di Trento, siccome principe temporale, oltre ai diritti supremi o regali della zecca, delle mi niere , delle dogane , dei pedaggi e dei proventi del- T alla giurisdizione, spettavano molte altre sorgenti di rendita, distinte eoi nomi particolari di hanno, di bosca- tico, di colta e biscolta, di condizione, di dazio, di preci, di decima, di famulato, di fìtto , di fodro, di erbatico, di onoranza, di estatico, di minella, di doni, di opere, di pec-iatico, di placito, di regola, di distretto, di ripa tico
quali era per l’ordinario di eleggere i proprii magi strati o rettori, e di amministrare la giustizia a norma dei rispettivi statuti. Sovente le stesse città, siccome quella di Trento , invitavano gli oppressi foresi a. sog giornare liberamente e stabilmente dentro la loro cer chia. E il Barbarossa con un decreto in favore del ve scovo proibiva appunto ai Trentini di ammettere fra loro e coloni e servì sfuggiti ai loro padroni, e più ancora di costringerli colla forza a inurbarsi. Al Vescovo
, di scaria, di scufìo, di servigi, di selvatico, di taglia, di vassallatico. Quanto all 1 esazione di tutti questi balzelli , non vi avea misura determinata. X nobili in certi luoghi n’erano esenti, in certi no. Sarebbe quasi impossibile il precisare il vero significato di ciascuna di queste voci, e T importo quantitativo della gabella. Tuttavia, riepilogando alcune delle lodate illustrazioni del Dottor Kink, e confrontandole col tenore di un gran numero di altri documenti', riusciremo forse a darne