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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 463 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
conte Arbogasto e dal suo cappellano L’Ab. Gerloni, a fine di prestare il Giuramento nelle mani del Viceré. Agli U agosto ne ritorna,' e vi*si stabilisce, attendendo a’ suoi episcopali doveri *). ■ Il Dipartimento dell* Alto Adige si estendeva a settentrione sino sopra Bolzano, segnando una linea di demarcazione quasi orizzontale , tra Kolman e Gargazone 3 ); conteneva una popolazione di 265159 abitanti e si divideva in cinque distretti, o viceprefetture, di Trento, Rovereto, Riva, Cles

e Bolzano ; e questi in venti cantoni, ed altret tante giudicature 3 ). Trento divenne la sede di una prefettura di se conda classe, e fu nominato prefetto il consigliere di Stato Alessandro Agucchi bolognese. A segretario generale fu eletto Carlo Cristalli.-già consigliere di prefettura in Verona, e poi vi si aggiunsero quattro consiglieri scelti nelle persone dei cittadini Francesco Riccabona, Luigi Marcobruni. Antonio Gaudenti e Giuseppe Taxis. Alla prefettura s’unì una Corte ' di ' giustizia

dipendente dall’Appello di Brescia, e vi si nominò presidente Cesare Sertoli, e Giovanni Berrà, regio procuratore. Indi vi si istituirono un’Intendenza di finanza con una direzione del demanio, intendente Giuseppe Tendoni: una Camera di Commercio, e tutti gli ufficj centrali di. amministrazione. In Rovereto fu posto un tribunale commerciale sotto la presidenza dell’onorato cittadino Gaetano Tacchi; un altro simile tribunale fu stabilito iii Bolzano, e da per tutto il’Trentino furon fatte novità conformi

ai regolamenti che erano in vigore nel Regno. Si riorganizzarono i municipi, divi dendoli in tre classi secondo il numero della popolazione, e fu or dinato che le due prime classi avessero un capo rappresentante con il titolo di podestà, a differenza dei municipi & terza classe, il cui capo si denominava sindaco. Per la prima classe ci voleva una popolazione superiore a diecimila abitanti, e per la seconda una popolazione non minore di tremila. Trento era municipio di prima classe ed' ebbe a primo podestà

il cittadino Girolamo Graziadei assistito da sei savi, che furono Girolamo Malfatti, Tomaso Ruiig, Giacomo Gaudenti, Giuseppe Dall’Armi, Pio Wolkenstein e Paride Lodron. Ad ogni mu nicipio fu prescritto uno statuto che si.chiamò Codice pei podestà e sindaci del Regno. Gli affari di tutto il Dipartimento venivano trattati da un Consiglio generale composto di trenta membri, che si radunavano in Trento a tempi determinati; e 1 ’ ordine pubblico fu affidato a tre delegati - politici residenti in Trento

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Jahr:
[ca.1956]
Guida di Cavalese e di Carano, Daiano, Varena, Castello, Molina, Predaia, Stramentizzo
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Seite 15 von 37
Autor: De Marchi, Giuseppe ; / Giuseppe De Marchi
Ort: Rovereto
Verlag: Manfrini
Umfang: 35 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: I 100.175
Intern-ID: 329331
ferroviari che automobilistici. Capolinea dei servizi automobilistici dì gran turismo : AUTOSTRADALE : partenza da Milano - Brescia - Riva - Trento - Cavalese - Canazei - Corvara ; C. A.T.: Firenze - Bologna - Modena - Trento - Cavalese - Moena - Canazei; S. I. T. A. L. R. : Mantova - Verona - Cavalese - Canazei; S. A. R. S. A. : Modena - Reggio Emilia - Trento - Cavalese - Canazei - ATESINA: Trento - Cavalese - Canazei (diverse corse al giorno); S.A. S.A.: della Ferrovia Elettrica Val di Fiemme con

partenza da Bolzano - Ora - Cavalese - Canazei; LONGO (servizi locali ) : Cavalese - Carino - Datano - Verena - Masi ; Cavalese - Lavazè ; Cavalese - Paneveggio - Passo Rolle - San Martino; Cavalese - Passo Valles o Passo S. Pellegrino - Falcade; Cavalese - Bolzano (due volte la settimana); ATESINA: Trento - Civezzano - Valfloriana - Cavalese. Stazioni ferroviarie, - Stazione centrale a sud del Borgo : biglietti ferro viari ordinari e con riduzione per ogni destinazione. Spedizione bagagli e merci

