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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 303 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
la medesima cosa nella giurisdizione di Castellando. Finche l’ufficio di capitano fu in vigore, i processi, che in prima istanza erano giudicati dal Vicario, Spettavano a lui in seconda istanzaj e in terza istanza al Conte del Tirolo; soppresso poi il capitano, la seconda istanza passò al tribunale comitale d’ìnns- bruck. ' Il capitano del castello godeva, sulle rendite della giurisdi zione, un emolumento che nel 1569 era di 500 fiorini, coi quali era obbligato a mantenere un cavallo per se ed uno pel suo

Vi cario. Pel mantenimento delle persone di servizio (un cantiniere, una cuoca, un servo, un portalegna eco.) e del Vicario gli erano assegnati, oltre allo stipendio, 330 fiorini. . Il Vicario doveva essere uomo di legge (in utroque jure versatus) ed era giudice civile e criminale per tutta la contea. Teneva tribunale pei giudizi di prima istanza in giorni determi nati, ora in castello, ora a Melango. Mentre i capitani erano quasi sempre tedeschi, i Vicari invece venivano scelti sempre fra le persone

della contea o del principato, poiché era necessario che conoscessero il dialetto de’ loro amministrati. 11 Vicario nel proprio ufficio era assistito da un Cancelliere, uomo di legge questi pure e scelto, al pari del Vicario, fra i no tai della Valle. Il giudizio comitale tirolese, o patrimoniale, come anche era detto, cessò di funzionare quando nel Trentino e nel Tirolo al governo austriaco subentrò nel 1807 il governo bavarese. Venne poscia ristabilito come I. R. Giudizio austriaco nel 1817

298 LE GIURISDIZIONI TIROLESI come quella del capitano, dal dinasta o dai Conti del Tirolo.' Si ripeteva così nella giurisdizione ciò che era avvenuto neU’ammini- str azione dalla Valle da parte del governo vescovile, che accanto al Capitano delle Valli sorse un po’alla volta l’ufficio di Asses sore, e come in questa coll’ andare del tempo andò scemando l’importanza del primo e crebbe invece mano mano quella del secondo, in mondo da sovverchiare e rendere inutile il capitano, cosi avvenne

, ma poi con decreto del 20 Gennajo 1824 esso venne trasferito da Ca- stelfondo a Fondo, colla sede, che tutt’ora conserva, in Gastei Malosco.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 192 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
proprie ed ereditarie dei Conti del Tirolo. Durante questi avvenimenti nella sede principesca di Trento al vescovo Enrico III da Metis, morto il 9 ottobre del 1336, era succeduto, dopo quasi due anni di sede- vacante, nel 1338, Nicolò Alreim, detto, più spesso, Nicolo di Bruna, perchè nato ili Brunii di Moravia. Egli era cancelliere di Carlo margravio di Moravia, e tutto creatura sua. In riconoscenza della propria no mina infatti egli concesse tosto 1’ avvocazia della chiesa di Trento al suo

dell’ imperatore Lodovico il Bàvaro, della casa quindi de’ Wit- telsbach. I tentativi dei Lussenburgo per conservare i loro di ritti sul Tirolo riuscirono vani; che nel 1350 1’imperatore con cesse regolare investitura feudale della Carinzia, di Gorizia e del Tirolo al proprio figlio, il nuovo marito della contessa Marghe rita. Insieme con questi possedimenti vennero conferite a Lodo- vico anche le proficue avvocarne sui principati vescovili di Bres sanone e di Trento, considerate ormai come

protettore, ovverosia al fratello di lui, ancora minorenne, il marito fanciullo della contessa del Tirolo. Il margravio Cariò nominò allora suoi delegati in Trento, Matteo de Gandelli e Giu stiniano, de Gard.iili, giudici e cittadini di Trento, e suo capitano in città Corrado di Scherma (nobiiis et potcns vir Dn-s Gonna - dm miles. de Seiienna). Le cose parevano ottimamente avviate in favore del nostro vescovo; ma l’improvvisa risoluzione di Margherita di discac ciare da se il primo marito e di dare

la inano di sposa a Lo-' dovi co di Brandeburgo, lo pose tosto in posizione affatto diversa e assai imbarazzante. Sincero e deciso fautore dei Lussenburgo, ai quali tutto doveva, si trovò naturalmente in opposizione, anzi in aperta ostilità col nuovo conte del Tirolo, Lodovico di Bran deburgo. Di fatti questi mosse tosto contro la città di Trento, ne cacciò il vescovo e occupò egli tutto il principato e lo tenne a se soggetto per ben quindici anni. Nicolò di Bruna morì in esilio a Nicolsburg. nel 1347

