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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 33 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
confusione con cui è scrìtto dal notaio il nome di Mezo s. Pietro; le varie dizioni sono: villa di Mezo s. Pietro (villa Mezi s. Petri) die sarebbe la giusta, ma poi compare Mezo solo, poi Mez funi, poi Mezzo, s. Pietro solo, e dimenticando il latino, si scrive in volgare de dito santo Petro , per la qual cosa amebe qui è da ri tenersi che il Mezo era ancora generico per il piano, e soltanto quà e là, nelle cose più importanti fa capolino la denominazione precisa per Y uno e 1’ altro villaggio

. Così nella chiusa del documento, quando si accetta dalle parti delegate la terminazione si dice esplicitamente che ai 5 maggio, a La Nave, presenti Odorino, notaio dì Pressano, Vaia cursore di Mezo Corona ed altri, il signor Àdelpret.o di Mezo s. Pietro, quale gastaldione di detto Mezio (!) s. Petro per i nobili Melino e ditone, fratelli e figli del fu ditone di Mezo, Gerlando 1 e Si- clierio del fu Federico de Chaneparia, regolani maggiori della detta comunità della villa di Mezo 8. Pietro — tutti

di Mezo s. Pietro, specie verso Grano (nei documenti contemporanei sempre così scritto) e La Nave. Il figlio del fu Federico de Chaneparia è detto così da una contrada o località in Mezo s. Pietro. Così siamo arrivati coll’ajuto di questo documento a sta bilire che nel 1306 Mezo Corona dipendeva dai Conti di Tiralo, che vi avevano un capitano, ed un vicario di questo che rendeva giustizia in suo nome restando quindi esclusa la giurisdizione dei Mez, e che a Mezo s. Pietro era un vicario vescovile. Era

pievano di s. Maria di Mez Pomerio (Codice Cles. I. 53). 1 Gerlando o Gradando di Mezo era come signore del castello di s. Pietro di Mezo, regolano maggiore di Mezo s. Pietro. (V. in fine l’Ap pendice).

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Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
-1818
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 1
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Seite 180 von 204
Ort: Trento
Verlag: Battisti
Umfang: VI, 196 S.. - 1. ed. ital.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: s.Katechismus
Signatur: II 101.208/1
Intern-ID: 234424
N O N A . i 5 pure replicò : Pasci i miei agnelli . Finalmente io- terrogollo pelli terza volta : Simon e , figliuolo di Giovanni, im ami tu ? Su di che Pietro s’afflisse, 6 fu preso da grande tristezza, perchè Gesù tre Volte aveagli fatta la stessa domanda ; e confermò con giuramento che lo amava: Signore , disse, 'voi siete onnisciente 9 voi lo sapete y di io vi amo . Ed ora Gesù gli disse : Pasci le mie pecore , Gio, 21. 1 5 . Applicazione . Rimarcate, miei cari, da questo racconto

, la su prema podestà io Pietro , statagli conferita da Ge sù; imperocché a Pietro ha egli promesso, che Sopra di lui avrebbe edificato la sua Chiesa, e che gli darebbe le chiavi del regno de' Cieli. Per dietro ha egli pria della sua passione pregato in particolare, perchè conservasse la sua fede, e la. fermezza. Finalmente dopo la sua risurrezione ha incombeuzato Pietro del pascolo degli agnelli, e delle pecore, cioè del governo di tutu i fedeli Cri stiani senza eccezione. Pietro dunque dopo F ascen sione

di Cristo divenne il capo visibile della Chie sa, ed il primo e supremo Superiore di tutta là Società de’fedeli. Ma Pietro vive forse ancora? Chi è il legittimo di lui successore ? Non è egli il Romano Pontefice, il quale siccome nella di gru là, così nella podestà succede a Pietro? Questo dun que- ancor oggi giorno ha -, sopra tutti i fedeli la suprema podestà, come Faveva Pietro. Deh! dun que guardatati, miei cari, di giammai parlare, nè pensare con poco rispetto di questo Capo rispetta bilissimo

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1896
Nobiliare trentino
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Seite 44 von 49
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 46 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio superiore di Trento ; 1896
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adel
Signatur: II 102.473
Intern-ID: 234974
— 42 Preghena. Francesco Sandri e gli eredi di suo fratello; gli eredi q. Pietro del Bernardin; Nicolò e suo fratello del Bernardin ; Biagio, notaio di Scanna; Andrea de Fedrig di Stefani; gli eredi q. Giovanni suo nipote; Pietro Leonardi dalla Torre. Disio (Cis). Sei- Lorenzo, notaio; Leonardo della Veda; Antonio, suo fratello; Valentino q. ser Simone; gli eredi q. Antonio Betta; Guglielmo de Malthè. -Federico Leonardi. Cassana e Salasna. Misser Valentino; Giacomo e fratelli, nipoti del detto

