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Kategorie:
Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2012
Wolkenstein in Gröden : von den ersten Besiedlungen zur touristischen Hochburg
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Seite 200 von 420
Autor: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig / hrsg.vom Tourismusverein Wolkenstein in Gröden ... Text und Gesamtkoordination: Rudolf Mussner. Beitr. von Herwig Prinot ...
Ort: Bozen
Verlag: Athesia Druck
Umfang: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Schlagwort: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Signatur: III 327.857
Intern-ID: 589052
Der Gasthof Croce d'Oro. Zeichnung von Else Prunster fEnkeltochter des Gastwirts Luis Perathoner). Hotel Alpino / Plan. befand, samt Folterwerkzeug, so z. B. der „Tropfen" (ein Wassertropfen fiel ununterbrochen auf den Kopf des gefesselten Gefangenen, und zwar immer auf dieselbe Stelle). Dieser Keller, der im Buch von Wilhelm Moroder busen berg (1877-1915) als „keuche-kerker" bezeichnet wird, wurde zusammen mit Col dala Forcia und dem Gericht von Col dala Felda (ca. 1642-1840) 1943

bei einem Brand zerstört. Der Gasthof wurde dann unter dem Namen „Croce d'Oro" neu aufgebaut und von Luis Perathoner und seiner Gattin Maria bis zur Schließung im Jahr 1981 geführt. Hotel Alpino / Plan Das alte Gasthaus Plan war viele Jahre lang die letzte Einkehrmöglichkeit vor den Pässen. Schon allein deshalb hatte der Betrieb eine große Bedeutung für Reisende und Händler. Er war außerdem bekannt für viele interessante Ereignisse, erfreuliche ebenso wie traurige. Der Ortsteil Plan (nicht aber das Gasthaus

) wird erstmals 1278 in einem Kauf vertrag zwischen Rupert Maulrappe und dem Grafen Meinard II von Tirol er wähnt. Im Archiv der Pfarre St. Christina hat man ein Dokument aus dem Jahre 1691 gefunden, in dem ein gewisser „Adam Perathonner" als Wirt zu Plan angeführt wird. Er könnte der erste Wirt dieses Gasthauses gewesen sein. Nach dem Krieg erhielt das Gasthaus den Namen „Alpino". Schon da mals verfügte der Betrieb über 20 Betten, seine Hauptaufgabe lag allerdings darin Händler und Reisende mit Essen

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1971/1974)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 16 - 19. 1971 - 1974)
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Seite 22 von 44
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1971,1-4 ; 1972,1-3 + Probenr. 1-2 ; 1973,1-4 ; 1974,1-3 ; Vorhandene Dubletten: 1971,1-3 ; 1972,1-3 + Probenr. 1-2 ; 1973,1-5 ; 1974,1-3
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/16-19(1971-74)
Intern-ID: 319173
problema dei rapporti con la cultura italiana: da un lato si pensa che la separazione sia an cora una.garanzia di difesa del 1 ' identità del gruppo,.dall ! al tro si-osserva che la separazip ne rende iro.Dcssi-cire uns. vite autonoma, propriamente sudtiro lese e non genericamente tedes- I problemi che il gruppo linguisti co italiano ha dovuto affrontare autonomamente sono stati pochi fi no agli anni sessanta. Infatti du rante il periodo fascista la cu 1tu ra italiana era imposta dal centro

attraverso gli italiani mandati in provincia. Il gruppo italiano era in un certo senso un gruppo colo nizzatore, Nel dopoguerra il grup po linguistico italiano è stato an cora l'appendice delle scelte cul turali nazionali, ma ha dovuto affrontare in maniera nuova il problema dei rapporti con l'altro gruppo al quale venivano ricono sciuti i diritti fondamentali. In realtà il gruppo linguistico italiano non ha affrontato questo problema che in termini astratti, mentre la questione dì fondo era impostata

in termini politici. Il risultato è stato un duro scontro che si è risolto con un compromes so politico-amministrativo. Nel gruppo linguistico italiano ci si compiace tuttora dell’astratta tesi che vuole l'Alto Adige possi bile ponte fra due culture, tesi che dovrebbe dimostrare la grande apertura, degli italiani versi i te deschi, i quali peraltro si mostra, no sempre troppo chiusi. Di fatto li, gruppo linguistico italiano fi no alle soglie degli anni settanta ha mostrato scarso interesse cono scitivo