. I successori di lui, Gerardo II (1347-1348) e Giovanni di Pistoia, non poterono nemmeno prendere possesso del loro vescovato, e Mainando di Neuhaus, succeduto nel 1349, solo nel 1359, dopo dieci anni dalla sua elezione, potè occupare

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Seite 231 von 322
Autor: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: IV S., S. [200] - 556
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.297/2
Intern-ID: 319142
46 i in Milano, alla quale Arrigo vescovo veramente intervenne (1). Egli morì in Trento li 9 Ottobre 1336: ed in luogo suo intruse Carlo IV re de Ro mani il suo cancelliere Nicolò di Bruna decano della cattedrale d* Olmi/,a (1338). Energico il principio del governo di Nicolo, imperciocché avendo sotto di Arrigo i Castrobar- censi approfittato della deboleza del principato per rendersi dai vescovi sempre più indipendenti, egli seppe costrìngerli a restituirgli tutte le loro usur pazioni nella

de’ militi cui oran tenuti fornire i cittadini in difesa del principato: dopo di clic fu cura dei consoli l'ordinar il presidio, e prontamente dar opera al rifacimento delle mura della città. Difatto poco dipoi Margherita di Tirolo, ripudiato sotto lo sfacciato titolo di impotenza il marito Giovanni re di Boemia, passava a seconde noze con Ludovico (i) Notizie stor, crii, della Chiesa di Trento. Voi. IH PZ§. 3» - 43.

Lagarina. In questo frattempo avendo il vescovo ed il comune presentite le trame di Ludovico di Bran- denburgo onde impadronirsi per mezo d'un matri monio degli immensi possedimenti di Margherita-di Tiralo, e temendo, ove fessegli riuscito, dalla di lui ingorda ambizione pregiudizi ed usurpazioni sulla diocesi e sul ducato, venne il febbrajo del 1339 legalmente fatta la pubblicazione de' beni comunali della città, alla quale doveano sottostare anche gli ecclesiastici, e con cui designavasi il numero

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 239 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
amministrati: teneva tribunale a lunghi intervalli e ! pro cessi si trascinavano mesi c mesi senza essere risolti : giudicava da solo senza 1' intervento del Consiglio de' Notai, coni' era pre scritto. IV avidità dei Massari nella raseossiono delle imposto, sopratutto nelle contiselio e. nelle multe, inni aveva limito e freno; se avveniva un furto ed era scoperto, Io coso rubate erano beusi confiscate, ma a tutto loro beneficio e ai derubati non venivano più rese; i dazi del Tonale in Vermiglio

che fossero obbligati a più cor rotto ed umano procedere. Domandavano che il Vicario generale non dovesse tenere tribunale nel suo castello di Dò redo, ma in luogo più centralo e comodo, mono lontano sopratutto per gli abitanti della Vallo di Sole. Su questi reclami il principe vescovo invitò i Siedaci delle Valli a recarsi a Trento por studiare con lui c discutere le questioni e i rimedi. Pare clic anello questa volta lo lamentanze dei valligiani avessero un serio fondamento di verità, giacche

^4. La rivoluzione del 1477. Fu sotto il Governo di lui elio nello Valli del Noce scoppiò una nuova rivoluziono, più estesa e ter ribile di quella stessa del 1407 ; essa pure causata dal malgoverno dogli ufficiali vescovili, i quali nell’amministrazione della giustizia o nella l'ascessimie delle collette angariavano con imparzialità e soprusi i poveri contadini l ). Il Vicario risiedeva dove meglio gli piacesse, senza badare se il luogo della sua dimora tornasse, comodo " meno a' suoi

