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Realtà sudtirolese
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Seite 10 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
La mano (CONTINUAZIONE DALLA 1. PAGINA) fido degli italiani di Bolzano; difesa di ufficio che in ultima analisi va a pro di certi interessi di una sparuta schiera di professionisti di patriottismo pro doma sua. Di tutto questo essi non devono preoc cuparsi, perché purtroppo Vopinione pub blica italiana è stata lavorata anzi mon tala da molti anni e crede quindi cieca mente. Non nutriamo eccessive illusioni. Assol viamo semplicemente al nostro dovere se riportiamo di seguito le autorevoli non

ché impegnative dichiarazioni fatte re centemente da rappresentanti qualificati del popolo sudtirolese; dichiarazioni che hanno come tema il rapporto di convi venza tra i sudtirolesi e gli italiani resi denti in provincia di Bolzano. Ci limiteremo a riportare le dichiara zioni fatte ultimamente come segue: DOTT. SILVIUS MAGNAGO (Presidente della SVP) al Congresso straordinario del Partito tenutosi a Bolzano il 7 mag gio 1960. . . . Da parte italiana si dichiara e si ri pete con insistenza, che non

può essere concessa l’autonomia regionale al Sudti- rolo, perché i sudtirolesi, che detengono ancorsempre la maggioranza (nella pro vincia di Bolzano) opprimerebbero i cit tadini di lingua italiana immigrati nei quarantanni trascorsi, minando la loro esistenza. Questa motivazione è una scusa oltre modo comoda — già si fa di tutto per trovare un pretesto! Con questo prete sto si arreca però a noi sudtirolesi grave offesa. E’ poi un ragionamento di mera oppor tunità il presupporre da parte italiana

continue rebbero a far parte integrante della na zione italiana, che avrebbero quindi a di sposizione l’apparato dello Stato ecc. Non si può obiettivamente parlare nel loro riguardo di una minoranza che dovrebbe godere con norme internazionali di spe ciali garanzie. Questa impostazione da parte italiana si basa su due valutazioni errate: — anzitutto o si ritiene di essere mi gliori e più giusti e ci si attribuisce quin di capacità delle quali noi sudtirolesi di difetteremmo; — o si presume che da parte

sudtiro lese si adotterebbero gli stessi criteri di trattamento dell’altro gruppo linguistico, criteri come purtroppo finora furono perseguiti da parte italiana nei nostri confronti. Nel primo caso si pecca di una vana su perbia, perché si ritiene di essere miglio ri dei sudtirolesi. Nel secondo caso si ar reca offesa al popolo sudtirolese. Ragio nando così non c’è via d’uscita. Io sono fermamente convinto che i con cittadini di lingua italiana nel Sudtirolo avrebbero da lungo tempo compreso

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Südtiroler Ruf
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Seite 7 von 8
Datum: 01.04.1960
Umfang: 8
in dieser Vereinigung eine gewichtige Rolle. Tolomeis Zeitschrift „Nazione Italiana“ In kurzen Umrissen haben wir nun einen Überblick über die Kräfte geboten, die sich zum Angriff auf das mehr oder we niger ahnungslose Südtirol zu sammeln begannen.^Der erste öffentliche Vorstoß, der diesen Angriff ins Rollen brachte, ging von der Zeitschrift „Nazione Italiana“ aus. Mit ihr gab ihr Gründer, Ettore Tolo mei, schon 1890 Ziel und Stichwort. Mit der Zeitschrift „Nazione Italiana 1 ' setzte er sich zum Ziele, in engster

und deut schen Volksteile ohne Kampf in die na türliche Aufsaugung fügten, die Natur und Geschichte nahe und unabwendbar machen“. Aber auch für das Italienertum in Kor sika und in Malta, in Nizza und Dalma tien, im Kanton Tessin und in Tunis, Algier und in Tripolis trat das Blatt mit Leidenschaft ein. In der „Nazione Italiana“ ist schon alles Wesentliche enthalten, was Tolomei in der Folge mehr als ein halbes Jahrhundert lang zu sagen hatte. Aber da das italieni sche Publikum zu dieser Zeit

