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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 164 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
la scintilla che mette a fuoco il mondo moderno.» Replica del relatore II problema posto dal Prof. Riidiger deirimportanza della provincia è eminentemente un problema di sociologia. Che la provincia sia attiva dipende nel maggior numero dei casi dal fatto che in provincia ci sono meno cervelli che nel capoiuogo e questi cervelli appoggiano in ogni caso le esigenze delle istituzioni importanti. Quando un genio nasce in una città di provincia ha un successo piü rapido che in un sobborgo viennese. II vero

volte piccoíe località che si conoscono solo perché hanno dato loro i na- tali. Questi artisti son diventati grandi quando vivevano nella provincia e prima ancora di andare nelle grandi città hanno contribuito ad un cambiamento del mondo, a distruggere la borghesia intesa nel sensa tradizionale. Come si puó spiegare it fatto che sorgano forze rivoluzio- narie nella provincia senza avere contatti con la vita delle grandi città? Anche gli scrittori e gli artisti di oggi trovano nella provincia

ed è stato anche il tema della mia dissertazione. Tuttavia una questione del genere è considerata dalla maggior parte degli storici come «nebulosa». Anche Ranke parla sol- tanto di «idee» e non di ideologie. In queste confluiscono filosofia e storia; ed è la prima ad avere la prevalenza. 106 ~

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 446 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
confessione ineliminabile fra il sistema di valori di un certo periodo e la situazione storico-economica di esso. In origine si tratta solo di ideologie particolari e si cerca di provare che le illusioni e gli errori sono condizionati dalla società inserita in un certo periodo storico. Ma, dal momento in cui si comincia a supporre che non solo gli errori, ma anche le stesse verità sono causate e condizionate dalla società e dalla storia, suona l'ora della nascita della cosiddetta sociologia del

- la conoscenza. Nell'ambito della lingua tedesca, fu Carlo Mannheim che sotto- lineó la problematica « sui generis » della sociologia della conoscenza nel suo fondamentale volume « Ideologia ed Utopia» (13). II Mannheim opina che solo l’idea della possibilità di una cono- scenza erronea in sé fu fatale per il concetto della ideologia totale. Disse che con il nascere di una formulazione generale del concetto della ideologia totale, la dottrina delle ideologie fece nascere la sociologia della conoscenza

. Mentre il concetto del- l'ideologia particolare si limitava a considerare come ideologie solo una parte delle asserzioni avversarie, il concetto dell’ideologia totale mise in dubbio tutta la concezione del mondo e della vita professata dall'avversario, ivi incluso il suo apparato delle proprie categorie. In questo senso Roberto Merton colloca «la rivoluzione coper- nicana» — l'espressione è sua — della sociologia della conoscenza nell'ipotesi che non solamente l'errore o l’illusione oppure una cre

- denza avventata e quindi non documentata, ma fin la stessa scoperta delle verità sia condizionata dalla società e dalla storia. Fra i volumi meno conosciuti bisogna mettere in rilievo il libro di Ernesto Grünwald « II problema della sociologia della conoscen- za», Vienna 1934 (14), che puó considerarsi un'opera che conserva anche a distanza di decenni dalla sua pubblicazione un valore attuale e che rimane uno dei contributi piü rilevanti e significativi nel campo scientifico che si occupa di questa

materia. II Griinwald concepisce la sociologia della conoscenza come una parte della sociologia della cultura, la quale è una forma della cosiddetta « prospettiva dall’ester- no » (« AuJSenbetrachtung »). La sociologia della cultura ha come suo scopo di mettere in comunicazione dei fenomeni culturali coll’essere sociale; la sociologia della conoscenza costituisce la parte della so- ciologia della cultura che considera come suo oggetto l’accoppiamento della scienza e della conoscenza coll'essere

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 551 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
rale per la necessità piü propria della filosofia di essere filosofia in quel modo per il quale essendo se stessa radicalmente, un tale essere no npuó mai risolversi nel soggetto delle determinazioni genitive: pro- prio un discorso autentico sulla cultura insomma, esclude il filosofi- smo della filosofia; ma proprio un tale discorso d’altra parte, indica da quale livello bisogna partire per individuare il nucleo unitario nel quale la cultura assume un determinato rapporto con una specificazione

assai particolare che proviene dal mondo della storia. Proprio per questo necessario intedere in tutta la sua complessità il dinamismo delle relazioni che lega la cultura a quello che per una parte ne fa un residuo e per l'altra ne fa una astrazione; il movimento non è allora dal segno della differenza del mondo e della storia alla divisione ristabilita, ma è piuttosto quello che inside, apparentemente statico, nella sicurezza, metafisicamente insicura, della decisione di reciprocità che la cultura

è fra il mondo della storia e la storia del mondo. Infatti proprio la determinazione tutta temporalmente radicata, della coscien- za della storia del mondo, rende insicura la sicurezza della cultura come decisione della reciprocità: poiché la borghesia è esattamente il soggetto storico e specifico di questa coscienza che non puó riconoscere altra radicazione che non sia una radicazione temporale e dunque non puó riconoscere altro mondo che non sia la sua stessa storia. Ma questo, questo apparire

storico della borghesia che non ha altro essere fuori da questo apparire, questo è un porre in crisi profondamente la cul- tura poiché è un fissarla nella insicurezza metafisica della sua deci- sione di reciprocità fino a distrarla dalla fecondità contraddittoria delle sue differenze e del suo rapporto alla divisione ristabilita. Ma se la borghesia non è questo, la borghesia non é: e d’altra parte che questo sia la borghesia, non è possibile contestare proprio perché la borghe- sia effettualmente

è stata addirittura; ed è ancora. La borghesia dun- que è sempre, per sua stessa costituzione, il soggetto della crisi che non riesce essa stessa ad entrare in crisi, proprio perché come sog- getto della crisi della cultura, entra in rapporto con la cultura in un nucleo unitario che appartiene sia alla cultura come tale sia alla bor- ghesia come tale: I'umanesimo è appunto questo nucleo, ma l'umane- simo non è piü o soltanto e istituzionalmente una dimensione anagra- fica e sociale della storia del

