— siamo in piena tedescheria. Bolzano sorge in una prominenza formatasi ■ alla confluenza dell’Etsch e dell’Isargo, od Aicha, come dicono i valligiani, fino a Bressanone conservanti ancora nel loro linguaggio nomi, parole e desinenze ladine — od Eysak, come dicono e scrivono i tedeschi veri: e dove l’Adige prende il suo nome italiano — Bolzano è dunque in un punto importantissimo allo sbocco di due grandi vallate, quella dell’Isargo, che porta al Brennero: e la valle Venosta, grandissima
, importantissima valle, che va a finire appiedi dei ghiacciai dell’Engadina e dei Grigioni. Se nella valle dell’Isargo — specie nelle vailette secondarie che ne completano il sistema — fino a Bressanone ed oltre ancora, vivono dialetti ladini o romanci ad attestare della ininter rotta latinità della razza de’loro abitatori, in valle Venosta queste ultime traccie delle origini antiche nel suo popolo sono del tutto scomparse. All’opera dell’intedeschimento della valle Venosta, intrapreso tre secoli sono dagli