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 136 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
allora nel recare al tribunale del nuovo Pontefice le loro pretese * ma il più astuto la vinse. Maìnardo ottenne che fosse rimessa la cosa ad una delegazione composta di prelati tedeschi, vale a dire di Volfango vescovo di Augusta, e di Corrado abbate di Wiltau Questi nel mese di gennaio 1295 intimano al decano della cattedrale di san Vigilio, ed al preposito di san Michele all’Adige -di citare ìl Conte ed il Vescovo a comparire nel duomo di Trento nel giorno decimoquinto dalla datta della citazione

. Vi compare il Conte (12 feb braio), ma non il Vescovo, il quale inviava un suo procuratore con la facoltà di appellare, e non di prestare mallevarla. Il Conte pro mette di consegnare ai delegati ogni cosa che appartenesse al ve scovato di Trento, e se ne obbliga per sè e i suoi figliuoli. Enrico di Rottemburgo ed Enrico di Gerenstein, suo cognato,' se ne costitui scono garanti ; e fatto ciò, e ricevuti dai delegati in pegno conven zionale i castelli di Thaur, di Friedenberg, di Ombres e di Rottem burgo

, condannano in contumacia il Vescovo, ed assolvono il Conte i vassalli, ì sudditi ed i fautori, da ogni censura di scomunica, anatema e interdetto 3 ). Maìnardo n’ usciva vittorioso; ma della vittoria potò godere poco Nello stesso anno 1295, in nome suo, fu fatta dal suo vicario Cale pino di Fiavò la legale designazione dei boschi delle Fenestrelle e dei monti del Comune di Trento e delle ville esteriori 4 ); e fu ultimo atto dell’autorità esercitata da lui sul principato trentino. Reduce' egli

di Carinzia cadde infermo gravemente nel castello di Greifen burg, e presenti molti prelati e uomini d’armi, fatti venire a sè i SUq j tre figli, Ottone, Lodovico ed Arrigo aggiunse al suo testamento due codicilli, comandando con il primo la restituzione di tutti i beni tòlti alla Chiesa di Trento, e con il secondo, provvedendo all’ indennità di Jacopo Vitagnone di Bolzano, a cui erano stati usurpati parecchi 9 Alberti : Annali cit. pag. 194. 3 ) Alberti: Annali cit. pag. 194. 3 ) Alberti : Annali citati

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 491 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
(l6 agosto), per deliberare su questa petizione; ma un ordine supe riore fa sospendere la sessione ed ingiunge di consegnare le carte • relative all’oggetto pel quale era stata indetta 1 )- In Trento l’i. r. Capitano avea pure chiesto copia del protocollo di sessione (25 luglio), e diramata una circolare alle Preture ordinando di vietare alle rappre sentanze comunali dei varj distretti di trattare su questo argomento, S’apriva intanto al Trentino la ferrovìa di Verona-Trento (23 marzo 1859

), e P°’ la linea di congiunzione da Trento a Bolzano (ìó maggio); ed alla ferrovia s’aggiungeva l’introduzione dei fili te legrafici, e della luce a gas (18 marzo 1859), con cui venne illu minata la prima volta la città di Trento. Era allora podestà il conte Gaetano Manci, egregio patriotta e solerte reggitore della pubblica cosa; ma i suoi principi politici non erano conformi alle viste deì- l’i. r. Governo, onde sì pensò di sostituire a lui un podestà gover nativo, e d’impedire con misure di repressione, che