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 70 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
Tuttava, riprendendo il filo del nostro discorso, mentre la nar- rativa veristica realizzava già in controluce e in suo particolar senso e modo una rappresentazione significante dei ceti diseredati, Ga- briele D’Annunzio, uno dei padri del Decadentismo italiano, mentre deformava, assoggettandolo al suo gusto sensuale e paesistico, i te- mi della letteratura veristica nella rappresentazione del suo Abruz- zo, consumava nei primi romanzi l’estrema ambizione della borghe- sia di provincia a salire

nei ceti aristocratici e a rappresentame i modi di vita (segno evidente della inconsapevole misura della clas- se borghese anche negli ingegni piu dotati) e scatenava la sua aperta polemica anti-borghese nella predicazione degii ideali eroici e su- perumani. Cosi quasi contemporaneamente già due poeti, allora i maggiori d'Italia, negli anni tra I'800 e il 900 circa, aggredivano la società borghese, e mentre il Carducci tuonava contro il tradi- mento degli ideali propriamente borghesi

, il D’Annuncio celebrava i suoi ideali di potenza, di esaltazione di sé, dell’individuo, di libero soddisfacimento di ogni bramosia edi ogni esperienza, e proprio e sempre in polemica contro l'accomodantismo borghese e la medio- crità borghese dell’Italia contemporanea. Una borghesia dunque sempre o quasi sempre in crisi nella rappresentazione della lette- ratura contemporanea. Ma in realtà la poesia del Carducei come quella del D’Annun- zio (come il romanzo realistico) rimangono fatti episodici in una

descrizione reale della crisi della borghesia attraverso la lettera- tura. Sono il segno delle sue inadempienze e della costituzionale incapacità della borghesia italiana o i presagi di una crisi di civil- tà, non tanto l'apertura di un capitolo consapevole che storicizzi quella crisi. La crisi in realtà, come consapevole critica all’ufficio, agli at- teggiamenti, alle pretensioni, alle velleità della borghesia italiana, si aprirà dopo la prima guerra europea, pur se preceduta da fatti estremamente

significanti sui quaii desideriamo fermarci un mo- mento. In un libro ancora assai importante, e oggi assai discusso, di Benedetto Croce, la «Storia d’Italia dal 1871 al 1915» è descritto in forma positiva il cammino della nazione italiana sino all'avvento della prima guerra europea e la funzione particolare che il Giolitti e Í'età giolittiana adempirono nello sviluppo della nostra vita civile. Quel disegno rimane, per nostro conto, nella prospettiva in cui è collocato, un fatto positivo, ed è il disegno

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 555 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
fica la riconquista di un senso metafisico della storia che comincia dal fatto che il significato della borghesia puó non esaurirsi nel fatto tem- porale; e tanto che puó addirittura cancellare la temporalità se la co- scienza da parte della borghesia, della borghesia stessa comincia da una perentoria abolizione di carattere temporale. L'atto dell'autocon- futazione della borghesia è allora un atto fondamentale che pone di verificare l'autenticità dello stato della borghesia come stato critico

e non semplicemente storico; e questa verifica è possibile a sua volta perché storicamente la divisione della coscienza temporale del fonda- mento dalla parenesi storica del fondamento è esattamente quello che attualmente ed intrinsecamente la borghesia é. Questa verifica, possi- bile a questa condizione, presuppone d'altra parte e pur sempre un dinamismo di rapporto al fondamento stesso esattamente perché il fondamento è disponibile: la disponibiltà storica del fondamento signi- fica che sono

di un approfondimento di questo discorso, I'evidenza della crisi riguarda proprio il fatto che, storicamente, protagonista di questo processo che ha diviso la coscienza dalla parenesi, è stata la borghesia: talmente che una teoria come questa della borghesia presuppone in realtà il fatto storico delle teorie cosiddette borghesi che hanno diretto tanta parte non soltanto della evoluzione storica del mondo e della società ma della evoluzione critica della borghesia stessa. La disponibilità storica del fondamento

significa, dal punto di vi- sta della borghesia, la possibilità che la borghesia è di verificare l'au- tenticità del suo stato critico dal grado di efficacia che il fondamento riesce a determinare per sé nella storia: ed anche questo è un modo di impegnare la pluralizzazione del mondo dei principi alla singolarità del principio perché la necessità della efficacia del fondamento non significa soltanto la problematica contemporanea della divisione della testimonianza e della idea, ma significa anche

il problema di una valu- tazione piu rigorosa del rapporto dei principi alle ideologie e della ideologia al principio. Ma anche questo è ancora un altro discorso, poiché viceversa la divisione della borghesia dalla sua parenesi storica se pone in essere la borghesia come atto, necessariamente assume dal- la necessità di un controllo rigoroso dell’estendersi della borghesia alla storia, la possibilità e il rischio di riconoscere il mondo della storia valido per se stesso: che è poi anche un riconoscere

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Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 326 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
fronto del fare che si orienta verso il futuro. Questa assimilazione dello spirito borghese alVavere non si attaglia alla borghesia di quel secolo in cui essa aspirava ad essere qualche cosa in confronto dei due ceti privilegiati del clero e della nobiltà; bensi ad un con- cetto di borghesia del nostro tempo che sfrutta persino gli ele- meni negativi che emergono nella società industriale avanzata per la perpetuazione di un privilegio quale è quèllo del denaro ri- spetto al lavoro.» II Prof

. Prini è giunto àl nocciolo det problema, secondo UGO SPIRITO, perché il nocciolo di ogni problema è sempre metafisico. Della relazione di Prini il Prof. Spirito accetta fino a un certo punto le linee fondamentali, cioé il problema della metafisica mo- derna come metafisica del fare. Metafisica del fare che Prini stesso ha determinato come metafisica della soggettività, del soggetto che fa. «La borghesia è appunto la classe rappresentativa di questa metafisica. II pensiero moderno trova nella

borghesia la sua espres- sione Hpica. Allora si tratta oramai di fare il bilancio di questa metafisica, e vedere se questa metafisica puó essere ancora so- stenuta, confermata, difesa, o se, viceversa, con la crisi della bor- ghesia s’intende parlare propriamente della crisi di questa meta- fisica, della metafisica della soggettività, del fare. lo sono con- vinto con Prini che si tratti proprio della crisi di questa meta- fisica, della metafisica cioè che ha investito il pensiero moderno, marxismo

compreso. II marxismo che sembra essere rivoluzionario e anti-borghese, in effetti rimane nel quadro della meafisica bor- ghese. Questa è la ragione della conseguenza alla quale assistiamo, e cioé del trasformarsi progressivo del comunismo italiano e in- ternazionale. Oggi è un generale parlare dell’imborghesimento dei partiti comunisti. Oggi il mondo si sta avviando verso una forma generale, direi quasi uniforme, di social-democrazia, come Vultima espressione della metafisica borghese, della

metafisica della sog- gettività del fare. Fin qui, dunque, accordo con Prini. Ma in che cosa non posso poi seguire Prini? Nella conclusione che ne trae. Vale a dire: basta con il primato del fare e antepo- niamo al fare Vessere, Vessere delVuomo. II problema di questo pri- mato dell’essere sul fare è un problema che puó nascere soltanto quando alla scienza, a quella scienza che è proprio la ragion d’es- sere della mía concezione metafisica della reaità, si dà un signi- ficato limitato: di un fare