, di Campiglio in Di maro erano percepiti con irritante rigore fiscale, la tortura era applicata senza pietà. Contro tale condizione di coso si levavano alto le grida, Se proteste, i reclami, ma sempre invano, elio non erano punto ascoltati. Anzi contro di questi osarono protestare presso il principe vescovo i Massari delle Valli. Ma d'altro canto anche i Siedaci di queste presentarono il 5 febbraio del 1477 al vescovo una serie di querele, o gravami, come dieevasi, contro gli ufficiali vescovili, chiedendo

il vescovo si vide costretto ad aprire, nel mese d'Aprile, un procedimento contro il Massaro, Antonio dei Mi- gazzi di Cògolo, o contro TAssessore Antonio de Fucini di Trento, procedimento di' egli affidò a duo volenti giureconsulti, Calepino ') v. Bottka, Archiv. Treni. II (4882) p. 46.

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Seite 219 von 322
Autor: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: IV S., S. [200] - 556
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.297/2
Intern-ID: 319142
in acconcio a liberarlo da quel giu dizio. Salito, al papato-il Loglio del 1294 Celestino V, andarono a gara Filippo, e Mainardo nel portare al dì lui tribunale le loro proteste. Perlocchè si spedì a Trento una terza delegazione, e furono i vescovi d’Augusta e di Frisinga coll’abate di Vil lini! : ordinava loro il papa che, avuta da Filippo malleveria che da lui non si violerebbe il territorio di Mainardo, seguita che fosse per parte di costui la promessa restituzione delle terre e de’ beni spet tanti

alla diocesi e al principato., assolvessero, pure il conte dalle scomuniche., previa anche per lato suo, guarentigia del non turbare, seguita la restitu zione, la pace. Difatto Volfango d’Augusta, e Corrado di Viìtipa quali legati e giudici papali commisero nel gcnnajo del 1295 al decano della cattedrale di Trento ed al preposito dì s. Michele <li citare, il vescovo ed il conte a comparire nel duomo di Trento il giorno decimoquinto dalla data dell’insinuazione della citazione. Comparve il conte

ed umilmente supplicare pel proscioglimento dalle censure che quegli avevan lasciate su lui. Ed il pontefice volendo indulgergli uif altra volta, com mette va (‘1291’) la decisione delle cose ad una nuova delegazione composta degli abati di S. Bu fino, e di 8. Maria di F clonica diocesani manto vani. Ma valendosi Mainardo anche verso costo ro del consueto temporeggiare, la morte del pon tefice ( 1292) e la lunga vacanza di ventisette mesi cui dopo quella soggiacque la sede roma na , vennero

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Seite 228 von 322
Autor: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: IV S., S. [200] - 556
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.297/2
Intern-ID: 319142
feudi. Appena composto in qual che tranquillità il principato, mori Bartolomeo li 23 Giugno 1307, lasciando il vescovado vacante per quasi tre anni, fino cioè all’elezione di Arrigo di Lorena accaduta nel 1310 per opera di Arrigo VII, dal quale era prima stato assunto all’officio di cancelliere. E tanto amore avea posto quell’impe ratore ad Arrigo, che non sì tosto l’ebbe fatto con fermar vescovo dal pontefice, onde favorire anche alle cose del di Ini ducato, mandò suoi messi in Trento onde per

458 1307 investi nella sua qualità di marchese e duca di Trento, Ottone ed Arrigo di Tiralo, (il fratello Ludovico era loro premorto nel 1305), di tutti i fendi che dalla chiesa trentina ave a tenuti il padre loro Mainarti© IL La quale investitura, affinchè il fasto del concedente, e la mostra della sommessione de' richiedenti dessero almeno una specie d’ammen da delle tante alterigie e conculcazioni dei conti, fu accordata con piena solennità in pubblica adunanza sovra le scale esteriori del

vescovile palazo alla presènza de' più illustri gentiluomini, dell’ intera cu ria, del capitolo, e dei cittadini. Ed innoltratisi i conti pel cortile del palazo parato a gran gala fino a piè dei gradini ove stava disposta la corte del vescovo, dopo ch’ivi ebbero in ginocchio fatta umi le dimostrazione di vassallaggio, e giurato sugli evangeli di proteggere in ogni caso e contro qual siasi nemico il vescovo ed il vescovato, vennero con sette stendardi di roba rossa dal principe inve stiti dei predetti