sich noch allzusehr desinteressiert zeigte an den Fragen, für die Tolomei und sein Kreis mit so viel Stimmaufwand Propaganda machten, mußte das Erscheinen der „Na zione Italiana“ noch im Gründungsjahr 1890 eingestellt werden. Die Zeit war noch nicht reif — aber sie reifte heran. Mit einer unglaublichen Unverfroren heit suchte Tolomei schon in der „Na zione Italiana“ an Hand zahlreicher Fäl schungen — die dann 1916 von Toniolo in ein System gebracht wurden —einen „gemischtsprachigen Charakter“ Süd tirols

nischer Mehrheit hinzustellen. Gefälschte Landkarten In der ersten Nummer der „Nazione Italiana“ veröffentlichte er auch eine Landkarte, auf der er den größten Teil Südtirols als halb unbewohntes Gebiet und den restlichen teils als rein italienisch (Etschland südlich von Bozen), teils als halb italienisch (Etschland zwischen Bozen und Meran) darstellte. Er konnte dies ohne weiteres machen, da das italienische Volk von den Dingen keine Ahnung hatte. Diese Karte wurde nun auch als eigener Druck

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Realtà sudtirolese
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Seite 1 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
UNA COPIA L. 50 S. i. a. p. — GRUPPO II. REALTÀ SUDTIROLESE ANNO”f- NUMERO 1 - QUINDICINALE POLITICO - BOLZANO 10 SETTEMBRE 1960 Inisiandto il discorso Iniziamo la pubblicazione del nostro quindicinale politico “Realtà Sudtirolese,, con parole franche e leali in un mo mento cruciale per il destino del Sudti- rolo. “Realtà Sudtirolese,, è un periodico scritto da sudtirolesi e da autentici auto nomisti di lingua italiana che si rivolge ai cittadini italiani di Bolzano, agli au tonomisti trentini

ed all’opinione pubbli ca italiana. Il nostro programma? Poche parole: parleremo dei diritti, delle istanze ed esigenze del popolo sud tirolese, cercheremo di spiegare in modo concreto e realistico, risalendo anche al passato, i motivi che hanno portato alla precaria situazione del presente. Daremo ospitalità alle voci autonomiste trentine che hanno visto conculcate in dodici an ni di cosiddetta autonomia regionale le loro speranze da una politica largamente antiautonomista perseguita dal gruppo dirigente

trentino. Riteniamo poi di colmare con la no stra modesta presenza una lacuna da troppi anni esistente. Mancava infatti la voce dei sudtirolesi in lingua italiana, mentre gli ultras italiani di Bolzano po tevano spadroneggiare. Infatti da lunghi anni l’opinione pubblica italiana è stata sistematicamen te avvelenata; sicché la politica inaugu rata dal fascismo che tendeva all’elimina zione del popolo sudtirolese quale com patto gruppo etnico perdura. Non si ri nuncia al fine, si cambia solo il metodo

un crescendo impressionante diri genti politici di partiti italiani della Re gione e la stampa regionale di lingua italiana battono la grancassa contro la modesta richiesta dei sudtirolesi di avere Vautonomia regionale per il Sudtirolo. E si grida ai quattro venti che con l’au tonomia regionale per il Sudtirolo per gli italiani residenti in provincia di Bol zano inizierebbe il terrore e la mise ria che li costringerebbe a fuggire pre cipitosamente dal Sudtirolo. Non ci si preoccupa minimamente della realtà

non si preoccupa né il gruppo dirigente trentino, il maggior responsa bile dell’acuirsi della crisi, perché con la autonomia per il Sudtirolo cadrebbe il predominio di Trento su Bolzano; non si preoccupa la stampa nazionalistica di lingua italiana di Bolzano perché ca drebbe la “missione,, del difensore d’uf- (SEGÜE IN 10. PAGINA) I" REALTÀ” SUDTIROLESE esce il 10 e 25 del mese Direttore e responsabile: HANS DIETL Autorizzazione del Tribunale di Bolzano ST. No. 5/60 in data 24 agosto 1960

