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Jahr:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Seite 34 von 104
Autor: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 100 S.. - 4. ed.
Sprache: Italienisch
Signatur: 2.022
Intern-ID: 186614
le lenzuola. Mentre però diceva così, il giovane saltò dal letto, si vestì e uscì di camera. Dopo una mezz ; ora ritornò con una scodella di caffè ed un pane bianco, che aveva presi alla cucina sociale del suo quartiere e messili su di una tavoletta accostò questa al letto della zia. — Quanto hai dovuto pagare? domandò essa a Francesco. Due ore di lavoro, rispose il nipote. E il carbone? Ne ho comperato una misura, ma è di nuovo rincarilo. Pare impossibile! Chi avrebbe detto un anno fa che nel no stro

combustibile, ognuno doveva per intanto pagare di propria borsa, se non voleva morire di freddo. Francesco, disse la donna, son le sei; alzati e va a prendere la colazione, che alle sette devi essere al lavoro. Ti raccomando di portarmi anche un po’ di carbone. Eh, zia, soggiunse il nipote, i sorveglianti dei magaz zini ci hanno detto che una misura di carbone costa un cer tificato di tre ore di lavoro, ed io non voglio ammazzarmi per arrivare a tutto. E’ meglio che anch’io resti sotto

stato sì farebbero scioperi ? Eppure non avrei coraggio di rimproverare i miei compagni. Hai sentite novità dSllo sciopero? — Oli, la faconda è semplicissima. ■ Gli operai delle mi niere sostengono che. il lavoro eseguito sotto terra debba pagarsi dì più, e pretendono per ogni ora di lavoro certificati dì due ore. Avranno forse ragione, ma le nostre autorità respinsero naturalmente questa pretesa, giacché è principio fondamentale della nuova società che ogni lavoro, sia esso di testa o di braccio

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 210 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
contendenti. Altre contese scoppiarono qualche anno dopo fra Udalrico di Castel Tono e Guglielmo di Castel Nano, queste pure durate a lungo e a stento ricomposte, per l’intervento di ragguardevoli persone, con sentenza definitiva d’arbitri nel 1358 * 2 ). coi documenti clic finora si hanno non 6 possibile farne mia narrazione ben assoclota e sicura. — Vedi la recensione di questo lavoro del Lauger, nol- l'Archivio Treni .XX (1905) pag. 109 seg. ') v. Alberti, Annali , p. 239. Nel regesto del relativo

, come vedemmo, un posto cospicuo per autorità personale e per vasti possedimenti, poscia Corrado di Schenna e il Conte di Königsberg. Questi finalmente riusci rono a comporre la pace fra i contendenti, cosicché quando venne nominato il nuovo Vescovo Nicolò di Bruna e prose possesso della propria sede nel 1338, le Valli di Non e di Sole parvero tornate tranquille. Diciamo parvero, perchè pochi anni dopo nuove ostilità, ina parziali, scoppiarono ancora. Sappiamo infatti che nel 1343, Pie tro de Tono

, figliuolo di Simone 2°, e cugino del Simone, che ebbe tanta parte nei torbidi avvenimenti del 1336, era lui pure in lotta contro parecchie altre famiglie nobili della Valle e che la composizione delle reciproche accuse e questioni venne de ferita al giudizio imparziale di. Ubertino di Carrara Signore di Padova ’), dopo che erano riusciti vani i tentativi fatti da Gui done dei Cardinali di Pesaro ed Odorico di Permiano (Fimnian), delegati speciali del principe vescovo per mettere d'accordo le parti

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
1896
Dante nel Trentino
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Seite 43 von 160
Autor: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: 160 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Signatur: II 58.359
Intern-ID: 133974
— 43 evidentemente troppo a fidanza colla notizia che dà il Maffei nella sua « Verona illustrata », secondo la qua le Dante « vide Cangrande in Signoria ». Calcolo sba gliato e che non torna nemmeno colle premesse del Vannettì. Perchè Dante non essendo arrivato a Verona dopo il r303 —- il Vannettì dice: 1304; ma lasciamo andare —— ed essendo non meno certo che Cane entrò in Signoria nel 1312 (1), si dovrebbe per necessità con cludere che nove, o per lo meno otto, ma non sei fu rono gli anni

