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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 147 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
in concordia con il vescovo di Trento, e da lui ricevono la investitura dei loro feudi 1 ). Inoltre si nota, che, sotto il di lui governo, fu in cominciata la riedificazione della chiesa di san Apollinare fuori di Trento, e che Nicolò e Gerardo d’Arco fondarono un convento dei Celestini alle Sarche. Papa Clemente V era morto dopo otto anni e dieci mesi e ■mezzo di pontificato (20 aprile 1314). A lui successe Giovanni XXII di Lahors, cardinale vescovo di Porto ; il quale visse pontefice diciotto

della corona dell’ Impero ; Lodovico di Baviera avea vinto, e, fatto prigioniero il suo competitore nella ..famosa giornata di Mühldorf (28 settembre 1322), lo rimetteva in dibertà (1325), ottenendo da lui la cessione dei diritti e delle ra gioni che stimava di avere sull’ Impero. Ma il Papa non si dava pace. Qrdinava a Lodovico di desistere da ogni funzione imperiale sotto . pena della scomunica ; e, renitente, lo • citava dinanzi al suo tribunale, e, non comparso, lo scomunicava. Una dieta

menico, e stimolato dai Ghibellini, scende in Italia. Il giorno 16 feb braio 1327 arriva in Trento, e vi rimane sino ai 13 marzo, tenendo *) Alberti: Annali cit. pag. 223 . -) Raynaldi Continuatio Annalium Eccl. Baranti, an. 1317.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 157 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
157 marchese Lodovico entra intanto in Trento, vi dichiara abolito per sempre il dominio del vescovo, e chiede che gli sia prestato il do vuto omaggio !). • A’ dì 28 ottobre 1848 il Papa avea nominato vescovo di Trento un Giovanni III da Pìstoja ; ma il Marchese non io volle riconoscere, onde avvenne, che il neoeletto, venuto su pel Garda, si trattenne a Riva, contento della signoria di quella terra e delle vicine castella. Clemente VI 1' avea raccomandato al Visconti, ma da lui non ottenne che

lettera arrivata dal cielo in Gerusalemme assicurava, che Cristo non avrebbe più misericordia con gli uomini, se questi non Ve lo costringessero a forza di penitenza é di elemosine. In Trento la moria non fu minore delle altre città invase dal morbo letale, e ce ne fa fede la cronaca di Giovanni da Parma, canonico della chiesa di san Vigilio, e testimonio oculare del terribile flagello ; cronaca che ci venne conservata da Innocenzo a Prato ä ), e fu poi stampata nel d) Vergi: Storia citata, XIII, pag

. 71. — Montebello: Storia della Valsugana ecc. pag, 73. — Frapporti : Opera citata , pag. 467. a h Vergi : Storia della Marca Trevigiana , XIII, pag. 82-83 ; XII, Dò- cum. pag, 136, - ■ 3 ) Sistoria Tridentium Civitatis lib. V, MSS. esistente nella Bibl, Cloni, di Trento,

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 125 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
125 che doveà condurre le sparti in contesa ad una pace definitiva 1 ). Mainando era tenuto di restituire al Vescovo i beni e le rendite usurpate, e. il Vescovo lo dovea assolvere dalla scomunica, levare alla città l’interdetto, mantenere Erardo di Zwingenstein al suo posto di capitano di Trento stipendiato metà da lui, e metà dal Conte, e di concedere che i castelli di Edenhurgo, Levico, Volsana e Tonale fossero custoditi, durante la tregua, dai Cavalieri teutonici, che aveano beni nel

Trentino, e convento in Trento al luogo del cessato monastero delle Orsoline. La tregua doveva spirare a san Michele, e se la pace fosse durata oltre quel termine i castelli suddetti sarebbero ritornati al Vescovo, diversamente il Conte ne anderebbe al possesso, e le scomuniche tornerebbero nel primo loro vigore. Indi il nostri) vescovo segue l’Imperatore a Losanna. Il Pontefice dopo il concilio di Lione s’ era adoperato a risolvere la lite dell’ Impero ; e, venutone a capo, designava Losanna a luogo

di. Mantova T investitura del marchesato di Castellare (2 decemb.) ; primo atto di sovranità esercitato dai nostri vescovi prìncipi in quella 'ferra' 3 ). A Trento convoca il popolo nella cattedrale (6 decemb.), e presenti il capitano Erardo, i signori di Campo e di Castelbarco e altri, lo fa giurare, per mezzo dei sindaci Gonselmo e Gerardo Capelletti, sili santi evangeli, e dinanzi al Crocifisso aureo di „ promuovere, » conservare e difendere la persona, la dignità, la potenza, e i diritti „ del

chiusa di Beseno a Sai orno, eccettuata la città di Trento 5 ) . Visto ri Ughelli Italia Sacra, V. col. 608. -) Boniclli : Notizie citate , II, pag. 157. 3 ) Vedi Appendice , N. 6. 4 ) Bonelli : Monumenta ecc. pag. 69. s ) Kink : Codex di. pag. 402,