nei confronti della cui tu-, ra dell'altro gruppo nè site posto mai seriamente il problema delle minoranze linguistiche, lasciando quindi aperta la strada alla con trattazione -meramente politica. Si potrà obbiettare che nel gruppo linguistico italiano molti si sono dimostrati disponibili all'istitu zione di - scuole bilingui aperte in differentemente ai due gruppi e al_ la realizzazione di una vita reli giosa comune ai due gruppi oltre che a manifestazioni culturali co muni e che il gruppo

il gruppo linguistico italiano, per niante entusiasta del compromesso politico raggiunto,-ha compreso l'utilità dell'insegnamento della lingua tedesca nelle scuole e che la conoscenza delle due lingue è una delle condizioni essenziali per poter continuare a vivere nel la provincia. Ma non si è ancora sentita, salvo le solite rare ecce zìoni di pochi isolati, l'esigenza di conoscere la storia locale, la dimensione socio-economica della provincia nel quadro dei rapporti fra l’Italia, l'Austria e la Germa

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 15 von 57
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
ha bisogno di avere una strut tura che in qualche modo dall’interno la ponga in grado di dialogare con le altre strutture del mondo contemporaneo, di interagire. Naturalmente questo costa e quindi è un calcolo: mi sembra che Trento sia una struttura periferica del sistema universitario italiano e quindi ci sia Io spazio a Bolzano per un’esperienza di tipo diverso, che non sia dentro il sistema universitario italiano. Penso che vi sono anche energie economiche che possono venire per questo progetto dal

mondo tedesco e dal mondo italiano più ge nerale. Un investimento su Bolzano avrebbe delle ricadu te sul sistema scientifico italiano, sull’insieme dell’eco nomia italiana. D’altra parte posso pensare che un interesse analogo ci sarebbe anche nel mondo tedesco perché i ritmi dell’esportazioni verso l’Italia, la posizione dell’Italia nei confronti del mondo mediterraneo, non so no cose astratte ma interessi fortissimi, che meritano un investimento adeguato. Questo ponte fra le due culture manca

. Abbiamo sentito la funzione a Friburgo della lin gua inglese come nuova lingua che amalgama. Ovvia mente lo sappiamo che i nostri ragazzi preferiscono stu diare l’inglese, perché c’è questa funzione intemazionale che ha la sua validità e che deve avere un suo spazio. Però c’è bisogno in qualche modo anche di un canale diretto tra questi mondi scientifici e culturali che sono quello tede sco e quello italiano: la crescita di una certa struttura a Bolzano avrebbe un rilievo politico di grande livello

lo Stato italiano possa essere un punto di riferimento e di garanzia particolarmente in questo momento. Sem brerò molto scettico su questo ma penso davvero che oggi ci troviamo con facoltà, corsi di laurea,dipartimenti uno sull’altro in una confusione diabolica. Un forte accento europeo in questo quadro dell’Europa delle regioni ci fa rebbe diventare diventare in qualche modo padroni di noi stessi, non in modo velleitaristico ma fornendo un servi zio in termini di interessi, di economia, di sviluppo

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 71 von 113
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
ha bisogno di avere una strut tura che in qualche modo dall’interno la ponga in grado di dialogare con le altre strutture del mondo contemporaneo, di interagire. Naturalmente questo costa e quindi è un calcolo: mi sembra che Trento sia una struttura periferica del sistema universitario italiano e quindi ci sia Io spazio a Bolzano per un’esperienza di tipo diverso, che non sia dentro il sistema universitario italiano. Penso che vi sono anche energie economiche che possono venire per questo progetto dal

mondo tedesco e dal mondo italiano più ge nerale. Un investimento su Bolzano avrebbe delle ricadu te sul sistema scientifico italiano, sull’insieme dell’eco nomia italiana. D’altra parte posso pensare che un interesse analogo ci sarebbe anche nel mondo tedesco perché i ritmi dell’esportazioni verso l’Italia, la posizione dell’Italia nei confronti del mondo mediterraneo, non so no cose astratte ma interessi fortissimi, che meritano un investimento adeguato. Questo ponte fra le due culture manca

