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F. Tesino. Va Borgo (v. p. 30) a Strigno Km. 7.0; — da Striglio a Biemio Km, 5.7, a [»itali oro i miti, il); — Pradeljano i/o ora; — Piove di Tesino IO mio.— B& Borgo L Pieve Km. 18, ore 3; — eia Pieve a Castello 1/2 ora ; — da Pieve a Cinte 2J min. — A Tesino si può salire anche da G'speda l'etto per la Val ~ e di Bronzale in 2 ore a Pieve; — di Griglio a Pieve o Cinte 2 ore, v. p. 29. La Valle di Tesino, secondaria di quella del Brenta, ", cioè a N di quesfa, forma un verde, grazioso

6 rìdente altipiano, diviso nel suo mezzo dal profondo avvallamento per il quale scorre il Grigno, che nasco sotto la Cima d’Asta, e si getta nel Brenta presso il paese di Gnigno. La valle confina ad E con Primiero e eoi Feltrino ; a 8 ed 0 colla Valsugana; ed a N si estende colle sue montagne sino ai confini di Fiemnie. La valle conta tre comuni che sono Pie ve (m. 877), Cinte (in. 847) sulla des. del torrente, Castello (m. 891) sulla sin. — Essa è assai interessante anche per il geologo e per

il botanico. La valle era di certo abitata sino dall’epoca romana, perchè la via militare, che veniva da Austtgimi (Borgo), non scendeva già per Primolano, ina saliva per Castel Nervo., Tesino, Lamone, e di lì andava a Feltre. Certo i Tesiiii sono d’origine pura italica, e provengono dal mezzogiorno; e sulle prime erano del tutto liberi. In antico i Tesi ni si occupavano specialmente della pastorizia; e possedevano sino a 90.000 pecore. Ancora sul principio di questo secolo solo a Castello ve n 1 erano

20.000; ma, per varie cause, nel 1849 non erano che 5000. Dopo il 1800, per V unione del Veneto al Regno, venne tolta ai Tesimi la possibilità di far isvernare le lor o pecore al piano; e nel 1884 esse erano ridotte a m tutta la vaile, a “dOtlO a Castello, pastorizia i Tesi ni, laboriosi ed intraprendenti, seppero sostituire T industria ed il commercio. Terso la metà del sec. XVII la famiglia Gallo di Castello eresse un negozio di pietre 4’ archibugio ; e queste vennero

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VICENZA-SaiIO TRENTINO. 15 fiorentissima 1*agricoltura. Assai importante il mercato del Lunedì. Notevole il castello del conte 0. Colleoni. [Da Thiene per Caltrano, Mossoli. Strada del Costo, ad Asiago (Km. 35), capoluogo dei Sette Comuni Vicentini, donde in 0 ore a Lavarono; — e andando invece per Zanè si raggiunge la ferrovia economica Sehio-Arsiero]. Castello Colleoni a Thiene.

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A. 5 min. ad E di Fondo, sopra un’altura, sorge il Castello (li Mulesco, dove à sede 1’ I. R. Giudizio. Esso apparteneva ai conti Guarnenti, ed estinta tale famiglia passò, in pessima condizione, allo stato, che lo fece re staurare in varie epoche con grande spesa. Nel suo mezzo s’alza una torre quadrata, che si vuole d’origine romana. Dalle senesi re e cortili del castello bella vista su Cles, Medie!, Romallo, ecc. e sino alla Presaneìla. La dinastia di Malosco comprendeva i villaggi

di Malosco, Sarnoiiico, Ronzone e Scio. Dalla piazza di Fondo andando verso sera (segnavia rosso), e lasciando a des, il cimitero, si va, d’ora, ai colle ed antica chiesetta di S. Lucia., grandioso pulito di vista. Lì sotto a des., nascosto in profondo burrone, in ugge il Rivo di Cabrala, che poco più a S s 1 unisce col Rito di Rondo a formare la A ove lì a. ; sull’orlo del burrone, e circondato da bosco, torreggia pittorescamente il castello di Cast m .fondo (che tu dei Castelfondo, poi dei Roltenhiirgo

