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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1991/1994)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 36 - 38. 1991 - 1994)
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Seite 40 von 86
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1991,1 + Beilage ; 1992,1-2 ; 1993,1-4 ; 1994,1-4 ; Vorhandene Dubletten: 1993,4 ; 1994,1-4
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/36-38(1991-94)
Intern-ID: 319183
!V -3? îliÿ 11 et Pi ITO IIP Affronterò qui il tema dell’Europa Unita da un punto di vista delle donne in Europa, e specificatamente delle donne nel!’Europa del lavoro. Attualmente, dopo Maastricht, vi è un clima di ufficiale euforia e generale attenzione verso le finalità economiche, politiche e monetarie del progetto, mentre lo stesso non si può dire per le politiche sociali, quelle appunto che riguardano direttamente tutte e tutti si stia costruendo la Comunità coloro che “mercanti” non sono

, Insomma, osservata da questo punto di vista, sembra lavoratori” e senza le donne. In tutta Europa continua a crescere la presenza femminile nel mondo de! lavoro, ma F aspetto che caratterizza ovunque il fenomeno sta nella concentrazione femminile soprattutto nei settori più dequalificati dell’industria, del terziario e dei servizi che dopo il c.d. mercato unico di Maastricht saranno, e già sono, fortemente sconquassati da nuove crisi e riduzioni di ’ S Qìì'Zck I posti di lavoro. Si profila così per

le donne un aumento della precarietà, del lavoro sommerso e nero, E c’è un altro fenomeno da tenere sotto osservazione, che consìste nell’addensamento dì sempre più donne nelle nuove fasce di povertà (si pensi alle famiglie monoparentali, separate-divorziate con figli a carico, anziane più longeve con la sola pensione di reversibilità etc.), E la politica della CEE cosa fa con tutto questo? Hi Adottato strumenti efficaci per contrastare la gigantesca operazione di redistribuzione del potere economico

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Seite 364 von 374
Autor: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl. des Landesschulrathes
Umfang: XVI, 356 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. u. ital.
Schlagwort: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Signatur: II 108.400
Intern-ID: 598805
351 — di abilitazione a quei maestri che diedero Tesarne di abilitazione entro il termine prescritto dalla legge. Dopo 10 anni di servizio il maestro abbia diritto a una pensione corrispondente al 40 °/ 0 del salario nor male coi rispettivi aumenti ed aggiunte di anzianità, e dopo ogni anno successivo ad un aumento di due centesimi, » « Quarant’ anni di servizio dopo l’abilitazione, che vuoi dire da 42-45 anni di lavoro in quest’arte, è un periodo troppo lungo e non ci possono arrivare che

pochi. IL latto Io dimostra: dei maestri collocati nello stato di riposo dopo la legge del 92, pochissimi hanno pensione intera. «Noi abbiamo domandato negli anni scorsi, che il periodo di pensionamento fosse ridotto a 35 anni. Visto però che ì fondi di pen sionamento non ' potrebbero per ora sopportare la spesa, abbiamo ri dotta. la domanda nella petizione di Rovereto a quanto è esposto nelle suddette proposte. Anche il sistema degli aumenti per ottavi non è praticato che con noi, per gli altri

avanzata, per gravi difetti fisici o morali, o per constatata inabilità sono inetti al disimpegno degli obblighi loro incombenti. « Può succedere il caso che un docente, il quale per l’età sa- sebbe ancor abile al lavoro, in causa di negligenza, indolenza, o dis amore alla scuola, trascuri talmente i doveri di maestro, che i suoi scolari non riportino più nessun profitto/Al mio parere, è me glio che un tal maestro venga collocato nello stato di riposo, pi ut-

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Seite 88 von 374
Autor: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl. des Landesschulrathes
Umfang: XVI, 356 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. u. ital.
Schlagwort: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Signatur: II 108.400
Intern-ID: 598805
caso nel maggior numero delle scuole di campagna non si trova più il docente che possa sobbarcarsi a questo lavoro, oltre a quello della scuola ordinaria; mentre d’altro canto sarebbe un’utopia pensare che un connine di campagna per questa scuola assuma un maestro ap posito. 6. Presso scuole con uno sviluppo di classi maggiore, come nelle gran borgate o città, dove vi sono vari docenti, fra i quali potrebbe essere ripartito il lavoro, credo possibile, e stimo anzi opportuna 1’ e- rezione di scuole

per questa scuola devono essere particolar mente retribuite. Augusto Cogoli. « Dalle risultanze sullo studio delle scuole festive o di ripetizio ne esistenti nella parte italiana della Provincia durante l’anno scoi. 1895-96 — che per me fanno base anche degli anni antecedenti risultanze sconfortanti sotto l’aspetto particolarmente del profitto in- snfficente e della frequentazione irregolare nella maggior parte delle scuole festive o di ripetizione, dal fatto che dopo quell 5 anno, o meglio dopo

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Seite 90 von 374
Autor: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl. des Landesschulrathes
Umfang: XVI, 356 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. u. ital.
Schlagwort: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Signatur: II 108.400
Intern-ID: 598805
I. Coltura dei maestri in matteria agricola. « Perchè avete trasgredito il gran precetto, perchè avete man giato il fratto proibito, la terra sarà maledetta; senza il lavoro essa non produrrà che triboli e spine, e voi non ne trarrete ciò che vi biso gna per vivere, se non con molta fatica, se non col sudore della fronte. « Ecco la gran sentenza che Iddio pronunziò contro Adamo e contro la sua posterità; ecco da qual parte è entrata nel mondo la dura necessità di lavorare la terra

