Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Autore:
Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo:
Trento
Editore:
Monauni
Descrizione fisica:
LXXI, 343 S.
Lingua:
Lateinisch
Commenti:
<br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto:
g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura:
II 103.173
ID interno:
219652
flesso, la sottoponevano alla deliberazione del minore consiglio. Concorrendo questo con quattro quinti di suf fragi favorevoli, il candidato era ammesso, verso il de posito di una tassa di cinquanta ducati d' oro; é giurava di essere fedele al principe e di promuovere 1 utile della città. Egli doveva fissare il suo domicilio in Rovereto, almeno per sei mesi dell' anno, sotto pena di venire tassalo in proporzione dei pesi civici, ai quali per una maggiore assenza si fosse sottratto. Le donne
non go devano della prerogativa della cittadinanza. ( Lib, I. Cap. 57. ì 05. 104. 405.) I provveditori, che dovevano avere compiuta l'età di anni venticinque, prestavano il solito giuramento di fedeltà e di officio, dirigevano la civica amministrazione» ed esercita-vano una giurisdizione civile e penale. Al loro foro appartenevano le cause cosi dette del giudizio dell' occhio , e le contravvenzioni alle ordinanze di pub blico regolamento 5 la pena delle quali non oltrepassasse le lire quindici
. Io linea amministrativa incombeva loro special mente di formare il regolamento dell' interna gestione e della polizia della città, e, ottenutane V approvazione del pretore, di pubblicarlo mediante proclama e pas sarne copia agli officiali loro soggetti ; di risiedere con tinuamente nella città, nè allontanarsene oltre i ire giorni» senza il permesso del pretore; di provvedere la città di un maestro di grammatica (1) e di un pre- (!) Vedi la ducale dì Francesco Foscari, dei 25 d'Agosto 1445, a pag