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 552 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
pea in generale, non sono veramente tali perché sono molto piú limita- tamente, la logica riflessa di un generale umanesimo della crisi as- sunto a fondamento di un nuovo modo di pensare e di vivere e cosi di una nuova univoca civiltà che proprio la borghesia, sempre intel- lettuale e sempre illuminata, assume di dovere sostenere per soste- nere in fondo il corso del suo stesso logorio storico. Questo è un punto che va chiarito in maniera estrema e rigorosa fino a questo limite: l'interesse

alla chiarificazione dell’umanesimo della crisi è la strada unica che eonduce ad un discorso sulla borghesia assunta in un con- testo di civiltà occidentale, ma è anche un modo di liberare la filo- sofia, nelia sua interezza, dalla provvisorietà di un suo, indebito stes- so, ufficio storico ridotta alla funzione della sistemazione della logica dei significati dell’umanesimo e della crisi. Ora un tale ufficio arriva al suo limite estremo di là dal quale storicamente, è possibile, e quin

- di necessario, che la filosofia ritragga tutto il suo eompito in tutta l'interezza delle sue questioni e delia sua radicalità: perché appunto l'umanesimo contemporaneo come umanesimo della crisi, è il luogo assuntivamente dialettico della giustapposizione della crisi da una parte e del fondamento dall'altra. In rapporto a questo discorso, la borghe- sia a sua volta diventa fondamentale nel senso di una teoria che è possibile a questo punto in quel modo per il quale l'essere storico della borghesia adesso

sia anche un modo di sollecitare l'ufficio sto- rico della filosofia a rientrare nella interezza del suo compito radi- cale. Puó essere legittimo, allora, un capovolgimento della questione: la borghesia puó essere adesso, in rapporto alla indicazione del signi- ficato contemporaneo della cultura, la assunzione consapevole di un ufficio storico che significa a sua volta la necessità che la filosofia rientri nella radicalità del fondamento; in questo senso quello che piü propriamente è la cultura

, niente altro è che la logica autonoma delle ragioni di questo ritorno alle origini di sé da parte della filosofia: ma questa logica nella sua astrattezza è, e puó essere, cultura contem- poranea proprio perché nella sua concretezza è la borghesia come moto storico di adesione a questo ritorno; in questo senso si potrebbe sostenere che la borghesia è allora niente altro che la coscienza con- sapevole della necessità storica di questo ritorno, la quale nel suo moto storico di vita e di esperienza

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Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 553 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
cezione storica, è stato la rappresentazione astratta o addirittura il sistema della necessità di questa doppia identificazione: e la borghesia è stata protagonista attiva dei processi che hanno compromesso ed implicato, nello scorrere storico della doppia identificazione, la civiltà a tutti i suoi livelli di esperienza, Ma il dinamismo storico non coin- cide nella sua totalità e nella multiformità dei suoi interessi, con que- sta funzione della borghesia e d'altra parte l'umanesimo è diventato

a sua volta il protagonista attivo di una sua immanente crisi sempre piü radicale fino al punto da determinare attualmente, l'umanesimo stesso della crisi e in modo da lasciare giustapposti appunto la crisi da una parte e il fondamento dall'altra; questo è stato possibile per tutto un complesso di ragioni che qui bisogna restringere al dato storico e critico che riguarda la borghesia: infatti, in questo senso, l'essere storico della borghesia è lo stesso che la coscienza temporale del fondamento

come presupposto necessario ed incontestabile. D’altra parte è necessario avvertire chiaramente che un tale essere storico per ciò stesso piü che essere, è stato: il suo essere infatti si esaurisce nella sua stessa risoluzione storico-temporale per la quale quando un tale essere storico é, coincide tutto e necessariamente con la rappresenta- zione che lo espone, e cioé con l'umanesimo. Viceversa l'umanesimo della crisi sta a significare esattamente che l'essere storico della bor- ghesia è perché

si esaurisce nella necessità di quella risoluzione che oltre di sé non può essere proposta; ed è tanto vero questo che se si potesse, per assurdo, parlare di una cultura borghese si dovrebbe chia- rire che per cultura borghese si puó intendere soltanto questo anacro- nismo concettuale: la ricerca della coincidenza della borghesia e della rappresentazione che la espone storicamente perché sia possibile la sua riproposizione massiccia ed esaustiva. Si potrebbe insomma dire che una cultura borghese è una

ricerca di umanesimo alla condizione che umanesimo sia necessità unica della esposizione storica ed esau- stiva della borghesia. Qui e secondo la prospettiva storica di questo di- scorso, non possono interessare i modelli storici e i paradigmi cultu- rali che nel territorio latino della cultura e della civiità, concretano ed irrigidiscono anche i fondamenti di questa teoria della borghesia: oltre tutto perchè questa teoria della borghesia è soprattutto la co- scienza critica di una eaduta