Valentino; Giovanni Mamiol; Pietro, suo nipote; Giacomo Vaino! (sic) ed il fratello Bartolameo ; Giacomo e fratelli Stardi ; Pietro Stardi e nipoti; i fratelli Pietro e Bartolameo ed i nipoti; Manfredo- Geniali; Antonio q. Odorico Garnali. Caldesio. Gli eredi q. ser Bernardini Malauot; Bartolameo q. Ma- lanot Antonio; gli eredi q. Nicolò Malanot; Marinolo q. Paolo Malanot; gli eredi di Paolo Malanot ; la sig. Veronica Pantaleonis; gli eredi q. Pietro Betta; Bonaventura de'Marilifessa (sic)] Marco

Antonio Fova (sic); Giovanni, suo fratello; Michele q. Domenico Mathaei ed il fratello; Giovanni q. Federico Thomas; gli eredi q. Michele Thomas; gli eredi di Stefano Cova; Giovanni di Maria Cova; gli eredi di Vito Cova; quelli di Leonardo Cova; quelli del fu Àutonio Cova; Pietro q. Pel legrino ; Giorgio de Leonardi« Freson ; gli eredi q. Giorgio Zucher ; Antonio e Nicolò de Cassanna; Giovanni diCassanna; gli eredi q. (Mo rfeo di Cassanna ; Marcelius ; Simon Lorengi e suo fratello Gillio ; Federico

e Domenico Lorengi; Simon Loreng; gli eredi q. Baldassare de Mathè ; Bartolameo Begini; gli eredi q. Preti. Samoclevo. Gli eredi q. Giacomo della Gnes; ser Rosario deBer- toldis, dal quale discendono quelli di Cles; gli eredi q. Giovanni Francesco, suo fratello ; Odorico, fratello di Rosano ; gli eredi q. Zorzi, olim Pietro Zorz ; Bartolameo Zorzi ; Michele Marinolli. Terzolas. Gli eredi q. ser David; quelli q. Gasparo David; Gio vanni e Matteo fratelli David, Andrea q. ser Pietro David, della casa

Greiffenberg; ser Visintainer e Baldessare, fratelli; ser Leonardo 'Vi sintainer; ser Melchiore Visintainer; gli eredi di ' Antonio Visintainer ; ser Nicolò Nanchina; Guglielmo Stanchina; Robonello; suo fratello Giacomo; altro, Leonardo; Giovanni de Dona Borga e fratelli; gli eredi q. Mio Batibech ; Giovanni Antonio de Dona Borga. Mortiseli (Ortisè). Bartolameo del Turca; gli eredi q. Vigilio del Turca; quelli di Domenico del Turra; Antonio Besadola, e Pietro Ba sartela ; gli eredi q. Antonio Long

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Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
(1818)
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 4
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Seite 110 von 174
Ort: Trento
Verlag: Battisti
Umfang: 172 S.. - 1. ed. ital.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: s.Katechismus
Signatur: II 101.208/4
Intern-ID: 234427
Q 1 ü A R A JS T E I ! M A . | OQ SECONDA CONCLUSIONE, Pietro risuscita Tabita . Quanto bella nou è inai la storia d'un 'avveni mento accaduto io Joppe eoo una G ristia uà pia assai, e benefica di nome Tabita. Infermossi ella un giorno gravemente , e da lì a poco andie .morì, 'Universali erano le grida, i singulti, ed i pianti dei poveri, 6 delle vedove di tutta la Città per la morte della loro limosioiera s benefatriee . Ma alcuni Cristiani, che - aveano inteso .gli strepi tosi miracoli , che

S. Pietro ovunque operava, spedirono due uomini a Lidda , città, vicina, a Jop pe, ove trova vasi egli allora , - per pregarlo, clic volesse venire in loppe. Pietro tosto si alzò , ed andò con essi* E arrivato che.fu, lo condussero nella casa di Tabita . Era bel • vedere ,. come lo circondarono tosto i poveri, gli Orfani, 1 derelitti, e le vedove piangenti mostrandogli; i vestili, con cui Tabita avea coperta la loro nudità , e quella dei loro figliuoli, e narrandogli tra i singulti mito il bene, clic

da lei aveano ricevuto. Pietro sentite tutte queste cose, si prostrò a terra, e pregò il Signore, affinchè .loro ridonasse ... la, .loro he u edi trice , e poi rivoltosi, al cadavero disse; Tabita ■levati Jtt.’Att. 9- Ed ella, oh maraviglia!- apri to sto. gli occhi, mirò Pietro, "e si mise a- sedere,-e Pietro la presentò sana a quelle desolate vedove , ed a. quegli afflitti poveri \ e ■ con istupore , ed al legrezza di tutta la Città ri&uoiiò-la voce;. La- pia. Tabita,. là. madre- de*, poveri , .vive

, là virtù di Ges.ii. per mezzo di Pietro -Pha risuscitala* cazione Noti dubito- , ç .giocondo avv-itìiim a non riconosciate ito li ricompensa, io questo ed d tri onfo