. Abbiamo sentito la funzione a Friburgo della lin gua inglese come nuova lingua che amalgama. Ovvia mente lo sappiamo che i nostri ragazzi preferiscono stu diare l’inglese, perché c’è questa funzione intemazionale che ha la sua validità e che deve avere un suo spazio. Però c’è bisogno in qualche modo anche di un canale diretto tra questi mondi scientifici e culturali che sono quello tede sco e quello italiano: la crescita di una certa struttura a Bolzano avrebbe un rilievo politico di grande livello

lo Stato italiano possa essere un punto di riferimento e di garanzia particolarmente in questo momento. Sem brerò molto scettico su questo ma penso davvero che oggi ci troviamo con facoltà, corsi di laurea,dipartimenti uno sull’altro in una confusione diabolica. Un forte accento europeo in questo quadro dell’Europa delle regioni ci fa rebbe diventare diventare in qualche modo padroni di noi stessi, non in modo velleitaristico ma fornendo un servi zio in termini di interessi, di economia, di sviluppo

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 30 von 146
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
Danilo Postai, ex segretario della De e adesso esponen te del “Polo” di Centro de stra, ha annunciato sicuro che gli italiani, ormai (anno domini 1996) sono ridotti al 22Pc (nel censimento del 1991 erano il 27%). Gli ha fatto eco il quotidiano “Al to Adige” annunciando che “ogni anno che passa mille italiani se ne vanno” (con tanto di grafico con italiano con la valigia in mano). Quando si è ancora più pes simisti si citano le cifre (fonte Astat) sugli alunni della scuola dell’obbligo (quella

e non torna più. L’effetto combinato del calo demografico e degli sposta menti migratori interni ci porterebbe, verso il 2020, ad un Sudtirolo ampiamente “ritedeschizzato” con una sua par te sud, da Bolzano fino a Sai omo, dove si concentrerebbe il residuo gruppo italiano. Il fenomeno era stato sottoli neato un anno fa da un altro democristiano purosangue, Ermanno Fiistos, ex segretario di Aldo Moro e buon co noscitore dei meccanismi dell’autonomia sudtirolese, og gi emigrato in Forza Italia

. Un anno fa, sulla base di dati simili, Fiistos propose addi rittura la costituzione di un “cantone italiano” da costituir si tra Merano, Bolzano e la Bassa. Così, a suo parere, il sistema sudtirolese avrebbe raggiunto la perfezione: i la dini, i tedeschi e gli italiani avrebbero avuto ciascuno una propria “casa” e da lì avrebbero potuto contrattare e spar tirsi le risorse dell’autonomia. Contro quella che chiama la “Todesmarsch” degli italiani la destra ha pronti una serie di rimedi. Gli ex fascisti

da fare è che il problema degli italiani non resti solo confinato a una discussione in italiano e tra italiani: in un contesto cioè dove vincono sempre le spinte nazionaliste. Per questo, a gennaio, nella redazione di “FF” abbiamo deciso di dedicare una Titelgeschichte pro prio all’”Untergang der Italiener”. Una riflessione in tedesco sugli italiani la faceva anche Alexander Langer una decina di anni fa. Gli italiani che vivono in Sudtirolo, diceva Langer, traducono in una sen sazione di svantaggio

sta: che la miglior stagione per lanciare un progetto di convivenza è stata quella tra il 1975 ed il 1985: cioè l’e poca in cui “il gruppo tedesco non era più così debole, ma nemmeno troppo forte e il gruppo italiano non era più così

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 13 von 65
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
(1395), Alleami! Nazionale - eoa- deoioiirotische 9.6. s 994*. 6. Italiano (-Snidi u ricerche CCLX). Bologna. IcìNazi, Piero (Ì994), Potiifuscisti? Dal Movimento sociale italiano ad Alleanza nazionale (Coruerìinoranca 73), Bologna. Bologria. Ignari, Fiero ( 19948},.4//ccm.m nazionale, or DGruarfli, Hvo Mariìihui- mo r , Renato (Hg.): Milano a Routu. Guida ainialia elettorale del 1994. ( 1 nrc j venti 1 G, Roma. 93—52. IgnaZf Piero (1995j, l,o strano trionfo di Alleanza nazionale, in: il kiNAZi

, Piero ( ]996}, Proni Neo-Fascisti wrost-FasaAs? The Tornsformii- Localhill GoEHdeDO/MAìrriN], Damele ('1994), Dure addio , La bio- M ESO ma, Sebastiano (1994), Berlusconi (dia tampaena d Europee in: Noiioinrio ddLGdtuto storio.) ddh Resistenza in Cuneo e Provincia (lig.) PiU.sc f . -Ni. Gian PneiCV: ( 1995 e Resistenza e Dosdascisn'o, Dolomia- Santarluw, Hnzo (1974), Fascismo e neofascismo Studi cproblemi di ricerca. Roma. Sartori, Gl ; vanni 11982), Teoria dei par dii e caso italiano (Argomenti