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 255 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
passati venti giorni 4 ) se ne dovette di nuovo allontanare. Il re Ferdinando lo spediva a Bologna in qualità di suo ambasciatore straor dinario presso il Pontefice, e presso 1’ Imperatore che vi era arrivato il giorno i3 decembre 1532. Terminata quest’ambasciata il nostro Cardinale, dopo due giorni di fermata in Trento, ripassa a Vienna, ivi chiamato per acconciare le differenze esistenti con il duca Ulrico di Würteniberg, e quelle con il principe di Transilvania. Appianate le prime con la pace

di Cadati in Boemia (29 giugno 1534) gli affari di Transilvania furon differiti, e quindi il Clesio potè novellamente ritornare alla sua sede. Nello stesso anno 1534, a dì i3 febbraio, si raccolsero in Trento nella gran sala superiore del palazzo del Signor Giovanni Antonio dei Geremii in Via Larga, ora Podetti, gli arbitri e mandatari del Re de’ Romani e della Repubblica di Venezia allo scopo di discutere, deliberare e sentenziare' sopra certe cause private, che nella pace del 1523 fatta con

i Veneziani da Carlo V e dall’Arciduca suo fra tello erano rimaste indietro. N’ erano arbitri Geronimo Baldungo di Costanza e Matteo degli Avvocati Bresciano, il primo nominato dal Re, ed il secondo dai Veneziani. A mediatore era stato scelto di comune. accordo Lodovico Porro senatore di Milano e Provveditore generale delle rendite di quel ducato, e erano mandatarj regj Sigi- gismondo di Tono, Raimondo di Dorimberga regio consigliere, An tonio Quetta cancelliere del Cardinale principe di Trento, Girolamo

Basileo, Pietro Alessandripi, Girolamo Thonner, e Girolamo Atitno. La Repubblica vi si faceva rappresentare da Andrea Rosso segretario ducale, da Giacomo Fiorio udinese che avea seco un avvocato, e da Giovanni Delfino che era alla prefettura di Verona. E già sino dal maggio dell’ anno precedente i predetti signori s’ erano radunati per prendere in disamina le cause risguardanti il principato di Trento, il Tirolo e i paesi annessi : ma per venire al termine della cosa fu uopo che si trasportassero nel

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 51 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
51 (iQ 26), e per Trento e Verona giunge a Milano, dove, e in Monza, viene incoronato. Nei piani di Roncaglia al Po, presso Piacenza, convoca una dieta generale, nella quale detta una costituzione in materia feudale che rimase celebre nella storia. Arrivato a Roma, ottiene da papa Giovanni XIX (26 marzo 1027) la corona dell’Im pero ; e poi, contento di questa, nomina l’arcivescovo Ariberto suo vicario, e torna in Germania. Nell’ andarvi, in Brescia (31 maggio) segna un ^diploma, con il quale

concede in perpetuo, ed a rimedio dell’ anima sua, ad Udalrico II vescovo di Trento, il Comitato Tren tino con tutte quelle utilità con le quali aveanlo goduto i duchi, i conti ed i marchesi. Vi eccettua soltanto le cose appartenenti alla chiesa di Feltre, il cui dominio, nel temporale, avea per confine la chiesetta di san Desiderio in Campolongo 1 ). Questa chiesetta si ri corda nel nome di un piccolo casale che dista circa cinque chilom. da Levico ?) ; ed è a supporsi che la donazione del temporale

fatta al vescovo di Feltre sia anteriore a quella conferita al vescovo di Trento ; ma di essa non è memoria. 3 ) Indi Corrado, continuando il viaggio di Germania, al monte Ritten dona allo stesso vescovo Udalrico le contee di Bolzano e di Venosta; e giunto a Stegen presso Bruneck (7,giugno), concede ad istanza del vescovo Artvigo, alla chiesa di Bressanone il comitato una volta tenuto da Guelfo, guerriero ambizioso e tiranno, che resosi ribelle era stato spogliato de' suoi beni e bandito dall

