Alpi pusteresi, aurine, breonie, passirie e venoste.- (Da rifugio a rifugio ; 1)
100 Carta, qui cmtro. BREÓNIE DI PÓNENTE Rif. denn Stun. zione per il Rif. del Tribuh'tuii, si continua, per buon sentiero, sul fianco sinistro delia V. di Fléres. Si passa vicino all'Alpe della Costa, e, più innanzi, alla Malga dei Bovi (m. 1686). Var cato un piccolo rio, si supera una balza (ni. 1791 ; ore 1-4.15). Ora si piega a destra, Iaciando a sinistra l'emissario del Lago della Stua; poi il sentiero si snoda a serpentine in direzione N, superando l'erta china vestita di erba e di mughi
, sparsa di lastroni, e portandosi sotto un roccione (m. 2342 ; ore 2.30 -6 .45), dove si biforca. [A destra diverge il sentiero che conduce al Rifugio del Tribulàun, passando poco sotto la Parete Bianca e sul Dente Alto (v. N.° 253)]. Si prende a sinistra, dove il sentiero, varcato l'emissario del Lago della Stua e superati alcuni dossi rocciosi, porta direttamente al Rifugio (m. 2423; ore 0.15 -7). TRAVERSATE. a) Al RIFUGIO DEL TRIBULÄUN (m. 2379; ore 4). -53 Si percorre in discesa il sentiero
proveniente dalla V. dì Fléres fino al bivio di Q. 2342 (v. N.° 252). Ivi si prende a sini stra e si cammina, in leggiera salita, ai piedi degli erbosi pen dii dominati dal rupestre massiccio che chiude a NE la conca occupata dal Lago della Stua. Si entra nel vallone, arido e selvaggio, cui sovrasta quel tratto della catena spartiacque, che è compreso tra la Cima delle Pecore (m. 3010) e la Parete Bianca (m. 3016). Giunti nel centro del vallone petroso, quasi sempre coperto di neve (ore 1), si piega
a destra, inco minciando a salire, per sentiero molto sassoso, il fianco sud- ovest della Parete Bianca. Ci si innalza così molto faticosa mente, ma rapidamente, portandosi sul fianco meridionale della Parete, che si gira in quota lungo una caratteristica cengia (ore 1.15-2.15), visibile anche dal fondo valle, la quale separa la parte superiore della cima, a forma di piramide di bianchissimo calcare, dalla base, di roccia antica e di color bruno. [Dalla cengia alla vetta, facile salita, in mezz'ora
(v. N.° 248)]. Si deve continuare in direzione E, ora per cresta ora sul versante meridionale, specie quando c' è neve, il versante settentrionale essendo più ripido e formato di rocce meno compatte. Si arriva in breve su una sella, dalla quale si sale al Dente Alto (m. 2924; ore 0.45-3), dove passa il confine (cippo 19 d) e donde si gode uno stupendo panorama. Si cala per il fianco orientale del Dente Alto, piegando a sini stra, e cioè in direzione N, in prossimità della displuviale. Arri vati a Q. 2750