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 66 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
62 TOPONOMASTICA STORICA (ivi) 111,39) gli stessi nomi : a Mezio dì 8. Pietro, pieve di 8. Maria di castel di Mezio Corona, si decreta in pubblica regola cbe tutti concorrano alla difesa delle acque del Mosso (stavolta anche Nuxii !). Di Mediocorona è detto il suddetto dinasta Giorgio anche nel 1572 (ivi, 13,11). Finalmente compare il vero nome volgare. È in una sen tenza dei consoli e provvisori del comune di Trento dell’anno 1588, 24 marzo, emessa contro Giovanni Faidan di Medio s. Pietro

, che aveva condotto a casa sua del graspato da Medio Corona, (perchè cioè d’ altra giurisdizione) cosa contraria al §. 117 dello statuto cittadino. In base a questo è condannato: “considerando anche che il predetto Giovanni è stato condannato per la stessa causa da quelli di Medio s. Pietro (vulgo Mez Lombardo, come Medio Co rona è detto vulgo Mez Todescho) perchè non ne hanno 1’ auto rità in pregiudizio dei diritti del comune di Trento, perchè tali condanne spettano a questo ed appartengono sìve

in possessorio sive in peti torio da antichissimo tempo senza che vi sia memoria d’ uomo in contrario alla magnifica comunità di Trento. „ (Pro cesso origin. in Archivio Cons. N. 801). Nell’ esame dei testimonii si dice per Mezo s. Pietro anche semplicemente ed in volgare comun de Mea, Essendo che Mezo s. Pietro apparteneva alla giurisdizione dello statuto di Trento, nel linguaggio interno è detto sempre in quest’ epoca Medio sem plicemente, anche Medium o Mezo, e gli vien aggiunto il s. Pietro o Lombardo

soltanto per distinguerlo da Mezo Corona o Mezo Tedesco, che aveva pochi affari col Comune di Trento. 1 * * * * Anche in carte anteriori trovo confermato ciò : in un registro di rendite del 1476 scritto in italiano dalla badessa delle Clarisse di Trento (era Fina di Folgheria) si trova notato più volte un Baldisera. de Mezo, che non può esser che Mezo s. Pietro, che è la forma più pura e naturale nel passaggio dal Medium latino al volgare Mezo. 8 Cosicché si trova nella dizione italiana al fine del

Medio i V. una designazione di beni comunali di Mezo s. Pietro del 1592, oltre il processo suddetto, l. c. N.° 755. 8 “ In nessun documento dì Corona di Mezo trovo la parola Me dium, che fu solo introdotta da Mezolombardo nel secolo XLV, perchè non volevano sentire il Mez, Mec, Metz con che rammentava loro una

6
Bücher
Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
(1818)
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 2
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Seite 126 von 237
Ort: Trento
Verlag: Battisti
Umfang: 235 S.. - 1. ed. ital.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: s.Katechismus
Signatur: II 101.208/2
Intern-ID: 234425
Decimasetti ma . lar loro giustizia , e di difenderli contro i a5' 1 enze, ed ingiustizie no 10. Questo comandamento obbliga anche i servi* e le serve di rispettare, ed ubbidire, ed esser fe deli a* loro padroni, perchè sono loro superiori. 11. Ciò, che abbiamo detto de’superiori tem porali , dir deesi colla dovuta proporzione de’ Su periori spirituali, ed ecclesiastici . S. Pietro è stato da G. C. costituito capo visibile e supremo della Chiesa. Tu sei Pietro , dice egli Mht. 1 6 . e sic

questa pietra io fabbricherò la mia Chiesa . Colie quali parole secondo 1 intendimento di tutti ha Cristo costituito S. Pietro capo visibile e supremo della sua Chiesa . Inoltre disse a S. Pietro Ciò- s.!. Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle . Qui per agnelli s* intendono tutti i fedeli , e per pereorelle gli stessi pastori de’fedeli, come sono i- Vescovi, Pano ehi ec. E la parola pascere vuol dire lo stesso che reggere , governare , condurre . Eercliè, siccome il pastore d’una greggia

* © subordinati al 'superiore primario . 12 , Or questo superiore primario della Chiesa è d successore di 8. Pietro, ed è il Romano Pon- lefiec, il quale da Cristo'ha, come S, Pietro, la. stessa

7
Bücher
Jahr:
1891
Notizie storico-statistiche sulla Val di Fiemme
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Seite 194 von 200
Autor: Delvaj, Giorgio / Giorgio Delvaj
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 200 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.579
Intern-ID: 330479
■ ■ — 196 — . da M. Gio, Scopoli da Cav. G. Pietro Baldiron. Gib, Amplotz da Trod. Pr. Gardener da Cav. Ginlian Deflorian da Tes., indi Leonardo Pozzetta da Tes. Gio. Defrancesco da M. G. Pietro Baldiron. Simone Gabrielli da Pr, Gian Giac. Bonelli da Car. Andrea Degregori da Cav. Pellegrino Giacómuzzi dalla R. Paolo Riccabona. Simon Gabrielli. Fr. Ant. Riceabona. G. B. Lonaro D da Tes. Pietro Ant. Riccabona. Ant. dell'Addio da Tes. Pietro Baldiron, indi Giuseppe Baldiron. G. Ant. De Francesco