si rinnovassero in paese le agitazioni per qualsiasi idea di separazione. Dimesso il podestà Manci (24 giugno 1860), il Municipio dì Trento fu governato, in via provvisoria, dal conte Vincenzo Consolati; il quale ne rasse gnava la carica (12 luglio) al Consigliere Alessio degli Attlmayer, che l’assumeva in nome del Governo. E poco prima (4 aprile) era stato ordinato il sequestro dei beni de’ cittadini emigrati dalla patria, e poi, nel giorno stesso della destituzione del conte Manci, venivano arrestati

in Trento, in Rovereto, Ala, Riva e Borgo, parecchi cittadini, una quindicina circa, e mandati nell’ interno della Monarchia a domicìlio coatto. Per 1’ effettuazione dei sequestri ordinati sui beni de cittadini emigrati si nominarono i notari signori Moar, Boscarolli e Negri ; ma questi se ne sottrarono, rinunciando senza riserva al notariato. - Nel marzo 1861 era stato ordinata la prima eiezione dei de putati alla dieta d’ Innsbruck, la quale va composta di 68 membri, figurando in primo luogo le caste

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 554 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
Enrico, vicario. — 1279 Odorico Panziera, gastaldo. — 1281 Marcobruno de Collo di Vicenza, podestà. — 1282 Jacopo de la Dona, vicario. — 1284 Uto, podestà. — 1284 Adelpreto di Trento, vicario. — 1286 Lixe- prando de Formigario, podestà anche nel 1287. — 1287 Giovanni di Cavedine, vicario. — 1287 Jacopino, vicario. — 1289 Calocco, podestà. — 1290 Filippo de Mero, podestà. — 1295 Sicherio di Arsio, podestà anche nel 1297 e 1299. — Nonlis, vicario. — i3o3 Sondo de Luca, vicario. — 1804 Guarniero

de Teblato, podestà anche nel l3o5 e 1306. — 1304 Troiaio de Caldesio, vicario — l308 Enrico de Roxemburg, podestà. — 1315 Bonaventura Scutelli di Trento, podestà. — l3l7 Volchemario de Tirol, podestà. — 1325 Enrico de Senano pod. — 1325 Marte de Caldario, vicario anche nel 1326. — 1330 Giovanni de Castris e Waldorff, pod. — 1333 Lodovico de Metis nipote di Giovanni de Castris, capitano. — 1336 Pocello di Bolzano, pod. — 1337 Corrado de Senano pod. anche nel 1328. — 1337 Giovanni, notaro, figlio

di Bertoldo da Ripa, vi cario anche nel i338. — 1340 Francesco de Palanchis di Trento, pod. anche nel 1341. — 1340 Nicola, notaro, figlio di Ribaldo di Riva, vicario. — 1841 Beluxele di Trento, vicario. — 1849 Cle mente de Porcellinìs di Padova, pod. — 1849 Trentino de Toculis di Ledro, cittadino di Trento, podestà e detto anche castellano. Dominazione degli Scaligìerì. 1349 Trentino de Toculis di Ledro, pod. anche nel 1351. — 1870 Giovanni di Calavino, pod. anche nel 1372. — 1876 Giramonte dal Verme

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 563 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
vitori, i quali si sono giurati, parimente e ’l Castello di Buon Con seglio insieme con la Città di Trento, et tutte le altre nostre Città, Castelli, Chiuse et ufficij, et tutti] quelli che possedono tali Città, Castelli, Chiuse et ufficij, et tutti gli altri della Chiesa Vassalli et Sudditi a noi non debbano prestare ajuto di sorte alcuna, ne assi stenza, ne favore contro la nra Graziosa Signoria d’Austria, et li Suoi ; ma con questo modo, che loro anco non diano a quella nra Gra tiosa Signoria

