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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1900
¬I¬ Trentini immigrati nel regno d'Italia nella seconda metà del secolo XIX
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Seite 11 von 57
Ort: Ohne Ort
Verlag: Circolo trentino di beneficenza
Umfang: VIII, 48 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Auswanderung ; g.Italien ; z.Geschichte 1860-1900<br>g.Italien ; s.Einwanderung ; g.Trentiner ; z.Geschichte 1860-1900
Signatur: II 101.108
Intern-ID: 213232
d’agricoltura, industria e. com mercio. — Fu vincitore di due concorsi alle cattedre di agra ria e di zoologia. Maffeì Giacomo Castellazzo di Fondo • Brescia Vice-presidente del R. Tribunale e letterato. — Pubblicò varie Memorie legali nc\\'Archivio giuridico, nella Rivista penale od altri periodici, nonché una libera versione del poema Filentone s Remai di Ovidio.

CATEG. .1 MAGISTRATI L FtiNZIOKARl PUBBLICI r Cognome e nome Luogo di nascita o d’origine Domicìlio 0 residenza Speoiaiitòs Cariche - Professioni - Onorificenze Opere pubblicate - Imprese compiute Fiecchi avv. Angusto Campo mag. (GiudicaHe) Padova Gin lì. Pretore, poi Giudico a Lassano, a Firenze, a Siena — ora a riposo col grado di Vice-presidente di Tribunale. Fiecchi cav. Pietro Giudicane Brescia Consigliere d’Appello alla Corte di Brescia. Gar cav. Tommaso * Trento Venezia Letterato

di S. Bartolomeo del Platten. — Era socio dell’Accademia degli Agiati e di altre società scientifiche e letterarie — Cavaliere Mauriziano. fazzoletti cav. Ani.* (V, Categoria li e IV) Nago Milano Sostituto Procuratore generale alla Corte di Bre scia; p'oi Consigliere d'Appello alla Corte di Lucca. ' — Cavaliere Uff. Mauriziano e Commendatore della Corona d’Italia. Giongo cav. Alberto Pergine Pesaro Presidente del R. Tribunale. — Cavaliere della Corona d’Italia. Giungo cav. Franco * (V. Categoria VI) Pergìne

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 114 von 152
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
. Esso costituisce un documento di indubbia importanza per il diritto intemazionale penale e contiene disposizioni sia di carattere sostanziale (ad esempio quelle relative ai crimini contro l’umanità, al genocidio, alle violazioni del le leggi e consuetudini di guerra), sia di carattere più stret tamente procedurale (norme in materia di cooperazione giudiziaria, di composizione delle camere, ecc. ...). I primi articoli di questo Statuto determinano le compe tenze del Tribunale in ordine alle gravi

Emanuela Fronza Il Tribunale intemazionale per il perseguimento dei crimi ni di guerra compiuti nella ex Iugoslavia si è insediato ufficialmente all’AJa il 17 novembre 1993 dopo essere stato istituito dal Consiglio di Sicurezza (CdS) delle Na zioni Unite, sempre nel 1993, con le risoluzioni 808 e 827. Il Tribunale è stato dunque istituito direttamente dal CdS senza un apposito accordo internazionale. Il CdS ha ope rato sulla base del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite (“Azioni

rispetto alla minaccia alla pace, violazioni della pace ed atti di aggressione”) e dell’art. 29 della carta che permette al CdS di “istituire gli organi sussidiari ne cessari all’adempimento delle sue funzioni”. Con questa decisione molto importante si è riuscito a garantire l’isti tuzione in tempi brevi del Tribunale. Lo statuto del Tribu nale è stato proposto al CdS dal Segretario generale sulla base di un rapporto elaborato da un’ apposita commissione convocata dallo stesso Boutros Boutros Girali

violazioni delle Convenzioni del 1949 (art. 2), alle violazioni delle leggi e consuetudini di guerra (art. 3), al genocidio (art. 4), ai crimini contro l’umanità quando siano commessi in con flitti armati e diretti contro la popolazione civile (art. 5). L’art. 7 sancisce la responsabilità penale personale di chi abbia progettato, istigato, ordinato o commesso o in qua lunque modo abbia aiutato a progettare, preparare o ese guire uno dei crimini prima elencati. Questa disposizione inoltre esclude

l’immunità dalla giurisdizione nel caso in cui la persona accusata rivesta una posizione ufficiale e ribadisce infine il principio per cui in questa materia non opera l’esimente dell’aver agito a causa di un ordine dato da un superiore gerarchico, anche se ciò può essere con siderato come motivo di riduzione della pena, se il Tribu nale ritiene che così richieda l’equità. L’art. 9 e l’art. 10 riguardano entrambi il delicato rapporto tra il nuovo Tribunale internazionale e i tribunali ordinari degli Stati