al viaggiatore , Borgo, 1880, pag. 86. 3) Montebello : Notizie citate , pag. 26. - 4 ) Malfatti : I confini del Principato dt Trento , pag. „ 12 e seg. 5 ) Bonelli : Notizie hlorica-critiche eco. II, pag. 371. 6 ) Egger. : Geschichte Tirols, I, pag. 180.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 478 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
missione dell’apostolato. Ei nacque in Bolzano da Giuseppe Maria de Tschiderer e Caterina de’ Giovanetti (15 aprile 1777); e fatto sa cerdote (27 luglio 1800), fu cappellano in Unterrinn e nella terra di Ulten ; insegnò tre anni teologia e pastorale nel Seminario di Trento (1807-1810), e, poi fu parroco di Sarnthal (1810-1819) e di Merano, e, in fine, canonico della cattedrale di san Vigilio (8 ottobre 1826), vescovo ausiliario del vescovo di Bressanone per la provincia del Vorarlberg

(20 maggio 1882), e vescovo di Trento. Vi fece il suo ingresso (3 maggio 1835), partendo dalla chiesa parrocchiale di san Pietro, e muovendo alla volta della cattedrale preceduto dalle con fraternite, dal Clero, dal Capitolo, e seguito da tutte le imperiali e civili autorità. Nella cattedrale fu ietta la bolla- pontificia di sua con ferma; e, pronunciati i soliti discorsi, il Vescovo celebrò la messa e benedì la prima volta la città e la sua diocesi *). Indi diede principio all’ apostolica sua missione

nazionalità, sin 5 allora caldeggiata solo da quelli che si erano famigliarizzati con le opere pubblicate dal Gioberti, dal D’Azeglio, dal Pellico, dal Man zoni, dal-Balbo, dal Colletta e da altri celebri scrittori italiani. 9 Rizzoli : Cenni sulla vita e le virtù del servo di Dio Gio. Nepo- muceno Tschiderer ece. Trento, 1874, pag. 76,

8
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 205 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
CAPO XXIII. Giovanni (IV) Hinderbach. (1465— 1486). - Il Capitolo di Trento, alla morte di Giorgio II, nominò vescovo Giovanni Hinderbach (5 ottobre 1465), malgrado il divieto, che avea ricevuto dal pontefice Paolo II, il quale volea per sè la nomina del successore. Era Assiano, canonico di Passiria e preposito della cat tedrale trentina. Contava quarantasette anni di età, avea assolti i proprj studj nell' università di Padova, ed era uomo di grande ingegno e molta dottrina. Si trovava in Roma

, rinun ciando, sotto pena di spergiuro, al diritto di eleggere in avvenire il proprio vescovo j ). Fu confermato nel giorno stesso della capitolare rinuncia (12 maggio 1466); manon prese possesso della sua diocesi prima dei 21 settembre, costretto a rimanere in Roma per ragioni della sua ambasciata. E intanto 1 ’ arciduca Sigismondo continuava a reggere nel temporale il vescovato di Trento ; ed è noto, che nel- 1 ’ assenza del Vescovo eletto, Giovanni di Povo, canonico ed economo delle entrate

vescovili, di consenso con gli altri canonici, accordò a Sigismondo di Thunn, costituito capitano di Trento dall’Arciduca predetto, il salario di quaranta marche di Merano per la custodia e il governo della città, un lauto trattamento per la dì lui persona e famiglia, le cose necessarie a fornire ed a mantenere cinque cavalli, e il necessario per tenere presidiato il castello, e per pagare il suo nuncio. nel caso che per servizio del vescovato avesse da recarsi in Innsbruck. Indi l’arciduca Sigismondo

9
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 358 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
del nuovo Pastore. I commissarj cesarei sì trovano questa volta per fettamente d’accordo con le viste degli èlettori, e nel giorno stabilito esce eletto a pieni voti Giovanni Benedetto Gentilotti, che allora co priva la carica di auditore dì Rota in Roma. Era nato in Trento gli 11 luglio 1672 da Giambattista cbe fungeva l'ufficio di consigliere aulico vescovile, e da Cecilia baronessa de Lener. Fece i suoi primi studj in patria ; indi fu inviato alle università di Salisburgo e di Inns bruck

bibliotecario cesareo, signor Nessellio (1699), l’imperatore Leopoldo I lo chiamò a succedergli, ed otto anni dopo fu spedito in Italia insieme con Adamo conte di Martinitz viceré di Napoli, ma sei mesi appresso fe’ ritorno a Vienna per dare termine al registro di quella biblioteca, già arricchita di molti codici e manoscritti-, frutto delle ricerche da lui fatte nel corso dei suoi viaggi. Nel 1723 andò a Roma, e prima di questo tempo avea conseguito in Trento il canonicato a lui ceduto da Giovanni Ber