, o. suoi Eredi aiuto alcuno, assistenza, ne favore contro noi, ma che in tutto questo caso restano fermi. 13. Ma se alcuno de luoghi forastico, et persone sia chi si voglia, niuno eccetto, pigliasse le parti nostre per aiutarci, et volesse essere contra la Gratiosa Signoria, sue Provintie et Sudditi all’ bora essa nostra Gratiosa Signoria et Eredi debbano, et possino prevalersi d’esso Castello di Buon Conseglio insieme con la Città di Trento, et parimente l’altre Città, Castelli, Chiuse et TJificij

et con tutto quello, che possedono contra quelli che per questo tempo fossero contrala Gratiosa nra Signoria, Provintie et Sudditi, li quali anco a Sua Signoria debbano esser obbedienti, et questo da noi essergli con cesso, et detta causa siano assolti dal giuramento con quale a noi sono tenuti, et per testimonio di questo diamo al Prefatto uro Gra tioso Sign. Duca Sigismondo, Suoi eredi et Successori da parte nra et Successori nri Vescovi della Chiesa dì Trento, questa lettera si gillata con

il nostro pendente Sigillo. Et noi Giovanni Andrea Decano, li Canonici generalmente, et tutt’ il Capitolo di Trento recognoscemo, che ’l prefatto nostro Gra tioso P. Vescovo Giovanni ha fatto la prefatta rennovazione, et confirma tione della prefatta obligatione scritta con nostro conseglio voluntà et saputa, promettendo ancor di voler quelle osservare fermamente, et saldamente, et perciò habbiarno posto il nro Sigillo insieme con quello del prefatto nro Gratioso Signore di Trento a questa lettera

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 120 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, appr offittaildò di ( l uc3te circostanze a lui favorevoli, scaglia la scomunica sull’usurpatore e interdice la città di Trento. Il vescovo di Cremona conferma la pronunciata episcopale sentenza (8 feb braio 1268 ); per la qual cosa Mainardo sbigottito s’appella a Roma.- Fu delegato a comporre la vertenza il vescovo di • Coira ; il quale nomina in sua vece Corrado decano di Bressanone. Il nostro -Ve scovo è invitato a comparire dinanzi a lui, e vi manda Emericò sa cerdote in qualità di legato

; ma Corrado non lo riconósce, ed Egnone è condannato in contumacia. E tuttavia la cosa qui non si ferma: il Vescovo ricorre di nuovo alle anni spirituali; Corrado torna ad in sistere, perchè Egnone si portasse al suo tribunale personalmente, o per mezzo di procuratore, e fa che l’intimazione sia porta dal maestro Giovanni -Ungaro (15 luglio), nuncio di lui; giudice delegato del ve scovo dì Coira; ma il Vescovo non se ne dà per inteso, ed è di nuovo condannato in contumacia (26 agosto). Se non che dopo que

di Trento, che a dì 15 febb. 1269;, per mezzo de* suoi procuratori, giura ad Egnone di stare a’ suoi comandi v e promette di essergli ubbidienti sotto pena-dì 3000 U re veronesi.* Mainardo le fa da mallevadore, eil Vescovo, fatti bàttere i detti procuratori, ed altri cittadini, da Gennaro priore di santa Maria Coronata collibro dei salmi, assolve l'intera città e la riamette alla partecipazione dei sacramenti 3 ). Non rimane a Trento;-e ritenendo la pace conchiusa con ì conti del Tirolo più sincera

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 291 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
avviso ai loro Comuni, che to'Sto si posero in guardia contro chiunque pervenisse dal paese infetto. A Verona le precauzioni si raddoppiarono, e tuttavia, un bombardiere venuto via da Trento, come vuole il Carrobbio, passò di notte l’Adige a nuoto vicino alla catena di S. Zeno, dove avea la sua casa, e vi morì dopo due giorni. Da quell’ istante la peste non vi si potè più frenare. A Trento il contagio saliva intanto al suo colmo, ed è chi nota che vi morivano 50 persone al giorno 2 ); e che la città

dieta di Ratisbona, nella quale fu definito con formale sentenza (1 ottobre 1576), che il cardinale Lodovico, essendo pronto a rinnovare le convenzione 0 compattazioni fatte con i Conti del Tirolo dai vescovi Giorgio H'ach e Giovanni Hinderbach, debba essere ristabilito nel possesso e governo del suo principato fino a più ampia decisione. Venivano per ciò, come dice il Barbacovi 3 ), rico- *) Cawobbio : Il successo dèlia peste occorsa in Padova Vanno 1576. Venetia, 1577, carte 1. ' Mariani : Trento

