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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 65 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
cura üducia, che l’importantissima causa sarebbe ornai terminala con decoro e trionfo della Comunità. Questa avea già nel precedente Aprile ricevuto l’ annunzio della solenne sovrana decisione per parte del Governo Arci ducale; ma vi si aggiungeva l’ordine di castigare con sensibile riprensione coloro, i quali nella Regola, pre sente il Serati, avean dimostralo poco rispetto e troppo ardenza nel parlare. Non avendo i Trapp osalo di rinnovare mai più la pretesa della signoria dinasliale sulla

montagna fol- garetana, col sovrano decreto dei 26 Febbrajo 1695 deve dirsi terminata la gran lite, per la quale con tanto ardore combatterono i Folgaretani. Niente meno ci volea, che l’unione di tutto un popolo, pronto ai più penosi sacrificii in vantaggio della patria, per durarla un se colo e mezzo in questione quanto importante altrettanto disastrosa. 1 Folgaretani difesero i proprii diritti con costanza e con generosità, sempre sostenuti dalla fi ducia nella, giustizia della propria causa. Non

si avvili rono innanzi ai raggiri e alle difficoltà sempre nuove suscitate per opera dei Trapp presso i superiori Tri bunali, e nella stessa Comunità; non perdonarono a spese privale e pubbliche a fine di procurarsi a Trento, ad Innspruck, ed a Vienna i più valenti patrocinatori delle patrie franchigie; nò mai si allontanarono dalle vie legali c legittime., benché molte volte si trovassero ridotti in aflligenlissimc circostanze. Basta leggere le deliberazioni fatte in quegli anni dalle pubbliche Regole

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 168 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
Sindaco ed il suo Ragionato, il Notajo ed il suo Officiale doveano esser periti nel leggere e nello scrivere, e solitamente pratici della lìngua italiana, tedesca e latina. Concorreva senza dubbio a promuovere questo in tellettuale sviluppo 1 ’ opera eziandìo dei Curatori d’ani me, i quali, mentre colla predicazione della vera dot trina eccitano il popolo alla moralità c alla virtù, lo invitano pure alla cognizione di ogni utile cosa. E di sacerdoti cotanto benemeriti non soffri penuria questa

parrochia. Si aggiungeva al pietoso officio anco qualche sacerdote cittadino, il quale, libero dalle occupazioni di Cura d' anime, si applicava ad istruire i domestici ed i vicini. Fra i molti sacerdoti, che di tempo in tempo fiorirono da queste famiglie, quegli che sopra tulli benenieritò della patria fu Don Matteo Valle, della casa soprannominata Slozzer. Dopo di aver egli sostenuto con laude V incarico di Cooperatore nelle parrochie di Mori e dì Arco, dopo aver diretto con gran frutto per alquanti

anni la Cura di Palone, nel 1817, fra i molli ricorrenti, denn scelto a Primissario di Folgaria. Qui nella sua patria esercitò con affettuosa sollecitudine quei doni, di cui il Signore lo aveva arricchito. Oltreché il suo contegno presentava un eccellente modello di virtù, predicava di spesso la parola della verità , e in tutte le Domeniche , raccolti intorno a sé piccoli e grandi , spiegava dall’ altare di S. Antonio le verità dogmatiche e morali della Religione. E si ricordano ancora da questa

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 130 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
— m — e di avere un proprio sacerdote, si rivolsero alla Curia Episcopale eli Trento. Neppure nella nuova eonlerminazione della Diocesi effettuata per Ordine Sovrano nel penultimo decennio del secolo scorso non risulta alcun cenno di innovazione per conto di questa Parrochia; benché eonoscansi cam biamenti allor convenuti tra il Vescovo di Trento e quello di Padova e di Vicenza per riguardo alle Par- rochie di Lavarono, di Terragnolo e di Vallarsa. Sicché il benemerito parroco di qui, Don