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Realtà sudtirolese
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Seite 5 von 12
Datum: 25.09.1960
Umfang: 12
Nazismo e comuniSmo nella questione sudtirolese ? “Il quotidiano “Dolomiten,, ha pubbli cato in data 18 marzo c.a. un articolo in titolato “Südtirol, Nationalsozialismus, Kommunismus,,. Questo articolo non ha avuto l’onore di una controreplica da parte della stampa regionale di lingua italiana. Cosa apparentemente oltremo do strana, perché è ormai da anni prassi di questa stampa di lingua italiana il ri torcere per filo e per segno quanto il “Dolomiten„ commenta in materia poli tica nella

questione sudtirolese. Nono stante i mesi trascorsi riteniamo di fare cosa utile ed opportuna riportare per esteso l’articolo in oggetto, portandolo così a conoscenza dei lettori di lingua italiana: “Sono trascorsi poco meno che 15 anni da quando, cessata la seconda guerra mondiale, si decise per la seconda volta intorno ai tavoli dei diplomatici il desti no di quella parte del Tirolo che si tro va a sud del Brennero. Il popolo sudti rolese si era appellato in modo sereno e dignitoso, forte e chiaro

,, — che vi sarebbero paesi di montagna nel Sudtirolo a maggioranza o italiana o ladina, che sentirebbero ancor- sempre il terrore dell’oltre modo lungo periodo della tirannia hitleriana cosicché essi, ammesso che si pervenisse a un ple biscito, non avrebbero il coraggio di non dichiararsi tedeschi! Con sfrontatezza ancora maggiore De gasperi si espresse in una lettera del feb braio 1946 indirizzata all’allora ministro degli esteri degli Stati Uniti Byrnes. Di ce Degàsperi in quella lettera che

quali nazisti. MENTONO SAPENDO DI MENTIRE Ogni qualvolta i sudtirolesi o per loro gli austriaci reclamano i diritti e naturali e pattuiti per il nostro popolo, si fa di tutto da parte italiana per uscirne ele gantemente facendo credere che le ri chieste sudtirolesi non sarebbero altro che mene naziste. Noti giornalisti italia ni sono arrivati a tanto da attribuire per sino al ministro austriaco Kreisky un pas sato nazista mentre giornali italiani han no avuto il coraggio, parlando della ele zione

del dott. Gorbach a presidente della övp, di vedere nella sua impostazione politica il cavallo di Troia del neonazi smo austriaco. Così si osò parlare di un dott. Gorbach, che dovette sopportare sette anni di campo di concentramento! Succede che di tanto in tanto la poli zia austriaca deve mettere a posto qualche testa più confusa che calda. Questo è il segnale per certa stampa italiana di gri dare allo scandalo, di usare tinte oscure per gridare all’allarme contro il pericolo di una nuova era

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Realtà sudtirolese
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Seite 6 von 12
Datum: 25.09.1960
Umfang: 12
di concentramento. Dei 157 deputati dei partiti al governo, che for mano la schiacciante maggioranza, 33 erano in prigione, 11 nei campi di con centramento e sette in esilio. Dei 50 membri della Camera alta, che sono i delegati dei Länder, sei erano in prigio ne, tre in campi di concentramento, uno in esilio. Questi i fatti. Ciò nonostante una certa stampa italiana vorrebbe far credere che l’Austria oggi è in mano di una confra ternita di nazisti, mentre l’Italia sareb be il modello di una democrazia. Potreb

difficilmente c’è territorio abitato da popolazione tedesca il quale in proporzione al numero di abitanti ab bia sofferto e lottato di più che il piccolo Sudtirolo. Già allora abbiamo chiesto che anche da parte italiana si forniscano e cifre e dati. Non abbiamo avuto risposta, te miamo che la risposta tarderà. Siccome questo slogan che taccia i sud tirolesi di nazismo non viene creduto ovunque, perché certi ambienti sono a conoscenza di come in realtà stavano le cose, da parte italiana si gioca con un altro