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Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 94 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
principi per essere eterni sono fuori della storia e non potevano essere che venire a fatto con la realtà storica? Non vorrei che questa volta si fossero colte le parole piuttosto che la sostanza del- le parole. Quando parlo di principi etemi, non parlo di un iperura- nio di carattere platonico, di principi eterni per se stessi. Voglio dire che la borghesia del secolo XVIII ha elaborato dei principi fon- damentali per la coscienza moderna, i principi che rimangono so- stanziali, per

es. il principio della libertà. Ma non che mancasse prima di allora il senso e l'anelito alla libertà, non che mancasse 1'anelito all'uguaglianza e alla fraternità, giacché sono principi che si riconnettono palesemente alla predicazione cristiana. Volevo di- re solo che essi hanno acquistato coscienza della loro necessità po- litica, politica in senso alto, precisamente nel secolo XVIII. Solo in questo senso ho detto che la borghesia ha elaborato dei principi eterni, nel senso che l'idea della liberazione

dell'uomo come tale e l'idea dell'uguaglianza degli uomini sono principi che, portati dal- la borghesia dentro la vita della civiltà umana, rimangono un acqui- sto etemo, un elemento diventato attivo ed operante dentro la co- scienza dello spirito generale, tanto è vero che adesso anche la rivoluzione del proletariato e il socialismo devono intendersi come attuazione di quella libertà, sicché l'eversione della borghesia come classe, e cioé l'opposizione del proletariato alla borghesia, si deve

considerare, si puó considerare come attuazione di un ideale bor- ghese. La distinzione tra una concezione della borghesia come classe e della borghesia come storica portatrice di esigenze defini- tive può render chiaro il mio punto di vista. II proletariato si op- pone ora alla borghesia per attuare quei principi di cui fu porta- trice la borghesia: perció ho detto ''eterni'' tali principi, eterni nel senso che sono diventati una realtà irrinunciabile e promotrice del- la storia anche se deve sovvertire

quel particolare modo di incar- nazione della libertà, di cui è stata portatrice e sarà poi vittima la stessa borghesia. In questo senso volevo parlare di concezione "eterna'' della borghesia, e dei suoi principi. Mi pare dunque di aver risposto anche a Sciacca: quando diceva che libertà ed ugua- glianza sono valori eterni e non sono valori della borghesia. Pos- siamo essere perfettamente d’accordo, egli intendeva parlare della componente cristiana della predicazione borghese, io della storica

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 554 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
la differenziazione della ideologia, infatti, nella indifferenza metafisica delle ideologie storicamente impegnate, oggi non significa altro; né altro significato puó avere il fatto storico attuale della liberazione della ideologia dai condizionamenti immanenti che una volta la risol- vevano talmente nella borghesia da non rendere possibile intendere la ideologia fuori del suo essere sempre e soltanto ideologia borghese. Oggi è chiaro invece che proprio una ideologia cosi concepita né puó

essere piü borghese, né puó essere ancora sociale: oltre tutto perché il processo di liberazione della ideologia è piü semplicemente l'assun- zione di una indebita postulazione metafisica della ideologia come tale che cerca la sua verifica storica nel fatto temporale delle ideologie. L'ideologico che appare dunque cosi chiaramente dalla logica di un discorso che teorizzi la borghesia, a sua volta qui interessa sol- tanto come ciò che è il limite di questa teorizzazione: che serve dun- que a ribadire

per una parte la complessità critica del discorso sulla borghesia, ma per l'altra anche il fatto che un tale discorso è pur sempre una teoria che non impegna il teoretico perché è quella teoria che nasce, come ogni teoria, dalla caduta storica del teoretico stesso: e si potrebbe sostenere che la borghesia, di questa caduta storica, sa- rebbe la esposizione piü massiccia e piü appariscente se la sua teoria d'altra parte non dovesse avvertire che anche cosi, siamo ormai al limite della questione

, E il limite della questione è il seguente: quello che impropriamente si chiama attualmente la crisi della borghesia è la divisione deila coscienza temporale del fondamento dalla sua pare- nesi storica; in questo stesso limite d'altra parte sta la stessa evolu- zione della borghesia dal suo stato storico (dal suo essere storico) di ammonizione e di esortazione al fondamento all’atto critico di una sua autoconfutazione. Questo passaggio presuppone peró la chiarezza di queste precisazioni: la parenesi

storica del fondamento che è lo stesso che l'essere storico della borghesia, presuppone e addirittura è lo stes- so presupporre il fondamento (il mondo dei principi identificato alla storia dell'agire impegnato) dogmatizzato nel suo essere presupposto immobile e platonizzante; questo stato storico della borghesia sorretto e giustificato da questo stato metafisico (pseudometafisico) del fon- damento, coincide con quello che è stato uno stato fisico della borghe- sia, la fisiologia stessa organica

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 77 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
del mito della famiglia borghese nelle sue implicazioni affettive, morali e di decoro. II libro di cui immediatamente si avverti l'im- portanza e il significato, non solo poté agghiacciare per la sua spre- giudicatezza, ma parve oltre modo significante per lo stato d'accusa in cui poneva l'ipocrisia della morale tradizionale e borghese, e per la decisione con cui poneva l'esigenza di strappare le sovrastrutture dall'anima italiana e indurre la letteratura a una sincerità nuova: era il momento

piü acuto della eversione anti borghese. In questi medesimi anni, tra il '20 e il '30, scoppiava in Italia il caso Svevo, che appare oggi un episodio fondamentale, anche sul filo della nostra rieerca. Con Svevo siamo nel pieno della nuova civiltà del decadentismo, e cioé siamo in cospetto non della defor- mazione occasionale o spiritosa o convenzionale delle deficienze piccolo-borghesi, ma di un rifiuto sostanziale delle ragioni essen- ziali della civiltà borghese, tanto piu efficace quanto meno

programmatieo e piii artisticamente immediato. In realtà nei primi due romanzi, Una Vita e Senilità, Svevo, primo fra tutti in Italia — i due romanzi sono del 1892 e del 1898, e non a caso passarono inos- servati — rappresenta la crisi della psicologia e della morale pic- colo-borghese, e nell'altro e piü maturo La Coscienza di Zeno (1923) la consapevole caricatura e la nevrosi del borghese, In realtà gli inetti di Svevo non sono solo tali per individuale conformazione e responsabilità, ma sono portatori

di una consunzione che li tra- scende ed investe tutto un ordine civile. Con Svevo e Moravia degli Indifferenti (oltre, si intende, Pi- randello), siamo ai livelli piii alti della crisi critica della borghesia negli anni del fascismo. Ma, in realtà, la crisi diventa aperta, i'ac- cusa solenne e generale alla fine della seconda guerra mondiale e con la caduta del fascismo. In Italia la catastrofe della guerra pro- dusse un'ondata di speranze palingenetiche; pareva che la grande ora fosse giunta. E chi

