Nazismo e comuniSmo nella questione sudtirolese ? “Il quotidiano “Dolomiten,, ha pubbli cato in data 18 marzo c.a. un articolo in titolato “Südtirol, Nationalsozialismus, Kommunismus,,. Questo articolo non ha avuto l’onore di una controreplica da parte della stampa regionale di lingua italiana. Cosa apparentemente oltremo do strana, perché è ormai da anni prassi di questa stampa di lingua italiana il ri torcere per filo e per segno quanto il “Dolomiten„ commenta in materia poli tica nella
questione sudtirolese. Nono stante i mesi trascorsi riteniamo di fare cosa utile ed opportuna riportare per esteso l’articolo in oggetto, portandolo così a conoscenza dei lettori di lingua italiana: “Sono trascorsi poco meno che 15 anni da quando, cessata la seconda guerra mondiale, si decise per la seconda volta intorno ai tavoli dei diplomatici il desti no di quella parte del Tirolo che si tro va a sud del Brennero. Il popolo sudti rolese si era appellato in modo sereno e dignitoso, forte e chiaro
,, — che vi sarebbero paesi di montagna nel Sudtirolo a maggioranza o italiana o ladina, che sentirebbero ancor- sempre il terrore dell’oltre modo lungo periodo della tirannia hitleriana cosicché essi, ammesso che si pervenisse a un ple biscito, non avrebbero il coraggio di non dichiararsi tedeschi! Con sfrontatezza ancora maggiore De gasperi si espresse in una lettera del feb braio 1946 indirizzata all’allora ministro degli esteri degli Stati Uniti Byrnes. Di ce Degàsperi in quella lettera che
quali nazisti. MENTONO SAPENDO DI MENTIRE Ogni qualvolta i sudtirolesi o per loro gli austriaci reclamano i diritti e naturali e pattuiti per il nostro popolo, si fa di tutto da parte italiana per uscirne ele gantemente facendo credere che le ri chieste sudtirolesi non sarebbero altro che mene naziste. Noti giornalisti italia ni sono arrivati a tanto da attribuire per sino al ministro austriaco Kreisky un pas sato nazista mentre giornali italiani han no avuto il coraggio, parlando della ele zione
del dott. Gorbach a presidente della övp, di vedere nella sua impostazione politica il cavallo di Troia del neonazi smo austriaco. Così si osò parlare di un dott. Gorbach, che dovette sopportare sette anni di campo di concentramento! Succede che di tanto in tanto la poli zia austriaca deve mettere a posto qualche testa più confusa che calda. Questo è il segnale per certa stampa italiana di gri dare allo scandalo, di usare tinte oscure per gridare all’allarme contro il pericolo di una nuova era