con il concilio ecc. pag. 329. 3 ) Cangbbio : Opera citata , cart. 3. — Giuliani D.r Carlo : La Peste dell’ anno 1575 in Trento. Trento, Arch. Trent. VI, pag. 29-54, 4 ) ZoTTi : Storia citata , II, pag. 130. 3 ) Memorie storiche ecc. II, pag. 133 e seg.

8
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 476 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
, ad eccezione degli ultimi sette, che passò tranquilli, facendo concordati, scomunicando le società secrete, rianimando la lotta contro lo spirito di libertà, e benedicendo i principi ristauratori del passato senza riguardo a scismatici ed a protestanti. Fu portato alla tiara, dopo molte gare, il cardinale Annibaie Della Genga, nobile Spoletano, che si disse Leone XII (28 settembre). Avea sessantatre anni di età, ed era noto anche in Trento pei lieti momenti passati in questa città, e per le relazioni

epistolari da lui mantenute alla lunga con quello spirito bizzarro che fu il nostro ab. Simone Poli. E fu sul principio del suo pontificato) che la sede episcopale di Trento si vide onorata del nuovo Pastore. Ma non più il Capitolo ci entra nella elezione del vescovo: Sua Maestà a dì 12 novembre 1823 nomina vescovo di Trento il sacerdote Francesco Saverio Luschin Carinziano, e con sigliere presso il governo del Tiralo. Il Papa ne conferma l’elezione (24 maggio 1824), e l’eletto viene consacrato

(3 ottobre) in Salis burgo da quell’arcivescovo Augustino Gruber assistito dai due prelati t) Graziadei : Manoscritto citato. 2 ) Francesco I in Trento nelle feste di Natale 1822 . Trento, Mo nacali, 1823, pag. 5-23.

9
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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 180 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
cordava al-Duca, in sede vacante, il comando di tutte le castella del principato, onde rimane vuoto anche questo tentativo, e il vescovo Giorgio .lascia Bolzano e ritorna a Trento 1 ); ma non trova la pace che avrebbe desiderata. La sua presenza era ormai divenuta intolle? rabile e il malcontento incominciava ad invadere gli animi dei citta-, dini, Ritorna il Bellenzani, il quale raduna il popolo a parlamento e lo anima alla difesa. Il Vescovo fugge a Caidaro presso il capitano Rottemburgcq

e questi con un grosso corpo di armati muove su Trento. A Porta san Martino (maggio 1410) si viene ad un combat timento -) ; ma i cittadini sono ricacciati nell’interno della città, e battuti su tutti i punti. La città è messa .a sacco ed a fuoco, e Ro dolfo Bellenzani non trova via alla fuga. È preso dal nemico che 10 rimette al carnefice, e sulla piazza maggiore fu all’istante decollato alla presenza del popolo 3 ) che 1’ avea esperimentato zelante difensore della sua causa; causa che nessuno può

condannare, e che soffocata rivive a tutela delle future generazioni 4 ). Federico, alla nuova di questo avvenimento, corre a Trento, 11 Vescovo fugge a Vienna, e il Rottemburgo fa altrettanto,. cer-» caedo salvezza in altro paese. Passato alcun tempo, il Vescovo ripiglia le trattative con il Dnca, ed è costretto di lasciare a lui il ly Die Kirche des heit. Vigilius. Botzen, 1325, 1, pag. 189 0 seg. 2) Alberti: Annali eit. pag. 278. 3 ) Fu detto, che, a perpètua memoria dì questa decollazióne, fosse

stata coniata in bronzo la medaglia Petro Balani ano, che ha nel su diritto una testa assai rilevata con berretto e capelli lunghi, e nel rovescio un teschio umano con il moto : Nulla est redenciu. Ne parlarono affer nativamente il Gèntilotti (righelli Italia sacra , V, 628), e il Giovaneti' {Zécca trentina, pag. 53 e 120 ; il p.‘ Giuseppe Ippóliti (Dissertazioni istorico-critica sopra la trentina medaglia di Pietro Balans ano MsVr della Bibi. Com. di Trento, N. 273) ne provò il contrario, e in fine

