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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 23 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
con altre città della Marca contro le pretese del loro vescovo e le vessazioni di qualche suo feudatario par lano abbastanza i documenti di quella età. Una restri zione notevole delle libertà municipali avvenne effetti vamente in Trento nei primi anni del secolo decimo- terzo , sotto il vescovo Federico di Vanga, che unì a quello del contado il dominio temporale della città, la quale, lacerata da interne fazioni, gli si diede volonta riamente, a patto però che rimanesse in vigore l'or dine

ed una parte della primiera autorità del Comune. Ed è assai verosimile che in questa occasione si rior dinassero le varie leggi c le buone antiche consuetudini della città, nella stessa guisa che il vescovo raccoglieva dal canto suo in un Codice, dal suo nome detto Van* ghianoy pubblicato con opportune annotazioni dal ciliar, Rodolfo Kink nel 1852, i diritti della sua Chiesa e de' suoi fedeli, e gli ordinamenti delle miniere, che sono i più antichi d'Europa. Di questa prima compi lazione regolare

dello Statuto di Trento non ci resta che una povera traduzione in lingua tedesca, fatta un secolo dopo per uso privato d' un feudatario allemanno ; susseguita da quella dello Statuto del i 558. Malgrado alla restrizione surriferita, fra le prero gative della città di Trento, riconosciute dai vescovi susseguenti, dagli imperatori, dai loro vicarii, dai conti del. Tirolo avvocati della Chiesa, e dai varii signori che occuparono per qualche tempo il dominio del prin cipato trentino, molto rilevante era

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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 429 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
lare distesamente, allorché pubblicheremo riuniti in un solo corpo gli Statuti dei Quattro Vicariati della Valle Lagarina. Il testo dello Statuto Trentino adottato dai Bove- Tetani, tostochè formarono una ordinata comunità, sulla fine del secolo decimoterzo, fu probabilmente il più an tico che si conosca, cioè quello composto dalla città di Trento sotto il vescovo principe Federico di Vanga. Ben poche mutazioni debbono essi avere introdotto in cotesto Codice; giacché quello che presentarono più

d'un secolo dopo, divenuti sudditi di Venezia ,• alla conferma del Senato della Repubblica , pel confronto diligente che ne abbi am fatto, possiamo con fondamento asserire, essere identico al tridentino, tanto nella sostanza, quanto nella barbara locuzione, e nelle sue varie rifórme dal 4507 al 1425; meno l'ordine delle materie, che nel rove- retano è assai più scompigliato, e una qualche diffc' renza circa la denominazione e il valore delle monete, delle misure, dei pesi. E questa identità risulta

di una evidenza palmare specialmente nella prima sezione di esso Statuto, copiata alla lettera, o. come si direbbe, di pianta, da quello di Trento, e sottoposta così affret tatamente alla sanzione della Signoria di Venezia, da travarvisi ancora il nome della città nostra , del suo distretto, de' suoi magistrali;, nei luoqhi e nei casi in cut necessariamente si dovrebbe trovarci quello di Ro vereto, della sua costituzione municipale, e del suo cir condario . A lede trascuratezza è rimediato in parte

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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 420 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
mente nei castelli di Brentonico, di Avio e di Ala, e 1\Cl borghi 6 Villa ggSottostanti, ai (£U(ll% COnfermurOÌ'lO, l'anno 1411, gli statuti e privilegi da essi proposti , e che noi manderemo alla luce a suo tempo. L'occupazione di questi luoghi, per la massima parte fortificati, tornava ai Veneziani mollo opportuna, essendo allora in guerra pei possedimenti della Dal mazia coirimpcralor Sigismondo re d'Ungheria, del quale avevano ragione di temere il passaggio pel Tren tino nella Venezia

. À fine di premunirsi vi omaggi or- mente, presero pure lemporario possesso dei forti pro pugnacoli della Pietra e di B eseno, i quali guarda vano da una. improvvisa irruzione le frontiere della valle Lag arma verso Rovereto e Verona; e chiesero ad Aldrighetto, di un altra linea dei Castelbarco, signore di Lizzana e di Rovereto , che loro aprisse, a un bisogno, le proprie castella. Questi, non sola mente ne ricusava l'assenso , ma dava manifestamente ricetto ai ribelli e ai banditi dalle terre della

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