Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Autore:
Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Luogo:
Egna
Editore:
Verein für die Ortspflege
Descrizione fisica:
740 S. : Ill., Kt.
Lingua:
Italienisch
Soggetto:
g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Segnatura:
II 153.498
ID interno:
135678
entrö coine contabile nella ditta Giacomuzzi che commerciava legname all'ingrosso, e vi rimase fino a quando nel 1965 si ritirö in pensione. Col proprietario si instaurarono degli ottimi rapporti. I fratelli Giacomuzzi Zeno, Luis e Natalia amavano la musica, suonavano insieme e accolsero Steiner come violini- sta nella loro cerchia. II gruppo musicale cessö perö di esistere con la morte di Zeno Gia comuzzi nell’anno 1939. Dopo la caduta di Mussolini e l’occupazione di gran parte dell'Italia
da parte delle truppe tedesche, Steiner, che parlava perfettamente la lingua italiana, si mise a di- sposizione dei Tedeschi come interprete, e collaboro col SOD (Sicherheits- und Ord nungsdienst, Servizio d’ordine e sicurezza). II suo grande amore era il mondo della montagna. Camminatore entusiasta e appas- sionato fotografo, trascorse sui monti assieme agli amici piü intimi il poco tempo libero dei fine-settimana. I suoi compagni di quel periodo erano Johann Gfrerer, Alfons von Vilas, Franz Bonatti
, Ernst Bonatti e dal 1944 si uni a loro anche Tino Lutzenberger. Un fine-settimana senza un’escursione montana era per lui inimmaginabile. Ogni stagione era buona per passare la domenica tra le sue amate montagne. Solitamente non si tratta- va di lunghi viaggi; la meta piü frequente, soprattutto nei mesi invernali e a mezza sta gione, era il passo Oclini, tra le cime spesso da lui fotografate dei Corno Bianco e dei Corno Nero. Quest’ultimo era quello piü caro a Steiner, era il suo monte preferito
splendide immagini in bianco e nero. In occasioni particolari raccolse le foto piü belle in un album che regalö poi alla madre. Cosi accadde a Natale degli anni 1940 e 1943. L’amore verso la montagna e i pensieri riguardanti la patria ispirarono i suoi scritti. La poesia «Schwarzhorn» dei 1940 e un esempio di quanto Steiner avesse a cuore il destino dei Sudtirolo. Anch'egli, come tanti suoi contemporanei, scorse nella Germania nazionalsocialista la salvezza dallo stato di amarezza e bisogno causato dal
Schöpfer Du, daß deutsch das Land verbleibt. Steiner scrisse anche versi allegri e gioiosi, nei quäli descrisse con umorismo la vita dei suo gruppo, facendo uso dei dialetto. Dai testi di «Jochlied» e «Die Zachenmühl» possiamo dedurre che le gite in montagna e le riunioni amichevoli si svolgevano vivace-