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 179 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
della sua indignazione e della condanna nel quadruplo l ) \ i suoi de legati imprigionano, fanno tanagliare, torturare, e mandano alle forche quanti erano avversi alla causa del loro padrone, e ciò si dimostra da una minuta di conto fatta da Antonio di ser Francesco di Mol- venó, che fu massaro della Curia Tridentina pel Duca Fedèrico si gnore di Trento nelle cose temporali 2 ). Il Vescovo era ancora a Brunek, e vi rimase sino al giorno 25 luglio, nel quale ricuperò la perduta libertà per

interposizióne del duca Ernesto, fratello di Federico, e la promessa di consegnare Pergine, Riva, Tónno e Ledro. Non fe’ ritorno a Trento, ma si diresse alla volta di Vienna, dove fu di nuovo posto in prigione, per ordine del duca Leopoldo. E mentre il Vescovo era colà, Enrico di Rottemburgo, dèlegàto ducale, faceva imprigionare Rodolfo de’ Bellenzani allo scopo d* impedire che si facesse in città, Una novella sommossa. Sé non ché Pietro di Sporo, e i suoi figliuoli si mettono di mezzo, e gli ottengono

il veleno pel suo avversario e la sua gente, ed ogni più lontana speranza dì concilia zione rimase dileguata e distrutta. Giorgio ricorre alla protezione dei duca Ernesto, e non ha ascolto, va a Bolzano, ed ivi ritenta di trattare con Federico, mostrandosi dispósto di concedere tutto ; ma nel corso delle trattative sorge Enrico di Rottemburgo a protestare, quale capitano della Chiesa di Trento, contro la concessione che ac- 9 Vedi Appendice, N. 10. 2 ) Hippoliti Monum. Eccl. Trid. MSS. della Bibl. Com

. di Trento, M, 18, pagi 268. — Orsi (D.r Paolo) Nuovo documento sul BèUénzani, itoma» Archiv, stor. per Trieste ecc. Ili, pag. 93 , ‘

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 143 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
di avere prestata mano nella strage de’ Templari, uno de’ piu odiosi delitti che avessero insudiciata la storia, fissò la sua residenza in Avignone (1309)? dove, per lo spazio di circa 70 anni, apparvero papi che si dissero vicarj di Cristo, e furono sordi ai lamenti ed ai rimbrotti della cristianità. . A coprire la sede vescovile di Trento fu eletto, per opera deir Imperatore, Arrigo III Lorenese di Metz (1510), un frate cister cense e cancelliere di Arrigo VII, il quale fu riconosciuto dal pon tefice

Clemente V tosto che si obbligò a pagare al collegio dei cardinali il consueto sussidio 2 ). Nella vacanza della sua sede Daniele pievano dì Cles, per commissione del cardinale Napoleone Orsini, legato apostolico nella Marca Trevigiana, avea effettuata l’incorpo razione dell’ospitale di san Nicolò presso Trento, con l’abbazia di san Lorenzo. Gargia, moglie del fu Montanari da Vicenza, avea ri nunciato a Stefano di ser Rigolino, collettore delle rendite episcopali per il conte Ottone, a tutti i. suoi

vescovili, e adope randosi presso il suo capitano in Mantova, perchè la Chiesa di Trento riacquistasse il registro intitolato il Libro di san Vigilio, che si trat teneva colà in mano dei Minoriti ' 1 ). E nondimeno il Vescovo prima di venirci manda alla sua Chiesa Nicolò, tesoriere di Eichstat e no- taro della Corte cesarea, e un fra’ Corrado, con facoltà di ricevere dalle città di Trento, Bolzano e Riva, e dai ministeriali, vassali e j ) Dante : Inferno , canto XIX, v, 82. 2 ) Alberti : Annali cit. pag

