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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1890
Italia : viaggio pittoresco dall'Alpi all'Etna
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Seite 162 von 789
Autor: Stieler, Karl / di K. Stieler ; E. Paulus ; W. Kaden
Ort: Milano
Verlag: Treves
Umfang: 938 S. : zahlr. Ill.. - 4. ed.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Italien ; f.Reisebericht
Signatur: IV 68.484
Intern-ID: 218520
d’attenzione. Nella cappella detta degli Angioli presso all ’Hotel du Pare si può ammirare un gran dioso affresco di Bernardino Burnì rappresentante la Crocifissione, certo il più vasto, e forse anello il meglio riuscito del fecondo pittore lombardo. E sul lungarno , c nella Villa Ciani e altrove si trovano opere dello scultore Vela, gloria vivente della statuaria italiana, il quale da alcun tempo vive ritirato appunto presso a Lugano , nel paesello di Ligornctto , sua patria , ove

il visitatore può vedere raccolti e ordinati in una specie di museo, i modelli in gesso di tutte le molte opere, die lo scultore ticinese condusse in marmo durante la sua lunga e fortunata carriera d’artista. IL LAGO MAGGIORE. La passeggiata continua; e come abbiamo fatto per giungere dal lago di Como a quel di Lu- ano, pigliamo una via traversa per arrivare da Lugano al Lago Maggiore. Essa è quasi altret tanto breve elio la prima, quantunque meno pittoresca, e ci conduce direttamente a Luino, patria del

di Brillanza , svariata c veramente meridionale. Le due rive non sono egual mente popolate ; quella a destra di chi scende, che è la piemontese, è assai più di queU’aitra fre quente di paeselli e città ; non cosi numerose invece le villeggiature , forse a cagione della mag giore distanza da Milano, quantunque ora comincino a spesseggiare anche qui, sopra tutto in quel ridente golfo di Brillanza, che è pel Lago Maggiore quel che la Tremezzina è pel lago di Como. La popolazione ò laboriosa, industre

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 186 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
iò7 VII, II comune di Bormio distrugga il recente edificio in vi cinanza ai celebri suoi bagni, nè possa in avvenire altro elevarne in quel sito nè dai bagni in gin fino al prato di castaido : nemmeno erigga fortezza o ponga alcun impedì» mento sull' una o sull' altra sponda dell’ Adda, e ripari al contrario e tenga riparata la via per la quale da Bormio si scende alla valle di Fusine. Vili. Spedisca Bormio, ad ogni invilo, sue genti a servizio di Como e di lui territorio fino a fresivio

, e costringa i propri abitanti all' osservanza di questo trattato non clic delle successive ordinazioni dei podestà e consoli di Como. IX- Vegli Bormio perchè non siano trasportati grani fuori dei confini del suo distretto e del vescovado, e pel migliore e più sicuro effetto , possano i comaschi tenere un commissario loro in Bormio. X. Tratti Como i bormiesì non altrimenti che gli abitami tutti del vescovado, ed abbiano il commercio liberissimo e senza obbligo di pedaggio, tanto in Como quanto per tutta

Valtellina. XI. Finalmente duecento dei più notabili di Bormio, ogni cinque anni, giurino avanti a un console di Como o di lui messo 1’ osservanza di questi articoli ed ogni decennio, facciano altrettanto i consoli ed il consiglio della reggenza di Como. l a pace è conchiusa li 16 aprile di quest’ anno. Si cono scono i nomi di coloro che la soscrissero per parte di Como, cd è meraviglia come dagli storici non si accenni il nome di alcuno degli intervenuti pel distretto di Bormio. Mentre la convenzione

e i movimenti che la causarono , ap paiono dalle pubbliche tavole della città di Como, mentre ven gono riferiti dal Ciò vie, ripetuti dal Tatti e da più recenti che scrissero delle cose di quella città, e mentre ne fanno cenno lo Sprecher, il Lavizzari e lo stesso bomùese Alberti nelle patrie antichità, il solo Quadrio prende ad impugnarla ma in guisa da non meritare confutazione, E disfatti che di più ridicolo e strano quanto il pretendere che la Valtellina con Bormio fossero un paese libero, in tutto

indipendente da Como e da qualunque altra città? Che di più miserabile quanto il riferire che cagione di questa mossa fu 1' avere i bormiesi ricusato di chiudere a mi lanesi ì passi alle vittovagite ed alle mercanzie? Chi conosce la geografica situazione di Bormio posta a confronto con quella di