di dimora ininterrotta a Verona. E ciò è tanto falso che nulla più. È il Vannettì prosegue : <s Noi altri pure della Valle Lagarina possiamo osservare nel suo Inferno qual che descrizione » — sono graziosi questi qualche ! — « di qualche luogo delle nostre e delle nostre vicine parti, durante il lavoro del quale io credo più verisi- milmente aver il Poeta passeggiato anche la nostra Vaile ». Buona passeggiata! — Mi soffermerò più a lun go altrove sopra le opinioni del colendissimo cavalier Giuseppe Val

errano, che, dopo quello squarcio di prosa, commenta gli immancabili primi versi del canto XII dell’ Infèrno. Ma davvero che dementino Vannettì sa peva dir le cose con molto più garbo del padre suo ! e davvero che il candore e la buona fede dì questi studiosi di Dante del settecento — « chiarissimi nella Repubblica delle Lettere » come si diceva e si ~§crivé- va, sono pari alla diffidenza dei critici moderni ! — In ordine cronologico, la prima memoria scritta (1) Cfr. anche Balbo: op. cit. pag. 371

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Jahr:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Seite 28 von 104
Autor: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 100 S.. - 4. ed.
Sprache: Italienisch
Signatur: 2.022
Intern-ID: 186614
— 25 Or mentre il Tigri faceva ordine nella società, il Pe drozzi colla moglie ed il figlio, e accompagnato dal co gnato, si cercava un alloggio. Ma tutto era già occupato e dopo molto tempo dovette accontentarsi di trovar rifugio in una stalla mezzo diroccata fuori della città. Una tavola ed un paio di sgabelli erano i mobili, e un po’ di paglia formava il giaciglio. 8'era fatto oscuro, e il contadino se n’uscì in cerca di pane per la sua famigliola e più di tutto pel suo bam boccio che

piangeva dalla fame. In alcune case trovò i fra telli e le sorelle mesti e silenziosi ; in altre si divertivano per bene. Da mangiare e da bere ce n'era in abbondanza; ma, allorché il Pedrozzi ne domandava, riceveva in risposta: Andate altrove, non ne abbiamo che per noi! Dopo lungo chiedere ottenne un pane nero e una bottiglia di birra. Corse tosto dai suoi, ma per via ripeteva continuamente tra sè : À casa mìa starei proprio meglio. Arrivato al suo tugurio, trovò che altri avea provvisto meglio

di lui. Nella sua assenza crasi presentato il Tigri e aveva portato un cesto di buoni bocconi che stavano già disposti sulla tavola. C era un gustoso salame, un pollo ar rostito, pane bianco col burro e fino del caviale, cose tutte che prima non le potea.no avere che i ricchi. Anche tre bot tiglie di Champagne brillavano coi loro turaccioli dorati agli occhi del contadino. Suo figlio s’ era già messo al lavoro, e masticava allegramente. La donna invece, ritta presso la tavola, guardava triste

e silenziosa quell’apparecchio. Dopo d’aver ringraziato il Tigri, il Pedrozzi si mise a tavola, .e quegli partì insieme col Rivolta, che sussurrò pessimi consigli all’ orecchio della sorella. Dobbiamo man tenerci l’amicizia del Tigri, le diceva; e seguì ridendo il suo amico. Datterina, disse il contadino, col viso raggiante, adesso vogliamo saziarci. Questa è una cena! Se la andrà sempre così, dimenticheremo presto tutte le spaventevoli scene che abbiati veduto quest’ oggi. Così dicendo, cominciò

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Naturwissenschaften, Landwirtschaft, Hauswirtschaft
Jahr:
1903
Pregiudizi e superstizioni intorno alla fauna tridentina
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Seite 104 von 136
Autor: Marchi, Giuseppe / G. Marchi
Ort: Trento
Verlag: Tipogr. Ed. Artigianelli
Umfang: 128 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino ; s.Tiere ; s.Volksglaube
Signatur: II 109.752
Intern-ID: 201913
che staccano poi colla bocca per costruire le numerosissime cellette prismatiche a sezione esagonale, di varia grandezza secondochè serviranno pei maschi, per le operaie o per la regina, tutte vicine le une alle altre, le quali servono co me abitazione, come culla delle larve e come magazzino di materiali. Quindi, come ognuno vede, nemmeno la cera, come tale, viene raccolta dalle api. Le uova, tre giorni dopo la loro deposizione nelle celle, si schiudono e ne nascono le piccole larve, le quali