Misturi, provocalo nel i 797 a dettare i confini della sua parrochia, non seppe altri riferirne da quelli già segnati nei docu mento del 1222. E questo sia detto a difesa delle patrie ragioni, c per norma dei Sacerdoti di Folgaria, circa l’esercizio delle loro facoltà, non meno che di questo popolo co stretto a portarsi frequentemente sulle montagne del Comune di là dell’Astico. 11 territorio Folgaretano formò mai sempre porzione della Diocesi Tridentina, e la giu risdizione del parroco era estesa

a tolto il Comune. Finché adunque non producansi documenti, dai quali apparisca la cessione dei luoghi oltre P Astico al Ve scovado di Padova, sarà sempre insussistente la giu- ' risdizione pretesane dal parroco di Lastehasse. Qualche atto in contrario, o le precauzioni usate da taluno dei nostri sacerdoti, ignari affatto dello stato della cosa, non potino circoscrìvere gli antichi confini della Parrochia. D’altra parte però è anche vero, che le investi tore rilasciate nei secoli scorsi ai Conti

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 179 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
il capriccio. Di tali sopranomi molli vennero in seguito lasciati, molli ancora esistono e si annettono al cogno me, e altri sottentrarono a rappresentare un nuovo co gnome di quelle famiglie, abbandonando il vecchio. Cosi avvenne nella famiglia Bensì, che è progenie dei Filz ; coi Graser, rampollo dei Cuel da Nosellari ; coi Larcher, discendenti dai Cinter di Costa. Successe eziandio più volte, che accasandosi il marito sul maso della moglie, un pò* alla volta lasciava il proprio ;per assumere

il cognome della moglie; dis ordine, che apporta gravi difficoltà a chi voglia com pilarne gli alberi genealogici, ma facili ad avvenire in que’ tempi, in cui nissuna autorità sorvegliava l’iscri zione nei pubblici libri. Per nulla dire di famiglie estinte o emigrate dal paese, dal confronto degli stessi registri e delle antiche carte del Comune apparisce chiaramente/ che le attuali famiglie Laiterpergher derivano dalla casa Dall'Eco, o Ecchcr; dappoiché un Nicolò Dall’Eco, verso il 1570, sposato a una

Caltarina Laiterpergher, famiglia c cogno me estinto sulla fine del secolo decimoseslo, venne ad abitare sul maso della moglie. Egualmente andò la cosa con un Antonio Quel, che, ammogliato circa il 1520 con Barbara Fabro, assunse pian piano il cognome della sposa, e si fece stipite delle famiglie attuali Fabro dette Bitt\ del pari con un Simone Rueie di Serrada, che, accasatosi nel 1001 sul maso della sposa Appollonia Spilz, lasciò alla sua discendenza il cognome Spilzi; lo stesso finalmente con

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 165 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
Il suolo benché elevato a mezza montagna, pro duce vino di buona qualità, e quasi tulle le famìglie di Folgori a. e un tempo anche le principali delle Vi eime olire il Som , tengono colà proprio vignale. Olire il bisogno domestico, si ricava graspato anche da smer ciare noi paesi della pianura. La coltivazione della vite venne in questo secolo talmente estesa su tutto quel pendio , clic il parroco di Foìgaria giunse a percepire pel quarantesimo in anni di abbondanza più di duecento emeri

di graspato. Le casette, che si vedono qua e là seminate, servono di comodità a queste famiglie nella stagione della vendemmia. Soltanto nel 1744 fu eretta nel centro di Mezzo monte una capella dalla famiglia Scensbergcr di Fol- garia, la quale possedeva in quel luogo molli vignali ; essa poi la donò nel 4752 alla Vicinia, Da questo tem po vi fu un sacerdote che vi celebrasse la messa per fondazione della stessa famiglia; finalmente nel 1790 fu concesso un proprio Curalo con diritti eguali a quelli delle

altre Vicinie; e paga al parroco ,, per la licenza del cimitero, l’annuo censo di fiorini trenta dell’Impero. La Chiesa attuale fu innalzata nei primi anni di questo secolo, ed è dedicata al glorioso San Giuseppe, Sposo di Maria. Nel di della sua festa il parroco vi celebra il patrocinio, applicando la messa pel legato Scensberger coll’elemosina di troni sette e mezzo. La vecchia capella è ridotta ad uso privato. La Canonica fu donata a quella Vicinia dal parroco di Foìgaria, Don Ciurlelli, coll