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1988/1990)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 33 - 35. 1988 - 1990)
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Seite 6 von 52
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1988,1-3 ; 1989,1-3 ; 1990,1-3<br />Detomas du Pont, Daniela: S.O.S, Dolomites / Daniela Detomas du Pont. - 1989<br />Pallaver, Günther: "Ihr Deutsche, gebt uns Brüdern Raum, da wir nach Norden schreiten" : Thesen zur Soziogenese deutschnationalen Gedankengutes in Südtirol und der Mai 1938 / Günther Pallaver. - 1988<br />¬Die¬ geisteswissenschaftliche Fakultät in Innsbruck : 1938 - 1945. - 1990<br />Frau und Krankheit : Spielraum und/oder Engpaß. - 1990
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/33-35(1989-90)
Intern-ID: 320990
, è da ri cercarsi nell’atteggiamento psicologico individuale che sot tende ai rapporti sociali interetnici, in pratica nel meccani smo psicologico che regola la comunicazione informale di tutti i giorni, tra /«italiano» e il «tedesco». Bilinguismo teorico Fd è proprio questo l’aspetto che mi preme approfondire sulla scorta di esperienze personali maturate nel corso di due anni di contatto col mondo tedesco, anche perché le responsabilità istituzionali e politiche sono generalmente indicate come le cause

principali (quando non le uniche) del monolinguismo del gruppo etnico italiano e come tali oggetto di esaurienti a- nalisi, anche se spesso fuorviami i misticatrici. Tale è il caso in cui si vuole indentificare il concetto di bilin guismo col patentino di bilinguismo, che è allora inteso come garanzia della conoscenza effettiva della lingua e come certifi cato che sancisce la validità delle strutture didattiche. Così ad ogni livello (A, B, C, D) dello stesso corrisponderebbe una ca pacità proporzionale

di comunicazione che, oltre a garantire l’uso della seconda lingua nell’esercizio della professione nel pubblico impiego, ne presuppone la capacità di applicazioni nei rapporti extralavorativi. In pratica poi /«italiano» nei rapporti sociali quotidiani usa la propria lingua per comunicare col «tedesco». Negli stessi uffi ci pubblici si comunica nella stragrande maggioranza dei casi in lingua italiana, nonostante l’utente di lingua tedesca abbia il diritto di avvalersi della propria. Nulla di strano fin qui

consuetu dine «storica» quindi. A partire dagli anni settanta si registra però un interesse cre scente del gruppo etnico italiano all’apprendimento della se conda lingua, determinato anche dal/applicazione dello statu to d’autonomia e della conseguente crescita della domanda di bilinguismo per motivi occupazionali. Si verifica quindi sempre più spesso, sebbene in proporzioni minime, la capacità e la volontà dell’«italiano» di servirsi della lingua tedesca nei rapporti quotidiani, lavorativi e non

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1995/1996)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 40 - 41. 1995 - 1996)
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Seite 31 von 146
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Enth.: 1995, Nr. 1/2 - 3/4 ; 1996, Nr. 1/2 - 3/4<br />Universität in Südtirol : Vortragsreihe und Podiumsdiskussion = Università in Alto Adige. - 1995<br />Frauenhaus zwischen Autonomie und Anpassung : Tagung, Bozen 17. 9. 1994 = Casa delle donne tra autonomia e adattamento. - 1995<br />50: unvergessen = 50: dimenticare mai. - 1995
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/40-41(1995-96)
Intern-ID: 319184
-nazionalista?). La seconda strada è dire: ad un calo quantitativo potrebbe corrispondere (e bisogna fare in modo che corrisponda) una riqualificazione della presenza del gruppo italiano in Sudtirolo. È quanto sperano coloro che invitano gli italia ni a studiare il tedesco, ad apprezzare l’autonomia, a di ventare cittadini di questa terra a tutti gli effetti. Ed in parte il fenomeno avviene anche spontaneamente, per “selezione naturale”. Cioè: chi va via è probabilmente colui il quale non riesce