da Pr. Valerio Iellica da Tes. Simon Longo da Var. Gins. Miorini da Cav. F. Ant. Riccabona. Gian Giac. Bonelli da Car. Gian Dom. Iellico da Tes. Gian Ant. de Francesco da Pr. indi Ant. Donei da Moena, indi Giac, de Francesco da Pr. Gius. Rizzoli da Cav. G. B. Giovanelli da Car. Pietro Gardener da Cav. Bad dossar Amplotz da Tr. Gins, Miorini da Cav, Nicolò Del Vaj da Car. Giac. Zana da Pr. Valerio Sief da Tes. Ant. Ricca bona. Gio. Sommaviìla da M. Matteo de Tornasi da Cav. Giac. Zana da Pr. Daniele Baldiron

. Nicolò Del Vaj da Car. G. B. Braito. Gins. Miorini. G. B. Iellico da Tes. Ant. Bollante da Cav. Val. de Martin da Pr. Ani Bollante. G. B. Iellico (a. 1*750). Fr. Libener da Cav. Gio. D. Felicetti da M. G.’ Pietro Bonelli da Tes. Valerio Bonora da Pr. Silvestro Bellante da Cav. Ant. Bellante. Nicolò Morandini da Pr. Baldessar Iellico da Tes. Mart. Morandini da Pr. Gasparo Riccabona. Gio. D. Felicetti da M, Gins. Riccabona. Gio. D. Felicetli. Nuovamente il Feli cetti. Giorgio de Lugan. Gins. Rizzoli

. Vaj a da Daj. Giac. Ant. Gabrielli. Gins. Tornasi da Cav. Andrea Chiochetti da M. D.o Rizzoli da Cav. Eliseo Varesco. Giac. Giacomelli. G, B. Defrancesco da Var, D.o V ln ante da Tes. Michele De francesco da Pred. G. B. Defrancesco da, Var. Pietro Ba’rbolin da Tes. (a'. 1800). Nicolò . dell'Addio da , Tes. Fr.o Scopoli da

8
Bücher
Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
(1818)
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 3
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Seite 124 von 211
Ort: Trento
Verlag: Battisti
Umfang: 209 S.. - 1. ed. ital.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: s.Katechismus
Signatur: II 101.208/3
Intern-ID: 234426
YIGESIM1FT0NA'. 125 kilc per la salute: la tristezza, poi del secolo prò ■* duce la morte . SECONDA CONCLUSIONE. Pietro da uno sguardo pietoso di Gesù vieti mosso al pentimento . Per quanto corra ggio avesse pei per quan to siasi mostrato d ? ani ino 1 orlo degli olivi, ove si oppose altro Pietro: e generoso nel- ad una intiera troppa di arai au, e pei fino ad uno di essi recise Un orecchio, altrettanto codardo must rossi nella casa del sommo Sacerdote Caiiasso, fin dove ave va seguito il suo

divi« Maestro ; poiché, avendolo Veduto una serva, e dicendogli: Anche tu eri uno dei discepoli di Gesù di Nazaret, Pietro, oh quanto siamo miserabili, e quanto poco ci pos siamo fidare di noi medesimi ' Pietro rispose : lo non lo conosco : Non sotto dei suoi disce poli: Non so quel, che tu dici . Ed intanto il gallo cantò . Ed il Signore si rivolse a mirar Pie tro . E Pietro si ricordò delle parole dettegli dai Signore; Prima } che il gallo canti 9 mi rinneghe rai . E subito osci suora , e pianse

, amaramente. Questo sguardo compassi ore voi e di Gesù passo ■1 cuore a Pietro, e comprendendo la gravezza del >uo fallo, gettasi suite ginocchia, Jbatlesi 1 infedele ‘Uo petto, singhiozza, sospira, e piagne ; Ahimè friserò peccatore, die cosa ho io latto? Io ‘ho io negalo 1’ amatissimo mio Salvatore , l’ottimo mio Via estro, il più gran mio Benefattore, il mio Ge li , il Figliuolo del Dio vivente, e ho rinnegato à vergognosamente quello, che va ora a mo ire per me . Ah conosco ora il gran male , che

9
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Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
-1818
¬La¬ religione in ispiegazioni, e dialoghi secondo l'ordine del catechismo prescritto negli stati imp. reg. austriaci ; Vol. 1
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Seite 179 von 204
Ort: Trento
Verlag: Battisti
Umfang: VI, 196 S.. - 1. ed. ital.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: s.Katechismus
Signatur: II 101.208/1
Intern-ID: 234424
■>7 2 Istruzione periore, e senza capo costituì S, Pietro capo vi sibile della medesima ; imperciocché un giorno a- vendo Simon Pietro in nome degli altri Apostoli confessata pubblicamente la Divinità di Gesù , dis selli il Salvatore .* Tu sei Pietro , e su questa Pie - tra io voglio edificare la mia Chiesa . A le io dar voglio le chiavi del regno de’Cieli , e tutto db eh* avrai legato in su la terra , sarà legato in Cielo, e tutto ciò , eli avrai ' sciolto sopra la ter-* ra , sarà sciolto