. « Ma alle dure fatiche che richiedevano i lavori della terra, l’uo mo primitivo preferiva una vita avventuriera, una vita nomade, e non si diede all’agricoltura che quando la caccia, la pesca e la pa storizia non gli offrivano più, stante l’aumento della popolazione, il necessario sostentamento. «Dal momento che la vindice parola di un Dio offeso glielo imponeva, si rivolse sì alla terra, a cui richiese il vitto col lavoro, ina egli era persuaso, e molti lo sono tuttodì, eh’essa fosse una fonte inesauribile

le più terrìbili tempeste; meraviglierebbero al sentire che il pensiero per mezzo di un filo telegrafico vien tra sportato in nn attimo dall’Europa alle lontane Americhe; ma mera viglierebbero ancor più, ed in questo caso di una meraviglia che ci farebbe arrossire, al vedere che dopo tante scoperte agrarie, dopo tanti ritrovati, 1’ agricoltura sola lascia pur tuttavia molto ma molto da desiderare.

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1991/1994)
Der fahrende Skolast ; 36. - 38. 1991 - 1994
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Seite 37 von 58
Autor: Südtiroler Hochschülerschaft
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1991,1 + Beilage ; 1992,1-2 ; 1993,1-4 ; 1994,1-4 ; Vorhandene Dubletten: 1993,4 ; 1994,1-4
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/36-38(1991-94)
Intern-ID: 319183
Silfio Marconi Nella prima metà di giugno, in particolare a Roma e nel Lazio, si sono concentrate una serie di aggressioni e vio lenze da parte dei gruppi di nazi-skin contro neri, spesso anche cittadini italiani. Dopo ognuna di tali aggressioni, sdegno, condanna, apparente voglia di indagare e capire, per alcuni giorni, poi il silenzio. E il tutto intriso di luoghi comuni sulle „periferie disuma ne“, sull’„ignoranza giovanile“, sul „vuoto di valori“, ecc. Sarebbe invece il caso di porre forse

dei punti fermi da cui partire per agire, per smetterla con la „solidarietà del gior no dopo“. Vorrei allora sottolineare innanzi tutto che le violenze raz ziste dei nazi-skin non sono né l’estrema degradazione giovanile, né la variabile impazzita della società democra tica, ma un elemento congeniale al „normale“ funziona mento della nostra società, ineliminabile agendo solo su di esso e non sul contesto che lo genera. I piacchiatori col cranio rasato non lo sanno e non lo devono sapere (non

sarebbe il caso di sforzarsi di farglielo sapere?), ma essi non servono affatto a far scappare terrorizzati dall’Italia tutti i neri, a „ripulirla“, come sperano , da persone che giudicano „inquinanti“. Nell ’economia „moderna“ (quella del „milione di posti di lavoro“ precari promessi da Berlusconi) il lavoro non ga rantito è un fattore fondamentale, tanto che quello che fino a pochi anni fa esisteva in forme illegali e veniva chiamato „lavoro nero“ (il grande leader nero Malcolm X sottolineava come

nel linguaggio dei bianchi tutto ciò che è negativo, illegale si dice appunto „nero“), diventa oggi „lavoro interinale“, legale. L’industria lattiero-casearia del Centro-Sud d’Italia ha vi sto un rilancio della produzione delle mozzarelle di bufala solo perchè negli allevamenti si sfruttano gli immigrati, sottopagati e così avviene per la produzione dei pomodo ri, delle mele, per tanti ristoranti e pizzerie, ecc.. Ciò che questa logica di sfruttamento genera non è la necessità di „cacciare“ i neri

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Seite 94 von 374
Autor: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl. des Landesschulrathes
Umfang: XVI, 356 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. u. ital.
Schlagwort: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Signatur: II 108.400
Intern-ID: 598805
— 81 — vano nè pane, nè lavoro sufficiente per sè e la famiglia; ce la dichia rano quelle migliaia di uomini e di donne, di fanciulli e fanciulle, che si chiudono negli opifici, facendosi vicendevole disastrosa con correnza, perchè i concorrenti al lavoro sono in maggior numero che non richieda il lavoro stesso; ce la dichiarano quelle migliaia di braccia inoperose, che specialmente nella lunga stagione invernale vagano per le città e campagne chiedendo pane e lavoro; ce la dice la lotta

insorta tra capitale e lavoro, perchè essendo in sovrab bondanza l’offerta delle braccia pel lavoro, i capitalisti hanno molto buono in mano per tener basse le mercedi degli operai; ce la dico no le miserrime condizioni anche di tante famiglie econome all’e stremo, perchè un padre di famiglia con due corone nella stagione invernale e forse tre nella stagione migliore, pur lavorando sempre e sempre restando sano, non può provvedere tutto il necessario per sè e per la famiglia. « Come si vede, il povero

, ed ancora per convertire in potenti principi nutritivi per le piante materie che finora non trovarono impiego, come le scorie della fabbricazione dell’acciaio, dalle quali ottiensi una larghissima fonte di acido fosforico; come le acque madri dei mari, dalle quali si può ricavare potassa fino che basti ; come il fango dei fiumi, che scorrono dopo aver purgate le popolose città, dal quale si estrae l’azoto ammoniacale, ora, dico, è delitto per noi maestri il non occuparci seriamente a prò