ad accettare la perdita di passati privilegi, chi rifiuta di imparare il tedesco, chi vuol “sentirsi in Italia” e così via. Chi resta è probabilmente più bilingue di un tempo, più inserito, più abituato alla realtà dell’autonomiia. Lo dicono anche le statistiche: nonostante le polemiche c’è una lenta crescita del bilinguismo nel gruppo italiano. Dunque me no, ma meglio. Anche una ricerca del sindacato Cisl/Sgb dimostra che, sul piano economico, se è vero che gli italiani arretrano ovunque e che ormai non

e tollero i tuoi errori; esigo che tu ti impe gni, che tu studi, che tu fatichi; vorrei che il nostro tempo insieme passasse in egual misura in tedesco e in italiano, perchè solo così possiamo davvero comunicare tra noi, essere amici, volerci bene, amarci. Vorrei dire ai lettori di Skolast, ai lettori di lingua tedesca: se gli italiani continueranno ad essere una lagna,oppure una ricchezza anche per voi, questo oggi dipende anche da voi. Di questi italiani che vivono qui in Sudtirolo non c’è più da aver

13
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Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 42 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
trovarsi sul fronte opposto a quello di tutti questi paesi latino-americani. Con il regime fascista l'indifferenza della poli tica nei confronti del fenomeno migratorio si trasforma in sfacciata negazione. Nei fatti però Mussolini si interesserà del fenomeno più dei suoi predecessori e sostituirà il loro laissez faire con una strategia di emigrazione pilotata. Uno dei suoi strumenti sarà l'Icle, Istituto di credito per il lavoro italiano all'estero. Tutto questo però ad una condizione: „bisogna abolire

la parola emigrante e sostituirla con quella di italiano all'estero''. Questi sono ormai otto milioni, una risorsa che il regime non può permettersi di sprecare. Il fascismo raggitmge comunque il suo scopo: fra il '23 e il '24 gli emigranti passano da 400 a 300 mila; fra il '27 e il '30 ne abbiamo sol tanto 200 mila (con 120 mila rimpatri) e fra il '31 e il '34 scendono a 100 mila (con 74 mila rim patri). A fianco alla migrazione tradizionale si creeranno poi due nuove tipologie: quella anti fascista

del mondo". Con questo in vito del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi riparte nel dopoguerra il flusso migra torio italiano. Dalle sue parole traspare l'idea dell'emigrazione come rimedio alla povertà e soprattutto alla disoccupazione a lungo termi ne del dopoguerra. A non avere un posto è il 6,7% della forza lavoro in Lombardia, i'8,4% in Veneto e un'uguale percentuale nel Friuli Ve nezia Giulia. La popolazione migrante si indirizzerà verso il Canada, l'Australia' e alcuni paesi europei

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Bücher
Kategorie:
Sozialwissenschaften
Jahr:
2004
Transglobalexpress : migrazioni in un mondo paranoico = migrationen, Grenzen, Bewegungen.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2004,1)
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Seite 41 von 139
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: 139 S. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: s.Migration ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III Z 342/2004,1
Intern-ID: 361166
". L'ondata migratoria di questo periodo, che seg na la fine della preistoria dell'emigrazione ita liana, ha il suo culmine in un momento in cui molti paesi hanno già eretto alcune barriere più o meno robuste contro chi arriva dal mare. In alcuni casi sembra proprio di vedere nelle fati che degli emigranti italiani quelle di africani e albanesi di oggi. „L'odissea degli emigranti d'Italia è terribile" scrive il console italiano a San Paolo Rozwadowski, „in generale sono vit time degli agenti di trasporto

per pochi questo sogno si realizzò. Miglior fortuna ha atteso chi si è di retto verso la città, dove è stato assorbito nei ranghi di una nascente borghesia del commer cio e degli affari. La situazione prevalente negli Usa, la terra del „from rags to riches", offre poche chance di as cesa sociale all'immigrato italiano. Lo si può trovare nei porti a fare lo scaricatore o il pesca tore in propino, oppure lungo una via dov'è ri uscito a mettere in piedi un ristorante o una piz zeria. Quelli che

anche la meta di circa ot tomila bambini venduti dai loro genitori a ric che famiglie che li tenevano come figli o come sguatteri. Ma questo è un dramma che riguar da anche l'Europa: centinaia sono le bambine rinite a fare le prostitute nei bordelli di Marsig lia. Di fronte a questo esodo dai risvolti spesso tra gici, come reagisce il governo italiano? un buon segno di energie in esubero" è la sua ris posta ricorrente. Per il resto le forze liberali ris pondono da par loro: laissez faire. Non tutti

