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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1904
Storia di Rovereto
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Seite 170 von 226
Autor: Bertanza, Giovanni ; Chiesa, Gustavo [Bearb.] / Giovanni Bertanza
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 227 S.. - 2. ed., aumemtata e migliorata / per cura di Gustavo Chiesa
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Rovereto ; z.Geschichte
Signatur: II A-582
Intern-ID: 102507
. (**) L’effetto di questa provvisione non soddisfece intieramente alle speranze del consiglio. Colle spontanee offerte non si raccolse la somma stabilita, e non en trarono nella cassa che circa tremila e cinquecento fiorini, troppo piccola somma per il bisogno. Ai 18 di Aprile i rettori del comune ordinarono ai soprastanti del presto pubblico, o monte, di pietà, consentendolo il consiglio, di consegnare nelle loro mani; tutto il danaro, che sì trovava in quella cassa,, eccettuati soli fiór. 500, che doveansi

conservare, per sopperire ai bisogni del monte stesso. (***) Questa disposizione produsse all’erario della città fiorini tremila all’incirca. La dispera zione; giacché non ci vuole meno di questa per ricorrere al mezzo di spogliare dei suoi danari un istituto còsi salutare quale è quello del pubblico presto ; la sola disperazione avea anche nei procellosi tempi delle anteriori,belliche vicissitudini dettato e fatto eseguire il divisamente, di prevalersi della pecunia di questo monte per supplice in parte

anche k con quella alle tanto enormi spese di allora; e il monte avea dati a quei giorni buone somme alla città. Non si dee però attribuire a questa cagione lo scadimento; in cui venne in progresso dì tempo questo istituto, e l’essere ora costretto apprendere un interesse esorbitante del danaro, che dà colla sicurezza del pegno; cosa tanto contraria al suo benefico scopo. Le somme levate dalla città avranno bene potuto cagio nargli qualche momentaneo imbarazzo nella continuazione regolare

{*) Protocollo civico dell’anno 1809 N. 460 e N. 472. (^ Protocollo civico anno 1809 N. 461. (***) lì). N. 462. Di quel tempo il Monte di p ietà di pendeva dal con siglio cittadino e i soprastanti a questo luogo pio erano soggetti in tutto a questo consiglio.

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Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 125 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
trova vasi in Pai) e 144. a. c) Abbiamo accennato ancora all* antica località di S. Gatterina. Il primo confinante è Battista dai chiodi cotta pari. 76. q, dove risulta che in vicinanza all’ orto passava la rosa : pel secondo reggasi la posta 44. c. d) Come appare da questo stabile la Vaibusa si estendeva coltivata a campagna su verso il monte fino alle varie località di Vai lunga. Del dosso della Tezzolla abbiamo parlato alla pari. 5. Lo stabile di Nicolò barbiere è quello portato dalla posta

63. h. 36. Beni di Zanonc Bertazzollo. a) Per una campagna zappativa e vignata n Vai busa coni da un capo col Yalbusone. d i .’ altro col monte, da una parte con Donato dal Ca stello dall’altra con Leonardo tedesco. Misura 6 zappature . . . . . . . L. — s. 6 SC L. — s. 6 In Reg. 1. 147. troviamo che Zanone detto Bertazzolo fu Ber- tazzolo proveniva dal distretto di Vicenza. a) Il Valbmone, il ricaccio che desta e destò sempre le mille preoc cupazioni nel Comune s nella popola zione nostra, quando ci sono

minaccio di inondazioni, aveva la medesima caratteristica e per correva il medesimo letto di adesso. Non appare dall’ estimo con sicurezza quale fosse lo stabile confinante di Donato dal Ca detto (pad. 61.) : pel secondo confine vale la posta 37. a. Per il monte si intende probabilmente il monte Pipel o Pipai.

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Geschichte
Jahr:
1904
¬Le¬ pergamene e la carta di regola del comune di Pranzo : [nozze Malossini - Candelpergher, 10 febbraio 1904]
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Seite 39 von 45
Autor: Rosati, Luigi ; Malossini, Luigi [Gefeierte Pers.] ; Candelpergher, Pia [Gefeierte Pers.] / Luigi Rosati
Ort: Rovereto
Verlag: Grandi
Umfang: 47 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Pranzo ; s.Weistum ; z.Geschichte ; f.Quelle
Signatur: II 106.208
Intern-ID: 232530
■'// / - 42 - 4. Item dixerunt et ordinaverunt, quod duo dictorum saliariorum debeant custodire saltarias vinearum, et alius debeat custodire possessiones in monte Engli et in illis pertinendis, et incontinenti, sicut saltarii habent sacra mentum a decano suo, ibi in presencia decani et vici norum de Pranzio debeant ponere sortes et dividere saltarias predictas, ita quod illi, qui debent custodire saltarias ad vineas, quod custodiant et faciant, et quod ille qui debet facere saltariam

