V antichità e della buona stima di quelle acidule, conosciute ora sotto il nome — di Pejo. Finalmente nomineremo un terzo ed importantissimo pri vilegio, detto nelle nostre carte — Gafforiano, — perchè ri sguar dava l'obbligo imposto alle persone nobili o ecclesiastiche di pa gare le imposizioni (gaffori) ordinarie e straordinarie pei beni stabili che possedevano nella valle. Sotto pretesto di immunità concesse dal Principe pretendevano quelli di essere esenti da simili contribuzioni
, a dann gravissimo del popolo. Dietro recla mo di questo già nel 1347 il Vescovo Nicolò avea emanato or dine sovrano, che sottometteva le terre dei nobili e degli eccle siastici alla comunità dei pesi colle terre del popolo basso; ma dalle cose più sopra narrate deve conchiudersi, che il comando del .Principe non veniva, o solo a qualche verso, osservato, apren dosi così forte incentivo alle popolari insurrezioni avvenute nel 1407 e 1477. Àncora più tardi la renitenza dei nobili continuava ad angariare la povera
plebe, e nel 1501 la Pieve di Ossana fu costretta ad impetrare dal Principe ordini più efficaci; ciocché ottenne nel 1502, confermato poi nel 1507, nel 1526, ed in se guito dai Vescovi successori. E che si trattasse di affare rilevan tissimo per i nostri valligiani, si desume dalla grande possidenza allodiale che i nobili tenevano nella Val di Sole, ira questi le nostre Carte segnalano le famiglie di Sant'Ippolito, di Nano, di Bellasio, di des, dei Tono, dei Federici, dei Caldesio, dei Buseti, dei