dopo S. Stefano è la Sega del Sirolegh , da cui già si scorgono nel fondo le cime del Crozzo» eli Folgarida. Dopo trenta-quaranta minuti da S. Stefano rì giunge albi confluenza del Nardts colla Sarca. Un rumore di acque cadenti domina il brontolio del torrente e ad uno svolto della roccia ap pariscono' fra l'oscurità della seira come due immensi fiocchi bianchi che da oltre cento metri d'altezza scendono al fondo del- In valle. Sono i due rami in cui si divide il rivo di Nardis che rac coglie

le acque della ghiacciata conca omonima. La loro spu meggiante caduta in mezzo ad un labirinto selvaggio di preci- 1 > i zi di greppi, di scaglioni parte nudi, parte coperti eia arbo scelli di continuo agitati., forma una scena incantevole. Sulla roccia da cui cade il rivo si volge il sentiero che sa- hmdo per la Valle del Nardis ,porta alle malghe di Nardis e (] i J ^iori e al Rifugio della Presa.nella (m. 2204; ore 4). Sorpas- ,Si) <ta Ja Scala di Bò, ove la Sarca precipita in un pittoresco bur- roi

»e a. mezz'ora dalla cascata del Nardis, s'addentra a. destra della Sarca la misteriosa valletta, di Siniciaga, in un ramo della. l l Ua '« giaciòno i pittoreschi laghi di S. Giuliano, (vedi pag.- ). Risalendo il torrente »Siniciaga fino alle origini si arriva (in 3 ore) ai ghiacciai del Làres. l'na breve sali tin a conduce ai piani di Fon ! an ab an a (ut. ^ 137) dove zampilla una fresca fonte e le guide invitano di so-

S. Stefano è la Sega del tètrolégh, da cui già si scorgono nel fondo le cime del Crozzou e di Folgarida. Dopo trenta-quaranta minuti da S. Stefano kì giunge alla confluenza del Nardts colla Sarca. Un rumore di acque cadenti domina il brontolio del torrente e ad uno svolto della roccia ap pariscono fra l'oscurità della selva come due immensi fiocchi bianchi che da oltre cento metri d'altezza scendono al fondo del la valle. Sono i due rami in cui si divide il rivo di Nardis che rac coglie le acque della

ghiacciata conca omonima. La loro spu meggiante caduta in mezzo ad un labirinto selvaggio di preci- pizi di greppi, di scaglioni parte nudi, parte coperti da arbo scelli di continuo agitati, forma una scena incantevole. Sulla roccia da cui cade il rivo si volge il sentiero che sa- 'endo per la Valle del Nardis ,porta alle malghe di Nardis e Fiori e al Rifugio della ? resa nella (m. 2204; ore 4). Sorpas sata la Scala di Hù, ove la Sarca precipita in un pittoresco bur rone a mezz'ora dalla cascata del

Nardis, s'addentra a destra della Sarca la misteriosa valletta di Sinieiaga, in un ramo della quali* giaciono i pittoreschi laghi di H. Giuliano, (vedi pag. }. Risalendo il torrente Sinieiaga fino alle origini si arriva (in 3 ore) ai ghiacciai del Làrcs. Una breve salìtina conduce ai piani di Fontanabona (m. '137) dove zampilla una fresca fonte e le guide invitano di so-

Essi rendono possibile una quantità di ascensioni e traver sate che sarebbero impossìbili senza nun lit,tu rete: di rifugi. 'RIFUGIO G -A HIB ALDI (m. 254]) in Va] Venerocolo. Dista da Fon in di .Legno ore 6.0O. Serve per le a seen si on i al i \l . Salim mo, ;tì HI. V'ejjerocoJo, alla Lobbia Alta, al Corno Bianco, all'A da niello. Pel passo d'Aviv e il Pian di Neve si può da questo ri fugio giungere a quelli del Mandrone e del La res.. Fu costrutto nel 1802-03. ('A PANNA lì A ITONE im. 2437

) nella conca del P» a. ito ne presso il Lago .Hot ondo. Da tal ob, ore fi.']!), Serve per le ascensio ni Mila ('ima Ballone e parecchie altre. Fu cosi.rullo nel 1S01. RI FF«; IO 1)1 SA LAUNO mi. 2 2.'>.'>) in una conca di pa .sco .li in fondo alia valle omonima. Da Cedegolo ore 7. Dal H\ Sai arno iit tre ore al Pinn di Neve, da cui si può imprendere la sa,1 ita. alla ('ima Salarilo, al ('orno Miller, al .M. Adamello. a-1 ('orno I '.in uro. alla < Adamo. al M. Fumo, ai Dosson di Genova. In sei ore dal

l'i. Salarilo p. il passo omonimo al li. (Garibaldi. Fu inaugurato nel ISSM. Carte. farla ni ili! a re ;üi-i ri a ca. Scala l:7n.0(ll). Fogli Ti on c. Storo, jioniiio-Tonale, ■ ( 'a.rte del lì. Istituto (-artogra.fico d'Italia alla scala I :2r»,000. i Tavolette rilevate). I :ÓO,000 e I ■ 100.000 - - Oa.rl a dell'Ada niello. Scala I : 00.1)00 edita dal Club Alpino austro- ' .'ernia li ic.. ( I0ó:!). Principali salile nel Sottogruppo dell'Adamello. !1 nostro elenco non tiene conto che delle salite

principali e speci.ii iiiien t e di quelle che interessano di più le fliudiearie e il Trentino: non ri occupiamo perciò della parie prealpina del gruppo. .Per quello elle riguarda la sezione del FA daniello il nostro elenco segne l'ordine della, tre grandi giogaie parallele che sor-

Essi rendono possibile una quantità di ascensioni e traver sati! ehe sarebbero impossibili senza una fitta rete di rifugi. RIFUGIO GARIBALDI (m. 2541} in Val Veneroeolo. Dista da Ponte di Legno ore 6.30. Serve per le ascensioni al M. Salim mo, al M. Veneroeolo, alia Lobbia Alta, al Corno Bianco, all'A- dainello. Pel passo d'Avio e il Pian di Neve si può da questo ri fugio giungere a quelli del Mandrone e del La res. Fu costrutto uri 1892-93. CAPANNA BAI TONE (ni. 2437) nella conca del li ai ton

al R. Garibaldi. Fu inaugurato nel 1883. Carte. Carta militare austriaca. Scala 1:75.000. Fogli Ti one, Storo, Bormio-Tonale. — Carte del R. Istituto Cartografico d'Italia alla scala ! :25.000. (Tavolette rilevate), 1 :50.000 c i : 100.000 — Carta dell'A darnel lo. Scala 1 :50.000 edita dai Club Alpino austro- Germanico (1903). Principali salite nel Sottogruppo dell'Adamello. Il nostro elenco non tiene conto che delle salite principali »• specialmente di quelle che interessano di piò le Giudicarle

e il Trentino; non ci occupiamo perciò della parte prealpina del gruppo. Per quello che riguarda la sezione dell'Adamello il nostro elenco segue l'ordine della Ire grandi giogaie parallele che sor-