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Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 270 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
a 4 f rispellivi luoghi , ristretta più o meno i subordinala a quell* del podestà di Como, il quale era il giudice superiore per tutto il vescovado, c a cui, giusta anche gli ultimi rescritti di Galeazzo Visconti, erano riservale le cause maggiori. Ma dall’infuriare delle fazioni, essendo rovesciato ogni ordine cd ogni regolamento scon volto, da vari potenti ora d’accordo e talvolta ili conflitto, squar ciato e diviso il territorio comasco, non solamente la giudiziaria ma la territoriale

e politico-economica giurisdizione della citta ebbe assai danni. Così in tempi diversi vari distretti tentarono o per sé stessi o per concessione ducale, poterono scemare la loro dipendenza da Como. Al dire però degli stessi comaschi scrittori, il massimo danno le venne dall’avere la nostra eia volle di Olia - venna cominciato a staccarsi da Como loro capro. Quanto di fiati i a ]la prima sta presso il Rovelli in certa supplica ' annessa a re scritto ducale 18 marzo 1 4 r 7, che il capitano e il podestà

din terzieri superiore e inferiore, avevano, da non molto impietralo, una. patena ed assoluta giurisdizione nelle cause sì civili die cri minali a sottrazione di quella superiore, la quale per lo passato, massime da Galeazzo fino a Giovanni Galeazzo, ebbe il podestà di Como sulla Valtellina qual parte del territorio di quella città, Perchè il duca Filippo Maria, secondando le istanze di Como, ordinò col detto rescritto che l’autorità del capitano o dei po destà dei terzieri, tornasse io quei

limiti, entro ì quali era ai tempi del duca suo genitore , giusta siffatto decreto volle che anche la Valtellina soggetta rimanesse al referendario di Como in materia di dazj, commettendo poscia, di più ad esso referen dario gli incanti dei di lei dazi ora separatamente ed ora uni tamente a quelli di Como ed ora da quelli distinti. Volle altresì che contribuisse ad alcune spese della stessa città, come in ispecie a quelle dello spurgo delle fosse negli anni 1420, i^'J. 5 , 1425. Ciò non ostante

conviene anche egli il Rovelli, che la Valtel lina coll’incessante volgersi al duca, dall’anno 14*m in poi, ot tenne talvolta favorevoli rescritti d’ onde T esenzione da queste e da altre consimili spese. Ecco dove vanno a finire tutte le ciancio d’indipendenza della Valtellina da Como, e tutti ! vanti di un governo libero ad essa Valtellina dai Visconti accordato, Quanto a Ch inventi a e tutta quella valle, cominciò dessi a torsi da Como allorché, fatta contea dal duca Giovanni Maria, diessi, come

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 355 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
Entrano in Como • * - - * . . P a S- 140 Liberano Landolfo - . » ivi Ne sono cacciati ...» / vahellinì coi comaschi condotti da Aide- ivi rana Quadrio che muore combattendo » i 4 1 Varie fazioni di questa guerra . . / milanesi in Valtellina vi saccheggiano . » e, ivi battuti i resistenti, ne escono . . . . » 145 Resa del borgo di Vico ...... . » 146 1137 Palli di essa ed eccidio di Como . » ivi CAPO V. 1128 Corrado re £ Italia . D i 4 l Scomunicalo dal papa torna in Germania . » ivi Scende

Lotario . . . , . . . . . » I 43 E fatto re ......... . . » ivi 113*7 Muore ' » ivi Di luì carattere . » ivi 11 53 Federico Barbarossa gli succede . . . Corferma la sentenza di Corrado vescovo Augusta su certa controversia tra il 1 . » di ve- ivi scovo di Como e Chiavenrut . . ; , » *49 11 54 Federico in Italia . » 1 5 o Protegge Como ed altre città contro Milano » 11 56 In assenza di Federico ì milanesi preparami ivi a vendetta . » 15 1 ì 1 58 Federico li torna a dovere . . L ivi Se ne tolgono ancora

. » i 5 a 1162 Federico distruggo Milano ..... . » ivi 11 63 Gli italiani gli congiurano contro . . » ivi 1167 Pugge ...... . » i 55 1174 Rivede I Italia . 5 » ivi 1176 E rotto dagli alleati ....... . v ivi Fisici disastri ......... . » ivi 1185 Pace dì Costanza ......... . V ivi 1190 Federico muore in Palestina .... . » 154 CAPO VI. Origine di varie tasse . . . . . . . » 155 1 *9^ I iormiesi levami contro Como . . !» ,56