nardino, suo zìo, preposito dì Walchensmarch di Carìnzia 1 )- Il Gentilotti era uomo di esimie virtù, stimato grandemente in patria e fuori, desiderato da tutti, non amante degli onori, ed affatto alieno da qualsiasi dignità ecclesiastica, delle quali si riputava incapace di sostenere il peso. La elezione di lui a vescovo di Trento era stata fatta a sua insaputa, e tutti l’aveano accolta con atti di sincera esultanza ; ma nessuno potò vincere l’eccessiva sua umiltà. Sperava che S. Maestà Cesarea

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 270 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
compassione da Sua Santità, e quindi uomo ingrato, infedele e villano ; che quello di Bitonto voi«, vendicarsi de. 300 ducati che gli si impose di pagare di pensione dal card,nate Farnese, che <di Spaglinoli, come Astorgia, Lanciano ed alto sono spagnuoh con il qual nome si accennava al poco affetto che aveano per la Santa Sede- che il vescovo d’Aquino era rimbambito'), e cosi via, ed a forza di Eliminazioni si denn alla decisione toccata di sopra. Del cardinale di Trento,non dicevano male parole

, ma si dolevano, che facesse certe conventicole per sostenere le sue opinioni. ■ Ai 22 gennaio comparve in Trento ,1 vescovo d. Capo d Istria, Pietro Paolo 'vergerlo ; ma ci venne recando seco delle sinistre voci V avere aderito al luteranismo. Era stato denunciato dal nunzio di Venezia Giovanni Dalla Casa, e poi „ Sua Santità avea decretate le ritazioni contra di lui, che andasse a Roma“. E ci veniva qimsi ad asilum raccomandato al cardinale Madruzzo con lettera del cardinale Ercole Gonzaga, che T avea

ospitato nella sua fuga da Venezia a Mantova. Sperava di essere ammesso al concilio; ma i Legati Santa Croce e Del Monte gli facevano intendere, malgrado le perorazioni ratte in suo favore dal vescovo d'Alha, Geronimo Vida cremonese, che se lui non sta bene prima con la S. S.tà et la Sede apostolica, * „ensi di stare in Trento, nò fare attion veruna come vescovo, ” nerette il concilio et il Papa essendo uniti non & dovere, che dal “concilio si ricevine i ribelli di Sua Santità“’-). Non ottenne altra

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1890
¬I¬ tedeschismi del Trentino : opera dedicata alla strenua Società Pro-Patria
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Seite 118 von 122
Autor: Pilati, Silvino / interpretati da Tommaso del Murero
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 118 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Pilati, Silvino: Tommaso del Murero / Silvino Pilati. - 1890 - In: ¬I¬ tedeschismi del Trentino ; S. [94] - 118. - Sign.: II 5.575 ;
Schlagwort: g.Trentino ; s.Mundart ; s.Germanismus
Signatur: II 5.575
Intern-ID: 240667
Barbarigo. 1486 Agostino Bar- barigo. 1501 Leonardo Loredano. — Principi Vescovi di Trento. 80)*) Filippo Bonaccolsi di Mantova 1303. 81) Bartolameo Quirini di Venezia 1307. 82) En rico da Metz nella Lorena 1336. 83) Nicolò Alreim di Brünn in Moravia 1347. 84) Girardo II de Magnoc, francese 1348. 85) Giovanni III da Pistoja 1349. 86) Mai riardo Lib. bar. di Neuhaus in Boemia 1362. 87) Alberto II conte di Ortenburg in Carinzia 1399. 88) Giorgio I di Lichtenstem in Moravia 1419. 89) Alessandro dei duchi

di Massovia in Polonia 1444. 90) Giorgio II Hack da Themeswalcl nella Slesia 1465. 91) Giovanni V Hinderbacb nell’Assia 1486. 92) Udal rico III Frundsberg 1493. 93) Udalrico IV di Lichtentein, tirolese 1905. — Conti del Tiralo avvocati del principato vescovile di Trento. Casa di Go rizia: Mainardo 11 (IV) •) 1295; Ottone 1310. Lodovico 1305. Enrico 1335 insieme; Margarita Maultasoli 1369 che cede il Tirolo agli Arciduchi d’Austria alla morte del tiglio Mainardo III (V) Casa-) d’Asburgo conti cVAuslria

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