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 113 von 152
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
ad hoc, però intanto è un tribunale imparziale, non dei vincitori. Penso che, se lavorerà bene, sarà assai faci litata l’istituzione di un Tribunale permanente. Potremmo avere una giustizia penale intemazionale per i crimini contro l’umanità come le violazioni delle Convenzioni di Ginevra, il trattamento inumano dei prigionieri, l’uso di armi proibite, il delitto di genocidio, il grande traffico di droga. Crimini intemazionali definiti come tali che sor passano i limiti della giurisdizione nazionale

D: Il Tribunale viene criticato per la sua natura ad “hoc Mentre c’è che vorrebbe un tribunale con competenze “generali”. E una. crìtica fondata? Langer: L’aspirazione ad un Tribunale internazionale pe nale è molto forte fra i cittadini. Il fatto che l’emozione per i crimini orrendi nella ex Jugoslavia abbia fatto saltare tante remore e abbia portato il Consiglio di Sicurezza a decidere per questo tribunale ad hoc, secondo me, è un segno positivo e non negativo. È vero che è un tribunale solo

. La Com missione affari legali dell’ONU ha all’ordine del giorno l’istituzione di un tribunale permanente e quindi il Tribu nale neo-istituito sulla ex Jugoslavia sarà una sperimenta zione per vedere se un tribunale internazionale e perma nente sarà possibile. Certamente a questo proposito bisognerà che si raffreddino alcune speranze eccessive, bisognerà definire molto chiaramente un catalogo dei de litti internazionali che potranno essere sottoposti ad un tribunale di questo genere e poi sarà

i criminali del nostro popo lo.” Lo hanno chiesto i croati contro i criminali croati, i serbi contro i criminali serbi, i bosniaci contro i criminali bosniaci. Questo dà la vera autorità. Non è Norimberga o Tokjo, imposti dagli americani contro i tedeschi e i giap ponesi, ma è la parte sana e democratica di questi popoli che chiede che sia fissato un argine. Mi sembra che sia il precedente più importante per un Tribunale intemaziona le realmente autorevole e che speriamo possa presto costi tuirsi. m

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Jahr:
1883
Scrittori ed artisti trentini
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Seite 196 von 283
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 280 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 58.564
Intern-ID: 350296
fu nominato attuario nel Giudizio di Mez zolombardo, e nell' anno successivo venne trasferito nella stessa qualità alla Pretura urbana di Belluno. Nel 1835 fu mandato Pretore a Moggio nel Friuli, e poi tolto di là, fu promosso al grado di Consigliere (gennaio 1838) nel Tribunale provinciale e Consolato marittimo di Rovìgno nell’ Istria ; indi fu traslocato (1841) al Tribunale provinciale di Trieste, e vi rimase anche dal gennajo del 1850, come Consigliere d’ Appello nella nuova Corte ivi istituita

. Introdotta in Austria la giurìa per le cause penali, fu nominato Presidente d’ Assise, prima pel Circolo dell’ Istria e poi per quello di Gorizia; ma abrogata la Costituzione, venne mandato in Dalmazia, e solo nel 1856 fu levato di là e trasferito al Tribunale d’Appello di Milano. Nel nuovo officio ebbe l’incarico (1857) della relazione d'un progetto di legge per l’ordinamento dell'Avvocatura, e sullo scorcio del 1858 fu eletto relatore per la compilazione del nuovo Codice di procedura civile, opera

. Trasportata da Torino a Milano la Corte di Cassazione, egli nell 1 aprile del 1860, primo fra tutti I magistrati lombardi, fo chiamato a -fare parte della stessa come Consigliere, e vi sedette due anni, ora nella sezione civile, ora nella penale; compiti j quali, fu nominato Primo Presidente della nuòva Corte d'Appello