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Kategorie:
Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2012
Wolkenstein in Gröden : von den ersten Besiedlungen zur touristischen Hochburg
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Seite 361 von 420
Autor: Mussner, Rudolf ; Prinoth, Herwig / hrsg.vom Tourismusverein Wolkenstein in Gröden ... Text und Gesamtkoordination: Rudolf Mussner. Beitr. von Herwig Prinot ...
Ort: Bozen
Verlag: Athesia Druck
Umfang: 416 S. : zahlr. Ill., Kt.
Schlagwort: g.Wolkenstein <Grödner Tal> ; z.Geschichte ; f.Bildband
Signatur: III 327.857
Intern-ID: 589052
, Medicus Co- micus, Ladinisches Kulturinstitut „Micurä de Rü", Union di Ladins de Gherdei na, Bildungsausschuss, Philatelieclub, Kinder-Volkstanzgruppe, Kriegsvetera nen. Sportvereine Ski Club Groden, Hockey Club Wolkenstein (später Hockey Club Gröden), Tennisclub, Rodelclub, Leichtathletikverein, Fußballclub, Alpin Golf Club Grö den, „Rodes Gherdeina", Free Ride Club, Eisclub, Snowboard Club, Judo Club, Schachclub, Paragleiter, Volleyclub, Schwimmclub, Dartsclub, Club der Modellflugzeugbauer, Cowboy

Club, Sportschützen, Kegelclub, Verein der Sportfischer, Broomball Club. Soziale Vereine und Erste Hilfe Freiwillige Feuerwehr, Bergrettungsdienst, Weißes Kreuz, Rotes Kreuz, Cari tas, KVW, Seniorengruppe, Verein „San y Nton", „L Pavel" (für die Freizeit gestaltung der Kinder), Lebenshilfe. Wirtschaftsvereine Bergführervereinigung, Hotelier- und Gastleutevereinigung, Kaufleutevereini gung, Bauern, Jungbauern, Handwerker, UNIKA, Bienenzüchter, Pferdezüch terverein. Freizeitvereine Lia da Mont (A.V.S

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Bücher
Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
(1988/1990)
.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 33 - 35. 1988 - 1990)
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Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: Getr. Zählung
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Abschlussaufnahme von: 1988,1-3 ; 1989,1-3 ; 1990,1-3<br />Detomas du Pont, Daniela: S.O.S, Dolomites / Daniela Detomas du Pont. - 1989<br />Pallaver, Günther: "Ihr Deutsche, gebt uns Brüdern Raum, da wir nach Norden schreiten" : Thesen zur Soziogenese deutschnationalen Gedankengutes in Südtirol und der Mai 1938 / Günther Pallaver. - 1988<br />¬Die¬ geisteswissenschaftliche Fakultät in Innsbruck : 1938 - 1945. - 1990<br />Frau und Krankheit : Spielraum und/oder Engpaß. - 1990
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/33-35(1989-90)
Intern-ID: 320990
; al volo: tuffo, ecc, — miscela di lessico italiano e tedesco: diese pratica hegt beim Servigio Sanitario für einen parere; gehen Sie zum Capo Ufficio und holen Sie den permesso für die ferie ein und machen Sie die proposta für eine astensione per ragioni fa miliari; paß auf, du schäbige Matrikel, morgen darfst du nicht in die Casa gehen, weil morgen ist giornata rossa und da fregieren dich die anziani. — altre influenze a livello fonologico, sintattico, grafematico, semantico, ecc, Insomma, gli sforzi

verso il bilinguismo «vero» compiuti dall’«italiano» risultano spesso vanificati da questa parados sale prassi di comunicazione interetnica. L’ottimo iiveilo di bilinguismo di grandissima parte della po polazione di lingua tedesca finisce per diventare subdolo nemi co del processo di bilinguizzazione di quella italiana. Tale paradosso trova una soluzione che può essere formulata all’atto pratico con due ipotesi apparentemente antitetiche, ma in realtà degne entrambe di considerazione. Oggi come oggi

all’inizio: (’«italiano» è nazionalista perché male informato, è male in formato perché, essendo monolingue, è in grado di leggere unicamente la stampa in lingua italiana, è monolingue perché è — data l’attuale prassi comunicativa — impossibilitato di fatto a parlare l’altra lingua, questa impossibilità di contatto linguistico-culturaie è a sua volta espressione di una volontà politica che ha come effetto collaterale — senzaltro non volu to — anche la spiccata propensione nazionalistica della popo

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