anche èri Cielo, Mai, 16, 18. Con queste parole fece Cristo a Pietro la più solenne: promessa , che dopo la sua partenza voleva dargli la pienezza della podestà sopra la congregazione di tutti i fedeli cristiani. Oltre di che avvicinandosi il tempo della par tenza di Gesù da questo mondo , egli prega il suo celeste Padre per tutti, che li volesse tener fermi nella fede, ed in particolare per Pietro, affinchè giammai non venga meno la sua fede, SLinone , dis- segli j Siino ne , ho pregato per

vi amo, Pasci , soggiunse Gesù, £ miei agnelli, Dopo un piccolo intervallo chiedete di nuovo a Pietro : Si- mone figliuolo di Giovanni 9 mi ami tud E Pie tro: -iSì, Signore 3 voi sapete eli io vi amo . E Gesù ■

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Bücher
Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 31 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
di Mezio di Medio s. Pietro (da questa espressione si conferma ancor più l’idea che Mezo, o Mezio era ancor denominazione ge nerica per tutto il piano, come si disse, e dall’ incertezza colla quale viene usato in tutto il documento la parola Mezo o Mezio si comprende come anche dopo la avvenuta separazione politica, tale denominazione rimanesse ancora promiscuamente per il piano, e quindi- anche per l’uno e per l’altro Comune) domanda dal giurisdicente di Mezo Corona che imponga agli uomini

della sua giurisdizione, che sanno o che si crede sappiano quali siano i beni comunali di Mezo s. Pietro, sotto pena di sessanta soldi di designarli, indicarli e terminarli con giuramento affine di se pararli dai beni dei privati. Il vicario in seguito alla preghiera di Con so comandò a Federico Soger, a Boncepino, ad Odorico del fu Avidante, a Biagio Zanboininato, tutti de La Nave ed ivi presenti (La Nave era quindi giurisdizione di Mezo Corona), che scorsi otto giorni si trovassero nella villa

di Mezo s. Pietro o nelle sue pertinenze a fare la detta designazione e terminazione dei beni comuni di Memo s. Pietro da quelli dei privati. Sulla preghiera del sindaco suddetto il vicario ingiunse al viatore che denunziasse tale ordine a tutte le persone della sua giurisdizione secondo il desiderio di Conso. Ai 30 aprile nella villa di Memo Corona , nella casa di Morato del fu Negro, alla presenza di detto Morato, di Benzatto e Vaia “ della fruta „ di Messo, e di altri testimoni, Ballino, via tore

o cursore della villa di Mezio Corona annunziò al notaio, che d’ ordine del vicario Ambrogio aveva intimato a Zanbognino del fu Pasio della villa La Nave, a Faidano, padre di Pelegrino della- stessa villa, a Bominato di Zovo e ad Arcolino di Faedo allora abitanti a La Nave, di comparire innanzi a lui notaio nella villa di Messo o sue pertinenze (qui Mezo evidentemente è Mezo 8. Pietro) per ricever il giuramento affine di determinare i beni comuni della villa di Mezio s. Pietro da quelli dei privati ecc

, pena sessanta soldi per ciascuno. Diffatto ai 3 maggio assume il notaio la detta terminazione in villa di Meso s. Pietro , nella casa degli eredi del fu Malecone presente il maestro Endrico, Bocognolo di donna Avanza Matarela del/u Madelgesio, Auletto del fu Negro e Guglielmo del fu Bonaven-

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Bücher
Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 53 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
fratelli de Metz (sono detti ancora de Liscio nel documento latino) per sè ed eredi i feudi di famiglia in Mays, Eppan, Terni eno, Cortaccia, Magrè, Corone, Bugnana, Caoria, Cortina, Grumès, Cembra, in pieve di Mecio, in Uscio s. Pietro, e Uscio Corona, in Baselga di Livo sotto Altavarda, in Corano, tutte le decime ed i feudi di cui erano stati investiti dal vescovo Giorgio nel 1391 (Codice Cles. Ili, 142). Ciò fu nel 1424. Nello stesso anno con fermò (ivi, p. 21) il feudo al connine di Mecio

Corona nella per sona di Ulrico Kinder der Kirchen, sindaco comunale, che lo pre gava d’ esser investito del feudo di cui Giorgio aveva investito i nobili e la Comunità nel 1391. Svicherio, marito di Margherita di castel Campo delle Giudicane, ebbe nello stesso anno, come procuratore di lei, l'infeudamene di una parte di castel Campo e Merlino (ivi, p. 41 ed Hippoliti cit., I, 405, ed altrove). Un documento importante, specialmente per lo sviluppo del commercio di Mezo s. Pietro, ci conferma delle