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 271 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
a4 3 torre d’Ologno, nel conte Loterio. Ma il 2 ^ settembre, morto I,olerio, sebbene ì di lui trasversali manlcucsscrsi nella feudale signoria delle pievi di Lugano e Balcrna, Cbiavcnna con tutto il contado, tornossì al dominio ducale e di nuovo al territorio di Como, Prova di ciò è quello stesso privilegio ducale che otten nero poscia i chiavcnnuli , e dal quale sono tolti alla giurisdi zione di quel podestà e del comune. Rammentarono ! chiavco nati al duca i loro servigi nella guerra contro

la Svizzera col mantener nunzi nelle parti delta lega, e custodire i passi delle alpi, le spese, i danni patiti di case rovinate da ostili incursioni, e n’ ebbero quindi non solo che il borgo con tutta la valle ter- - nasse allo stato dei tempi del conte Balbiano, e avesse un po destà con mero e misto impero, e piena giurisdizione da quella indipendente dal podestà di Como -, ma ancora il condono di tutti 1 debiti che il contado aveva, tanto alla camera ducale, quanto al comune di Como, con di più una

quinquennale esenzione da tutti gli insoliti carichi. Ciò .non ostante Chi averi na stette tuttavia soggetta al referendario di Como, dal quale, come in passato, affitlavansi i di lei dazi congiuntamente a quelli della citta e del vescovado, c anzi, pagato una volta per le mercanzie il dazio, d’ entrata in Cliiavenna, potè vati esse liberamente tradursi a Como senza altro aggravio di specie siffatta. Scontenti i comaschi ricorsero al duca dicendo la fatta con cessione altra ferita che riportavan con altre

, e che collo stacco successivo di un membro e di un altro, quel corpo veniva esi nanito e monco di troppo non senza pittura dell’erario ducale. Rescrisse il principe dando speranze, e dopo non molto fece sentire al podestà di Como volere che il borgo e tutta la valle di Cbiavcnna fossero sotto la di lui giurisdizione sì nelle civili che nelle criminali contese, in quella guisa che lo erano al tempo del duca suo padre ; preveniva!© perciò di aver egli colà sostituito al podestà un vicario in Stefanino

da Bugnano con giurisdizione ristretta dalla consuetudine allora vigente. À fronte di questo decreto, nulla omettendo Cbiavcnna por torsi alla giurisdizione di Como, e al duca ne’ ‘suoi consigli sempre incostante, l’incomodo avanti ponendo e la spesa de’ viaggi p or le cause superiori alla competenza del vicario non che l’asserito iuosservarc dal canto de’ comaschi delle costumanze introdotte e ricevute, ricordando di più 1’ ottenuto, poi rivocato privilegio , mantenersi in un certo stato indipendente

6
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 244 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
» pena della perdita della nostra grazia. Per le premesse cagioni » pertanto, apparendo gli stessi Vallesìani fatti indegni di con- a tinuare in detta separazione la quale era d’altronde per riuscire » odiosa ai cittadini della nostia città di Como, e di pregiudizio >* alle entrate di essa città, come da moltissimi fra notabili di »» quei cittadini, e da appositi ambasciatori del predetto nostro !» comune di Como, ci è stato di presenza esposto ed istante- >» mente ricercato che, attese l’in

obbedienza degli stessi uomini » di Yaltellina, e per lo contrario, l’ obbedienza c la fedeltà v» dei loro cittadini di Como, ci degnassimo riunire gli uomini » di Valtellina alla nostra città di Como, Pei* tenore delle pre- !» senti e dì certa scienza, volendo , in quanto possiamo, sccon- » dare i fedeli cittadini della nostra città di Como, e qual si » conviene, compiacere alle loro giuste ricerche, determiniamo » ed ordiniamo che i comuni e gli uomini della stessa Yaltel- » lina, debbano unirsi, stare

uniti al predetto nostro comune ,1 di Corno, e continuare in tutto e per tutto, come ed in quella ». guisa in cui lo erano prima della predetta separazione, e che » il prelato nostro connine di Como abbia in essa valle ogni separationis indignos existere, eamque separationem odiosam fore Civibus Civitatis nostree Cianarum, ac damnosam intratis. Civitatis prodicta*,, prout per quam plures notabiles Cives , et Jmbascialores prcedicti nostri Communis Cumarum coram nobis fiat expositum, et cum instantia