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 171 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
giurisdizioni, de tratto solamente lo stipendio consueto del Capitano delle Valli. Che se non si fosse conchiusa la pace, i due capitani, quello di Trento e quello delle Valli, passavano alla diretta dipendenza del Conte del Tirolo e a lui restituivano tutto quanto egli già possedeva prima della tregua, impregiudicate pur rimanendo le pretese e le ragioni d ! ambedue le parti. L’anno dopo incominciarono le trattative. Àrbitri imperiali furono Rodolfo, cancelliere della corte cesarea ed Enrico Conte

castelli dovevano tornare in potere del Conte, senza pregiudizio delle . ragioni che l’ima parte o l’altra potesse poi accampare in proprio favore. Venne inoltre stabilito che al governo della città di Trento fosse posto, come Capitano, Erarclo di Zwingen- stein, collo stipendio di 400 lire veronesi, da pagarsi in parti eguali dal Conte e dal Vescovo, e che nella Valle di Non eserci tasse l’ufficio di Capitano Ottone di Rotkbach, coll’obbligo di corrispondere al vescovo le rendite intere delle

di Furstenberg, due autorevoli ed egregie persone che gode vano là piena fiducia dell’imperatore. Il giorno 25 di Maggio del 1276, il principe vescovo e il Conte del Tirolo, l’uno e l’altro con molto seguito, s’incontrarono nella Valle di Non, presso il Ponte Alto [juacta Pontem Altum) *), per affidare solennemente e formalmente agli arbitri l’incarico di definire le condizioni dis, Episcopio ducentcìs et ducentas Comes persolvel. Insuper alter in alte- rius praejudicium et gravameli tempore medio nihil

penilns procurabìt. — Datum apud Auguslam, Anno Domini 1275, Indiatone UT, XV Kal. Jun. — L' Egger, Gesch. Tirols I, pag. 308 scg., invece di Rothbach ha Rosen- bach, e dice che questi apparteneva a una nobile famiglia ministeriale di Trento, il cui nome occorre più volte nel Codice Vanghi ano , n.° 8ti, 122, 130; e Bonelli Notizie ecc., I, 485, 505. Il Ladurner ha Renimeli. ') Quello che oggi è detto Ponte A lto , sul Noce presso il ponte di S. Giustina, nei vecchi documenti è detto Ponte della

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
(1841)
Della storia e della condizione del Trentino nell'antico e nel medio evo ; 2
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Seite 295 von 322
Autor: Frapporti, Giuseppe / di Giuseppe Frapporti
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: IV S., S. [200] - 556
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.297/2
Intern-ID: 319142
inavasi podestà: annuo il suo officio: lo stipendio di lire trentine £1): vincolo benché lontanissimo di parentela non polca legare a persona soggetta al principe nè lui, nè alcuno della sua gente, eh’ei' seco dovea condurre e rimenar seco. Componevasi ordinariamente questa gente d’uri servo, d’un fn- miglietto, e d’un bargello (jmvalliere), che egual mente che lui, toccavano dal Comune stipendi. Al suono della campana (_renga~) della torre grande del Comune, entrava il podestà in Trento con

molta magnificenza fra gli stendardi e le im prese del suo casato: condotto in giro per la città, visitava il duomo, ove facea un’offerta all’altare di S. Vigilio: presentato dai consoli al principe, da lui riceveva la bacchetta della pretura e della po desterìa di Trento tanto ne’ criminali che nei civili. Nelle mani d^esso principe toccate le sacrosante scritture giurava che con buona fede e senza frode amministrerebbe la podesterìa della città col suo distretto. Terminato ch’egli avea il tempo

dell’of ficio suo, formatasi un tribunale di sindacato, avan ti al quale era lecito a chiunque accusar lui e la gente sua, nel qual caso era egli colla detta sua gente tenuto rispondere con giuramento alla inqui sizione, e di prestare alla risposta cauzione fidejus soria. 11 sindacato venta bandito a suono di trom be. e venivano invitati a muover querela i cittadini entro tre giorni, que’ del distretto entro cinque. (’) La lira trentina valeva e vale 8 centesimi: trentina- mente si dice /fono,. ,

