Pagina 166 di 336
Autore:
Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo:
Trento
Editore:
Monauni
Descrizione fisica:
IV, 335 S.
Lingua:
Italienisch
Commenti:
Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto:
g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura:
II 102.539
ID interno:
336861
il benessere di tutta la giurisdizione, sempre però subordinati alla supremazia del signore del Castello. Questa forma di governo, antica per vero quanto la conoscenza di questo popolo, venne poi espressa e regolata in modo solenne nello statuto perginese, il quale per ben tre continui secoli costituì quasi il Palladio della patria, e provocò poderosi reclami da parte del patrio governo, ogniqualvolta si vedesse da chicchessia ingiustamente violato. Le cause civili e criminali erano giudicate
dal vicario, detto anche giudice o commissario del Castello ; questi tenea la sua sede in Porgine sul Mercatello. Delle sue sentenze si poteva appellarsi all' ufficio del capitano, da questo poi alla Camera principesca del Yescovo di Trento, e finalmente all' eccelso Consiglio arciducale, residente a Innsbruck, e talora a Bolzano. Per gli affari di minore importanza, come diritti di servitù glebali o boschive, manutenzioni di ponti e strade, violazione di privati confini ecc. si prestava
il Regolano; veniva egli eletto in pubblica Regola, e, previo giuramento, confermato dal capitano del Castello; avea un proprio ufficio, ed estendeva la sua autorità su tutta la giurisdizione; riceveva anche quale delegato del Ca stello il giuramento dei nuovi ufficiali nelle gastaldie. Gli affari amministrativi del comune di Porgine venivano trattati dal sindaco coli'assistenza del suo consiglio. Il sindaco, chiamato per titolo di onore sindaco maggiore, era eletto attual mente nella regola grande, cioè