rovine cagionate in questi dintorni dalla guerra accennata. È un privilegio che il vescovo Alessandro concede a quelli di Mezo s. Pietro nel 1420, e confermato loro dal vescovo successivo Giorgio II nel 1447. È riportato dal Benelli (III, p. 254). La comunità di Mezo s. Pietro (Metzinm s. Petri) pregava il Vescovo a provvedere ai danni prodotti dalla guerra. “ Nei tempi recentissimi delle guerre in quelle parti (dice il docu mento specificando propriamente i luoghi in cui per opera di Pietro di Sporo

infierirono di più le lotte) soffrirono tali e tanti derubameli e spogliazioni, che anche sedate le lotte degli av versari sembrano essere per lungo tempo insanabili; i prati ed i campi furono ridotti a tale stato, che i carratori e viandanti, abbattute le siepi, calpestavano ed esportavano il tutto, come che tutta la campagna fosse via comune. „ In vista di ciò ordinò il Vescovo l’erezione di una dogana in Mezo s. Pietro per tutte le merci, che si trasportavano da Trento e dalla Valle di Non, e viceversa

, specialmente per il. ferrò che da questa veniva condotto alla città; che il servizio di carriaggi e dì trasporto per quelle parti si dovesse fare esclusivamente da quelli del villaggio, che in tal modo diventò lo scalo ufficiale delia Valle di Non. Da questo tempo Mezo s. Pietro prosperò per

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 16 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
scaria s. Petri, clie non è detta di Mez, ma che si può credere lo sia stata, perchè lo scarso riassunto dei beili episcopali ivi no minati porta subito dopo che un Malfato di Fai giurò e mani festò che il Vescovo aveva 14 moggi di grano nella villa di Fay che si dovevano condurre a s. Pietro, cioè alla “ canipa. „ Questo ci porta a ritenere che anche a s. Pietro, vale a dire nel piano ove ora è Mezolombardo, o meglio sulla collina ove è la chiesa di s. Pietro vi era una scaria, vale a dire

un distretto minore, od un comune entro la gastaldia di Mezo, cui sottostava la villa di Fai, e dove pure, come in ogni scaria era uno scario o giudice minore o comunale, al quale spettava pure la raccolta dei beni in natura che si versavano alla canipa della scaria. Così colla pura scorta dei documenti e senza altro ragio namento siamo giunti a ritrovare le due speciali denominazioni: Mezt verso corona , e la scaria dì s, Pietro , posta di fronte a questo. Potente per possessi e per aderenze si presenta

il casato dei Mez in questo tempo ; Svicherio de Mez si trova presente a moltissimi atti di infeudazione per sè e per altri, come quando il vescovo Federico infeudò nei 1212 un tal Enrico di Sardagna di un maso vescovile con una casa in Me» (Bep. 64,36), che anche qui è generico per l’abitato nel piano del Nòs. Coll' anno 1223 veniamo a sapere che la gastaldia di Mezo era unita al Vicariato delle Valli di Non e Sole, 1 delle quali era vicedomino o vicario Pietro di Malosco. Essendo teste un domious

(vale a dire un nobile) Jacopo de Mez, il vicedo mino Pietro investì Ottone di Ballo di mezza rimania in Meze, cioè di una rendita vescovile in Mezo {Bep, 64,55). Così gene rico come sopra appare il nome di Mezo nel 1231 (Bep. 35,i). Nel palazzo vescovile presenti con altri Vualla di Mezo ed Olu- rado di Mezo furono sotto giuramento manifestati i diritti e le 1 Politicamente, come sì dirà, venne staccata verso la fine del se colo XIII dall’unione col Vicariato delle Valli, ma ecclesiasticamente

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 32 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
fu Endrico, Odorino del fu Avidante, Benamato che fu di Giovo, Zanbagnino del fu Pasio, Biagio della famiglia Zan- bagnini ed Àrpolino, che fu di Faedo ed allora era a La Nave, tutti abitanti della villa de La Nave e della villa di Mezo s. Pietro (nel testo Metio de s. Retro) d’ ordine del vicario de La Nave che era, come si disse, il giurisdicente di Mezo Corona, e d' or dine del nob. Àdelperio, vicario degli uomini e privati della villa di Mezgio di s. Pietro. Quindi risulta che un vicario era pure

a Mezo s. Pietro. Pur troppo non è detto se per il Vescovo o per il Conte di Tirolo, ma è a ritenere per il primo, perche Fanno antece dente (1805) che questa importante designazione fosse fatta, i figli di Mainando si erano riconciliati col vescovo Bartolomeo Qui- rini, che era successo al perseguitato Filippo, al quale restituirono la città di Trento, le terre e giurisdizioni spettanti allora alla Chiesa, dapoichè il Vescovo aveva ottenuto dalla Santa Sede che i Duchi e Conti venissero prosciolti

dalla scomunica (Alberti, Ann. p. 212). Per la qual cosa è da ritenersi che Àdelperio fòsse vicario in Mezo s. Pietro a nome del Principe Vescovo in questo anno 1806, mentre che Mezo Corona era sotto la dominazione dei Duchi di Carinzia e Conti di Tirolo e specialmente del duca e conte Ottone. Gli uomini de La Nave dunque d’ordine del giurisdicente di Mezo Corona a nome del Duca, e quelli di Mezo s.‘ Pietro d’ ordine del vicario vescovile Àdelperio, dopo aver fìssati i ter mini, dato il giuramento

