Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Autore:
Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo:
Trento
Editore:
Monauni
Descrizione fisica:
LXXI, 343 S.
Lingua:
Lateinisch
Commenti:
<br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto:
g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura:
II 103.173
ID interno:
219652
posta dall' incremento della popolazione. Però è mani festo, che questo uso d' una proprietà comune nò avrebbe potuto esercitarsi, nè la proprietà stessa conservarsi e difendersi per tanto tempo, senza un sistema comunale bene organato. Noi sappiamo che la città di Trento, durante la dominazione dei Goti, reggevasi coi propri magistrali. Sotto ì re e i duchi longobardi la interna costituzione municipale fu poco alterata. Essi vi avevano introdotto un magistrato popolare, conservatosi sotto
i Franchi, e detto degli Scabini; il quale interveniva ai malli ed ai placiti, vale a dire ai giudizii, alla proimlg azione delle leggi, ed agli altri atti solenni della società. Ne fa fede il placito tenuto nella Corte ducale di Trento V anno 845, che è riportato dal Muratori nel Tomo IL delle Antichità italiane. Anche sotto gli imperatori fran chi e tedeschi Trento fu considerata come città di Lom bardia, e il Trentino fu retto ora da duchi, ora da marchesi ed ora da conti. Nel 1027, /' imperatore Cor
rado il Salico donava alla Chiesa di S. Vigilio, cioè ad Udalrico vescovo di essa e a' suoi successori in perpetuo, il Comitato o Contea di Trento con tutte le appartenenze, e con quelle ragioni e utilità che ne ave vano avuto fmo allora, a titolo di benefizio, i duchi, i marchesi ed i conti, eccettuatene quelle cose, entro il confine del Comitato, ch'erano state concedute alla Chiesa di Feltro, per consenso ed istanza dello stesso vescovo tridentino. Se anche non si voglia accettare in senso