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
[ca. 1900]
Saggio sullo stato e costituzione politico-civile-amministrativa della Val di Fiemme dagli antichi tempi fino al XIX secolo
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Seite 21 von 50
Autor: Del Vai, Giorgio / [Giorgio Delvai]
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: 46 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Fleimstal ; z.Geschichte
Signatur: I 101.891
Intern-ID: 229904
il quale venivano a lui presentati e deferito loro dal me desimo il giuramento. Cancelliere della Comunità. Per le scritturazioni la Comunità, ossia P ufficio Scariale, aveva un Cancelliere, il quale doveva essere di essa vicino ed abitante in Flemme; e nessuno all’infuori dì lui pote va scrivere le cose della Valle. (Gap. 24-26 de Com.). Da principio il servizio del cancel liere era temporario ; ma dal 1685 si dispose che egli fosse inamovìbile, quando non vi fos sero state forti ragioni in contrario

; e doveva essere dottore in utroqiie dure. Il suo onorario ■fino all 1 anno 1691 consisteva in 126 libbre di formaggio pecorino, somministratogli dalle di verse Regole: in detto, anno lo si accrebbe di f. 30, e dall’ anno 1727 venne commutato tutto in danaro. Sembra che-la Comunità abbia, incomin ciato ad avere regolarmenté' il Cancelliere col titolo di' Notaio al principio del 'XIV secolo.

allora in poi, essendosene accordato uno a Pra- dazzo, nove. Essi appartenevano uno a Pradaz zo, due a Tesero, due a Cavalese Varena, Urlo a ciascuna Pegola di Castello, Trodena, Cara-no e Paiano. Moena non ne aveva, ma in vece godeva il privilegio Scariale come fu detto sopra. Il Gap. 6 de Com. trattava della loro nomina, la quale sì faceva dai Regoìani della Villa rispettiva a cui dovevano appartenere essi Regolani di Comune, il 1. di maggio prima dell 5 elezione del nuovo Scario, nominato

10
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Jahr:
1809
Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà : seconda deduzione legale
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Seite 144 von 314
Autor: Barbacovi, Francesco Vigilio / di F. V. Barbacovi
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: 152 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Angeb: Appendice alla seconda deduzione legale (40 S.)<br>Barbacovi, Francesco Vigilio: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani rispetto alle solennità : deduzione legale / di F. V. Barbacovi. - 1809 - In: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà ; 52 S. - Sign.: II 102.286 <br>Epitome delle deduzioni legali di F. V. Barbacovi nella causa di successione all'eredità Marzani diretta alla Corte di Giustizia del Dipartimento dell'Alto Adige. - 1815 - In: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà ; 68 S. - Sign.: II 102.286
Signatur: II 102.286
Intern-ID: 342599
™ ' ^portare pure la nostra esula innanzi al tribunale del " b l 1 c .°.> Jnnanzi al tribunale d’ogni uomo, il quale Biiìd ^u à il buon senso della natura, quella prima & a, che non inganna alcuno giammai, allorché ascoi*. 1 le lue voci. Egli ignora la scienza delle leggi, ma non ignora già i dettami della giuftizia, di cui ne ha il ln rnedefimo, nè quella legge immutabile ed- eterna, che chiamali tetta ragione, e cITè' ^scritta nel no* v flro cuore per mano del Supremo Autor delle cofe» . Supponghiamo

eterna Tara fèmpre quella, che per escludere gli eredi le-- glttimi dee Gonfiare , che il celia mento fia compiuto 3 e -; perfetto 5 e k volontà del téftatore certa ed indubitata; ■> Tutto ciò avrebbe luogo guittamente, -ancor che foffé Gubbio ed incerto, fe k dispofizione o cedola, di cui trattiamo , contenga o non contenga T ultima volontà del Defunto compiuta a perfetta - ma abbiàm già dimoftrato che ciò non è punto dubbio nè incerto j poiché è'evk dente , che non la contiene. - E 5 evidente

, ch’efla non è che un abbozzatura o preparazione di tefkmento Ibi co minciato , ma non continuato nè condotto a fine. Dopo aver perorata la caufa degli Eredi intesati in» «anzi a Tribunali, a cui s*aspetta il giudicarla, e dopò j Cl Mofiraro, che il preteso erede teftamentarìo pofFe- e e ? oc e in o IU Ihffimaniente una eredità , che non gli ^attiene, e clle . non Può efee tolta agli eredi del kn° gioflv e la. gmftizia h"* 1 pr,nc, S>. è- >e I-W, h ra- Che a fia pennellò , prima di chiudere quello Seri