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 492 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
quel lungo processo che fu incamminato contro il suo presidente, il benemerito signore Antonio Cofler, e finì con la condanna di lui ; la quale non ebbe però effetto, essendo egli morto (4 aprile 1864) P oco dopo la comunicazione della proferita sentenza. E mentre così anda vano le cose della dieta, e i Trentini reluttavano di ammetterla per ragioni di nazionalità, in Trento Don Giuseppe Pattis di Bolzano, cappellano pei Tedeschi in san Marco, veniva autorizzato (11 set tembre 1862) ad aprire

, che la Dieta avesse da. prendere in dann del Trentino 1 ). — Nello stesso anno s’apersero in Trento (21 giugno) le feste del terzo an niversario secolare del Concilio tridentino. Furon precedute da una serie di sermoni dati in Duomo e nella chiesa del Seminario da padri Gesuiti; v’intervennero tre cardinali, sette arcivescovi, 18 vescovi, e 24 tra prelati, abbati e monsignori 2 ); il cardinale di Reisach vi teneva il posto di legato pontificio, e tutte quelle festività non ebbero altro aspetto

fosse quello di un semplice chiasso, met tendo sotto i loro occhi i veri bisogni della Chiesa espressi nell’ opera del celebre nostro Rosmini, intitolata le Cinque piaghe della Santa Chiesa. Ed a questo fine ne fu fatta una nuova edizione 3 ), e spedita B Prato: Memoria citata , pag, 37. 2 ) Margotti: Le consolazioni di N. S. P, Pio IX nelle feste celebra tesi in Trento ecc. pag, 197-202. 3 ) Rovereto, giugno 1863, 1 voi. in 8° colla seguente dedica: Ai piissimi , e venerandi / Padri , e Pastori

della Chiesa j che di loro pre senza onorano / la città di Trento j nella solenne commemorazione j secolare j della Santa Sinodo / qui chiusa nell’anno MDLXIII / queste sacre pagine j che rivelano alcune funeste piaghe j ond’ è travagliata oggidì I la Sposa di Cristo j i Tridentini / credenti fidenti / D. D. D. / nel Giugno MDCCCLX 1 II. 12

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 51 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
51 (iQ 26), e per Trento e Verona giunge a Milano, dove, e in Monza, viene incoronato. Nei piani di Roncaglia al Po, presso Piacenza, convoca una dieta generale, nella quale detta una costituzione in materia feudale che rimase celebre nella storia. Arrivato a Roma, ottiene da papa Giovanni XIX (26 marzo 1027) la corona dell’Im pero ; e poi, contento di questa, nomina l’arcivescovo Ariberto suo vicario, e torna in Germania. Nell’ andarvi, in Brescia (31 maggio) segna un ^diploma, con il quale

concede in perpetuo, ed a rimedio dell’ anima sua, ad Udalrico II vescovo di Trento, il Comitato Tren tino con tutte quelle utilità con le quali aveanlo goduto i duchi, i conti ed i marchesi. Vi eccettua soltanto le cose appartenenti alla chiesa di Feltre, il cui dominio, nel temporale, avea per confine la chiesetta di san Desiderio in Campolongo 1 ). Questa chiesetta si ri corda nel nome di un piccolo casale che dista circa cinque chilom. da Levico ?) ; ed è a supporsi che la donazione del temporale

fatta al vescovo di Feltre sia anteriore a quella conferita al vescovo di Trento ; ma di essa non è memoria. 3 ) Indi Corrado, continuando il viaggio di Germania, al monte Ritten dona allo stesso vescovo Udalrico le contee di Bolzano e di Venosta; e giunto a Stegen presso Bruneck (7,giugno), concede ad istanza del vescovo Artvigo, alla chiesa di Bressanone il comitato una volta tenuto da Guelfo, guerriero ambizioso e tiranno, che resosi ribelle era stato spogliato de' suoi beni e bandito dall