7
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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sprachwissenschaft
Jahr:
(1980)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 4. 1980
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Seite 278 von 332
Ort: San Martin de Tor
Verlag: Ist. Ladin Micurá de Rü
Umfang: 325 S. : Ill., Kt., Noten
Sprache: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Anmerkungen: Aschenbrenner, Max: ¬Die¬ Hexen in der Sage der Dolomitenladiner / Max Aschenbrenner, 1980</br>Corai, Paolo: ¬Le¬ più antiche culture preistoriche della «Ladinia» : (paleolitico e mesolitico) / Paolo Corai, 1980</br>Daverda, Albert: ¬La¬ ladinitè tla vita pratiga da vigne dé : en ejëmpl: les scrites tles cortines / Albert Daverda, 1980</br>Faggin, Giorgio: ¬La¬ grafia del friulano : appunti storici / Giorgio Faggin, 1980</br>Gangale, Giuseppe: ¬Le¬ vanère por Marèo / Giuseppe Gangale, 1980</br>Goebl, Hans: Dialektgeographie + numerische Taxonomie = Dialektometrie : anhand rätoromanischer und oberitalienischer Dialektmaterialien (AIS) / Hans Goebl, 1980</br>Höglinger, Elisabeth: Interferenzen des Ladinischen und Italienischen in das Deutsch von Grödner Schülern : Beitrag zur Problematik des Deutschunterrichts in den Schulen der ladinischen Ortschaften Südtirols / Elisabeth Höglinger, 1980</br>Irsara, Alfred: ¬Die¬ gesetzlichen Bestimmungen zum paritätischen Unterricht an den Schulen der ladinischen Ortschaften Südtirols / Alfred Irsara, 1980</br>Kuen, Heinrich: ¬Die¬ Eigenart des ennebergischen Wortschatzes / Heinrich Kuen ; 1, (1980)</br>Kuen, Heinrich: Tirolese = «ladinisch» im Vocabolario Poligloto von 1787 des Don Lorenzo Hervás / Heinrich Kuen, 1980</br>Śliziński, Jerzy : ¬Die¬ Darstellung der Ladiner in tschechischen Enzyklopädien des XIX. und XX. Jahrhunderts / Jerzy, Slizinski, 1980</br>Richebuono, Giuseppe: Von der einstigen zur heutigen Ausdehnung des ladinischen Sprachraumes / Josef Richebuono, 1980</br>¬Il¬ vecchio e il nuovo : dei Weiler ed altre questioni / F. Bortolotti ; H. Abram, 1980</br>Zaremba, Aleksander: ¬Il¬ comparatico a S. Martino in Val Badia / Aleksander Zaremba, 1980
Schlagwort: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Signatur: D II Z 1.092/4(1980) ; II Z 1.092/4(1980)
Intern-ID: 329264
10 ha offerto. La stessa donna che mi raccontò il caso della sorella che rifiutò il madrinaggio e la sostituzione formale perchè si era trasferita e non poteva essere presente alla cerimonia, disse che a quel punto si rivolse a una cugina del marito perchè si sentiva in obbligo con lei dopo che questa le aveva fatto fare da madri na ai propri figli. L’espressione usata fu: «Le offrii di restituire il lavoro.» In questo caso il comparatico è oggetto di scambio. Ma non ci troviamo qui nel

pun to riferimento a Hammel (1968) e al suo lavoro sul comparatico nei Balcani. Rispetto a questo problema Hammel dice che esiste un nesso tra alleanza asim metrica e non reciprocità di scelta. Dopo avere analizzato anche la situazione di San Martino, possiamo dire che queste due caratteristiche si affermano e si nega no reciprocamente. In termini più chiari, se esiste un tipo di comparatico in cui uno dei contraenti è su una posizione di privilegio rispetto all’altro, ci troviamo di fronte a una

stret tamente collegata al prestigio e alla seguente posizione di privilegio che deriva dall’essere scelto. In un suo lavoro anche Gudeman (1975: 222) si pone questa questione: se alla reciprocità di scelta corrisponda la messa in atto di un rapporto simmetrico e vi ceversa se la non reciprocità abbia come conseguenza un rapporto asimmetrico; e dice a questo proposito che la proibizione di una scelta reciproca è frequente mente associata al rapporto asimmetrico tra genitori e padrino. Fa a questo

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
1900
Bericht über die erste ordentliche Tiroler Landes-Lehrerconferenz zu Innsbruck am 24.-26. October 1899 = Relazione sulla prima conferenza provinciale ordinaria dei maestri del Tirolo tenuta a Innsbruck il 24, 25, 26 ottobre 1899
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Seite 110 von 374
Autor: Tiroler Landes-Lehrerconferenz <1, 1899, Innsbruck> ; Hausotter, Hans / erstattet von dem Vorsitzenden Hans Hausotter ...
Ort: Innsbruck
Verlag: Selbstverl. des Landesschulrathes
Umfang: XVI, 356 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. u. ital.
Schlagwort: g.Tirol ; s.Schule ; z.Geschichte 1899<br>g.Tirol ; s.Lehrer ; z.Geschichte 1899
Signatur: II 108.400
Intern-ID: 598805
dirà: Ma questo è lavoro che ammazza!—No, non è il lavoro che ammazza, bensì il gridare infruttuoso a una classe insubordinata, il polverone d’ una scuola in ìscompiglio, 1’ amarezza, lo scoramento di vedere il nessun fratto delle proprie fatiche. «Lo so, la preparazione è lavoro difficile; già, dopo cinque ore di attività nella scuola, doversi ancora trattenere in questa per .or dinare, correggere e forse punire, e in casa attendere alla lunga e