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Kategorie:
Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2012
Selva Gardena attraverso i secoli : dai primordi a rinomata stazione turistica
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Seite 55 von 420
Autor: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / edito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ... - Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig ; Tourismusverein (Wolkenstein, Grödner Tal) / dito dall'Associazione Turistica di Selva Gardena ... Testo e coordinazione generale: Rudolf Mussner. Contributi di Herwig Prinoth ...
Ort: Bolzano
Verlag: Athesia Druck
Umfang: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: 1a ed. Literaturverz. S. 407 - 410
Schlagwort: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Signatur: III 343.180
Intern-ID: 615084
Col dala Forcia e Col dala Pelda la sinistra della foto) secondo antichi racconti erano collegati al Castello di Fischburg tramite un tunnel sotto ter ra. Nella casa del Col dala Pelda era stato collocato il tribunale. La fotogra fia è stata fatta prima del 1907. Wilhelm Moroder-Lusenberg (1877-1915) scrive nel suo libro su Ortisei, pub blicato nel 1908, che numerosi processi venivano tenuti nella casa del Col dala Pelda (costruita nel 1640) di cui erano proprietarie due signore "contes

se" della famiglia Wolkenstein, che si erano alloggiate lì per godere del sole, che sull'altro versante cioè nel Castello "Fischburg", manca per diversi mesi durante l'inverno. Probabilmente proprio in questa casa, per quei tempi molto nobile, era stata collocata la sede del "tribunale", senz'altro dopo la morte delle due signore. Il tempietto di stile barocco con piccole pitture rossicce che c'è ancora attualmente, sembra esser stato costruito prima del 1670 ed era sicuramente da considerare

purtroppo rovinata) e che, passando il torrente Gardena tra La Poza e Dorives, arrivava al Col dala Pelda. Questo tunnel dovrebbe esser servito per accompagnare i prigionieri, come pure per portare documenti dal Castello fino alla casa del tribunale senza dare nell'occhio. Selva Gardena attraverso i secoli La storia di Selva 53

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 115 von 152
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
nire, sia chiedendo il trasferimento dei procedimenti, sia prendendo in riesame i giudizi nei casi previsti dall’art. 10 dello Statuto. A queste disposizioni seguono un insieme di norme relative all''organizzazione del Tribunale, alla composizione delle camere, ai requisiti e all’elezione dei giudici, al procuratore, alle indagini e alla redazione del l’atto d’accusa. Lo statuto individua il responsabile delle indagini e del l’accusa nella figura del procuratore. Il procuratore agisce in modo

indipendente come organo separato del Tribunale ed ha l’obbligo di assoluta indipendenza da qualsiasi Sta to o Governo. Egli viene nominato dal CdS su proposta del Segretario generale. Presta in carica quattro anni e può essere rieletto. Il procuratore avvia le indagini d’ufficio sulla base di informazioni ottenute da qualunque fonte, in particolare da governi, organi delle Nazioni Unite, orga nizzazioni intergovernative e non-govemative. Il procura tore può interrogare sospetti, vittime e testimoni per

, infatti, si trovano le norme concernenti le pene e l’esecu zione delle stesse. L’art. 24 sotto la rubrica “Le pene” stabilisce che la pena imposta dalla camera di primo gardo potrà essere solo di tipo detentivo; oltre ad essa, la camera di primo grado può ordinare la restituzione ai legittimi proprietari delle proprietà e dei proventi dei ricavati attra verso la condotta penale, inclusi quelli fatti propri con l’uso della vilenza (art. 24, comma 3). Nel pronunciare la sentenza la camera dovrà tener

conto dei fattori quali la gravità del fatto. Lo Statuto detta anche una disposizione circa l’esecuzione delle pene: la detenzione si svolgerà in uno Stato indicato dal Tribunale Intemazionale su una lista di Stati che abbia no segnalato la loro disponibilità ad accogliere il condanna to. La detenzione si svolgerà secondo le norme in materia dello Stato interessato, sotto la supervisione del Tribunale intemazionale (art. 27). Infine viene espressamente prevista una causa di estinzione della pena

, ovvero la possibilità di godere di una grazia o della commutazione della pena, in base alla legge dello Stato in cui la pena viene scontata, dopo che il Presidente del Tribunale abbia deciso in merito in senso favorevole, tenendo presente gli interessi della giu stizia e sulla base dei principi generali di diritto (art. 28). Queste disposizioni ci sembrano interessanti perché, pur non trattando ciascun crimine in particolare e pur non pre vedendo per ogni tipo di crimine internazionale una pena

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 112 von 152
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
risoluzione al Parlamen to Europeo che chiede un maggiore impegno all’Unione Europea a favore del Tribunale internazionale penale per la ex Jugoslavia. Eppure questo Tribunale viene visto an cora come un istituto sì necessario, ma privo dei mezzi necessari per un ’efficace azione. Langer: Penso che questo Tribunale internazionale sia an cora un po’ come una carta di riserva. Gli Stati maggiori della comunità internazionale mi pare siano ancora incerti se usare questo Tribunale come una specie di arma