, come colui che vi parla, aveva assistito ai travagli della fine dell'altra guerra, si chiedeva, come si chiedevano molti, come mai allora la vittoria avesse generato malcontento e depressione, e ora la sconfitta aprisse l'animo della Nazione a tante speranze. Fondandosi sulla nostra prospettiva è forse possibile dare una risposta e quella contraddizione: la guerra del '15-'18 era stata combattuta, e predicata, in nome degli ideali borghesi (non la si defini anche quarta guerra di indipendenza

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 138 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
Capitolo riassuntivo in lingua italiana Zusammenfassung in italienischer Sprache HERBERT SEIDLER LE MANIFESTÀZIONI ARTISTICHE DELLA CRISI BORGHESE NEL ROMANZO TEDESCO DEL SECOLO XX Un evento sociologico cosi decisivo come la sempre piu acuta cri- si della borghesia nel secolo XX ha naturalmente le sue ripercussioni anche nel campo letterario. Molti sono in temi che già risuonavano nella letteratura del secolo XIX e che ora vengono ripresi. Soprattutto I’arte drammatica e la narrativa ritornano

di continuo su questo argomento. Nella drammatica si ha una linea ininterrotta che va da Ibsen a Hauptmann, Wadekind, Sternheim, gino a Brecht, Frisch e Dürrenmatt. Fra i romanzi si distinguono opere che trattano diretta- mente, o almeno toccano, questo tema. Qui si vuol far riferimento a tre grandi esempi per mostrare in qual modo e entro quali limiti la crisi della borghesia nel XX secolo assume una. figurazione artistica e viene accolta entro la narrativa. Th. Mann dopo avere trattato nei «Budden

- brooks» (1901) la caduta di una famiglia borghese del XIX secolo, ri- torna sul tema — circoscrivendolo al periodo della prima guerra mon- diale — in «La montagna incantata» (1924). Nella relazione si cerche- rà di mostrare come nell'ambito della figurazione del poeta risalti so- pratutto, in modo penetrante, la crisi della borghesia: Tincapsularsi della società fuori della vita sulla montagna incantata, l’evasione di Castorp nel celebre capitolo della neve, la distruzione di questa «encla- ve» per

lo scoppio della guerra. Nel grande romanzo di Musil, restato nella fase di abbozzo, «L'uomo senza qualità» (1930-1942) la critica della vita borghese costituisce solo una parte dell'intera opera. Attra- verso il comportamento del protagonista Ulrich e del poeta stesso la rappresentazione della cosi detta azione parallela, nella quale si dispie- ga pienamente lo spiritto della tarda borghesia, viene illuminata ironica- mente e tutta la inutile sterilità della borghesia viene messa in eviden- za. Nel suo

romanzo «I demoni» (1956) Heimito von Doderer ha ten- tato di trattare artisticamente la crisi della borghesia in un modo del tutto particolare. Mentre al di sopra la vita sociale della borghesia pro- cede in avanti, al di sotto le masse si mettono lentamente in movi- mento. Nel celebre incendio del palazzo di giustizia (1927) la loro ir- ruzione è rappresentata in modo assai vivo. Ma questo è soltanto un particolare. Anche l'evoluzione umana dei personaggi principali, sulla 80 —

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 74 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
nesimo; protettore della media e piccola borghesia contro le «pre- tese» operaie, avversario e «superatore» del socialismo; un fatto borghese in cui irrimediabilmente si dissolVevano anche talune del- le residue qualità positive della classe borghese inprenditoriale e di alcuni ceti intellettuali o professionistici. Questo spiega come nel ventennio la crisi della borghesia si sia rispecchiata nella letteratura in forme meno appariscenti e cla- morose di quanto la effettiva situazione politica

e sociale potrebbe far pensare. Anzi taluni movimenti come quello della Ronda e poi l'awento della prosa d'arte e poi l'avvento della nuova poesia o in genere della letteratura ermetica potrebbero far pensare addi- rittura a un moto di restaurazione borghese se non si opponesse a tma simile interpretazione il significato profondo di quei movimenti e di taluno di essi in ispecie. Che se la Ronda nel ritorno al culto delle belle lettere e nella esaltazione della letteratura puó sino a un certo punto

legittimare il sospetto di un ritorno alla vecchia malattia borghese del buon letterato di tradizione italiana, d'altro canto quel senso di restaurazione della grande eredità letteraria recava tacite testimonianze di un ripristino di alta educazione ci- viie e culturale e deve guardarsi anche nelle sue motivazioni pole- miche immediate contro la sciatteria eversiva e spregiudicata della letteratura dell'immediato dopoguerra. Può cioé la Ronda inten- dersi come fatto borghese ma tien pure di talune solenni

eredità della borghesia intesa in senso ideale, che almeno interpretavano in guisa non volgare esigenze di una borghesia consapevole. In questa stessa linea si colloca il culto della prosa d'arte, il cui signi- ficato eversivo o di opposizione al fascismo non giova esagerare, ma che tuttavia si poneva come schivo culto della forma e dell'arte, come fatto di intimità e di individuale isolamento contro le rozze semplificazioni apparentemente antiborghesi del fascismo. Meno significante puó apparire

ad un'osservazione frettolosa la lettera- tura dell'ermetismo ai fini del nostro disegno o piu semplicemente nei suoi rapporti verso il fascismo, anche per l'atteggiamento di aperta adesione ad esso di taluni suoi rappresentanti quali ad es. l'Ungaretti, ma a guardar attentamente il fenomeno oggi, dopo ol- tre trent’anni, è possibile trame qualche utile indicazione. A parte il signifieato di rottura del programmma stesso della nuova poesia che era rottura contro le consuetudini ultime della nostra lettera- tura