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, la Rocca di Garda, la Punta di 8. Vi gilio, ed a sin. S imi ione, e le alte cime del Pi zzo colo ad O, e del Monte Maggiore del Baldo (ni. 2200) acl E. In Ya ora a Lazise (ah. 3200), cinta di torri unite da mura mer late, c dominata dal castello che fa parte della Villa Bernini. — La sponda veronese è sempre formata di basse c fertili colline, — Si vedono quindi la Villa Ca- vazzocca e. presso la riva, il paese di Cisano; e si rag gi unire. 50 min.. Bardolino (ab. 2700), il più importante centro com

merciale di questa sponda, specialmente per le frutta, È rinomato anche il suo vino. Bella chiesa parrocchiale; ville Guerrieri, Giullari, Boltagisio. Si vedono. sempre piti vicine la Rocca di Garda c la Punta di 8..Vigilio; c si arriva, 1 ora, a Garda (ah. 1000), che diede il suo nome al lago, Nel medio evo fu città assai importante, cìnta di mura, o difesa dal castello grandioso che abbracciava, il monte dalla forimi di cono tronco clic s'avanza nel lago (e che conserva ancora il nome di Rocca

, quantunque non mostri clic tracce di fondamenta), come pure il colle più a mat tina,, su cui fu cretto nel 1003 un convento di Camal dolesi, ora proprietà Buri Nel castello di Garda lu chiusa nel OGtt la regina Adelaide, vedova di Lottario, perse guitala da Berengario II; la quale riuscì poi a fuggire, e divenne mogi io di Ottone I imperatore. Nella chiesa alcune buone pale, — Bellissimo è il tratto di costa,

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Giudizio' di strettii ale c 1'antica chiesa, dichiarata arci- prefale già nel 1214, Su in alto a dcs., in pittoresca posizione, è la chiesetta (eretta nel ] 507) della Madonna dì MonfA ìhanOy che sorge nel luogo ove torreggiava mi omonimo castello dei Castclbarco, distrutto dai Veneziani, la stazione di Moki-Bokgata (in. 194) per Tierno e ÈcMtgno in ore 1 l j i di mulattiera a Uhi-;atonico (in, 070; rsi nelle frazioni di Cani ione, Cazzano, Corni 1 , Croxano , Fontana, Fontecheì, Leva, Prada

, Saccone, Porne, Và/o); osterie con alloggio; Bella chiesa con cripta: rovine del castello. — Su a S. Giacomo (tu. llGii) ore 1 l / i ; donde ore 2 ì / i alla cima dcll’AItis- simo di Monte .Baldo (m. 2070), presso la quale è mia capanna-rifugio, inaugurata li (3 (fiugno 1892 dalla Società Alpini sii Tridentini. — Vista grandiosa sul lago di Garda, pianura padana, e innumerevoli vette alpine, — Mori-Altissimo ore 5 l j t di marcia effettiva, che si può compiere anche con muloj. Bari elido dalla

stazione di Mori, s* entra nella valle (percorsa dal Càmeraso, che scende da Val di Gresta), che va sempre più restringendosi, fra le suo pendici clic a sin. salgono vestite di viti e poi di bosco, ed a ile«., di là da una fertile piana retta, salgono tutte a vigneto. — Sii a sin. il paesello di Sano, più in allo Bastione (in. 034) e più in alto ancora le rovine del Castello di Brontolìi co (ni, 701). —■ Passando sempre fra viti e gelsi, si arriva (Km. 7) alla stazione .di IjO ppio (in, 224), A sin

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SELLA.. si vedono Pieve, Castello, Cinte; il M. Pi costa (in. 1419; ore 2 1 / e> ) sopra Castello, ed il Ceìado a SO di esso, ambidue" presso il confine austro-italiano; a 8 la Gola di Mureìlo, per la quale scende il Gnigno, e di là da essa i monti dei Sette Comuni vicentini ; i monti Mezza ed Altaron, ad E di Cima Las fa (ni. 1675; ore 3) che sorge fra Cinte ed Osped aletto ; ad 0 il Passo delia Por celi cita, a N del quale il Stiano (in, 1635; ore 1 Y 2 )* A 5 min. ad E eli Pieve, sulla

strada per Castello, nella località detta alla Spianai a . sorge la Villa Dazia.ro con ricca ed interessantissima rac colta di stampe. Di qui in } / 2 ora a Castel Tesino, Verso 8 in 20 ni. a Cinte. G. Sella* Da Borirò per 5, Giorgio od il Sass^tto (strada carruz7.a 1)i 1 c) allo stallili - mento oro b IG ; — da Borgo per la S!ornova e 8. Giorgio (carreggiabile) ore i :ì/ 4 ; — à Borgo per Olle ed il Dosso (carreggiabile cattiva) ore 2 >G ; — da Borgo dirottamento por il Dosso oro 2 J — da Roncegno