ad possessiones montis Engli, quod faciat et custodiat; et predicta omni anno debeant observari, et si aliquis eorum contra hec fece rit, et predicta facere recusaverit, quod solvat pro qua libet vice nomine pene dictis vicinis x solidos dem. parv., et predicta incontinenti attendere et observare teneantur. 5. Item, quod si aliquis saliarius, tam vinearum quam possessionum, tam de monte, quam de plano dicte ville Pranzi et campanee, sicut ipsi habent sacramentum, exerint (sic) vel iverint ultra suas saltarias

sine verbo de cani sui, cocienscunque exerint (sic), quod solvant pro qualibet vice nomine pene dictis vicinis X solid. den. parv. pro quolibet ipsorum et attendere. 6. Item dixerunt et ordinaverunt, quod quilibet dicto rum trium saliariorum debeant et possint (sic) manifestare in quocunque loco et regula, tam in monte quam in plano, tam ad vineas quam ad terras arati vas, et pre dicta facere debeant vinculo sacramenti, et quod qui libet saliarius dictorum trium habeat tertiam partem de illis

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1904/08)
Pubblicazione della Società Museo Civico di Rovereto ; 41 + 44.- Regesto dell'archivio comunale della città di Rovereto ; 1/2
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Seite 114 von 250
Ort: Rovereto
Verlag: Tipogr. Roveretana
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Fasc. 1 und 2 geb. in 1 Bd.
Schlagwort: c.Rovereto / Stadtarchiv ; s.Regest ; f.Verzeichnis
Signatur: II 102.602
Intern-ID: 330812
— 31 — Trentina, dall’altra con Bertoldo Bazegino. Mi sura 1 piovo L. — s. 8 o) Idem per una campagna arativa e vignata a S. Giorgio coni, da un capo colla via com. dall’al tro con G-iampace, da una parte con Benedetto dalle Aste, dall’altro con donna Antonia di Vo lano . . . . . . . . . L. 1 s, 5 })) Idem per la sua parte delle decime delle uve del monte . . . . . . . . B. 1 s. 18 q) Idem per la sua parte nella fornace di Rovereto L. — s 9 S. a L. 17 s. 13 1 Buzegini {probabilmente affini

, comprendendo la attuale via di Rialto, la piazza delle Oche, la via di Loreto e l’attuale borgo di S. Catterìna. La casa trovavasi dove ora è la Vaibusa piccola, come lo comprova il confinante Tomeo colla sua casà alla pari. 68. a ed il confinante Partine mereiaio col suo stabile alla posta 65. a. La casa era vicina alla fossa che co steggiava le mura. b) Questa casa invece stava ancora entro la cinta ; per i confini reg gasi la partita 89. o. e) La località Vaibusa al Monte, era la parte superiore

di Vaibusa } corrispondente probabilmente all’attuale località al Monte. Veg-

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Geschichte
Jahr:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Seite 16 von 22
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 17 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/14
Intern-ID: 165293
genealogico tutti i membri della famiglia Panzoldi, ed a questo ho aggiunto una tavola collo stemma di cavaliere, che fu accordato alla famiglia nel 1790. Stemmi. L’arma antica Panzoldi confermata da Francesco Marduo, vicario e luogotenente di Mantova nel 1508 era, spaccata di sopra di rosso alla croce patente d’oro sormontata da una stella d’oro a sei raggi, di sotto d’argento alla colomba al naturale movente da un monte di tre cime di verde e tenente nel becco un ramo d’olivo. Cimiero aperto sormontato

da una gran corona. Questo stemma fu aumentato con diploma 11 giugno 1665, quando cioè l’arciduca Sigismondo Francesco creò cavalieri ereditari Gio. Bat tista e Ferdinando Antonio Panzoldi: Inquartato, divisi in quarti da una gran croce gigliata d’oro, 1 e 4 d’argento alla croce pa tente d’oro accompagnata in capo da due stelle a sei raggi dello stesso, 2 e 3 d’azzurro alla colomba ferma d’argento, membruta ed imbeccata di rosso movente da un monte di verde e tenente nel becco un ramo d’olivo

al naturale, la colomba del 3° è ri voltata. Lo stemma manca dell’elmo ed è sormontato dalla corona reale. Un po’ differente è lo stemma concesso da Carlo Teodoro di Baviera, con diploma 17 luglio 1790, ai fratelli Giuseppe Antonio e Camillo ed al loro nipote Girolamo: Inquartato, 1 e 4 di rosso, ■alla croce patente d’oro accompagnata in capo da due stelle a sei raggi dello stesso, 2 e 3 antico Panzoldi, movente da un monte di verde a tre cime di verde. Elmo da torneo con corona in maestà. Cimiero