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 328 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
299 azzardato, dacché i francesi, per lungo tratto, non avevano che Ve' pochi alla rinfusa uniti dai dintorni dii Como, e chiusi sub bilo nel castello di Musso- Ponevasi dal Badino ad effetto il con'* SJ glio, quando opportune gli giunsero di Germania tre compagne tedesche, colle quali, senza contrasto navigò a Sorico, e quivi rimase aspettando il cardinale, del cui sollecito arrivo teneva cer tezza, Dopo due giorni, venutovi con Galeazzo S. Severino dalla parte di Coira, comparve il porporato

in Chiavenna. Per danaro, da’ francesi ottenne il castello, calò quindi a Sorico ove unirsi ®1 Badino, Aveva seco tre mila tedeschi, e mille cinquecento ne pose su dodici navi, e agli altri ordinò lo seguissero alla volta di Como per terra* Il presidio di Masso, udito Farrivare di Asesmio e delle forze che conduceva , non vedendo comparire I chièsti soccorsi, vogò su quattro' navi prestamente a Como. Arrivato frattanto Àscanio a Musso, e trovatolo vuoto di nemici, ahhàn- donolio al saccheggio ( 3 i gennajo

i Zoo ). Il dì appresso viaggio verso Como , dove dopo lieve contrasto dei francesi, venne da quei cittadini ricevuto. Uscitine poi colle truppe alla volta di Milano. Di sì lieti principi, giunta al Moro novella, presa anch’egli la via d’Italia, con assai truppe tedesche, era il dì 27 in Bormio. Vi- aveva riposato tutto il giorno seguente, e il 29, precèduto ili Valtellina da suoi parziali Ghibellini, era vi accolto con plauso. Usciva ne Àscan io quando Lodovico entrava in Como, ricevutovi

® processione, e sotto baldacchino, con splendida pompa, scòrto * quella cattedrale. Rifiutò egli certi straordinari onori, e il dì seguente ( 6 febbrajo ) rivide Milano che presto lasciò per recarsi a Vigevano, indi a campeggiare intorno a Novara per dilìgerla: Aveva egli seco di Germania condotte alcune compagnie È Sviz- £ei«°, e dall’ imperatore ricevuta in dono molte artiglierìa, volle che per Bormio, Valtellina e Como gli fosse ài campo tradótta. Éntro la piazza crasi chiuso il Trivulaio- Cominciossl

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Seite 59 von 248
Autor: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Ort: Roma
Verlag: Loescher
Umfang: 237, 14 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Signatur: III A-2.230
Intern-ID: 166664
I Vennoni, a detta di Stradone \ erano i piu fieri de’ Reti, ed i più battaglieri, e ciò è dimostrato dalle frequenti incursioni che facevano nelle sottostanti regioni e e contro la stessa città di Como. Questa (Comum,*, Kàfiov)* sfecondo Plinio 4 , deve al pari di Bergamo, la sua origine agli Orobi. Essi, al dire dello stesso autore, abitavano sui declivi delle Alpi‘fra il lago di Como e il lago d’Iseo. Cornelio Alessandro 5 , dall’interpretazione del nome, li credeva greci, mentre Catone

Italici primitivi e i Celti, ma anche per le successive invasioni galliche. Perchè i Galli occuparono, con la pianura padana, anche il lembo meridionale delle Alpi, ma s’ an nidarono benanco nelle città, ampliandole e ricostruendole ; in questo senso io credo vada inteso Giustino 8 , dove dice che Como fu fondata dai Galli; e precisamente dagli Insubri, sebbene Livio 9 faccia distinzione fra Insubri e Comensi, poiché To lomeo 10 ascrive appunto Como a quella tribù gallica, e, quand’essa fu vinta

da Claudio Marcello, e ne menò trionfo u , (558 d. R.) Como fu ascritta al dominio di Roma. Insieme colla città dev’ essere stato conquistato anche il territorio circostante al lago, almeno sino al fiume Varonne da una parte ed il Lire dall’altra. Restava così esclusa la pulita settentrionale del Lario che apparteneva ai Vennoni e alle tribù affini. Pare che questi molestassero colle loro continue invasioni il territorio comense, onde per metter fine a queste razzie, ed intimorire gli abitatori di tutte