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eli Baseìr/a (al). 250) 6 Virjoìo (ab. 480); quello su a sin. sulle estreme pendici settentrionali elei Bondonc, questo (Km. 8) a des. della strada, collo sue nere case coronanti in forma circolare un basso colletto. — Passato lo spar tiacque (in. 483; Km, 10.5) fra Adige c Sarca, la strada scende a (Km. 13) Yezzano (m. 380; ab. 950; albergo Croce d'oro colla succursale Siella d'oro dei fratelli barbari); Vitianum niT cuoca romana , e nel sec. VI castello distrutto dai Fr ai sono E sede

vende bottiglie del fa moso Vino santo, fatto coll’uva dei vicini vigneti, ma lasciata disseccare sino a Natale]. Il castello risale al- r epoca romana : c nel 1885-89 si scopersero nelle vici nanze molti avanzi d'un vasto bagno. Nel sec. NO fioriva la famiglia dei confi di Tobi ino. 11 castello fu Campo, ed ora appartiene ai Wolkenstein. Esso, che si. specchia nel placido laghetto, ed è dominato dalle gi gantesche pareti del Casale, offre uno dei più bei pano-

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calcola che circa 1500 abitanti di Ron cogli o siansi sta biliti in America, Posta e Telegrafo. Le lettere vengono distribuite tre volte il giorno. Nello stalnliiìieiito vi è la cassetta per le impostazioni, o vi si vendono franruljoUÌ e stampiglie por telegrammi- Dal 1890 in poi i! tei opralo funziona tutto l'anno. Operi Pii. Spedale, diretto da (piatirò suore dell' Istituto della Provvi denza di 8. Gaetano. — Congregazione di Carità. Roncogno aveva il proprio castello (dello Castel Te- mhhó

) di cui non resta più alcuna traccia. Sino dal 1304, passò ai signori di Castelnovo, signori anche di Tel vana; e venne distrutto dai Vicentini nel 1385. Restò poi, colla sua giurisdizione, in dominio del duca Federico d’Austria, al quale, assieme con Tel vana e 8. Pietro, fu consegnato da Enrico de Scarampis vescovo di Feltro, Nel distretto di Ron regno esisteva anche il castello di Montebello, del quale si trova cenno nel 1331. La famiglia dei Montebello si cstinse nel 1720. Ronregno (in. 535

; e su essa s’innalzava il castello di Tesobbo. Dietro esso si sprofonda la recondita e dirupata Vaile del Diavolo,

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sulla sin. del Noce; o 1’ altra costa della valle è invece tutta vestita di bosco, clic circonda anello la campagna di Cavi»zana. -— Segue (Km. 37) Caldèa (ab. 380), col suo castello ancora ben con servato, già appartenente alla famiglia Caldós estinta noi 157!), c passato poi ai Thunn. Su in alto a cles. resta Samwlevo, collo rovine di un altro castello. — Dopo Terzolas (ab. 550) si stacca a des. la strada per Rabbi. — Passalo il ponte sul Rabbie* si raggiunge (Km. 40) Malè (no. 771; ab. 1150

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Castello di Rovereto.

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Màrter, frazione di Roncegno. Albergo Alla Tor Tonda. La strada sale sotto la costa vignai «a del Lroi ; passa (a metà strada fra Borgo e Le vico) presso le ro vine della Tome Quadra (limi delle due elio, assiemo con un lago ora prosciugato, chiudevano completamento la valle); e, salendo sempre,, conduco a (Km. 00 da Lassano) Novaled'O o Masi di Novai.eho (in. 478). La postalo continua a salito o discese; lascia a des. sopra un eolie io pittoresche rovino del Castello di Selva, che era, dei

zana (nel quale qualche coni monta tore ha sognato di riconoscere la Chiarentana di Dante): si supera il Passo di Per (fine (ni. 548; spartiacque fra Brenta ed Adige); sulla vetta del, sire colle rotondo tor reggia maestoso il castello di Porgi no; e lontane verso sera spuntano le cime dolomitiche del gruppo di Brenta. Si gira li Tcgam»; si à di fronte il ('eira (or. 1028), colla sua forma a pan di zucchero, ed ai cui piceli e Koncogno; ai piedi del Chef/td (in. 1470) il villaggio- di Costasavina

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gemetti); c dalla scalinata bella vista sulle rovine del castello. Prendendo a dea per la Via di mezzo (strettina, tortuosa, selciata, fiancheggiata da case eli due o tre piani), e passando presso la chiesa di 8. 'Giuseppe, si arriva al bel ponte sul Sarca, di là dal quale continua la strada per le Marocche e Trento (v. p. 77). La parte antica della città è accoccolata a sera, mez zodì e mattina del colle del castello, formando come un arco intorno parte più v vi” ad esso; e chi vuol farsi

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Castello degli Ecelini a Passano.

