Bagni di Lavina Bianca (ore 1.15), si devia a sinistra, traversando in leggera salita il tratto boscoso fino all'imbocco della stretta, ripida V. Orsara, che solca i fianchi meridionali dello Sciliar. La si risale faticosamente, tenendosi sul fondo ed uscendone in alto a destra, per terreno erboso, raggiungendo la selletta (m. 2069; ore 1.30-2.45) sulla cresta tra la Cima di Mezzodì (m. 2186) a O e il M. Cavàccio (m. 2240) a E. Di qui, per non perder quota ed evitare il profondo solco scavato dal
Rio Sciliar, conviene piegare a destra (NE) ta gliando le pendici settentrionali del Cavàccio e raggiungendo 11 Pianoro dello Sciliar (ore 0.45-3.30), alla testata della valletta omonima. Lasciando a sinistra la chiesetta di S. Cassiano (m. 2335), si volge allora verso NO e per il largo pendio pa- scolivo si va al Rifugio (m. 2457; ore 0.30-4). b) Dalla STAZIONE DI FIÈ m. 339, ore 6.30. Tt',9 Poco a valle della stazione, si diparte verso oriente una mulattiera che, con numerose risvolte, sale
le pendici boscose che formano il fianco sinistro della V. dell' Isarco (al bivio, presso una cappelletta, tenere a destra), taglia i fianchi set tentrionali del Monte S. Pietro (m. 901) e mette a Fiè di sotto (m. 880; ore 1.30). Raggiunto iti breve Fiè di sopra (m. 894), si piega a sinistra (N) e subito dopo, al bivio, si prosegue a