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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Brani di storia trentina
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Pagina 221 di 336
Autore: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV, 335 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 102.539
ID interno: 336861
— 22Ó — Signori del Castello. Gundibaldo, figlio eli Àdelpreto, (vedi Montibeller nelle sue memorie) e la sua discendenza dal 1166 sino al 1250. In que st'anno la signoria fu data a Àdelpreto di Metz, che la ritenne sino al 1277; pare indi ritornata nella prima famiglia, e che la conservasse sino al 1305. In quest'anno non si sa come e perchè, mancando affatto qui ogni memoria in proposito^ la signoria cadde in mano dei Conti del Tirolo Ottone, Enrico e Lodovico. Nelle fazioni guerresche fra

i baroni di quel tempo fu occupata tra gli anni 1349 e 1356 da Giacomo e Francesco di Carrara; e in que st'ultimo anno fu ripresa da Lodovico di Brandebnrgo, che la ritenne sino al 1362- in questo anno si legge capitano del Castello un Marcobruno di Beseno ; nel 1305 eravi un tigone da Bolzano. Signori del Castello Anno Capitani del Castello Nel 1363 per donazione ài Margherita di Brandeburgo ri tornò nei Conti del Tirolo e Duchi d'Austria Ridolfo, Leo poldo e Alberto. Ernesto Duca d' Austria. Federico

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Libri
Categoria:
Geografia, guide
Anno:
1891
Brani di storia trentina
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Pagina 166 di 336
Autore: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: IV, 335 S.
Lingua: Italienisch
Commenti: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Soggetto: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Segnatura: II 102.539
ID interno: 336861
il benessere di tutta la giurisdizione, sempre però subordinati alla supremazia del signore del Castello. Questa forma di governo, antica per vero quanto la conoscenza di questo popolo, venne poi espressa e regolata in modo solenne nello statuto perginese, il quale per ben tre continui secoli costituì quasi il Palladio della patria, e provocò poderosi reclami da parte del patrio governo, ogniqualvolta si vedesse da chicchessia ingiustamente violato. Le cause civili e criminali erano giudicate

dal vicario, detto anche giudice o commissario del Castello ; questi tenea la sua sede in Porgine sul Mercatello. Delle sue sentenze si poteva appellarsi all' ufficio del capitano, da questo poi alla Camera principesca del Yescovo di Trento, e finalmente all' eccelso Consiglio arciducale, residente a Innsbruck, e talora a Bolzano. Per gli affari di minore importanza, come diritti di servitù glebali o boschive, manutenzioni di ponti e strade, violazione di privati confini ecc. si prestava

il Regolano; veniva egli eletto in pubblica Regola, e, previo giuramento, confermato dal capitano del Castello; avea un proprio ufficio, ed estendeva la sua autorità su tutta la giurisdizione; riceveva anche quale delegato del Ca stello il giuramento dei nuovi ufficiali nelle gastaldie. Gli affari amministrativi del comune di Porgine venivano trattati dal sindaco coli'assistenza del suo consiglio. Il sindaco, chiamato per titolo di onore sindaco maggiore, era eletto attual mente nella regola grande, cioè

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