compiu to il loro perìodo di nutrizione fra il decimo ed il duodeci mo giorno si filano un bozzoletto sericeo entro cui si incri salidano. Giunto il momento di trasformarsi in insetti perfet ti dopo quattro fino a nove giorni, secondochè si tratta di regina, di operaie o di fuchi, vi è grande agitazione in tutta la colonia; se fra gli adulti vi è una nuova regina, la vec chia cerca subito di ucciderla a colpi di pungiglione. Allora avviene una lotta fra le due rivali, rimanendo le operaie semplici

spettatrici e disposte ad accettare la vincitrice; op pure alla vecchia femmina si unisce un gruppo di neutre fedeli a questa e sciamano, ossia abbandonano 1’ antica abi tazione per andare a formare una nuova famiglia. Se la vecchia colonia era fiorente e vi si svilupparono parecchie regine, invece di un solo sciame possono darsene diversi. L’Ape è un. insètto utilissimo, di poca spesa e relativa mente di poco lavoro; peccato che nel nostro Paese, che pur sarebbe assai adatto all’ apicoltura, eccettuate

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1905
Anauium : ricerche storiche
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Seite 73 von 78
Autor: Bertagnolli, Mass. / M. Bertagnolli
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 73 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; s.Landeskunde
Signatur: II 102.605
Intern-ID: 341973
quello stesso nome. Sol tanto in seguito, quando le rovinò a poco a poco disparvero ed in immediata vicinanza sorse un villaggio portante altro nome, cioè S. Sisinnius 2 ), il nome d'Anagnis dovrebbe essersi definitivamente perduto. IX. E qui ha termine il nostro lavoro. — In esso, come il lettore avrà veduto, abbiamo cercato di combattere una lunga sequela di inveterate, ipotesi, senza però giammai dimenti care, che un’opinione e nuH’altro è anche ciò che propugniamo noi stessi; opinione che potrà

soltanto nel caso arrogarsi la preferenza in confronto delle avversarie, se ci sarà riuscito provare o dimostrare con fondati argomenti, essere la ragione dalla parte nostra. Al lettore la sentenza. Ù Se può venir riguardato per genuino ed autentico il frammento di Weingarten (Ronjsllt. Notizie istorico-eritiche della Chiesa di Trento. 1IT, pag. 483,) dovrebbe essere stato fra questi avanzi d’Anagnis che nell’anno 580 d. Or., ossia tre anni dopo la devastazione di questa città, fu tenuta la sinodo

trentina, a cui detto frammento pare si riferisca. (Cfr. A. Seccautzzi. Secondo da Trento. Trìdentiim, anno II, fase. I, pag. 17.) 11 posto già occupato dalla .città porta tuttodì il noino «Casalini» ; nome clic sembra ricordare rovine di fabbricati ivi esistiti (cfr. Da cange, Op. cit. Camlinum — luogo dove furono case, fabbricati eco.) -) Intorno alla fondazione di questo paesello, oggi chiamato Sanzeno, avvenuta evidentemente dopo la scomparsa della città,, è fatto cenno in altri luoghi.

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Kategorie:
Kunst, Archäologie
Jahr:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Seite 101 von 123
Autor: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: V, 106 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Signatur: III A-21.499
Intern-ID: 96076
un modello a metà del vero di tutto il Monumento; vuoi per poter meglio intonare le varie parti della gran mole fra di loro, vuoi per dare una chiara idea dell’ effetto delle modificazioni impostegli dalla Commissione. 11 prof. Zocchi si pose all’opera subito, lavorando con coscienza, con amore, con perseveranza ammirabili. Ben si può dire ch’egli s’attaccò al lavoro con tutta la sua gran forza fisica e intellettuale e non se ne staccò che dopo averlo terminato. Il modello di creta a metà dal vero

IL MONUMENTO A DANTE A TRENTO 87 giudizio della Commissione e dava facoltà alla Giunta di affidare il lavoro al prof. Zocchi a quei patti che stimasse convenienti. Per desiderio della medesima, il Comitato le ag giunse dal proprio seno tre altri Sig'nori: gli ingegneri A. Apollonio e D.r C. De Pretis (') e 1’ avv. A. Lutteri. x Molto tempo fu speso a ristudiare le proporzioni e le forme delle varie parti, che vennero non poco migliorate, nello scegliere i materiali, stabilire le correzioni ecc

fu approvato con molta lode dagli scul tori E. Rosa ed E. Ferrari il giorno 30 Marzo 1893. Poi mise mano ai modelli gran di al vero. Tutte le sculture furono plasmate in creta, facendo e disfacendo senza posa; poi formate in gesso e spedite a Roma. ’ Il gran lavoro fu eseguito a Firenze nella rotonda della Villa Demidoff al ponte alle-Mosse. Pochi giorni innanzi che fosse terminato il modello della statua di Dante, passò a miglior vita Ercole Rosa. Pace a te, anima vera d’artista, cuore soavissimo di fan