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 447 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
di un progetto divino. La parte dell'essere so- ciale potrebbe rivestire ogni altro strato dell'esistenza umana, come p. e. la nazione, la razza, il carattere, e, per questa ragione, aspirare ad essere considerata proprio come la sfera realissima che si mani- festerà in tutte le altre. Nel nostro volume «Linguaggio-Società-Mistica» (e piü precisa- mente nel capitolo dedicato alla posizione problematica della socio- logia della conoscenza nella intersecazione delle indagini filosofiche e di quelle

sociologiche), abbiamo fatto gran caso al Grünwald perché crediamo che egli sia riuscito a provare il carattere fideistico della sociologia della conoscenza e della scienza, facendo intrawedere l’atto di una posizione veramente metafisica, smascherando come finzione la pretesa di essere in grado di raggiungere i suoi risultati « scienti- fici » solo seguendo l'ideale positivistico e basandosi unicamente sul- la cosiddetta « prospettiva dall'esterno » (« Aubenbetrachtung »). II problema della collisione fra

le possibili differenti « prospettive esterne » si mostra essere tale solo secondo le apparenze, perché ogni « prospettiva esterna» viene fondata da un atto di posizione meta- fisica o pseudometafisica. Appena il carattere ipotetico di ogni possi- bile « prospettiva esterna » è scoperto, anche i limiti della sociologia della conoscenza divengono molto piü trasparenti. Con questo, la dottrina dell’« accoppiamento coll'essere » (« Seins- verbundenheit») si cambia nel suo contrario: proprio dalla pluralità

delle possibili «prospettive esterne » e dalla concorrenza che ne ri- sulta fra loro, segue che il pensamento considerato come tale non puó interpretarsi come fosse « accoppiato coll'essere » (« seinsverbun- den ») nel senso della sociologia della conoscenza. Rimane enigmatica anche la parte che il concetto della « compu- tazione » (« Zurechnung ») investe nella sociologia della conoscenza. La questione è nel decidere, in virtü di quale criterio una deposizione puó essere interpretata come

manifestazione dell'essere borghese o — tutt’al contrario — di quello proletario. A non pochi scienziati è sfuggito inoltre che il termine « cono- scenza», introdotto dalla sociologia in quest'ambito di problemi, spesso ha assunto un significato piü ampio di quello usuale, abbrac- ciando non solo i processi puramente conoscitivi, ma anche i processi valutativi del pensare. Per i filosofi urge sollevare — last but not least — la questione, se la cosiddetta sociologia della conoscenza, in quanto cerca di inter

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 585 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
Mannheim, Max Weber, Max Sceler, e dall'altro lato quelle di Theodor W.-Àdorno e H. Hornkeimer; il giudizio della Wissenssoziologie e quello di un dialettismo sociologico in cui un marxismo eterodosso si in- contra col vitalismo della personalità. II contributo della sociologia della conoscenza alla definizione della ideologia borghese è soprattutto quello di rifiutare la identificazione di mentalità ideologica con mentalità borghese. Poiché ogni classe è condizionata socialmente, di fatto, non

solo la borghesia, ma pure il proletariato si trovano impegnati nella costruzione di una ideologia. La struttura ideoiogica quindi si estende a categoria della situazione umana, è una specie di trascendentale dell’azione impegnata nella tra- sformazione del contesto storico-politico. I rilievi della Wissenssoziologie alla concezione marxista della ideo- logia si riferiscono all'uso ristretto del concetto di elasse, all'uso mec- canico e troppo semplificato del rapporto tra classe ed ideologia

, esaurito il suo compito polemico, si trova a scoprire la sua natura di vuoto formalismo. II momento formalistico nella storia della ragione segna il passaggio alla rinnovata mitologia e ad una conseguente barbarie. II formalismo produce appiattimento, l’appiattimento fa nascere la dittatura, dalla dittatura si sprigiona la follia politica. Tutto ciò, secondo gli autori è chiaramente connesso al processo di potenziamento della borghesia. Formalismo logico ed atteggiamento borghese sono due faccie della

sua ideo- logia nel formalismo logico del nuovo positivismo e costituisce la pre- messa formalistico-mitica all’esplosione della follia politica delle dit- tature. Dominatori e dominanti obbediscono solidamente alla produtti- vità anonima del sistema spersonalizzante. I due contributi ad un indagine dei rapporti tra ideologia e bor- ghesia, cui abbiamo brevemente fatto riferimento, possono venir rias- sunti nel modo seguente: il rapporto tra classe ed ideologia non è un rapporto esclusivo della

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 399 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
toghese il coraggio di prendere nota di certi problemi di oggi, e allo stesso tempo il persistere della volontà, anche se essi non si possano risolvere, di non lasciarsene sopraffare, è lo spunto e il motivo anche di altri articoli, di altri collaboratori della stessa rivista, che pure si occupano di aspetti della vita italiana. Lo documenta significativamen- te un lungo articolo di Mârio Falcâo nel recente numero 273, (alle pagine 422-28) intitolato Conversando em Roma com Mario Socrate, dove

l'intervistatore portoghese, ai nomi di letterati che il Socrate gli ha fatto a proposito di problemi spirituali e politici della società ita- liana contemporanea, altri ne aggiunge «mentalmente» — ci preci- sa —, fra i quali quelli di Antonioni e di Lattuada, e altri risultano aggiunti nel seguito della conversazione sulle « nuove correnti», dal Fellini al Bellocchio e ad Pasolini, risultando dal tutto che il nuovo cinema italiano sarebbe un « cinema di contestazione e, non di meno, cinema di crisi

pagine dedicate al romanzo contemporaneo tedesco da un illustre docente dell'Università di Coimbra, Paulo Quintela, che ricerca in quegli scrit- tori i segni della crisi della Germania nel dopoguerra, e i suoi sforzi di resurrezione), un altrettanto illustre docente dell'Università di Li- sbona, uomo di pensiero e di sensibilità artistica, recentemente scom- parso, Francisco Vieira de Almeida, si addentra in un'acuta analisi della narrativa italiana (parte dal D'Annunzio e dal Pirandello, e ar- riva

fino a Pratolini e a Rea), disseminando nelle sue pagine spunti degni di meditazione, attraverso i quali si intravvede una sorprendente intuizione dei problemi spirituali e sociali della vita italiana dopo il fascismo, anche vista alla luce delle conseguenze del fascismo stesso. Ecco qualcuna di tali considerazioni: «La catastrofe sociale del fa- scismo, che diremmo giusta, se credessimo senza riserve alla giustizia della storia, reca, per la sua desolazione stessa, ansietà di rimedio e impressione

di libertà; si sente il vuoto di codesto dirigismo pseudo- intellettuale, lo sterile barocchismo dell'artificio e della convergenza banale, e in parte ipocrita degli atteggiamenti; e il cammino della let- teratura — del romanzo nel nostro caso — era quello dell'elimina- zione dell’enfasi, lo studio di modalità circostanziali e personali, e il perfezionamento dello stile, libero necessariamente nei riguardi del- l’autore, ma determinato, nei riguardi del fine da raggiungere, da co- desta tendenza