al viaggiatore , Borgo, 1880, pag. 86. 3) Montebello : Notizie citate , pag. 26. - 4 ) Malfatti : I confini del Principato dt Trento , pag. „ 12 e seg. 5 ) Bonelli : Notizie hlorica-critiche eco. II, pag. 371. 6 ) Egger. : Geschichte Tirols, I, pag. 180.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 455 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
luoghi, dai Bavaresi, salutarono con gioia l’arrivo del maresciallo Chasteller, che con il suo corpo d’armata veniva ad assumere il co mando del Tiralo (15 aprile). In Trento era quiete, e il Magistrato eccitava tutti, con pubblici avvisi, ad essere prudenti e leali verso 1 ’ autorità costituita, ed altrettanto faceva il regio commissario conte Welsperg. 11 generale Baraguay-d' Hìlliers avea l’incarico di sostenere la difesa della frontiera del vicino regno d’Italia; magli insorti tirolesi

uniti alla truppa austriaca calavano dalle gole del Tiralo, e pene trando nel Trentino, eccitavan ovunque i contadini alla rivolta. Essi costringevano a retrocedere un .distaccamento di circa 2400 militi tra Italiani e Francesi che da Trento avevano presa la via dì Bolzano, e nel tempo stesso per il passo di Traversata, dopo di avere sol levate le valli di Non e Sole, scendevano ad assalire le truppe italiane nassate a Cadine (20 aprile), che sospinte nel burrone del Buco di Vela, riportarono molti

morti e feriti. Altri scontri avvennero tra gl’ insorti e le truppe comandate dal generale francese a Salorno, a Lavis ed a Gardolo, ed i Francesi cosi respinti da tutti i luoghi, s’indussero ad abbandonare Trento, e di ritirarsi su quel di Rovereto (21 aprile). Trassero seco anche i feriti, eh’erano un centinaio e più, tra cui qualche ufficiate, ed adagiati sopra carri, in mancanza di bar caiuoli che ricusavano prestarsi per tradurli sull’Adige in apposite barche *), si trasportarono sino a Sacco

battente, quando all’ improvviso si trovano salutati da una pioggia di archibuggìate, e sono costretti ad un serio combattimento i) ). i) CtRaziadei : Ricordi urbani e domestici. MSS. della Biblioteca di Trento, N. 73. 2j ÀHDREis : Andrea Hofer , 0 la soler aziona del Tirolo ecc. p. 56 e seg.

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 478 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
missione dell’apostolato. Ei nacque in Bolzano da Giuseppe Maria de Tschiderer e Caterina de’ Giovanetti (15 aprile 1777); e fatto sa cerdote (27 luglio 1800), fu cappellano in Unterrinn e nella terra di Ulten ; insegnò tre anni teologia e pastorale nel Seminario di Trento (1807-1810), e, poi fu parroco di Sarnthal (1810-1819) e di Merano, e, in fine, canonico della cattedrale di san Vigilio (8 ottobre 1826), vescovo ausiliario del vescovo di Bressanone per la provincia del Vorarlberg

(20 maggio 1882), e vescovo di Trento. Vi fece il suo ingresso (3 maggio 1835), partendo dalla chiesa parrocchiale di san Pietro, e muovendo alla volta della cattedrale preceduto dalle con fraternite, dal Clero, dal Capitolo, e seguito da tutte le imperiali e civili autorità. Nella cattedrale fu ietta la bolla- pontificia di sua con ferma; e, pronunciati i soliti discorsi, il Vescovo celebrò la messa e benedì la prima volta la città e la sua diocesi *). Indi diede principio all’ apostolica sua missione

nazionalità, sin 5 allora caldeggiata solo da quelli che si erano famigliarizzati con le opere pubblicate dal Gioberti, dal D’Azeglio, dal Pellico, dal Man zoni, dal-Balbo, dal Colletta e da altri celebri scrittori italiani. 9 Rizzoli : Cenni sulla vita e le virtù del servo di Dio Gio. Nepo- muceno Tschiderer ece. Trento, 1874, pag. 76,

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