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 23 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
di Campegnaga, situata sopra il paese di Divezzano, con lettera dei 30 agosto 1549, Teodoro fu investito di una cava mar ni ori fera situata sul monte Pedenzana, al luogo detto di Corona (Coronella?) o Camperò nelle pertinenze di Predazzo in vai di Flemme, con altra lettera 5 settembre 1549 ebbe per investitura la miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. Tenuto conto però che Teodoro da solo non avrebbe potuto tenere il lavoro e la spesa, per estrarne il ferro, Cristoforo Ma druzzo con

lettera d’investitura del 1 ottobre 1559, assegnò la miniera anche ad altre persone, che sono citate nel documento. À Cognola Teodoro aveva comperato una villa perchè ser visse alla sua famiglia di soggiorno estivo. Nel 1545 vi ospitò il cardinale de Monte, che era venuto a Trento, per prender parte alle sedute del Concilio. In data 25 giugno 1548, Cristoforo Ma druzzo concedeva alla dimora di Teodoro l’esenzione della giuris dizione civile, e asilo d’immunità a’ rei di omicidio non preme ditato

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Seite 41 von 47
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/9
Intern-ID: 165264
d’immunità. (1. R. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1549 agosto 30. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, asse gna con investitura a Teodoro Castelletti, una cava di marmo sul monte di Pe- denzano nel luogo detto Corona o Camperò in valle di Flemme. (Libri feudali, XIV, fol. 262, nell’ ì. r. Archivio di Luogotenenza, Innsbruck). 1549 settembre 5. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento in veste Teodoro de Rusio della miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levi

co. (Libri feudali, XIV, folio 262, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck.) 1556 marzo ?. — Cristoforo Madruzzo, principe vescovo di Trento, assegna con investitura a Teodoro de Rusio una miniera di ferro situala sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. (Libri feudali, XV, pag. 57, nell’ i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck). 1559 marzo 12. — Cristoforo Madruzzo principe vescovo di Trento, concede per 50 anni a Teodoro de Rusio, signore di Nomi e a Alessandro de Fraceschini

9
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1906
¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
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Seite 22 von 43
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 38 S. : Ill., graph. Darst.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/8
Intern-ID: 165263
di presidente dell'arte della seta, nel 1565 e 1567 di presidente della Carità, nel 1567 di elettore della 8. Casa di Pietà e nel 1573 di governatore del S. Monte. Pietro, Giovanni, Camillo e Luigi sono nominati nella lettera d’investitura del 1553 e 1558. Pietro, dottor in legge, fece testamento in data 15 ottobre 1575, a rogiti Gio. Battista Nascinbeni, istituendo eredi i suoi figli Orazio, Massimiliano, Paolo, Ottone, Bartolameo e Gregorio; si ricordò pure delle due figlie, Angela, monaca

j suoi fratelli; del dottor Paolo esiste pure un testamento in data 3 dicembre 1592, a rogiti Pier Antonio Lavori, col quale istituì eredi pure i suoi fratelli; anche Bartolomeo col suo testamento 19 marzo 1608, a rogiti Pier Antonio Lavori, nominò eredi i suoi due fratelli superstiti Mario e Ottone. Massimiliano nel 1583 fu notaio al registro, nel 1594 massaro del 8. Monte e nel 1597 soprastante della commissione di palazzo. Ottone come i suoi antecessori salì in Verona ad alte cariche onorifiche

e 1627 di gover natore del S. Monte. Rappresentato dal suo procuratore Giuseppe Saibante di Rovereto, Ottone fu investito dei feudi di famiglia dal cardinale Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, in data 26 ottobre 1615 per sè, per Bartolomeo qd. Pietro, per Marc’Antonio, Tomaso, Giovanni e Felice fratelli qd. Cesare, per Pietro qd. Mas similiano, per Andrea e Giulio qd. Gio. Battista e per Marc'Antonio e Carlo qd. Scipione.

10
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1908
¬La¬ famiglia Panzoldi di Sacco e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 14)
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Seite 3 von 22
Autor: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Ort: Rovereto
Verlag: Ugo Grandi
Umfang: 17 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 14, 1908, fasc. 1
Schlagwort: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Signatur: II 89.169/14
Intern-ID: 165293
n. 25. IV. 1756 Giacomo Bruitali Camillo Augusto Margherita n. 18. Vili. 1757 Rosa f 20. I. 1806 ' ti. 20. Vili. 1790 creato nobile 1758 di Monte Olivo moglie Teresa Bonfioli-Cavalcabò Vittoria GIUSEPPE ANTONIO 19. II. 1752 f 30.111. 1825 di Monte Olivo tingile Teresa di Nicolò micolò de St3ckc)bcrg Antonio e Giuseppe Mariano Maria Settimelli n. 13 IV. 178.5 t B. IV. 1785 Ï28.V. 1786 •? Ì6. X. 1816 GIUSEPPE MARIA n. 21. Vili 1789 f 30. XI. 1865 moglie Anna Pulciani Ultimo Rampollo Marianna Fulvia Olimpia