di scuola, obbligando di tempo in tempo gli scolari a disporre sul banco tutte le cose loro, per accertarsi che nulla manchi, « Riepilogando, si può dire che la preparazione giornaliera consiste: a) nella fissazione della materia da insegnare durante il giorno : b) nello studio del metodo d’impartire l’istruzione ; c) nella preparazione della classe e dei mezzi d’insegnamento oc correnti ; cl) nella preparazione degli scolari, « Devo però aggiungere che nemmeno qui finisce il lavoro di preparazione del

9
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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 47 von 113
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
, è l’inven trice del “vota donna”, lanciato dal suo partito nella campa gna del 1987. Non solo: lei per prima ebbe l’idea che la legge “Azioni positive per la realizzazione della parità uo mo-donna nel lavoro”, poteva essere usata per fare femmi nismo di Stato. La legge fu approvata nell’aprile ’91 e quat tro mesi dopo la Turco avanzava l’idea del “bonus”: per aumentare la percentuale delle donne in parlamento, lo Sta to dia più soldi ai partiti che fanno eleggere più donne. Molte insorsero: siamo forse

, fecero cambiare idea subito ai dirigenti RAI. E, poco dopo, anche al giudice il quale ha sentenziato che il recla mo dell’uomo era “inammissibile” (giuridicamente par lando): la campagna governativa era costituzionale e lo sarà, come ogni altra sìmile iniziativa, fino a quando i due sessi non avranno raggiunto la parità sostanziale (quella formale, c’è già). In pratica, quando? Domanda senza ri sposta. Dipende, infatti, dai criteri di misura e questi di pendono dai valori tenuti in conto, i quali

, lo Stato è diventato femminista. Non ideologicamente, ma tecnicamente fem minista. La giornalista Roberta Tatafiore di Noi Donne, dei resto, lo aveva previsto da tempo, parlando di un “femminismo di Stato”. I giornali riferiscono che, dopo la sentenza del giudice, Tina Anseimi sprizzava gioia, e si capisce: con un paio dì mosse era riuscita a portare a conclusione l’opera che era di altre più che sua, raccogliendone i frutti. In particolare, era l’o pera dell’ex comunista Livia Turco. Lei, infatti

prodotti di scarto da promuo vere con un buono? La Turco si difese: quella che propongo è una “azione positiva” come prevede la legge. (Notare che la legge recita “parità nel lavoro” e non in qualiasi campo, ma questo nessuna lo ha rimarcato, né allora né ora). L’“azione positiva” di Livia Turco non passò, per il poco elegante accostamento fra partiti, soldi e donne. È trion falmente passata, invece, quella di Tina Anseimi che, al contrario, separava l’immagine della donna che fa politica dalla

11
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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 42 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
i confini solo con un contratto di lavoro in mano. I numeri sono nuovamente impressionanti: dal '46 al '72 lasciano l'Italia sette milioni di perso ne. Ancora una volta gli italiani all'estero finan ziano lo sviluppo, in questo caso il boom, eco nomico del proprio paese. L'ondata continua fino al '70. Poi ci sarà un altro brusco calo e solo cinque anni dopo i rimpatri supereranno gli espatri. Curiosamente il '75 è proprio Tanno della 1° Conferenza nazionale sull'emigrazione. Ancora una volta la politica

trovarsi sul fronte opposto a quello di tutti questi paesi latino-americani. Con il regime fascista l'indifferenza della poli tica nei confronti del fenomeno migratorio si trasforma in sfacciata negazione. Nei fatti però Mussolini si interesserà del fenomeno più dei suoi predecessori e sostituirà il loro laissez faire con una strategia di emigrazione pilotata. Uno dei suoi strumenti sarà l'Icle, Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero. Tutto questo però ad una condizione: „bisogna abolire

con le sue due mete,. Parigi e Mosca, e quella coloniale dopo la conquista dell'Etiopia nel 1936. Con la seconda guerra mondiale la situazione degli emigrati italiani cambia ancora e natural mente in peggio. Negli Usa l'Fbi compila una lista dei cittadini da internare nel caso di un at tacco sul suolo americano, la Custodial Detenti- on List, nella quale compaiono anche gli italia ni. Le navi dei pescatori italiani vengono seques trate e alcuni equipaggi sono internati. Anche i consolati italiani

del mondo". Con questo in vito del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi riparte nel dopoguerra il flusso migra torio italiano. Dalle sue parole traspare l'idea dell'emigrazione come rimedio alla povertà e soprattutto alla disoccupazione a lungo termi ne del dopoguerra. A non avere un posto è il 6,7% della forza lavoro in Lombardia, i'8,4% in Veneto e un'uguale percentuale nel Friuli Ve nezia Giulia. La popolazione migrante si indirizzerà verso il Canada, l'Australia' e alcuni paesi europei