di lingua italiana anche un can didato sudtirolese. Questi ottenne soli 261 voti preferenziali, mentre la svp ne eb be 124.164. QUALE IL COMPORTAMENTO ITALIANO? Ritornando all’Austria, non conoscia mo altro Stato che avesse sconfessato il comuniSmo in modo sì clamoroso nono stante che i comunisti avessero avuto ot time premesse di poter affermarsi. Ci si dimentica che durante dieci anni (dal 1945 al 1955) due terzi circa della po polazione austriaca dovettero vivere sot to l’occupazione russa. E quando

deputato comunista nel Parla mento viennese. Come si può, e proprio da parte italiana, insinuare che l’Austria perseguirebbe segreti piani con i comu nisti russi! Poniamo una domanda: come sarebbe oggi la situazione politica italiana, se anche l’Italia fosse stata per un decennio sotto occupazione russa? Potrebbe darsi, che con queste premesse oggi ci sarebbe una repubblica sovietica sulle sponde del Mediterraneo. Ogni qualvolta viene da noi affermata l’esistenza di un nostro inte resse legittimo

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Realtà sudtirolese
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Seite 1 von 12
Datum: 25.09.1960
Umfang: 12
lo capiscono anche non pochi degli italiani residenti in provincia di Bolzano, oltre agli autonomisti trentini. Se poi il termine, usato per la prima volta 11 agosto 1959: La Presidenza del Con siglio dei Ministri dà istruzione di consi derare inapplicabile in Alto Adige l’art. 18 del testo unico delle leggi di pubbli ca sicurezza che rendeva obbligatorio l’uso della lingua italiana sulle tabelle, insegne, nonché nelle vetrine e mostre ecc. In base a tali istruzioni dovevano considerarsi compresi anche gli

avvisi esposti al pubblico nella sola lingua te desca. 3 agosto 1960: Uon. Amintore Fanfa ni, presidente del Consiglio, nella sua di chiarazione programmatica al Senato pri ma del voto di fiducia: “Proprio stamane Fon. Segni mi ha ri cordato che dall’agosto 1959 al marzo 1960 il governo italiano ha completato le numerose misure decise a tutela della minoranza italiana di lingua tedesca e mi ha invitato a ricordare — ciò che ben volentieri faccio — che la Presidenza del Consiglio in data 11 agosto

1959, dava istruzione di considerare inapplicabile in Alto Adige l’art. 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che ren de obbligatorio l’uso della lingua italia na in mostre, tabelle ecc.. ..,,. 8 agosto 1960: Un contadino di Fran- garto presso Bolzano si vede infliggere una multa dal pretore territorialmente in una dichiarazione programmatica di governo, di una “ minoranza italiana di lingua tedesca,, fosse realtà e non solo comoda frase, allora le dichiarazioni del presidente del

Consiglio avrebbero do vuto essere di ben altro tenore. Che si tratti di un frasario di comodo in vista della sessione dell’ONU, ce lo chiarisce l’agenzia ICS della destra de, la quale mette il dito sulla piaga dicendo: “. . . si constati la voluta ed inconsueta defim- nizione di minoranza italiana di lingua tedesca . . .„. competente per avere appeso un cartello con la seguente dizione nella sola lingua tedesca: “Camere da affittare,,. Certo, non si tratta ancora di una tra gedia. Ma è possibile

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Realtà sudtirolese
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Seite 12 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
. Questo è un fatto reale, però si trat ta di un comuniSmo di marca italiana, aperto e familiare, che non può recare nessun danno a Bolzano, dato che questa provincia è la più ricca d’Italia e l’uni ca che abbia un bilancio annuale in at tivo . . .„. Ed ora veniamo alle accuse e dell’Au stria e dei sudtirolesi di pangermanesi- mo e di nazismo. “. . . Il pangermanesimo è molto caro al cuore di ogni austriaco . . .„ “con 1’An schluss dell’Austria alla Germania, la atmosfera politica di Bolzano cambiò

