155 — gione: voglio solamente osservare così di passaggio, che nelle controversie tutta la passione suole con facilità grandissima pie gare l’intelletto a giudicare e credere, che la ragione assista a quel partito, per cui si vorrebbe che militasse ; e dirò ancor che forse l’antico affetto non lasciò nè pur fare ai tirolesi, nel delibe rare l’impresa, profonde e pesate considerazioni sulla giustizia della causa, sulla sicurezza dell’esito, e sui frutti, che partorir dovea la vittoria. È fuor
di dubbio, che essi la nuova domina zione reputano loro imposta senza diritto, o solamente con quello non rispettato, che dà la forza, e la riguardavano anche non man tenitrice dei patti con cui il Tirolo le era stato ceduto. (*) Della buona riuscita eran fidanziate dal promesso sostegno dell’Austria, e dagli apparecchi grandi di guerra, che vedeano fatti da questa, e per frutto della vittoria non altro chiedendo, che l’ordine an tico di cose, non avrebbero saputo immaginare nè meno, che il fatto
dovesse, rispetto a ciò, diversamente rispondere alla idea concepita, fi mio scopo principale è quello di riferire i semplici fatti accaduti in questa piccola parte del Tirolo sempre restata cautamente tranquilla ; esporre che cosa fecero, e come si gover narono nelle varie vicende di quei tempi burrascosi > Rettori della città, ed anche degli avvenimenti lontani non far cenno, che quando questi avranno in qualche modo correlazione con quelli, dei quali giusta risòluto mio, dovrò necessariamente
discorrere. Già in sul principio dell’anno 1809 tutte le apparenze ma- O L'articolo Vili dpi trattato di paco di Presburgo dava il Tirolo e il Vorarlberg olla Baviera per possederlo solamente in quel modo, e con quei soli tìtoli e diritti onde li possedeva la casa d'Austria, e non altri menti. Nella solenne udienza, reale avuta, dai personaggi delegati dai .quattro Stati od Ordini delia Provincia e nella, lettera patente data dal re di Baviera per prendere il possesso del paese cedutogli, si diedero