a tale au dacia da metter Como a sacco e fuoco, così che nell’ anno 665 d. R. il console Cn. Pompeo Stradone non solo ristorò la distrutta città, ma la ampliò altresì e le con cesse, come a tutte l’altre città traspadane, la cittadinanza latina 13 , per farne un po tente baluardo contro le irruzioni degli alpigiani. Ma pare che i Reti, abitanti nelle sovrapposte valli, specialmente i Vennoni della Valtellina, continuassero nelle loro imprese a danno della città, poiché, per

te- 1 II, 11, 19; 12, 3. 8 Lrv., 33, 36; Pian., Hist. nat., Ili, 19, 23; XXXIV, 14, 4L Ep., 1, 3; Giustin., XX, 2; fi. Antonin. pag. 278; Tab. Peuting., P. Diac., 5, 38; C. I. L., V, 2, n. 5267, 5279, 5651 ecc. 3 Strab., IV, pa'g. 192,204, 206 e V, pag. 213; Tolom., Ili, 1, 33. 4 Hist. nat., Ili, 17, 124. 3 in Pi, in., Ili, 21. ' 6 in Pi,in.. 1. c. : M. Monti, Storia ant. di Como, pag. 17. Rimase memoria del nome orobio nel monte 0rodio, in Rodiate, Robiano, Introbbio. Secondo il Monti, Com, donde venne il nome alla città

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 130 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
* ma solo lemporai'Ia cd accidentale soggezione, Io però sono » d’ avviso che sin da quell’anno 867, non la Yal tellina, ina » ancora la stessa città di Como, indicatavi espressamente nel » contado milanese dal rammemorato poco posteriore documento » dal 880, fosse sottoposta nel modo già detto alla giurisdizione » del conte dì Milano, Che se Corno era a lui soggetto, doveva » esserlo parimenti la Valtellina qual membro del comasco. Como » aveva in governatore non già un conte, ma bensì

, la piti sublime d’ ogni » altra del regno. Per la qual cosa non è a maravigliarsi che Como >» insieme con tutto il suo contado, riconoscesse nelle cose più » gravi la superiorità del conte e marchese di Milano, e sebbene » territorio distìnto e separato, si dicesse in largo senso esistente » nel contado e nella giudiziaria milanese, cioè nella giurisdi- » zione di quel ministro, il quale dalla città principale del suo » governo prendeva il nome di conte di Milano. A conferma di » ciò esiste

un documento del secolo undccimo cioè dell 1 anno » io 85 pubblicato dal chiarissimo Tiraboschi, dove uri luogo » nel territorio bolognese ci vien indicato sotto la giurisdizione » del conte di Modena ossia nella giurisdizione modenese ». L,i quanto disse fin qui il Rovelli, dovremo concludere che la Vai- tellina in luogo dì essere un paese indipendente da Como, era luti’ al più un paese distinto nel territorio di Corno, in quel modo che Corno era un territorio distinto nel contado di Mila no; che invece

di avere aneli’essa, come malamente suppone il Quadrio, il proprio conte particolare, avrà avuto un gastaldo come avevaio Como. Il Lupi tenta assegnare all’ antico territorio di Bergamo con altri paesi circonvicini, una porzione eziandio della 'Valtellina, ed il principal argomento cui appoggia il proprio parere, sono le parole di tre diplomi degli imperatori Enrico II e Ferdinando 1 spettanti agli ami! 1041, vi 56 , n 85 , colie quali descrivendosi il circondario dei confini del bergamasco, sono essi

13
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 156 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
127 $arawi alcuno che, per sostenere la donazione di metà deila Vai- tellina^ malamente qualificata vice contado, voglia attribuire pu ramente ad errore gramalicale l’uso dell’auzidetta preposizione. In diritto questo errore non deve presumersi, ma starebbe nem meno in fatto, E per verità, oltre quanto già osservammo, come conciliare la pretesa colle espressioni, di qua del lago di Como, cifra lacum cumanum, ani Bellasìnm ? Come entra il lago dì Como, che ha che fare Belìagio colla Valtellina

? E questa metà di Valtellina pretesa donata, d’onde si prende, d’onde, da qual luogo preciso sì comincia ella a misurare ? Nell’ ottobre del ioi 5 lo stesso Arrigo avrebbe donato al monastero di S. Abbondio in Como, alcune possessioni nel comune di Talamona in Valtel lina j ma questo comune è del tutto eccentrico nella Valtelli na, è a ponente, non più di dieci miglia distante dal confine verso Como. Queste possessioni adunque avrebbero dovuto tro varsi comprese nella donazione del 1006. Ma se questa

donazione fosse vera, come avrebbe più potuto Arrigo disporre dei beni che accenna lo scritto? Non è egli questo altro insuperabile ar gomento che ne persuade la falsità ? Per non avere ad ogni tratto a interrompere il filo de’ nostri racconti col parlare di concessioni, conferme, ratìfiche, donazioni dal canto di Arrigo al vescovo, alla chiesa ed ai monasteri di Como, abbiamo voluto prenderle per serie continuata in esame, lasciandoci addietro la narrazione dei fatti politici, la quale per noi