, era na turale che i confini settentrionali d’Italia avrebbero dovuto essere ampliati. . .„ “. . . La posizione dello stato fascista era semplice ed appropriata al momento. La provincia di Bolzano, chiamata spes so Alto Adige, era italiana in base a un trattato internazionale, per definizione geografica e per esigenze di difesa . . .„ “. . . A dispetto delle proteste tedesche che i Fascisti favorirono l’industrializza zione, i registri mostrano che mentre quasi tutti gli investimenti industriali

erano privati, il Governo elargiva grandi somme per l’incremento della produzione agricola nella provincia di Bolzano . . .,, De Kassel e l'accordo De Gasperi-Gruber: “. . . è bene prima di tutto ricordare che legalmente, geograficamente e moral mente la popolazione è italiana, italiana per governo, per patti internazionali e per nascita, se si eccettua la vecchia ge nerazione, della quale però non rimango no molti rappresentanti . . .„ “. . . I tedeschi possono votare alle stes se condizioni degli

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Realtà sudtirolese
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Seite 3 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
— ha proseguito Gschnitzer — il problema principale per i gruppi etnici del Sudtirolo, quelli di lingua te desca come i ladini, è quello dell’immi grazione italiana. Nei quarantanni di ap partenenza della regione allo Stato ita liano, questa immigrazione ha portato dal 4 al 34 per cento la proporzione degli italiani nella regione e minaccia og gi il gruppo etnico sudtirolese nel suo sviluppo, anzi nella sua stessa esistenza. L’accordo di Parigi del 1946 non con tiene disposizioni esplicite circa

la im migrazione, ma nella sua parte introdut tiva afferma che deve essere garantita la protezione del carattere etnico e del lo sviluppo economico e culturale del gruppo di lingua tedesca; un obiettivo, questo, direttamente contrastato dall’im migrazione italiana. La richiesta dei sud tirolesi di un’autonomia speciale per la regione di Bolzano va vista in rapporto al fatto che soltanto una vera autoammi nistrazione e un vero autogoverno posso no offrire una protezione contro un’ul teriore immigrazione

mente risollevandosi dalla catastrofe in cui Hitler l’aveva coinvolta, e nel 1955 il trattato di pace le riconosceva solen nemente il privilegio della neutralità: quello stesso privilegio che, formulato proprio a Vienna centoquarant’anni pri ma nei riguardi della Svizzera, aveva get tato le basi della prosperità elvetica. E i sudtirolesi incominciarono a pensare che, in fondo, l’essere rimasti sotto so vranità italiana non costituiva più quella cuccagna che s’era potuto credere nel 1945

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Realtà sudtirolese
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Seite 11 von 12
Datum: 10.09.1960
Umfang: 12
siliare quanto segue: “Nell ambito della Regione esistente, attraverso la cui istituzione siamo stati trasformati in una minoranza senza spe ranza, dovevamo dopo lunga attesa giun gere infine alla conclusione di non poter contare sulla comprensione dei rappre sentanti della Nazione italiana a Trento e a Roma, rivendicando per conseguenza una vera autonomia provinciale, un auto governo cioè, per il solo Sudtirolo. Poiché, in fin dei conti, la parola auto nomia significa “potersi governare da sè„ e non

contro il nostro gruppo etnico . . . Noi rappresentanti sudtirolesi conside riamo tuttora valide le nostre dichiara zioni di garanzia ufficialmente fatte nei confronti della popolazione italiana in Alto Adige. E non possiamo che auspica re che giorno verrà in cui la situazione possa essere migliorata tanto da poter fornire anche attraverso i fatti la prova di essere fedeli a tali garanzie . . .„ Chiudiamo con quanto ebbe tra l’altro a dire Pon. dott. Roland Riz della SVP, in Parlamento, il 5 agosto

italiani: infatti è incontestabile che nessun pericolo può derivare dal gruppo etnico tedesco che con le sue 250 mila unità rappresenta meno dello 0,5 °/o dell’intera popolazione italiana,,. La mano era tesa dai rappresentanti qualificati di una popolazione leale e disciplinata, ligia alla parola data, quale lo sono i sudtirolesi. La mano tesa è stata finora re spinta. REALTÀ SUDTIROLESE 11 SABATO, 10 SETTEMBRE 1960 - No. 1 ON E’ PURTROPPO solo una vaga impressione, ma viene dimostrato sempre più dai