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 144 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
adesso si potrebbe procurare una bella e spaziosa Sa- cristia nel fianco occidentale della Chiesa. Si desiderano per -vero ancora molte fatture nel l’interno di questa, per renderla a quel grado di de cenza die conviene alla Santa Casa di Dio. Bisogne rebbe, oltre l’ anzidetto, rinnovare i banchi dietro uni forme disegno: erigere due ben disposti confessionali nel silo, ove ora stanno gli altari di S. Antonio e delie Sante Ànime, i quali potrebbero venir levati, restan done cinque altri, più

che bastanti al bisogno. Inoltre, fatta una nuova Sacrislia nel lato di sera, si potrebbe ritirare in fondo al coro la pala dell’aitar maggiore, venendo così isolato Fallare, e dato ingrandimento alla prospettiva interna della Chiesa. Questi, a mio giudizio, sono i più notabili miglioramenti da farsi in essa; e caldamente li raccomando allo zelo dei successori e alla pietà dei parrochiani. La povertà del paese non permette di far in un colpo tutto quello che sarebbe ben fatto; tuttavia il buon

volere vince nella concordia i più duri ostacoli, e un po’ alla volta compie utili desiderii e costosi disegni. Nell 5 angolo occidentale della Sacrislia trovasi il ripostiglio per le argenterie, munito di valida serratura ; ed ivi sono anche collocate le carie della Chiesa, quante fu dato raccoglierne, 7. Capella di San Valentino. $’ innalza questa sul margine destro della valle del Rosspach, vicino al ma so di Carpeneda. Ebbe ori- !

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 55 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
ritti di caccia e di pesca o di altro pretesi negli atti; e neppure le collette, i livelli e gli affitti delle mon tagne; né la prestazione dell’avena, nè la condotta della decima sino al Castello, nè i due pranzi nel giorno di San Lorenzo; nè finalmente gli stessi boschi; ma sieno gli attori (i Folgaretani ) liberi da ogni servitù. Si riserva però ai querelali Trapp la decima comperata dai Del Bene, e ogni altra facoltà, che per titolo le gittimo essi possedessero sulla montagna di Folgaria

. Si intima ai medesimi Trapp di dare sufficiente cauzione, che mai più molesterebbero i Folgaretani, e di resti tuire le biade levate ed i frutti percepiti dal tempo dell’interposta querela. Finalmente, riguardo alla de cima dei novali e alle spese, si richiama il tenore della sentenza pronunziata nel 1607. Un separalo decreto arciducale comunicava ai Trapp il contenuto della premessa decisione, e ne commetteva loro seriosamente 1’ esecuzione entro sei settimane e tre giorni. Chi può immaginare

o descrivere l’allegrezza del popolo Folgaretano, allorché conobbe il tenore della im portante sentenza? Chi può ridire i voti e le benedi zioni supplicate dal Cielo per l’Eccelso Governo? I guai sofferti, le spese sostenute, le vessazioni sopportate, tutto fu dimenticalo, quando si credette superata la gran causa, e giunta l’ora di goder in pace il frutto di tanti sudori sparsi per la conservazione dei privilegi della patria. Ma la gioia era prematura ; qualche punto rimasto indeciso in quella sentenza

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 173 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
— i 71 — giustizia ed ai pubblico bene, un esalto adempimento delle incombenze loro affidate, una generosa prontezza a sacrificare i propri vantaggi a quelli della palda. Non più quel pacifico accordo fra i singoli membri, non più quella scrupolosa fedeltà nei pubblici funzionari, non più quella semplice confidenza, die una volta legava officianti e subalterni in un solo pensiero ed in un sol cuore. Sopravennero le discordie dei partiti ; si insinua rono le reciproche diffidenze; prese campo

il turpe egoismo; sicché assai restò offuscato l’antico lustro di questa Comunità; le gare, le gelosie, e perfino le ca lunnie, impedirono più volte il felice svolgimento della pubblica amministrazione e del privato benessere. Non potè però spegnersi, nel cuore di questa gente l’affetto verso la patria, nè l’interessamento a quanto concerne lo stato della pubblica cosa. Le circostanze domestiche dislorranno bensì dall’antica generosità nel concorrere al lustro c all'ajuto della Comunità, ma persevera

il desiderio di vederla onorata e ben diretta ; e, quando trattisi di difendere un antico privilegio del paese, o di procurargli un opportun miglioramento, sanno i Folgarelani d’adesso emulare lo spirito e la concordia degli illustri loro antenati. Molti fatti potrei addurre a prova di quanto ho asserito; ma non der tralasciarne due, che noi stessi vedemmo compiti. I, Nell’estate del 1855 il terribile morbo, che di cesi Cholèra, avea invaso i paesi della sottostante valle dell 1 Adige; era rapidamente