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a prati sino a Torri (ab. 1400), dm si presenta assai pittorescamente, col suo castello'(erotto nel 1383 da Antonio delta Scala), formato da tre torri unite da unirà merlate, clic ora fanno parte dell’ amena villa Rigo .— A N del paese la chiesa, con resto di torre e merlatura. — Su in alto il paese di AIbimno. — (tirata la lingua di terra su cui sorge il castello, si scorge da lontano F isolotta di '.Fri- melone, il monte Brinile elio è a N del lago presso Riva, e più a N ancora il. dossone della

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tV una torre), 6:1 a des. il paese eli Cassone (scosso più «l'ima volta «lai terremoto), poi a si». 1«» scoglio de\V Olivo o Gallo; e svoltata la punta Cà de Porri si raggiunge, oro 3, Malccsinc (ab, 2200), ultimo paese del regno, domi nato da un fastello assai pittoresco, a tre ripiani, e «la un'alta torre, cruentisi sopra uno scoglio detto Punta dei Castello. — A S del castello si stendono le vecchie case del paese, in mezzo alle quali sorge un palazzo mer lato. La chiesa è un po’in alto

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■Fìavona* Sasso Tosso e Peli gì', che chiude a sera la Val Treseriga, e si spinge a N fin sopra Cles, proprio di fronte a Corredo; verso NO le cime àóN Ortler-Cer vedale ; e vicino Y immenso verde teatro dell’ Anaunia, sparsa di campanili, ville, castella. Più in su ancora è il castello. Nel 1195 Olurandino di Corredo fu investito di questo castello, detto allora di S, Vigilio. Dopoché questo venne distrutto nella rivolta dei contadini del 1407, il vescovo Giorgio I di Liechten stein lo riedificò dalla

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(posta e telegrafo). — fondo alla Via Lunga verso 0 è la Piazza della Por fella, donde sì arriva al ponte sull' Adige ed a Piè di Castello, ed alla strada per Buco di Vela o Giudicane (v. p. 72). — A S del Castello s’apre la Porta Aquileia, per la quale si esce nella vasta Piazza, d* Armi ed annesso giardino, dietro cui passa la postalo per la Valsugana ( v. p. 29); a sin. della Via Lunga si diparte la Via del Suffragio, clic continua col Sobborgo di S. Martino (rin novato dopo r incendio elio nel

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di Via Romana (che cavalca il vecchio letto dell’Adige), sulla sin. del quale si distende, formando un grande arco, buona parte della città dalla Torre Veri© (di sin golare forma cilindrica, e col tetto aguzzo a tegole verdi e gialle, d’effetto strano e pittoresco) c dal Castello a sin., sino alla Torre Vanga (eretta dal P. V. Federico II Vanga, 1207-1218) a des. Così arriveremo alla Via Lunga, che va da sera a mattina. Pieghiamo a sin., e lasciato a sin. il Palazzo Galasso (ora Zambclli, eretto 1581

, ora sede della Cassa di Risparmio, uno dei più belli di Trento), continuando por Via Lunga e poi per Via S. Marco, giun giamo al Castello del Buon Consiglio, che sorge sul pendio ad E della città, su un’eminenza che domina la valle, Esso fu sede dei principi vescovi dal sec. XIII ai XIX, 6 sebbene sia ora trasformato in caserma, pure con serva ancora molti resti dell’ antica grandezza. Se dalla stazione giunti in Via Lunga piegheremo invece a des., lasciando a des.il Seminario, ci troveremo tosto

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rallela al Corso Rosmini ; Piazza di S. Carlo (chiesa)'a SO di Piazza delle Erbe; Contrada dei Calcinari (chiesa del Suffragio), sulla des. del Leno, presso il ponte, eoe. Dal Borgo di S. Tomaso si sale in pochi minuti alla Madonna del Monte (Ville Tacchi), dal cui piazzale si gode sulla città e dintorni una vista grandiosa. Di qui in pochi minuti si va al Castello Baule (ove sorgeva il castello di Lizzana abitato da Dante), donde sì vedono ben 40 villaggi, e gli Slavìni di Marco. In 20 minuti

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fo l'est ieri. Dalle fon es tré del secondo piano bellissimo panorama; il Castello di S. Pietro o dei Tre Comi, dietro il quale s'alzano il M. Spadoni, e gli altri monti ohe sorgono fra le pendici meridionali del gruppo di Cima d’Àsta ed il Brenta; Castel Tel vana, dietro cui s'alzano, l’uno ad E dell’altro, la piramide del Silana (m. 1055),

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