12
Bücher
Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
-2002
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2002,1)
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Seite 93 von 151
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 145 S. : Ill.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/2002,1
Intern-ID: 331956
lato, individuare percorsi e terreni di verifica dell'effettiva radicalità ed efficacia delle pratiche adottate dai diversi sog getti nei loro rispettivi ambiti. La decisione delle e dei Disobbedienti di esprimersi come movimento tra ì movimenti, ricercando in questa forma i necessari ed adeguati livelli di unità del più generale movimento contro il neoliberismo e la guerra, è anche conseguenza d'una comune lettura della fase apertasi dopo le giornate di luglio 2001 a Genova e con gli eventi dell

' 11 settembre. La Guerra Globale Permanente si è presentata come scelta costituente d'un nuovo assetto del dominio, nel fuoco di una acuta crisi delle politiche neolibe- riste e del ciclo capitalistico che ha segnato gli ultimi decenni. Dall'11 settembre, dunque, si è assistito ad una complessiva ridislocazione dei poteri e dei loro strumenti, cosi come delle soggettività e delle reti sociali che contro di essi esprimono conflitto, dopo aver rivelato attivamente quella stessa crisi a partire dall'evento

la cacciata di Domingo Cavallo, agente del FMI e della Banca Mondiale, e la rinuncia di quattro presidenti in poche settimane: ha insomma inaugurato quest'anno in un segno opposto a quello apparentemente ricercato dalla potenza imperiale messasi in moto dopo l'll settembre. La crisi neoliberista viene ulteriormente ratificata, in un contesto strategico come quello inscritto nel progetto degli Accordi di Libero Commercio delle Americhe, e vede irrompere una urgenza di trasformazione radicale, che già

scuola del 15 febbraio, già indicato dalle iniziative delle Rsu e del sindacalismo di base, nelle forme di una generalizzazione del conflitto e della sua piattaforma così come di un nuovo „evento“ centrale di socializzazione e lotta. Le ed i Disobbedienti intendono farvi vivere le tematiche della redis tribuzione del reddito, come istanze comuni del lavoro, del non lavoro e della cooperazione dei saperi messi al lavoro, che insieme abitano la dimensione della precarietà. Va pure raccolta

13
Bücher
Kategorie:
Recht, Politik
Jahr:
1970
¬Das¬ Paket
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Seite 31 von 44
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 44 S.
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Aus: Der fahrende Skolast ; 15,1/2. - Enth.: Die drei Fassungen (A,B,C) mit dem Operationskalender (D) ohne die Motivierungen!
Schlagwort: s.Südtirol-Paket
Signatur: III 100.297
Intern-ID: 242669
comunali saranno scelti e nominati dagli organi sta tali, sentiti il presidente delia giunta provinciale e i sindaci inte ressati. I cittadini residenti nella provincia di Bolzano hanno diritto alla precedenza nel collocamento al lavoro nel territorio della provincia stessa, esclusa ogni distinzione basata sull'appartenenza ad un gruppo linguistico o sull'anzianità di residenza». Art. 8 Dopo l’articolo 13 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio

scolastica; 29) addestramento professionale». Art. 6 L’articolo 12 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, ap provato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, è sostituito dal seguente: «Le province emanano norme legislative nelle seguenti materie nei limiti indicati dall'articolo 5; 1) polizia locale urbana e rurale; 2) istruzione elementare e secondaria (media, classica, scientifica, magistrale, tecnica, professionale e artistica) ; 3) commercio; 4) apprendistato; libretti di lavoro

, i provvedimenti adottati nella materia, anche se definitivi. La disciplina dei ricorsi ordinari avverso i provve dimenti stessi è attuata nell’ambito deH'autonomia provinciale; 8) incremento della produzione industriale; 9) utilizzazione delle acque pubbliche, escluse le grandi deriva zioni a scopo idroelettrico; 10) igiene e sanità, ivi compresa l’assistenza sanitaria e ospe daliera». f Art. 7 Dopo l’articolo 12 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio

1948, n. 5, è isti tuito il seguente articolo 12-bis: «Allo scopo di integrare le disposizioni delle leggi dello Stato, le province hanno la potestà di emanare norme legislative nel la materia del collocamento e avviamento al lavoro, con facoltà di avvalersi — fino alla costituzione dei propri uffici — degli uffici periferici del Ministero del lavoro per l’esercizio dei poteri ammi nistrativi connessi con le potestà legislative spettanti alle province stesse in materia di lavoro. I collocatori

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1991/1994)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 36 - 38. 1991 - 1994)
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Seite 17 von 24
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1991,1 + Beilage ; 1992,1-2 ; 1993,1-4 ; 1994,1-4 ; Vorhandene Dubletten: 1993,4 ; 1994,1-4
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/36-38(1991-94)
Intern-ID: 319183
di azioni positive sono resi stenza di ostacoli di fatto, che si frappongono alla realiz zazione di pari opportunità tra donne e uomini in materia di lavoro e di carattere implicitamente temporaneo dell’a zione positiva, la cui legittimità è legata alla persistenza degli ostacoli di fatto che devono essere rimossi. Tutto ciò costituisce un orientamento consolidato anche nell’esperienza di altri paesi e nel diritto comunitario. Il legislatore italiano prefigura, in questo contesto, due diversi modelli

nell’orientamento e nella formazione, nell’ac cesso al lavoro e nella carriera; le misure dirette a superare condizioni, organizzazioni e distribuzione del lavoro che provocano effetti diversi a seconda del sesso con pregiu dizi nell’avanzamento professionale e di carriera, o nel trattamento economico e retributivo. Il legislatore si rife risce, quindi, a disparità che derivano da cause individua te e che riguardano un gruppo identificato o identificabile di donne. Si riconducono alle azioni positive del