14
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Seite 258 von 374
Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
CAPO IV. 32A SOMMARIO Giovanni Maria d' anni quattordici e Filippo Metrici di dieci, figli al mono duca, gli succedono. — La madre è reggente. — Milano e Como colla Valtellina ecc., sono a Giovanni Maria. — Franchino Busca ribelle . — È vinto e figge. — Mastino Visconti pretende donare alla chiesa e al vescovo di Coira la Valtellina, Bormio, Chiavenna ecc. — Osser vazioni sopra quest atto. •— Il duca dà in feudo ad An tonio Balbianì il contado di Chiavenna. — Il Busca nuova mente in Como

. — Dietegano da Coira sorprende il castello dì Chiavenna. —• Il Rosea confisca ì beni a fuoruscili Vitani. — Assassinio del duca . —> Filippo Maria signore di tutto lo stato. — Franchino Busca muore e gli succede £1 figlio Lo ierio. — Il contado di Chiavenna nuovamente al duca. — I ducali tentano invano V acquisto di Corno che poi Lotcrio cede per patti. — Contestazioni con Como in punto giurisdi zione , ed avvicendarsi dell’ esito loro. —- Principalmente in punto a Chiavenna per oggetti giudiziari

e di finanza. -Ad defunto Giovanni Galeazzo conte di Virtù « primo duca di Milano, succedono i di lui figli Giovanni Maria e Filippo Maria dal matrimonio colla figlia di Bernabò. Per la divi sione fatta dal padre, toccano a Giovanni Maria, fra le altre città, in un col titolo dì duca, Milano e Como. Ma la previ denza di Giovanni Galeazzo nell' assegnare egli stesso gli stati « nel!' istituire una reggenza pei principi successori tuttavia fan ciulli, d’anni quattordici il primo e di dieci il secondo, non

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1834
Storia della Valtellina e delle già contee di Bormio e Chiavenna ; 1
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Autor: Romegialli, Giuseppe / Giuseppe Romegialli
Ort: Sondrio
Verlag: Della Cagnoletta
Umfang: XXVII, 342 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Veltlin ; z.Geschichte
Signatur: II 101.215/1
Intern-ID: 118978
i68 CAPO VII. SOMMARIO I Rusconi ed i Vìtani. — Scontri fra essi, — / Lavizzari ed altre famiglie comasche stabilite in Valtellina. — Martino Torriano podestà di Como. — Muore. — • I Vitemi eleggono Filippo Tornano ? Corrado Venosta i Rusconi, — Battaglia fra le parti e prigionia di Corrado con altri. — Fugge, — È preso nuovamente e chiuso in una gabbia di legno , — Fi lippo Torriano podestà di Como. — Milanesi e comaschi figgono le di lui vendette e gettansi nel castellò di Teglia

. — Jl Torriano lo espugna e smantella. —• Perseguita i ne mici rifugiali nella Pregallia e nel chiavennasco. - Muore. .— Napoleone Tornano podestà di Como. Corrado V e- nosta liberato. — Coglie, e chiude nel castello di Boffalora il vescovo dì Corno Raimondo Tornano, — Lo rende. — Na poleone distrugge il castello. ®_iolla morte del secondo Federico, ebbero fine le guerre tra l’impero e la lega lombarda; ma non per questo godemmo giorni più. lieti. Suscitaronsi piu rabbiose nell’ anno stesso tra noi

le fa zioni già deste in Como sotto i nomi di Ruscona e di Titana. Capì della prima erano Giordano e Lotario Rosea figli dì Al berto, e della seconda Vita Titano. Quelli dell* una le partì se guivano de’ Ghibellini ed erano Guelfi quei dell’ opposta. Avvi cendatisi ì danni, si diedero questi partiti a premunirsi 1' un contro l’altro alzando torri e castella. E avendo i Rusconi su perati quest’ anno i Titani, ne distrùssero le opere, e nel se guente obbligarono il podestà Gabrio da Pietra Santa a con

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