piano di Genova. La facciata volta a mezzodì è coperta di affre schi divisi da riquadri, in quattro piani. Gli inferiori in parte coperti da una scala aggiunta posteriormente e guasti dal tem- po e dagli uomini, rappresentano i peccati capitali; quelli del secondo piano un po' meglio conservati, figurano un trionfo della morte con iscrizioni e soggetti pressoché uguali a quelli di S, Vigilio; quelli superiori la vita di S. Stefano, Accanto alla danza, nelle lunette di due finestre è ripetuto
i! nome del maestro: Ihs Simon de Baschenìs -pingchat die 12 mensis Juli 1519, e Simon de Auer aria -pingébat me sis Juli 1519. Questa seconda danza (cos! il Largaiolli nello studio succi tato) è per ogni verso meno notevole di quella di Pinzolo ; seb bene le sue figure sbiadite e mal concie poco si prestino a con fronti. Anche in questa danza —- pur troppo assai poco rispettata dal pubblico — il corteo s'apre con l'orchestra degli scheletri, e quello coronato ha un serpente attorcigliato intorno
al collo; al di sotto, evvi per iscrizione, il principio della, lunga e pigra- fe dell'altro Bailo. Invece del Crocifisso, qui è un Redentore che dispiega una banderuola con croce ressa in campo bianco, ed una epigrafe in cui sono riprodotti, storpiandoli un poco, i due versi finali dell'altra iscrizione. Poi il Papa, il Cardinale, il Ve- scovo, il Prete, il Frate, l'Imperatore, il Re, il Duca; vi manca la Regina e v'è il Guerriero, l'Avaro, l'Elegante, lo Sciancato, con i soliti scheletri e le solite