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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1901
Trentini e Tirolesi : appunti etnografici
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Seite 19 von 35
Autor: Oberziner, Giovanni Amennone / Giovanni Oberziner
Ort: Trento
Verlag: Scotoni e Vitti
Umfang: 32 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Aus: Alto Adige
Schlagwort: g.Trentino ; s.Irredenta<br>g.Trentino ; z.Geschichte
Signatur: II 102.164
Intern-ID: 244104
vertita per la prima volta da me fra i terremaricoli ed i precedenti cavernicoli, con siste in ciò che, mentre questi avevano un culto antropomorfico , come denotano gli idei etti rinvenuti nelle caverne, i nuovi venuti seguivano invece un culto simbolico. Il Figurini, dopo lunghi e attenti studi, venne nella conclusione che le palafitte della valle del Po vanno divise in due categorie distinte, quelle cioè occidentali, o lombarde, che si legano con altre simili della Svizzera, e quelle

la nostra re gione, dove non mancano anche traode di palafitte. Questi furono diffusamente studiati ed esaminati da me, nel lavoro sui Reti, e da altri, con molta dottrina, in vari articoli à%\YArchivio Trentino , onde mi credo eso nerato dal farne qui una minuta descrizione. Sino a poco tempo addietro sì credeva che le palafitte, colla relativa civiltà del bronzo, si fossero limitate all' Italia setten trionale, non si spingessero quindi più a mezzodì della regione emiliana, o, per esser più precisi

, che questi immigratori non si fossero mossi verso mezzodì, se non che quando, per naturale evoluzione della loro coltura, e per il contatto coi popoli oltre marini, foron giunti alla così detta civiltà del ferro, forniti della quale avrebbero special- mente col nome di Latini, Umbri ed Osci abitata l’Italia centrale. Io invece, dopo attenti studi e pazienti confronti, credetti poter concludere, e lo espressi in parecchi miei lavori, che non solo le tre surriferite genti derivassero dagli Italici

19
Bücher
Jahr:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Seite 18 von 104
Autor: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Ort: Trento
Verlag: Seiser
Umfang: 100 S.. - 4. ed.
Sprache: Italienisch
Signatur: 2.022
Intern-ID: 186614
in giardino. Anche il PecLrozzi, dopo aver mangiato, prese la pipa e cominciò a fumare. La contadina sparecchiò la tavola, e presa una calza si sedette accanto ai due uomini e disse : A dire il vero io sono contenta che domani dobbiamo consegnare tutto alla commissione e che non ci resterà più questo piccolo podere. Quando poi si farà la nuova sparti zione, ci toccherà un pezzo di terra, che sarà ben cento volte più grande di questo, e penso, che invece dell’unico maiale che tenevamo finora in stalla

, potremo mantenerne almeno dieci. Ma Catterina, — cosi suo fratello, — quante volte non ti ho detto che non si tratta della divisione del possesso, ma solamente della divisione di ciò che frutterà il lavoro! Nel nostro nuovo stato sarà tutto di tutti. Proprietà privata non ve ne sarà più, cioè nessuno potrà dire : questa casa è mia, questo campo è mio, questo è il mio carro, questo è il mio cavallo, questa è la mia vacca. No, ti ripeto ancor una volta, d’ora in poi apparterrà tutto a tutti e possedere

qualche cosa di proprio sarà un furto e colui che possederà sarà un ladro. No, cara sorella, da qui innanzi nessuno potrà dire : questo è mio e questo è tuo. — Il capo es senziale sarà che tutti dovranno lavorare, anche i ricchi e i fannulloni : tutti, tutti ; ed il lavoro sarà distribuito ugualmente, ed ognuno potrà scegliersi quell’ impiego che vorrà. Tuo marito potrà occuparsi in città o in campa gna e non avrà da fare che 3 o 4 ore al giorno, <e ciò che si produrrà non sarà più divorato come una

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