, per il futuro, la segregazione sessuale, scolastica e professionale, che è una generale concausa delle minori opportunità di lavoro e di carriera che colpi scono il lavoro femminile. E necessaria una ripartizione delle responsabilità tra i due sessi Una considerazione particolare meritano inoltre le azioni po sitive dirette a „favorire“ anche mediante una diversa organiz zazione del lavoro, delle condizioni e dei tempo di lavoro, l’equilibrio tra responsabilità familiari e professionali e una

migliore ripartizione di tali responsabilità tra i due sessi. La formulazione è vaga e ambigua, ma pare alludere a ciò che suole chiamarsi, cor* formula altrettanto vaga e ambi gua „un’organizzazione del lavoro a misura di donna“. In questo modello di azione positiva, che rientra nella tipologia delle azioni non immediatamente risarcitone, ciò che la legittima è il fatto stesso che si tratti di donne, portatrici di differenze assunte come sinonimo di minori opportunità. L’obiettivo di azioni positive

di questo tipo, che prescin dono dall’esistenza concreta e verificabile di discrimina zioni effettive, è ancora la parificazione tra donne e uomi ni. Ma la parificazione sembra dover passare attraverso la valorizzazione delle differenze, che caratterizzano il lavo ro femminile (sfavorito da un’organizzazione del lavoro che privilegia il soggetto maschile e le sue condizioni di vita) e non attraverso l’omologazione del lavoro femmi nile a quello maschile. Il riferimento alla ripartizione delle

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 16 von 113
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
servizio di interesse pubblico. Una elaborazione teorica di questo aspetto può orientare nella questione dei finanzia menti per le spese e della retribuzione dei lavoro svolto lì dentro. Via Dogana è nata grazie al finanziamento iniziale di una donna, e si mantiene con le vendite e gli abbonamenti. Viene pagato il lavoro di grafica e tipografia, che è lavoro esterno. Il nostro lavoro invece non è retribuito con dena ro, ma io non io considero lavoro gratuito, né volontariato, perché

è un’attività politica e quindi la sua misura sta nell’efficacia: nella modificazione prodotta, nello scam bio con chi legge, nell’incidenza sul dibattito politico, ecc.. Il peso di questo lavoro lo sento quando manca l’in terlocuzione, perché mi sembra di lavorare per niente. La necessità di un’impresa di questo tipo è dunque di luogo pubblico, ma non di servizio sociale. Io ed altre dedichia mo molte energie a Via Dogana in quanto fare la rivista si lega al desiderio di ciascuna di noi dì modificare

all’origine di questo convegno, discussio ni che lei ha seguito presso il Centro di Accoglienza, della Casa delle donne di Merano. Rispetto al finanzia mento dello Stato - Èva riferisce - “ci si chiede quale sarebbe l’alternativa. Il volontariato per esempio signi ficherebbe procurare ancora del lavoro femminile gra tuito nell’ambito sociale”. È vero. Anch’io credo - pur rispettando molto il volontariato - che questo possa si gnificare lavoro gratuito, nell’esercizio di quella funzio ne civilizzatrice che

le donne svolgono per rendere me no mortifero l’ordine maschile. Ma io mi chiedo se la soluzione di retribuire con denaro questo lavoro sia ade guata, se non sia un modo per normalizzare, senza inter rogarle, attività che hanno ragioni e significati ancora non detti. Amelie perché proprio in chi opera nell’ambito del cosiddetto volontariato c’è spesso la consapevolezza di fare qualcosa che non è misurabile con il denaro, ma che domanda un’altra misura. Un’altra misura che se condo me è necessario

trovare anche quando si ricevo no, o si ritiene di dover ricevere, dei soldi per fi proprio lavoro. E una misura data dalle parole con cui si nomina la realtà. Parole che possono essere più efficaci dei finanziamenti, e comunque non possono essere sostituite dal denaro. Ma le parole adeguate vanno cercate. E questo è il terzo punto che propongo alla vostra attenzione. La necessità di lavoro teorico La necessità dì fare teoria, del lavoro cioè di “mettere in. parole'' (su cui. ha richiamato

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1991/1994)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 36 - 38. 1991 - 1994)
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Seite 43 von 86
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1991,1 + Beilage ; 1992,1-2 ; 1993,1-4 ; 1994,1-4 ; Vorhandene Dubletten: 1993,4 ; 1994,1-4
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/36-38(1991-94)
Intern-ID: 319183
La sentenza del taglie 1991 sul lavoro notturno è a questo proposito esemplare: La C. d. G, ritiene infatti che le legisla zioni nazionali (nel caso de quo quella francese) che vietano il ricorso al lavoro notturno femminile siano in contrasto con la direttiva sulla parità di opportunità del 1976, La sentenza, che ha portato ad un’azione della Comunità anche nei con fronti dell’Italia (che a sua volta vieta ii lavoro notturno fem minile) non specifica in realtà la soluzione da dare al proble

