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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 12 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
(jana e di Primiero, cedute al vescovo di Feltro, la diocesi tridentina e il dominio temporale del vescovo si estendevano, per diritto imperiale, */«//« Chiusa di Verona a quella di Bressanone. Della contea di Veno sta i vescovi di Trento non arrivarono mai al possesso; e la contea di Bolgiano divisero in principio coi conti di Eppan , e poscia coi conti che nel j 140, dal loro castello gentilizio, si chiamarono di Tirolo. Fuor della diocesi ottennero nel 1082 la corte, indi marchesato

, di Castellavo nel territorio mantovano. Il possesso della contea di Garda, conferito dal Barbarossa a un nostro vescovo nel H67, fu momentaneo. Rimettendoci, per ciò che riguarda in qualche modo il complesso delle condizioni sociali e politiche del Trentino nei primi secoli del principato ecclesiasti co, ali' opuscolo da noi pubblicato nel 1856, sotto il ti tolo di Episodio del medio evo trentino, ci limiteremo in questa occasione a segnare i rapporti che passavano allora tra gli elementi principali, onde

si componeva il piccolo stalo. L'aristocrazia laicale for ma vasi dai ministeriali della contea trentina, detti anche nobili di masnada o macinala della Casa di Dio e di S. Vigilio. Di essa poche notizie si hanno nel secolo un decimo ; molle in vece nel susseguente, e tali che ci dimostrano essere antica in paese la loro dimora, e crescente ed infesta ai vescovi ed ai comuni laJoro potenza. Difficile molto, per la oscurità dei tempi e il difetto assoluto dei do cumenti, sarebbe ora il pronunciare un retto

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Libri
Categoria:
Storia , Giurisprudenza, politica
Anno:
1858
Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)
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Pagina 22 di 823
Autore: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: LXXI, 343 S.
Lingua: Lateinisch
Commenti: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità
Soggetto: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle
Segnatura: II 103.173
ID interno: 219652
sottomettersi alla loro giurisdizione ; che tanto gli av veniticci o spontanei, quanto i costretti ad abitare den tro la cerchia della città, ove stavano per turbare la pace c recar nocumento all' Episcopato e all' Impero, sgombrassero tosto sotto gravissime pene; assolvendo egli lutti costoro dal giuramento di fedeltà prestato ai Trentini, e dando al vescovo piena facoltà di punire colla privazione degli allodìi e dei feudi quelli tra i suoi nobili o ministeriali, che non tornassero al luogo

ed al debito del loro ufficio. Dal tenore di tale decreto si può dedurre eviden te mente, che sino a quell' anno i vescovi di Trento non ave ano per anco acquistato il dominio temporale stilla ciltà, e che questa esercitava di fatto alcuni diritti re gali o divisi col vescovo o controversi, e tra gli altri quello importantissimo dello scavo delle miniere e del conio, del quale fa irrefragabile testimonianza la mo neta di bassa lega, della metà del secolo duodecimo, posseduta e illustrala recentemente dal

chiarissimo DS Antonio Gazzolclti nella sua bella monografia intorno alia Zecca di Trento ('). Ma poca o nessuna efficacia debbe avere avuto il decreto del Barbarossa, se Enrico VI suo figlio, nove anni dopo, vietava nuovamente ai cittadini di Tronto di erigere torri e bastile, e di fare cospirazioni e al leanze a danno del vescovo. E per vero di leghe e so cietà ora palesi or secrete dei Trentini coi Veronesi e (*) Della Zecca ut Trento , Moniti a di Antonio Cazzottiti. Con due (avole, Trento, Seiscr

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