapasso di un mortale e alcuni dipinti minori. Motivi reli- giosi analoghi scelse anche Rudolf Stolz: l'assunzione in cielo di Maria, la crocefissio- Un po' nascosto dalla cappella del cimitero, spicca in un'arcata l'«Ultima cena», affre- sco particolarmente espressivo di Rudolf Stolz. Affresco di Johann Oberkofler: Maria con

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Categoria:
Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher
Anno:
2000
Sesto : da comunità agricola di montagna a zona turistica
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Pagina 48 di 183
Autore: Holzer, Rudolf / Rudolf Holzer
Luogo: Lana
Editore: Casa ed. Tappeiner
Descrizione fisica: 176 S. : zahlr. Ill.
Lingua: Italienisch
Soggetto: g.Sexten ; s.Heimatkunde</br>g.Sexten ; z.Geschichte
ID interno: 609848
monile per premiarne «l'onestä, la probitä, i retti costumi, la virtü e l'intelligenza». Le ragioni della denominazione del maso non sono molto chiare. II nome di fa- miglia e molto diffuso, perö a Sesto si e estinto nel 1980 con la morte di Maria Was sermann, impiegata della locale Cassa Raiff eisen. San Vito Nell'area d'insediamento di San Vito c'era- no i masi Kirch, Fragen e Sagmeister, i cui precedenti storici non sono stati ancora chiariti con precisione. Dei due primi non so neppure dire

chi ne fossero, in passato, i proprietari fondiari. II Fragenhof, a volte menzionato an- che come Pfragner, e probabilmente da identificare con l'attuale casa Unterstoner, mentre il maso Sagmeister («del mastro se- gantino») sorgeva un po' piü a valle dell'at- tuale casa Sagmeister, essendo stata la pre- cedente demolita dopo la prima guerra mondiale. II maso Kirch, smembrato verso il 1800, e ricordato tuttora dai campi detti ap- punto Kirch («della chiesa») che sono attor- no alla chiesa

parrocchiale. La casa abitativa doveva essere piü o meno 11 dove sorge adesso il garni Alpenhof. Del maso Sagmeister, che rientrava fra i possedimenti della signoria di Heinfels e che fu assai presto suddiviso in piü appezza- menti, faceva parte anche una piccola se- gheria dalla quäle potrebbe aver dunque derivato la denominazione. L'ultimo ram- pollo della un tempo diffusa stirpe dei Sag meister - Josef Sagmeister, proprietario del maso omonimo - mori nel 1824. L'edificio abitativo del maso Kirch era nei

pressi della chiesa di San Vito, ma non se ne conosce piü l'esatta collocazione. Di- scendenti della famiglia Kircher, che derivö il cognome da questo maso, vivono tuttora a Sesto. Nei masi Ausserroggen, Lanzinger, Tschurtschenthal e Villgrater gli attuali pro prietari portano tuttora cognomi derivati dalle loro antiche fattorie. E auguriamoci che i nostri agricoltori, continuando a trarre soddisfazione dall'attivitä rurale e consape- voli della veneranda etä dei loro masi, si at- tengano ancora

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