Castelrotto e Siusi nel passato : millennario Castelrotto-Siusi 983 - 1983
e ne tornano soltanto a sera. Bisogna qui rammentare che le nozze ven- gono celebrate sempre in inverno, in tempo di carnovale, quando i campi non reclamano ancora le forze dei lavoratori. Nella settimana dopo la prima pubblicazione, seguono gl’inviti alle nozze. L’invitatore, in gran gala, con un mazzolino sul cappello, parte guidando i cavalli della slitta, insieme con la coppia dei fidanzati, parimenti adornati a festa, passando da casa a casa, dove ci sono persone da invitare. Ven- gono
invitati i parenti e i vicini. Quando il veicolo e in vista, viene accolto con gli spari dei mortaretti. I mortaretti erano gia pronti, per- che ognuno era in grado di prevedere l’invito a norma degli usi e co- stumi. Dopo il primo saluto, l’invitatore pronuncia i suoi versi, coi qnali, dopo un’introduzione di carattere religioso, viene comunicato l’invito insieme a quanto altro e necessario che gl’invitati conoscano. Durante l’invito, il padrino della sposa, per antica costumanza, stringe un tallero
in mano. Alla seconda e terza pubblicazione i fidanzati devono assistere. Dopo il servizio divino, tutte e due le volte, una servente dell’oste presso il quäle si tiene il pranzo nuziale viene a prendere la sposa e l’accompagna all’osteria, dove la coppia pranza. Come giorno per i matrimoni e fissato il martedi. La domenica precedente il matrimonio, quindi nel giorno della terza pubblicazione, la « giovinetta dal canestro » ( Körbljungfrau) consegna per incarico dei fidanzato al suo padrino
dall’invito a nozze ; vige perö il costume che un ospite della sposa sia mandato a colazione dallo sposo e vice- versa. Dopo la colazione, s’alza l’accompagnatore della sposa, per lo piü il fratello o il padrino di battesimo oppure un prossimo parente di lei e pronuncia la demanda (Brautbegehren) : « Io oggi dovrei essere un ambasciatore, ma non sono inviato dal cielo, mi manda invece il celibe fidanzato, ecc. ». Allora gli viene presentata la cosiddetta « brutta sposa» (wille Braut) una vecchia deforme