ma ma si limita a prevedere la necessità di norme uguali per uomini e donne. -Questo lascia libero spazio a diverse soluzioni, a seconda delle diverse culture di parità esistenti nei sìngoli stati: o can cellazione del divieto con conseguenze gravi di liberalizza zione del ricorso al lavoro notturno (e conseguente discrimi nazione indiretta nell’assunzione), o norme più restrittive per tutti, che contemplino esoneri dal lavoro notturno per uomini e dorme con responsabilità familiari non delegabili. Quindi

maternità per le lavora trici molto più svantaggiosa che quella dei singoli stati mem bri (Italia, Germania, GB e altri). Vediamo le differenze in peggio rispetto alla legge italiana (L. 1204/71): astensione obbligatoria 14 settimane anziché 20; in Italia la retribuzione corre nella misura dell’80% dei suo valore normale ed è posta a carico dell’INPS e molti contratti di lavoro pongono il resi duo 20% a carico dell’imprenditore; per la CEE vi è una parificazione di quest’indennità a quella di malattia

ed, infine, molto grave la delega ai singoli stati della decisio ne riguardo al divieto di licenziamento e di lavoro notturno, che in Italia è sancito in entrambi i casi! L’impatto di questa direttiva - seppur nel sopra illustrato dub bio sulla diretta applicabilità delle direttive - è evidente. Ba sti pensare all’effetto che il libero mercato ha sul costo del lavoro per immaginare come gli imprenditori degli stati più garantisti in questo campo premeranno per una uguaglianza (di fatto appiattimento

verso il basso) della legislazione sulla maternità nei singoli stati con gravissimo pericolo per le don ne che vedono rimessi in discussione posizioni guadagnate con fatica in anni di lotta. Questa direttiva emanata nel 1992 (dopo 6 anni di inattività) dimostra purtroppo che negli ultimi anni soprattutto l’Unione Europea è stata voluta, ma soprattutto portata avanti dai “mercanti” (per la stragrande maggioranza maschi) con il lo ro sistema di valori. L’accordo di Maastricht impone ai singo li stati

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sprachwissenschaft
Jahr:
(1988)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 12. 1988
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Seite 213 von 300
Ort: San Martin de Tor
Verlag: Ist. Ladin Micurá de Rü
Umfang: 295 S. : Ill., graph. Darst., Kt., Noten
Sprache: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Anmerkungen: Arbeitsbericht 3 zum Ald I = Relazione di lavoro 3 per l'ALD I / Roland Bauer ..., 1988</br> Crazzolara, Claudia: ¬La¬ tragica fine di G. B. Alton / Claudia Crazzolara, 1988</br> Diekmann, Erwin: Ergebnisse einer Umfrage im bündnerromanischen Sprachgebiet zur Akzeptanz des "Rumantsch Grischun" als gesamtbündnerromanische Schriftsprache / Erwin Diekmann, 1988</br> Kattenbusch, Dieter: Rätoromanisch oder Ladinisch? : Dolomitenladinisch = Sellaladinisch = Zentralladinisch = Zentralrätoromanisch? ; einige Bemerkungen zu einem terminologischen Streit / Dieter Kattenbusch, 1988</br> Lindner, Christine: Libr por i foresti nell Ciastell Trafoi : das Wiener Gästebuch von Franz A. Rottonara / Christine Lindner, 1988</br> Lunelli, Clemente: Nuovi documenti e musiche di Giovanni Battista Runcher / Clemente Lunelli, 1988</br> Munarini, Giuseppe: Proverbi e detti del Comelico / Giuseppe Munarini, 1988</br> Palla, Luciana: Processi di tedeschizzazione e di italianizzazione dei Ladini dolomitici nel periodo della grande guerra e dell'annessione all'Italia / Luciana Palla, 1988</br> Richebuono, Giuseppe: Aggiunte alle notizie sul castello di Andràz / Bepe Richebuono, 1988</br> Richebuono, Giuseppe: Aggiunte alle notizie sulle chiese della Ladinia fino alla metà del 1500 / Bepe Richebuono, 1988</br> Toth, Alfred: Historische Grammatik der Mundart von La Plié da Fodom (Pieve di Livinallongo, Buchenstein) / Alfred Toth, 1988
Schlagwort: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Signatur: II Z 1.092/12(1988)
Intern-ID: 355106
”, il piccolo Battista, non si sa molto. La tras corse giocando coi ragazzi dei vicini, aiutando il padre nei lavori dei campi e facendosi raccontare leggende di ogni tipo da sua madre. Dopo aver fre quentato le scuole elementari al suo paese, all’età di undici anni Tita fu mandato a Bressanone nel convento di Novacella, dove frequentò la scuola diretta dagli Agostiniani. Terminato il ginnasio, egli si trasferì nel 1862 a Trento per frequentarvi il liceo tedesco. Due anni dopo si era iscritto all’università

di Vienna, perciò il nostro autore partì per Parigi, allo scopo di perfezionare la lingua e di approfondire i suoi studi. Dopo circa due anni trascorsi a Parigi Alton riprese la carriera di pro fessore presso il ginnasio dei Piaristi a Vienna. Egli trascorse nella capitale austriaca ben sedici anni, dove fece cono scenza con alcuni suoi compatrioti, tra i quali anche un suo lontano parente di nome Florian GroBrubatscher di La Villa, che prestava servizio nell’esercito austriaco. In data 8 novembre 1899