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 129 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
2. Confixi della Pabrochià. La giurisdizione del parroco di Folgaria fu sempre ritenuta estendersi a quanto di territorio comprendeva il circondario comunale; quindi, giusta i più antichi documenti, abbracciava dal monte Corno sino al pizzo di Tonezza, e dal Finonchio sino alla strada clic dal fondo della Val Loza conduce lungo F Astico e per La varono all’acqua di Genia, Questo stesso ambito veniva pur disegnato nelle bolle con cui il Vescovo di Trento investiva gli antichi Signori di Beseno

della dinastia sopra questa montagna. Tutti i cambiamenti avvenuti circa il territorio del Comune, sia quando nel j426, e più solennemente nel 1605, fu sottoposto in gran parte al Dominio Ve neto , sia quando la Commissione Àustro-Veneta, per sopire le secolari differenze tra Vicentini e Volgacela ni, restrinse di molto il suolo di questi ultimi nel 1752, non toccarono in guisa alcuna la giurisdizione spirituale del Vescovo di Trento , nè per conseguenza quella del parroco di Folgaria. Nei

molliplici documenti relativi a questa faccenda non si legge, nè da alcuna memoria si capisce, che il Vescovo di Trento sia mai stalo in terpellato, od abbia almeno acconsentilo ad una dimi nuzione della sua Diocesi verso quella parte. Pel con trario apparisce da questo carte, che le] famiglie abi tanti di là dell’Astico sul suolo veneto rimanevano ag gregate alla Parrochia di Folgaria, e che quando esse domandarono nel 4710 di erigere colà una capella, e

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Libri
Anno:
1860
Cronaca di Folgaria
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Pagina 142 di 200
Autore: Bottèa, Tommaso / compilata da Tommaso Bottèa
Luogo: Trento
Editore: Monauni
Descrizione fisica: 198 S.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 59.293
ID interno: 162198
pietra di Rrcnlonico vi si eresse nel 1806. L’immagine di S. Leonardo fu trasportata a decorare la Chiesa di S. Valentino, La capello a destra venne fatta nel 1856 , per voto del paese ad onor di S. Rocco, in memoria pe renne della ottenuta preservazione dal cliolèra, clic nella state del 1855 menava strage nei limitrofi villaggi. La mensa di quell 1 altare racchiude una assai bella imma- gin e di Gesù nel Sepolcro, scolpita in legno, e opera, a quanto credesi, di quel Giongo da Lavarono, che

lavorò la sontuosa fontana maggiore di Trento. Giaceva essa, prima d’ora, insieme all’altare nell 1 antico Ora torio di S. Rocco, che ò la capella sottostante al presbi terio di questa Chiesa, dove ebbe molto a so Uri re per l'umidità di quel sito. Il pulpito fu disegnato ed eseguito nel 1824 da Vincenzo Dal Martello, ed è posto così opportunamente, che il predicatore, anche debole di voce, vien udito con facilità in ogni angolo della Chiesa. Un piccolo organo esisteva in essa già nel 1662

, e poggiava sul lato di sera, là ove ora fu messo Tal- lare delle Sante Ànime; nel 1856 fu ingrandito con nuovi registri, e collocato sopra la porta maggiore. Anticamente ogni altare aveva un separate patri monio, derivante da per legati ed offerte de’ parrochiani, ed un proprio Massaro che ne lo amministrava; ma verso il 1770 fu ordinata una sola Fabriccria , aggiun gendovi anche il patrimonio della capella di S. Valen tino. In tal modo la Parrochiale potè coniare un buon patrimonio io istallili

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