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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 224 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
valle ricadde allora in mano dei Veneziani -, e mentre ciò avveniva, Massimiliano fortificava il castello di Cresta, faceva espugnare Castei- barco sopra Chiusole, e radunava a Galliano gran copia di gente armata. Ma qui le truppe imperiali, assalite improvvisamente dai Ve- neziani condotti pei monti di Fulgheria da Giambattista Caracciolo sono costrette ad abbandonare il campo, a ritirarsi ed a rifarsi d’uo mini e di vettovaglie. Rimaneva da espugnare il castello della Pietra -, ma ritornati

da una fossa e dal muro che : dal castello andava all’Adige a). I Veneti incominciano a bombardare il castello, ma non riescono a conseguire il loro intento : le palle retrocedevano ripercosse dalle pietre, e gli assediati si difendevano calorosamente, mandando sassi e macigni sugli assalitori, e danneg giandoli con opportune sortite. E così andarono le cose sino verso la Pasqua, per fare la quale e Tedeschi e Trentini, lasciato al Campo un piccolo presidio, ritornarono alla città. C’ era di mezzo

una tregua di tre giorni combinata dai due eserciti, ma il Caracciolo, sorpassando la parola data, con una mano di giovani arditi e coraggiosi assale Lì castello, e presolo, sorprende Calliano e lo abbandona al saccheggio. La nuova desta in Trento una grande costernazione * vi si temeva che il nemico fosse da un momento all’ altro alle porte della città. 11 Vescovo anima gli uni egli altri a riprendere le armi, e a correre alla rivincita. Ma i Veneziani se n erano ritirati, e del fatto s’incol

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Libri
Anno:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Pagina 203 di 633
Autore: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Luogo: Rovereto
Editore: Sottochiesa
Descrizione fisica: 317 S. : Ill.
Lingua: Italienisch
Segnatura: II 102.611
ID interno: 350295
, e come questi incominciarono ad agire sul popolo per trarlo dalla loro parte, il Vescovo si ritrasse dalla città, 'rifuggendosi in Bolzano, o lì presso, nel castello di Kimbelstein, ove dimorò esule più di due anni. Una delle cose, per le quali il Vescovo era caduto nello sdegno de’ Trentini, fu la disposizione da lui presa di conferire a Tedeschi le cariche del principato. A ripararvi Io chiedeva il bi sogno della pace ; ma il Vescovo non osava pensarci, e ci pensò in luogo suo 1 ’ arciduca

11 ; uomo di scarso ingegno e avverso ai letterati, che diede un pontificato oscuro e di nissuna utilità. Del resto il nostro Vescovo quanto fu improv vido per la città e pel principato, altrettanto fu solerte nel provvedere al bene materiale della sua Chiesa, lasciando ad essa gran copia di vasellami d’ argento, e reintegrandola dell’antichissimo feudo di Ca stellare, del quale, i Marchesi di Mantova da molto tempo non chie devano l’investitura ; e poi rifornì e ristorò il castello del Buon Con siglio

, rifabbricò con grave dispendio il castello di Coredo in Anaunia, e con la parsimonia sgravò la Chiesa da molti debiti 4 ). 1) Alberti: Annali citati , pag. 331. 2 ) Alberti: Annali citati, pag. 332. 3 ) Alberti : Annali citali , pag. 334. 4 ) Alberti : Annali citati, pag. 332. — Frapporti : Opera citata, pagina 509 .

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