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Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 75 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
ta significazione di documento italiano del decadentismo europeo, cioé di quel tipo di civiltà morale e culturale che si pone decisa- mente e in consapevole posizione polemica contro la civiltà e la letteratura borghese che lo precedono, sono i motivi di poetica e di contenuto che ne significano particolarmente il carattere anti- borghese. La dissoluzione delle forme metriche e stilistiche tradi- zionali significava la diffidenza verso la ragione o i miti della ra- gione cosi come si erano

qualificati nel razionalismo sette-otto- centesco; e infatti il ripudio di ogni certezza, di ogni possibilità ermeneutica del reale col conseguente senso di isolamento, di soli- tudine, di arida contrizione è il motivo fondamentale e ricorrente di tutta quella poesia. Motivo che genera talvolta in taluno dei com- ponenti della scuola persino un senso di aristocratico distacco dal mondo esangue delle contemporanee consuetudini morali e intel- lettuali. In sostanza il carattere eversivo sul piano formale

, il pro- gramma innovativo nell’ambito della poetica e i modi di sensibiiità della nuova poesia possono dirsi senza tema di esagerare sostan- zialmente espressione di una crisi della cultura e della sensibilità di tradizione borghese. Questa direzione appare nella sua maggiore evidenza e nel suo equilibrio piíi costante particolarmente in Mon- tale, i cui Ossi di seppia (pubblicati il '25) rimarranno veramente un libro emblematico delle condizioni di spirito generate dalla crisi della civiltà borghese

e la cui solidità e significazione è atte- stata dalla coerenza dell'opera posteriore — poetica e critica — del Montale e dal suo atteggiamento nei confronti del fascismo. Ma anche per aggiungere solo un accenno, in Quasimodo la partecipa- zione al dramma della seconda guerra mondiale e del dopoguerra attesta l'indole e la direzione delia nuova poesia. Non dunque nei clamori della eloquenza retorica del fascismo o nelle opere degli scrittori e scrittorelli e sociologi fascisti si ri- specchia la crisi

della borghesia italiana ma nelle manifestazioni piü serie e quasi sempre distaccate dai clamori del regime, della letteratura del ventennio. II che appare evidentissimo nell'opera (e anche nella parabola umana) di Luigi Pirandello che eredita, sia pure in senso soltanto ideale, le motivazioni piü apertamente anti- borghesi del teatro del grottesco, di Chiarelli, di Antonelli, di Rosso di San Secondo, ma le sviluppa in un'opera vigorosa e complessa che costituisce probabilmente il documento piü

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 71 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
di ascesa e di equilibrio della società italiana. I giovani che anda- vano alla prima guerra europea portavano Carducci piü che D'An- nunzio nei loro zaini: e veramente il mondo risorgimentale, le con- sapevoli idealità borghesi del Risorgimento potevano aver permeato strati alquanto larghi della nostra cultura e della nostra società. I giovani dei ceti borghesi, gli ufficiali di complemento andavano in guerra con una loro fede e una loro consapevolezza e anche il contadino reggeva in trincea

e sopportava il disagio e il pericolo in nome di leggi che non conosceva appieno ma che pure rispet- tava o alle quali non osava o non pensava di ribellarsi. Noi non in- tendiamo affrontare il quesito storico dell'ufficio e della funzione della borghesia negli anni tra la fine dell'800 e i primi del 900 (quan- do, fatto importante in controluce, incominció ad organizzarsi il ce- to operaio e a costituirsi il socialismo), ma è certo che se di un momento positivo nella storia della borghesia civile italiana

si deve parlare, è proprio quello compreso nei primi anni del regno di Vit- torio Emanuele III, quando si avviavano caute riforme e i problemi sociali si ponevano come impegno di governo. Ma fu, come tutti sanno, epoca breve e non sorretta da una vasta coscienza civile e lontanissima dal produrre equilibri stabili, come apparve poi su- bito dopo la fine della guerra. In questo senso l'opera del Croce, la quale pur in un disegno fugace come il nostro, non puó essere trascurata, appare insieme

realizzare ragioni fondamentali della civiltà borghese e contenere in sè motivi antiborghesi. II carattere borghese infatti dell'opera del Croce sta nella coscienza che egli innalzerà fino alla religione della libertà degli ideali piü alti della eredità borghese, inalveati in una concezione storicistica ed immanentistica della realtà e in una accettazione solenne e peró altamente morale dell'ufficio del- l'uomo. II che era tutto di carattere borghese, ma era fuori dei li- miti della borghesia italiana

. Sicché come Croce puó apparire l'ere- de postremo della grande filosofia europea del sec. XIX, cosi in questa prospettiva ci appare nella sua veste di educatore, attraverso la missione culturale che egli si elesse, di una borghesia in Italia ancora immatura e sostanzialmente renitente al suo messaggio. E perciò è necessario, in questo rapido consuntivo, rilevare nel- l'opera del borghese Croce il richiamo consapevole ed alto ai prin- cipi della borghesia sino alla loro interpretazione di tipo catego

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 73 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
vani è insieme la sperariza, la fede, il dubbio e la trepidazione nel- l'ufficio e nei risultati della guerra, neH'«Esame di coscienza» di Serra è espressa la condizione di taluni livelli — i piú alti forse — della gioventü intellettuale italiana: un travaglio interiore che ac- cetta la guerra come necessità di certezza e di vita e che tuttavia avverte che la guerra non cambierà nulla e che è impossibile at- tendersi da quell'evento grandioso e tragico una qualsiasi palin- genesi. L'eroe che

