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Libri
Categoria:
Letteratura
Anno:
2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Pagina 41 di 360
Autore: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Luogo: Merano
Editore: Walter
Descrizione fisica: XXIII, 329 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 307.659
ID interno: 555321
un giorno solo a la finestra (Rvf323, 25-36). 17) Altri esempi di petrificazione s’incontrano in Rvf23, 79-82 (“sasso” e “petra”), 51, 7-8 (“marmo”), 129, 51 (“pietra morta”), 131, 11 (“marmo”), 179, 10-11 (“marmo”), 197, 14 (“marmo”), 243, 13 (“sasso”) e 366, 111 (“sasso”). 18) Cfr. Carducci / Ferrari, p. 450. 19) II paragone degli occhi della donna amata a “finestre di zaffiro” (v. 17) ravvicina Laura non tanto alla donna-pietra di Dante quanto alla Beatrice - dagli occhi di smeraldo - del paradiso

terrestre (Purg. XXXI, 116; cfr. Carducci / Ferrari, p. 448, Andrea Moschetti, p. 358 [Milano, Vallardi, 1908], Ezio Chiórboli, p. 747 [Milano, Trevisini, 1924], Ferdinando Neri, p. 414 [Milano-Napoli, Ricciardi, 1951], Zingarelli, p. 1398, Alberto Chiari, p. 474 [Milano, Mondadori, 1985 (1968 1 )]). Inoltre non pare Ímpossibile che i rimanti “m’accorsi”: “corsi” nella prima stanza (Rvf 325, 11 e 12) rimandino alle anime beate nel cielo della Luna (“corsi” : “m’accorsi” : “torsi” [Par. III

consegue. / Quest’é colei ch’é tanto posta in croce / pur da color che le dovrien dar lode, / dandole biasmo a torto e mala voce; / ma ella s’è beata e ció non ode: / con l’altre prime creature lieta / volve sua spera e beata si gode.” (Inf VII, 85-96). - La ripresa è stata segnalata nei commenti di Giovanni A. Scartazzini, p. 258 (Leipzig, Brockhaus, 1883), di Carducci / Ferrari, p. 450, di Moschetti, p. 361, di 15

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Letteratura
Anno:
2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Autore: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Luogo: Merano
Editore: Walter
Descrizione fisica: XXIII, 329 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 307.659
ID interno: 555321
mia analisi tutti i riferimenti segnalati dalla critica di cui non sono riuscito ad individuare una funzionalità semantica: “m 5 accorsi”: “corsi” (vv. 11 e 12) < “morsi”: “porsi”: “m’accorsi” (Inf. XVII, 50, 52, 54; Trovato, Dante in Petrarca, cit, p. 116); “D’un bel diamante quadro, et mai non scemo” (v. 24) < “ben tetragono ai colpi di ventura” (Par: XVII, 24; Carducci / Ferrari, p. 448), “quella pietra scema” (Par. XVI, 145) e “lo mio dover per penitenza scemo” (Purg. XIII, 126; Trovato

/ che producon fra voi felici effecti” (vv. 61 -62) < “Non pur per ovra de le rote magne, / che drizzan ciascun seme ad alcun fine” (Purg. XXX, 109-110; Carducci / Ferrari, p. 450); “la qual temo che ’n pianto si resolve” (v. 74) < “[...] e cade in bianca falda / di fredda neve ed i- noiosa pioggia” (Rime C, 20-21; Santagata, p. 1257); “resolve” : “volve” (vv. 74 e 75) < “volve” : “polve” : “risolve” (Par. II, 131, 133 e 135; Trovato, Dante in Petrarca, cit, pp. 101 e 113); “basso” : “passo

latte si scompagne” (vv. 87-88) < “e la lingua, ch’avêa unita e presta / prima a parlar [...]” (Inf XXV, 133-134) e “Omai sarà piú corta mia favella / [...] che d’un fante / che bagni ancor la lingua a la mammella” (Par. XXXIII, 106-108; Carducci / Ferrari, p. 451, Mascetta-Caracci, Dante e il ‘Dedalo ’petrarchesco cit., p. 235 e Santagata, p. 1258); “tanta non vide ’l sol, credo, già mai” (v. 94) < “non vide mai” (Inf. XXVIII, 83), “e non vidi già mai” (Inf XXIX, 76), “si vider mai” (Inf. XXX

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Letteratura
Anno:
2011
Francesco Petrarca : 1304 - 1374 ; atti del XXVI Simposio internazionale di studi italo-tedeschi Francesco Petrarca nel 700°anniversario della nascita = Akten des XXVI internationalen Symposiums deutsch-italienischer Studien "Francesco Petrarca zur 700. Wiederkehr des Geburtstages".- (Studi italo-tedeschi ; 27 )
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Pagina 42 di 360
Autore: De Gennaro, Ivo [Red.] ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (26 : 2004 : Meran) / [ed. curata dall#015#226#128#153Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Ivo de Gennaro ...] #014
Luogo: Merano
Editore: Walter
Descrizione fisica: XXIII, 329 S.
Lingua: Deutsch; Italienisch
Commenti: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Soggetto: p.Petrarca, Francesco ; f.Kongress ; g.Meran <2004>
Segnatura: II 307.659
ID interno: 555321
corrispondenza semanticamente funzionale sarebbe la fine AqWInferno, cioè la visione serena del cielo stellato (“cose belle”: “stelle” [Inf XXXIV, 137 e 139]). 24) Cfr. De Robertis, Petrarcapetroso, cit., p. 37 e Santagata, p. 1256 25) II sintagma “cosa nova” (Rvf 325, 78), utilizzato da Petrarca per designare la donna amata, risale, in questa accezione, ad un’altra canzone della Vita Nova (F7VXIX, 11 / Rime XIV, 46; cfr. Moschetti 1908, p. 362). 26) La ripresa è già stata segnalata da Carducci / Ferrari

), p. 131-157, ivi p. 149. 31) II riferimento è stato segnalato da Moschetti, p. 362 e Santagata, p. 1259. - La ripresa del lessema “saluta” da Rime XXII, 2 rimane a livello fonico, cambiando il significatö dantesco della parola, il significato di ‘salvezza’, adoperato da Petrarca, si trova invece nell’incipit del sonetto adiacente della Vita Nova (Rime XXIII, 1). 32) Cfr. Carducci / Ferrari, p. 447 e Lorenzo Mascetta-Caracci, Dante e il Dedalo’ petrarchesco con uno studio sulle malattie di Francesco

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