dei monti di Lavorone e di Folgaria, ai piedi dei quali stanno i laghetti di Caldonazzo e di Levico: vista incantevole oltre ogni dire. Il castello di Pergine appartiene al primo periodo del medioevo: si ritiene opera dei Longobardi, che lo avrebbero eretto in luogo del fortilizio antichissimo di I enna, opera romana distrutta, sembra, dai Franchi nel sesto secolo, e della quale oggi non si hanno più vestigia. Fino al secolo XI il castello di Pergine fu tenuto da signori feudali, per lo più
lire piccole. Nel secolo XIII passò ai conti del Tirolo, che vi posero dei loro ufficiali con truppe tedesche, dopo che per opera di Siccone da Caldonazzo, militante pel marchese di Brandeburgo, n’ebbero cacciati i Carraresi di Padova, che v’avevano piantato dominio. Il cardinale Bernardo Clesio, cedendo certi diritti della Chiesa tridentina su Bolzano, lo ebbe in compenso dall’arciduca Ferdinando d’Austria: e da quel momento il castello di Pergine restò sotto la giurisdizione dei principi vescovi
discosto da Pergine e dal lago di Caldonazzo, al 'quale si va per quella, bella piana o fondo di valle, oggi ridotta a campi ben coltivati, che è ad oriente della borgata di Pergine, e che palude poco sana dipendente dal lago di Caldonazzo, fu pro sciugata per iniziativa di Tommaso Mayer, un benefattore pubblico, come tanti altri perse guitato ed imprigionato come utopista e perturbatore della quiete pubblica: ma che colla costanza, la volontà, il sapere, seppe trionfare de’suoi accusatori e tradurre
in fatto la meditata idea. 11 prosciugamento di questa parte morta e malsana del lago di Caldonazzo fu cominciato nel 1780, e'fini nel 1S20 con. inestimabile vantaggio dell’agricoltura, alla quale venne data tutta la plaga bonificata, e della salute pubblica, che non si vide più minacciata dai miasmi emananti dallo stagno di San Cristoforo — chè cosi quella palude chiamavasi — durante i calori della stagione estiva. Madrano, Nogarè, Serso, sono tre paeselli montani, che si tengono all’altezza da cinque