n. 1. XII. 1796 col Capitano Giuseppe Guerra Giuseppe Giuseppe Girolamo GIROLAMO GAETANO Luigi Antonio Antonio n. 30. XII. 1750 n. 25. IV. 1767 125 IV. 1846 Vincenzo n. 8. X. 1748 n. 20. X. 1749 dottore in Legge n. 1753 •f bambino e Consigliere d'Appello 1790 crealo nobile di Monte Olivo 1« moglie 1794 Angelica Baroni-Cavalcabò 2- moglie Rosa Pair de Enno-Caldd + 1830 Felice Vincenzo Gaetano Francesco Giuseppe il 1761 n. 1761 n 1766 n. 18. V. 1760 Teresa n. 11. IX. 1795 r 2. 111. 1864 coniugata 1828 col

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Bücher
Kategorie:
Religion, Theologie
Jahr:
1824
Volgarizzamento della vita di San Girolamo : testo di lingua emendato con vari mss.
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Seite 107 von 128
Ort: Rovereto
Verlag: Marchesani
Umfang: XVI, 110 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Hieronymus, Sophronius Eusebius
Signatur: III 39.832
Intern-ID: 209235
Ébizione dee KIankì. F. Q. C» 1. Costui è il vero ama tore de’ fratelli, come disse Cristo ; perocché per alluminare il popolo Cristiano con non piccola fatica tras- lato di lingua Ebraica ... F. g. c. I. per la refezione della sua salutifera dottrina pasciuti siamo infina al. monte di Dio- Oreb. F. g. c. 1. Costui, è come fiume d’ acqua vivo . . . procedente dalla sedia di Dio, nel mezzo della sua Ecclesia, e di ciascuna delle parti, legno di vita eec, - F. g.. c_ 1. di lui, che più- cose dirò

la refezione della sua salutifera dottrina pasciuti siamo infino al monte di Dio Oreb (35). F. 11. costui è come fiume d’ac qua viva . . . procedente dalla sedia di Dio^nel mezzo- della, sua- Chiesa, e di ciascuna delle sue parti-, e le gno di vita . ; -(30). : F. 12. di lui che più cose dirò.», del quale..... . e 1 : operazioni dello sue mani annunzia il firmamento delle Scritture?- IN è sono-parlari . ..... (•57.,!. . . F. 12.- in cantici- e in prover bi. ( 53-). - F. 12. Ma- tutte quelle molte

: 7 . 4 . Il nostro medesimo volgarizzatore più sotto traduce col verbo andare io stesso passo : per la tua fortezza andrà fino al monte di Dio Oreb, (36) Il T. lat. flumeii a qua: viva; — ex utraque parie ejus: e si è falla la correzione guidati anche da’ Mss. R. e B. , (37) In questo luogo fu malamente sconciato il testo del Manni, e non rende il Ialino , anzi non dà alcun senso ; ma la sola trasposizione del IN è, e la diversa puniatu.ra rimette tutto in ordine: il che abbiamo fatto colla guida de’ Mss

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Kategorie:
Belletristik  , Literaturwissenschaft
Jahr:
1892
¬La¬ natura, l'amore, gli affetti e la religione, lo scetticismo ed il dolore nei canti dei poeti trentini : [strenna 1893]
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Seite 15 von 125
Autor: Zandonati, Antonio / Antonio Zandonati
Ort: Rovereto
Verlag: Grigoletti
Umfang: 127 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Nebent.: Dai Canti dei Poeti Trentini
Schlagwort: g.Trentino ; s.Literatur ; z.Geschichte
Signatur: II A-3.844
Intern-ID: 154493
is: quale non fur noti il minio e le carole notturne. Ivi tu sorridi al selvaggio imeneo non stretto da avida cura di padri, ma, da un mutuo amore, il più sublime omaggio che l’uomo offra a natura. Fra l’improba fatica, serbi nel petto al cultore la sanità invidiata ed a lui concedi una canizie amica ed un aspetto venerando. » J ) — Su, su in alto adunque, pare gridino in coro i migliori nostri poeti amantissimi di gustare dalla sommità d’un monte la poesia della natura. In queste Alpi dove

spira un’aria così balsamica e di'dove l’occhio può spaziare lontano lontano e dominare sconfinati orizzonti; su quéste montagne, su cui accanto al paffuto pastorello s’arrampica il baldo giovanotto del piano, e bene spesso delicate fanciulle desiderose pur esse di buttare all’aria il loro entusiastico Excelsior, non po teva mancare il poeta eh« ritraesse poi in pochi ver si e col maggiore entusiasmo l’intimo benessere fisico e psi cologico proveniente dalla natura stessa del monte e del l’aria che

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