Ortles, Adamello, Brenta, Baldo e Adiacenze.- (Da rifugio a rifugio ; 3)
172 Carta, pag. 120. ADAMELLO-PRESANEI/LA Rif. P. Prudenzini. rocce alla base della cresta SE del Corno Bianco (ore 1-4; v. gli itinerari ai N. 590 e 591), si prosegue in direzione N, e si cala sulla Vedretta del Mandrone quasi seguendo una linea ideale che, con dolce curva e con convessità ad ovest, limiti il bacino ghiacciato compreso fra le dette rocce e quelle alla radice del lungo crestone roccioso calante a SE dal Monte Venezia (ore 1-5). Qui giunti, si passa al piede della morena
frontale del piccolo ghiacciaio proveniente a sinistra della « Valletta » e si raggiunge la radice di altro cre stone (che limita sull'altro lato la Valletta medesima), là dove s'inizia la grandiosa seraccata del Mandrone. Sull'alto gradino a lato di quest'ultima si svolge in terreno vario, fra stupendi panorami, il sentiero che, dopo aver toccato i Laghetti del Man drone (m. 2409; ore 0.40-5.40), punto di massima depressione del cammino, sale lievemente a raggiungere il Rifugio del Mandrone (m. 2424
; ore 0.20-6). d) Al RIFUGIO TONOLINI AL B A ITONE (m. 2467). I) per i Passi del Miller (m. 2826) e del Gatto (m. 2355; ore 5.30). 593 A NNO del Rifugio, nella grande costiera di lastroni che accompagna tutto il lato sinistro della V. Salarno, si incide una valletta, da cui scende un ruscelletto; su per essa si gua dagna l'orlo del grande gradino roccioso, chiamato il « Coster » di destra (zoccolo roccioso dal quale si elevano poi le vette con ultimo balzo; ore 0.45). Splendido panorama sulle vette
della V. Salarno. Traversando in linea obliqua lo zoccolo, poco inclinato e di facile percorso, si punta, tenendo una di rezione NO, alla base della cresta E della Cima Prudenzini (m. 3028). Raggiuntala (ore 1-1.45) e superatala, si passa allo sbocco di un erto canalone, in mezzo ad un caos di enormi blocchi caduti da quest'ultimo. Girato un'altro sperone roc cioso proveniente da detta cima, si entra nel ripido cana lone di rocce, con blocchi ed erba, che in breve porta al Passo Miller (m. 2826; ore
0.25-2.10), contraddistinto da un grande gendarme di granito. La via per'la discesa è chiara mente segnata dall'andamento del vallone che cala sul sotto posto Piano del Miller; il cammino si svolge in terreno facile, misto di lastroni, blocchi e zolle erbóse, che costituisce esso stesso il t Coster » sinistro della V. Miller. Si raggiunge il Piano del Miller (m. 2160; ore 1-3.10), a breve distanza dai Cantieri dove fan capo le teleferiche industriali attraver santi la catena fra il L. di Salarno