, manifestarono e designarono i beni del comune della villa di Mezio s. Pietro dai beni privati siti a La Nave, a Grumo e a Zambana. Non entra nel nostro assunto seguire in ciò il documento, nel quale apparisce, quel che è più per noi, l’incertezza e la

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 39 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
zato Ancelle, Vatinel, Aneio sarte, Nicolò tessitore, Matteo del fu Mezo (?), tutti ufficiali giurati della regola degli uòmini ed uni versità della villa di Mezo soprascritto, insieme coi detti regol ani da una parte (si capisce che il Comune era pienamente organiz zato e che si reggeva con statuto - regola - 1 consuetudinario o scritto), ed il nob, uomo il Sig.r Enghelmano di Sennano, capi tano nella villa e giurisdizione di Mezo s. Pietro per il venerabile in Cristo padre Nicolò, vescovo

di Trento, insieme con Roberto sindaco (procuratore) della comunità di Mezo s. Pietro con molti altri uomini di Mezo s, Pietro, dall' altra. Le due parti, per il bene comune, fanno un compromesso per nominare ciascuna quattro dei più vecchi per ogni Comune, i quali avessero a fare da arbitri amichevoli nella questione e lite causa i pascoli comuni ed altre qualunque si fossero differenze di confine da Ponte Alpino fino all’Adige. Si ha da osservare che la lite in discorso deve esser insorta causa

cambiamento di letto del Nos, se la lite era vertente fra il comune di Mezo s. Pietro e la vicinia di Mezo Corona, perché a a questa era stato segnato per confine il Nòs nell’ investitura feudale concessa da Egnone nel 1271, poi perché la giurisdi zione di Mezo Corona si estendeva fino a La Nave, che certa mente allora si trovava sulla riva destra del torrente, poi perchè nelle designazioni dei beni di Mezo s. Pietro suddetta del 1306, in nessun luogo è accennato il Nòs come confine da questa parte

citato appare che la vicinia di Mezocorona era già organizzata, che vi aveva la regola, gli ufficiali giurati, come quella di Mezo s, Pietro. — Ricordo ancora che essa estendeva i propri statuti comunali, di cui esistono tre copie del secolo XVII, in tedesco e meritano esser letti e pubblicati, perchè sensatissimi (Thunn).

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 52 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
garo (Archivio Treni, cit. Vili, I, p, 77); quattro membri della famiglia presero parte nel 1406 alla lega dell’ Elefante diretta contro Federico d’Austria, principe del Tirolo, ed erano Gasparo (aliàs Giorgio), Corrado, Svicherio e Leonardo (Brandis, I Capi tani del Tirolo, p. 220). Alla testa della lega stava Enrico di Rottenburgo con molti altri feudatari!, fra cui il potente Pietro di SporO, che volevano spadroneggiare nelle loro giurisdizioni e castelli e conservare gli aviti privilegii

, fu poi deposto e privato del dominio temporale dopo di che il Vescovo, alleato col Rottenburgo si sollevò in aperta ribellione (1410). In queste lotte i Signori di Mezocorona si schierarono dalla parte del Duca; uno di essi, Gasparo Sclienk, fu assassinato dagli aderenti del Rottenburgo (Brandis, Il Tirolo sotto Federico eco. p. 58). Caduto questo (1411), il vescovo Giorgio ebbe un nuovo appoggio in Pietro di Sporo, cavaliere potente e antico rivale del Rottenburgo; Pietro continuò la lotta insieme

coi suoi figli desolando la valle di Non ed il piano di Mezo s. Pietro e Mezo Corona, nel quale era in possesso del castello di Mezo s. Pietro, di quello della Rocchetta, e di Visione. Non si venne alla pace che l’anno dopo la morte del Vescovo, avvenuta nell’agosto del 1419 in caste! Rovina (s. Anna), residenza del potente barone. Pietro dovette rinunziare nella pace fatta a Bolzano (1420) a tutti i castelli conquistati du rante la guerra, come Bellaggio, Thunn, ecc., ed in maggior punizione

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Kategorie:
Sprachwissenschaft
Jahr:
1891
Toponomastica storica di Mezzocorona
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Seite 84 von 90
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Marietti
Umfang: 85 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Archivio Trentino ; 10,1
Schlagwort: g.Mezzocorona ; s.Ortsnamenkunde
Signatur: II 89.165
Intern-ID: 165420
80 TOPONOMASTICA STORICA Vescovo che quelli eli Mezo s. Pietro non osino vendemmiare prima di non averne avuto il permesso dai baroni di Sporo che sono regolani maggiori (ivi, 102,82). Anche nel 1558 lo erano (ivi, 94,69) ed anche di poi (Eep, 96.20, 21 e 27). Il loro capostipite ebbe Zambana (ivi 111,39). pure la giurisdizione in Fai e in Un documento del 1609 ci informa ancora dell’antico ca stello e del modus tenendi di questi dinasti, non dissimili ai loro vicini di Mezocorona. Quelli