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Der Standpunkt
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Seite 3 von 12
Datum: 26.01.1951
Umfang: 12
Ge nerale Italiana del Lavoro» (C.G.I-L.), der von den Kommunisten (oft unab hängig von der kommunistischen Par teizentrale in Rom und direkt von Mos kau aus) geleitet wird, einst über 6 Mil lionen Mitglieder und eine grosse Macht besass, nach der Sezession der nicht kommunistischen Elemente aber nun bloss etwas über 3 Millionen einge schriebener Mitglieder zählt und mit jedem weiteren Tage bei der Arbeiter schaft an Einfluss verliert; 2) der «Italienische Verband der Ar beiter-Gewerkschaften

», Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (C.I.S.L.), der hauptsächlich von den Christlichen Demokraten, jedoch im Bunde mit den beiden anderen Regierungsparteien, den Rechtssozialisten (Saragat) und Repu blikanern (Pacciardi), geleitet wird, anti-kommunistisch bzw. einfach nicht kommunistisch ausgerichtet ist, etwa 2;5 Millionen eingeschriebene Mitglieder zählt, sich für rein gewerkschaftliche und nicht politische Aktionen einsetzt und mit jedem Tage mehr Einfluss gewinnt; 3) die «Italienische Arbeiter

-Union», Unione Italiana Lavoratori (U.I.L.), die von den Sozialisten der- Richtung Roml- tas und Sllones (der P-S.U., die sich ebenso sehr von den Kommunisten, wie von den Christlichen Demokraten di stanziert) geleitet wird, anti-kommunl- stlsch, aber auch anti-klerikal einge stellt Ist und etwa 500.000 Mitglieder zählt; und schliesslich — 4) der Neofaschistische Gewerk schaftsbund (C.I.S.N.A.L.), der zwar nicht viele Mitglieder zählt, aber eine ganze Reihe hervorragender Gewerk schaftsführer

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Der Standpunkt
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Seite 6 von 12
Datum: 29.06.1951
Umfang: 12
auf den er _ sten Blick kaum erkennen kann. Was war geschehen? Der Segretario provinciale der Christ licn-demokratischen Partei, Luigi Vi lucchi, überraschte die Oeffentlichkeit vor einigen Tagen mit dem Vorschlage ; eine « Famiglia italiana dell'Alto Adige » ^italienische Familie in Südtirol») zu gründen: es sollte eine Vereinigung möglichst aller in Südtirol lebender Ita liener zur Wahrung ihrer Interessen sein, eine unpolitische und Überpartei liehe Einheitsfront, in. der die Kommu n.sten ebenso

» hielten sich innerhalb der christlich-demokratischen Partei unge fähr die Waage. War aber schon die ■ungefähre Hälfte der Democrazia Cri stiana gegen den Schritt Vilucchis, so iwar das Echo bei den anderen italieni schen Parteien und Richtungen noch (unfreundlicher. Eine « famiglia italiana » du der Provinz Bozen? so fragte ein führender Vertreter des rechtsgerichte ten Movimento Sociale Italiano mit un verkennbarer Ironie — ja, sind wir denn hier im Auslande oder in Italien? Vereinigungen dieser Art

und der alten Provinzen zusammen. Ein Teil der christlichen Demokraten in der Pro vinz Bozen fühlt sich von der Trentiner Provinzgruppe bevormundet und gegän gelt, und das sind in der Regel die Ita liener aus den alten Provinzen. Die Christlich-Demokraten Trentiner Her kunft empfinden die «f.tifeZa» der Trentiner Partei aus persönlichen und gefühlsmässigen Gründen kaum oder gar nicht. Kein Zufall, dass Vilucchi ein Toskaner ist. Sein Ruf zur Grün dung einer «Famiglia italiana» wäre demnach — diese These

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