Alton venne nominato da S.M. l’Imperatore Francesco Giuseppe I. direttore del Ginnasio-Liceo di Rovereto e il 25 dello stesso mese il nuovo direttore intraprese con gioia e passione il suo nuovo lavoro. Lo seguì in via Rosmini, nella casa del cavalier Pasquali, anche la nipote Maria, di 27 anni, che lo accudiva. Il nuovo incarico di Alton purtroppo non durò che pochi mesi. Il 3 aprile dell’anno 1900 una mano crudele pose infatti fine alla sua vita e a quella della sua nipote. Il misfatto fu scoperto

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sprachwissenschaft
Jahr:
(1979)
Ladinia : sföi culturâl dai Ladins dles Dolomites ; 3. 1979
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Seite 222 von 268
Ort: San Martin de Tor
Verlag: Ist. Ladin Micurá de Rü
Umfang: 263 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch; Ladinisch
Anmerkungen: Agostinetti, Nino: ¬La¬ cacciata dei Grigioni da Padova / Nino Agostinetti, 1979</br> Arbeiten von Univ. Prof. Dr. H. Kuen über das Ladinische / Kuen, Heinrich, 1979</br> Craffonara, Lois: Vorromanische Elemente in der Gadertaler Toponomastik : (briefliche Mitteilung) / Lois Craffonara, 1979</br> Craffonara, Lois: Zur Palatalisierung von CA und GA in den Sellatälern / Lois Craffonara, 1979 Esser, Wilhelm Martin: Zum Themenkreis vom »Europäischen Helden« und seiner »Dämonin« : (mit Einbezug von einigen in ihrer eigentlichen Wesenheit bislang unerkannt gebliebenen Texten aus der Rätoromania und aus Italien) / Wilhelm Martin Esser, 1979</br> Garlato, Francesco: A proposito di identità etnica - Lettura della tradizione : comunicazione e messaggio, storicità e continuità / Francesco Garlato, 1979</br> Goebl, Hans: Glottonymie, Glottotomie und Schizoglossie : drei sprachpolitisch bedeutsame Begriffe / Hans Goebl, 1979</br> Heller, Karin: Richtungsbezeichnungen im Ladinischen des Gadertales / Karin Heller, 1979</br> Huber, Konrad: Baff! (REW 878) : tractatus logico-ethymologicus von den Arschbacken / Konrad Huber, 1979</br> Kuen, Heinrich: Rätoromanisches bei Oswald von Wolkenstein / Heinrich Kuen, 1979</br> Śliziński, Jerzy : August Lewald über die Ladiner Grödens / Jerzy Slizinski, 1979</br> Lunz, Reimo: Zur Vor- und Frühgeschichte von Abtei und Enneberg mit Ausblicken auf Gröden / Reimo Lunz, 1979</br> Messner, Dieter: Probleme rätoromanischer Neologismen / Dieter Messner, 1979</br> Richebuono, Giuseppe: ¬Die¬ Bevölkerung von Sëlva und Calfosch (Wolkenstein und Colfuschg) im Jahr 1762 / Josef Richebuono, 1979</br> Stefenelli, Arnulf: Zur Latinität des rätoromanischen Wortschatzes / Arnulf Stefenelli, 1979</br> Valentini, Erwin: ¬Il¬ motivo della patria nella poesia della Val Badia : aspetti di una letteratura periferica / Erwin Valentini, 1979</br> Zuccolo, Laura: Aquileia Romana-Friulana : una delle più importanti sedi antiche nell'intaglio delle pietre dure / Laura Zuccolo, 1979
Schlagwort: g.Ladiner ; f.Zeitschrift<br />g.Ladinisch ; f.Zeitschrift
Signatur: D II Z 1.092/3(1979) ; II Z 1.092/3(1979)
Intern-ID: 329272
si vogliono esclusi tutti li Forestieri, che non hanno acquisito il carattere di sudditanza . . . « 52) . Il provvedimento che colpiva teoricamente tutti i mestieri, ma in particolare i venditori di acquavite e gli scaleteri, era in funzione discriminatoria; dopo aver cacciato i grigioni da Padova, si voleva impedire loro ogni probabile rientro, inibendo qualsiasi lavoro in generale, i mestieri tradizionali in particolare. Il proverbiale scrupolo inquisitorio delle autorità trovava conferma nella

richiesta fatta da Venezia, nel 1770, al podestà padovano di una nuova statistica degli svizzeri residenti in provincia. La scusa era piuttosto banale: la loro attività poteva togliere lavoro alle mae stranze venete, »... di cui nasce sensibile depauperamento del capitale nazionale . . . «; sem brava infatti che gli svizzeri con le carte in regola per esercitare un mestiere nelle terre di S. Marco, cioè i nativi di Berna e di Zurigo, erano appena 30 sugli ancora 600 presenti 53) . La risposta di Padova

da Padova da un provvedimento politico e per ordine delle autorità, non per volere della popolazione, esclusa una piccola frangia di mercanti concorrenti. L’arciprete di Arzergrande quando, nel 1766 doveva relazionare, come abbiamo visto, al podestà di Padova sull’esistenza o meno di grigioni nel suo territorio, scriveva: »... li soliti Griggioni«. In quell'aggettivo c’era tutto l’animo dei padovani di allora, uniti ai grigioni e, al di sopra di trattati e decreti, nella fatica e nel lavoro quotidiani

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