di Mezolombardo scrivono al ve scovo Carlo Madrnzzo che i baroni di Sporo, come regolani di detto Comune si arrogavano il diritto di segare una certa palude. Gli Sporo rispondono che duecento anni prima Baldessare di Sporo e di Purgstid, castello situato nelle pertinenze di Mezo s. Pietro, come lo dimostrano ancora i ruderi , il quale aveva ottenuto la regolaneria maggiore dal nob. Girìamdo di Mezo Corona (sic), era stato informato con giuramento dagli uomini di Mezo s. Pietro dietro sua richiesta elei

diritti dei regolani maggiori, in base ai quali essi potevano da tempo immemorabile a beneplacito (?!) se gare sul comune e nelle paludi ecc. (Bop. 102,35). Il castello è detto in quest’anno 1609, come nel 1517, Piirgstalì , e vi erano ancora ruderi ; era l’antico castel s. Pietro questo Castelaz o Burgstall del 1517 e del 1609 ? Riteniamo di sì, perchè fu sempre in possesso della stessa famiglia feudale, il cui capostipite fu Wolcmaro di Burgstall. Ma strana ed invero simile è la reminiscenza storica

allegata dagli Sporo nel 1609, che cioè Baldessare di Sporo abbia ottenuto la regolaneria mag giore de! nob. Girlando di Mezo Corona, perchè questo Girlando o Graiando era di Salorno, e discendeva da quel Ulrico che nel 1294 aveva ottenuto il castello di s. Pietro da Mai nardo, e morì, come si dirà più avanti, nel 1335 senza eredi maschi, e i suoi feudi passarono allora appunto a Wolcmaro di Burgstall. Gralando non compare mai come nobile di Mezo Corona, ma sempre di Mezio, così nel 1325 è Gradante

di Mecz (v. sopra), così ser Garlando de Mezio come possessore eli beni confinanti con quelli del comune di Trento nella designazione fatta nel 1339 (v. Gar, Statuto di Trento, p. 322), nel qual anno è citato come già morto. Che es sendo egli dinasta in castello Mezo s. Pietro vi abbia avuto anche

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1902
¬I¬ luogotenenti, assessori e massari delle Valli di Non e Sole
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Seite 10 von 72
Autor: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 72 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1901/1902
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Signatur: II 102.588
Intern-ID: 234973
di Cles innominato nel Rep., 2, 3 ; mentre nel documento (Kink, 1 . c. N. 47 ) pure dell'anno 1191 , Bertoldo di des è chiamato espressamente vicedomino. Anche il Festi ( Genealogia Clesiana in Archivio Trent., XV, p. 49) dice che Bertoldo di Cles figura come vicedomino nel 1191. Questo sarebbe il primo vicedomino o luogotenente vescovile delle Valli accertato. Il secondo, molto ben conosciuto, è il vicedomino Pietro di Malosco. L’Inama dice che tenne l'ufficio di vicedomino deH'Anaunia

dall’anno 1208 fino al 1224 e forse anzi qualche anno di più, fino al giorno della sua morte avvenuta in sul fine del 1228, e crede che sia detto di Malosco non perchè appartenesse all’ antico casato dei proprietari di castel Malosco estintosi nel secolo XVI, ma perchè era nativo di Malosco. Di fatti non si trova alcuna relazione fra Pietro e la casa di castel Malosco. Però Pietro è chiamato nei documenti dominus, perchè era uno dei grandi feudatari del principato e per la carica che occupava

di iurisconsultus, iurìspe- rìtus, causidicus e iudex, come risulta da molti documenti contemporanei. Certamente era possessore di feudi. 0’ era in Malosco, oltre del noto castello, un altro castello situato nella estrema parte sud-est del villaggio, che rimase per anni ed anni un mucchio di rovine, che furono impiegate ultima mente a costruire una casa detta «al G-ius». Il D.r Äusserer (p. 74 e sgg.) ritiene che questo sia stato di proprietà del vicedomino Pietro, il quale nel 1211 era contemporaneamente

comproprietario col vescovo Federico Vanga e coi signori di Porgine di una parte del colle detto di Tomazolo (Kink, Cod. vang., X. 99), sul quale sorse più tardi il castello di Buseno, colle che è alla sinistra dell'entrata nella valletta di S. Romedio, e che si chiama oggi dosso del Gaslir presso 8. Zeno. Di questo castello di Malosco non si hanno, dopo la morte di Pietro, che poche notizie: una del 1347, secondo la quale Enrico di Boymont diede in pegno ai figli del defunto suo fratello per il debito di 600

marche veronesi la sua «sede con torre a Malosco in Val di Non», ed un'altra degli 11 settembre 1522, secondo la quale il p. v. Bernardo desio conferì a Giacomo Fuchs «un'antica corte sopra Malosco» confinata da tre parti dai beni dei Fuchs cugini del vescovo. Pietro, continua l'Inama, faceva parte della Curia vescovile

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