¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
di presidente dell'arte della seta, nel 1565 e 1567 di presidente della Carità, nel 1567 di elettore della 8. Casa di Pietà e nel 1573 di governatore del S. Monte. Pietro, Giovanni, Camillo e Luigi sono nominati nella lettera d’investitura del 1553 e 1558. Pietro, dottor in legge, fece testamento in data 15 ottobre 1575, a rogiti Gio. Battista Nascinbeni, istituendo eredi i suoi figli Orazio, Massimiliano, Paolo, Ottone, Bartolameo e Gregorio; si ricordò pure delle due figlie, Angela, monaca
j suoi fratelli; del dottor Paolo esiste pure un testamento in data 3 dicembre 1592, a rogiti Pier Antonio Lavori, col quale istituì eredi pure i suoi fratelli; anche Bartolomeo col suo testamento 19 marzo 1608, a rogiti Pier Antonio Lavori, nominò eredi i suoi due fratelli superstiti Mario e Ottone. Massimiliano nel 1583 fu notaio al registro, nel 1594 massaro del 8. Monte e nel 1597 soprastante della commissione di palazzo. Ottone come i suoi antecessori salì in Verona ad alte cariche onorifiche
e 1627 di gover natore del S. Monte. Rappresentato dal suo procuratore Giuseppe Saibante di Rovereto, Ottone fu investito dei feudi di famiglia dal cardinale Carlo Madruzzo, principe vescovo di Trento, in data 26 ottobre 1615 per sè, per Bartolomeo qd. Pietro, per Marc’Antonio, Tomaso, Giovanni e Felice fratelli qd. Cesare, per Pietro qd. Mas similiano, per Andrea e Giulio qd. Gio. Battista e per Marc'Antonio e Carlo qd. Scipione.