Alexander Langer sul Tribunale Internazionale per la ex Jugoslavia ìntervisfo o cura di Luco Freqona Alexander Langer è stato uno dei deputati europei che più si è impegnato per l’istituzione del Tribunale internazio nale per la ex Jugoslavia. Promotore di numerose risolu zioni del Parlamento europeo che impegnano gli Stati aderenti a sostenere finanziariamente e politicamente il tribunale, Langer vedeva in questa istituzione una possi bilità concreta per la comunità intemazionale di interve

nire in questo sanguinoso conflitto con un organo super partes in grado di portare giustizia e di evitare il continuo ricorso alla vendetta e alla rappresaglia. Questa intervista è stata raccolta da Radio Tandem nel giugno del 1994 e in parte riportata nella pubblicazione “La Giustizia contro la barbarie, il Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia”, redatta da Luca Fregona ed Emanuela Fronza, edita dal l’Associazione per i popoli minacciati, Bolzano 1994. Domanda: Lei ha promosso una

di tutti i democratici della ex Jugoslavia - serbi, croati, macedoni, bosniaci - che questo Tribunale lo vogliono perché una futura con vivenza, che in ogni caso dovrà esserci, ha bisogno che prima si chiariscano le responsabilità per i crimini, e che si sanzioni chiaramente la inammissibilità di ogni forma di violenza, di epurazione etnica. Quindi la speranza ver so questo Tribunale è molto alta. Non si deve permettere che diventi oggetto di baratto politico. Deve essere organo di giustizia, poi dopo

tracciare una linea tra chi è colpevole e chi non lo è. D: Lei ha più volte dichiarato che il Tribunale è un po’ come un bambino abbandonato sulla soglia di una sacre stia. Cosa intende dire usando questa espressione? Langer: Intendo dire che questo Tribunale ha alle sue spalle delle risoluzioni dell’ONU e del Consiglio di Sicurezza, ha alle sue spalle l’autorità del segreatrio delle Nazioni Unite, eppure non si sa ancora quanto gli stati membri dell’ONU e gli stati belligeranti prenderanno sul serio

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 111 von 152
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
non in continuo conflitto tra loro. Se il Tribunale fallirà sarà allora impossibile anche solo pensare ad un Tribunale internazionale penale con competenze generali, che possa cioè occuparsi delle vio lazioni che avvengono in tutto il mondo ogni giorno. È molto importante, quindi, che il Tribunale per la ex Jugo slavia non venga sacrificato sull’altare delle “alte ragioni” della politica internazionale; che esso possa agire libera mente coplendo anche in alto tra le élite politico e militari

Mentre l'Europa "scopre" che in Bosnia un popolo è stato massacrato nel nome della pulizia etnica , il Tribunale Internazionale per la ex Jugoslavia assume un ruolo fondamentale per una futura soluzione del confitto. Luca Fregano I fatti parlano chiaro: in Bosnia c’è una guerra di aggressio ne (a danno della popolazione musulmana), si sta consu mando il genocidio di un intero popolo e vengono commes si continuamente orrendi crimini che offendono l’umanità intera. E ora di chiamare le cose con

(con qualche eccezione in Ger mania e Francia). Anzi, qualche autorevole commentatore si è spinto persino a scrivere che i massacri dei miliziani serbi erano il frutto della fantasia propagandistica di qual che giornalista nostalgico ostile verso Belgrado. Ma la pianificazione sistematica del genocidio nelle zone occupate dai serbi non è affare di oggi. La commissione “Bassiouni” aveva già portato prove incontestabili in un dossier consegnato nel maggio del 1994 al Presidente del Tribunale

barbarie delle città sottopo ste ad assedio continuo per anni: Srebrenica, Zepa, Goraz- de, Bihac, Tuzla, Sarajevo. Crimini che adesso devono essere puniti. I macellai dei balcani, i Tudjman, i Karadzic, i Milosevic, i Mladic, de vono essere perseguiti dal Tribunale internazionale come i mandanti e gli esecutori del genocidio di un popolo. E con loro tutta quella schiera dì soldati, burocrati, merce nari che un giorno magari si difenderanno dicendo che “obbedivano solo agli ordini”. Molte speranze sono

giustamente riposte nel Tribunale intemazionale per la ex Jugoslavia. Un’istituzione impor tantissima di cui si parla troppo poco. È la prima volta che l’ONU costituisce un organo giudiziario super partes con la competenza di perseguire penalmente “le persone re sponsabili di gravi violazioni del diritto umanitario”. Si tratta di una sfida a quello che lo stesso Presidente del Tribunale, Cassese, ha definito “ il carattere anarchico della comunità internazionale”: infatti, senza la collabo- razione

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