è la vittima di questa condizione sarà Filippo Rubé, consunto da una sorta di inettitudine interiore dopo la guer- ra e perito come per caso. II cimento dell'Italia nella guerra europea che avrebbe potuto essere la risoluzione positiva e il fastigio dell'ópera deila borghesia si dimostrava un grande fallimento e la letteratura avvertiva il con- traccolpo con una serietà che è forse l'episodio piü serio della crisi della borghesia italiana nei suoi riflessi letterari. Poi furono gli anni del dopoguerra

e del fascismo, cioé gli an- ni del totale fallimento della borghesia italiana, incapace in tutti i suoi livelli (tranne le consuete eccezioni dei profeti disarmati) di intendere e dirigere gli eventi prodotti dalla guerra. La incapa- cità della classe politica ad intendere le nuove esigenze della na- zione uscita dalla guerra, il crollo delle illusioni nutrite attraverso una tardiva predicazione risorgimentale, il contrasto tra l'umani- tarismo e la rivoluzione democratica promessa durante

la guerra e le condizioni reali del paese nel dopoguerra, la fiacchezza del sen- timento religioso, la incapacità di offrire o trovare ideali che re- staurassero un qualsiasi equilibrio interiore, queste ed altre mani- festazioni dettero il segno della incapacità della classe dirigente borghese italiana. Col crollo dell'ufficio civile politico intellettuale della borghesia crollava tutta una serie di impalcature secondarie relative al costume e alla gretta vita morale della borghesia italiana. Erano gli

anni in cui poteva aver successo Guido da Verona e Piti- grilli, documenti deteriori della irrisione alle idealità, alle costu- manze, alle superstizioni borghesi o piccolo-borghesi. II Fascismo nella sua incoerenza e contradditorietà predicó l'avvento di una nuova civiltà antiborghese ed eroica, romana e littoria, rivoluzionaria ed eversiva, ma fu sostanzialmente un fatto borghese a tutti i livelli: di difesa della borghesia capitalistica ed agraria, di protezione dei ceti privilegiati nel campo

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 78 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
il solito schema prammatico furono interpretate in chiave conser- vatrice e restauratrice; questa guerra produceva la liberazione dal fascismo, segnava la catastrofe delle dittature e dell'autoritarismo, il trionfo della ragione storica, e perció recava sullonda tempe- stosa dei suoi deliri e dei suoi strazi le speranze e le promesse piu eonsolanti. Ànche qui per intendere il carattere e i limiti dell'ufficio della letteratura, è necessario fare una brevissima delineazione storica. Poco piú

di dieci anni fa, chi vi parla in un suo scritto in cui ten- tava un consuntivo della cultura del primo decennio del dopoguerra, doveva constatare (e non era una sua personale scoperta) il falli- mento delle grandi speranze rinnovatrici dell'Italia uscita dalla ca- tastrofe della guerra. Oggi quel punto di vista, già allora di comu- ne accezione, è pacificamente accettato. Dopo una prima fiammata, l'incendio si è andato estinguendo lentamente e si è ridotto a una brace quieta e talora scoppiettante

, ma senza fede e speranza di nuovo e grande alimento. E' una restaurazione borghese di tipo tradizionalmente italiano, appena redenta da un attivismo econo- mico che crea bisogni e benessere, ma non rinnova dal di dentro e riequilibra veramente la Nazione. Può sembrare ed é, fino a un certo segno, l'indizio della eterna grettezza della grande e media borghesia italiana (e della classe politica che essa produce), ma è insieme segno anche della incapacità della classe che è ali'altro versante, che non

ha saputo ordinare le regioni delle sue necessità innovatrici e rivoluzionarie. O forse, poiché comunque, l'Italia ha camminato, tutti i fenomeni, nel loro complesso sono il segno del- l'ascesa, inevitabilmente faticosa, della storia; e della distanza tra gli ideali e la realtà, e della loro dialettica, nella quale gli ideali sferzano il reale, ma ricevono da esso insieme limiti e concretezza. Tuttavia, nulla è piü pericoloso di uno storicismo acquiescente, e perció noi preferiamo ritornare al nostro

sehema attivo e prospet- tico piuttosto che proporre un disegno placidamente storicizzato, che non potrebbe produrre che una steriíe soddisfazione intellet- tuale. La letteratura rispecchia nel ventennio 1945-65 con molta evi- denza le condizioni della borghesia italiana e la sua crisi. Oramai non si tratta di un rispecchiamento senza alternativa come in Pi- randello o in Svevo, di una denunzia spesso senza reale coscienza critica, specialmente sul piano politico. Ora il moto è generale, la coscienza

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Libri
Categoria:
Storia culturale, folclore, musica, teatro , Sociologia
Anno:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Pagina 432 di 598
Autore: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Luogo: Meran
Descrizione fisica: LXI, 532 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Soggetto: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Segnatura: II Z 759/8(1967)
ID interno: 116764
la borghesia è sempre caratterizzata da un concetto estre- mamene energico ed attivo della vita, fatto di impegno e di respon- sabilità individuali. Vivere è produrre e l'uomo è le sue opere: la vita è testimonianza di fecondità. Matrice decisamente etica, quindi, ed in questa dimensione la vita economica si fa non godimento e tanto meno sfruttamento, bensi produzione o trasformazione intelligente di beni e perció essenzialmente industriale e commerciale; la vita po- litica, mentre si dà come dovere

confini al rispettoso riconosci- mento della personale capacità, della competenza e della divisione del lavoro; e la cultura è invitata a farsi chiarificatriee del reale e della storia, preparatrice di operatori piü illuminati: cioè piü consapevol- mente e tecnicamente disponibili all'azione ed al successo. Questo radicale umanismo etico non rifiuta tuttavia alcuna dimen- sione che si offra come sprone o come tonico, per usare l'espressione del Tawney, a questa «efficiente» e «produttiva» concezione

della vita. Ed eccolo farsi impegnata e totale risposta ad un Beruf divino: la quale se in Olanda e nell'Inghilterra vecchia e nuova tradurrà la soddisfa- zione per la coscienziosa esecuzione della propria opera, doverosa e benedetta da Dio, oltre che in benessere, in suscettibile e ferma con- sapevolezza dei proprii diritti, in Germania invece, che è stata assai intelligentemente definito il popolo «meno dinamico, il meno faustiano della storia europea» (14), la risposta alla vocazione di Dio

si tradurrà in impegno di esecuzione perfetta e specialistica che farà della patria di Goethe, volontariamente, la terra oboedientiae, corrie la chiamava Herder. Ed è cosi stretto il rapporto, che non possiamo non sentire la for- za della tesi del Cantimori secondo il quale « chi non ha interessi per la vita e la storia religiosa» (e noi vorremmo aggiungere anche etica) non puó rendersi realmente conto della struttura della storia euro- pea» (ed, a nostro giudizio, anche americana) (15). Non è senza

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