ed ammirata da’ suoi compatriotti, Dallo studio della poesia italiana passò a quello della -latina, e in capo a due anni, coadjuvata dal prof, e poi Deputato al Consiglio dell’ Impero, Don Emanuele Bazzanella, si trovò in caso di rendere anche questa lìngua ubbidiente alle leggi del metro. Virgilio e Orazio erano dive nuti i classici suoi prediletti, e in occasione della morte di Don Zanella, mandò alle stampe dei distici latini {In mortem Remi Io. Bapi. Zanella disticha (Tridenti, 1884). L’anno se guente
pubblicò un poemetto latino dì 561 versi colla relativa traduzione italiana, ricorrendo II XV centenario dell elezione di S, Vigilio alla sede episcopale di Trento (Ibìd. 1885), e nello stesso anno suo fratello, Marco Anzoìettì, celebrato concertista di violino, lasciava il Conservatorio di Milano, e meditava d’intrapendere un viaggio nel mondo artistico. Ella se gli associò, e, distinta pianista, sì pose a disposizione del fratello