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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 113 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
albero. Quando il vescovo Corrado prese la strana risoluzione di rinunciare al vescovato e si ritirò nel 1205, monaco sconfortato, nel convento di 8. Giorgio nella Valle dell’Imi 3 4 ), 1’autorità di Pietro di Malosco era tanta, che il Conte del Piroio, Alberto, cui come avvocato della chiesa di Trento sarebbe spettato il governo del principato durante la sede vacante, nominò lui suo rappresentante e podestà della città. Egli tenne tale ufficio per oltre due anni, dal 10 Marzo del 1205 al 6 Novembre

del 1207, quando il nuovo principe vescovo, Federico li di Vanga, venne a prendere solenne possesso della propria sede l ). Presto dopo Pietro di Malosco venne nominato dal vescovo suo Vicedomino nell'Anannia (Vìcedominus Anaunìaein tempo ralibus), Tale lo troviamo già nel 1208, ina egli continuò pure a far parte della Curia, dove godeva di una grande autorità, e con tinuò a tenere la sua dimora ordinaria in Trento, dove possedeva una casa nella via che ancora Oggidì è detta di Borgonuovo. Ciò non

gli impediva di recarsi frequentemente e più volte ogni anno nella sua valle per curarne e migliorarne l’amministrazione, e più volte vi accompagno il vescovo, quando questi vi veniva per le solite sue visite ecclesiastiche o per tenervi tribunale. Probabilmente egli vi aveva accompagnato il vescovo Cor rado quando nell’Agosto del T191 e nel Dicembre del 1193 venne a rendervi giustizia, da prima nella curia dell’Ospizio di San *) v. Rosati. Memorie dì Romeno pag. 37, a ) In un laudo del 1222 sono

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Bücher
Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 70 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
vi si recavano periodicamente, in tempi determinati, ogni anno, per tenervi tribunale, cosi presso a poco come continuò poi a farsi dai giudici nei secoli del me dioevo. — Sappiamo che in alcune valli v* era una specie di governatore o magistrato supremo, detto principe ( priratepS), di cui non conosciamo per vero le attribuzioni, ma die probabil mente riuniva in se ì poteri militari, civili, e giudiziari, e li esercitava su tutta intera la valle. Cosi nelle iscrizioni antiche della Val Trompia e della Val

In qual modo fosse governata e amministrata la valle non sappiamo, perchè ci manca ogni diretta notizia in proposito. Ma da ciò clic ci è noto in generale, che non è molto parvero dire, intorno all'amministrazione dei territori rurali durante 1' impero, possiamo argomentare quale essa dovesse essere presso a poco anche in questi nostri paesi. I/ Anaunia non ebbe un governo suo proprio residente nella valle. La giustizia vi veniva amministrata dai duumviri o quattuorviri di Trento, che

Sabbia ci sono ricordati un Prin ceps Tr ampi inorum e un Princeps Sabinorum '). Forse alcun che di simile si ebbe pure nella Valle di Non, ma non ne è ri masta memoria. Ignoto ci è pure se ella avesse un capolnogo amministrativo, un centro dal quale tutto il resto della valle dipendesse: o se non piuttosto ella tosse divisa in molti piccoli comuni, ciascuno de' quali si reggesse da se, o dipendesse diret tamente da Trento nelle faccende di maggiore importanza e ne' intorniato da Cannino Stallilo

, il quale probabilmente temoni jmir lui qualche ufiieio amministrativo da queste parli, dell' aulico processo contro i liorgaloi, c dio anello gli Aiwuivì, i Ti/llùissì o i avevano fallo ciò dii'prima i Itorgalci. L inqioraloro allora incaricò uno del suo seguito (imiinis fi co ni ex), un Cmho Plunla, persona (.•('riamente di grado senatorio, di esa minare nuovamente le questioni, insieme eoi procuratori imperiali che erano in queste regioni. Intanto per le ragioni esposte concede con questo suo editto

la cilladitranza, romana alle tri; popolazioni, unendolo al municipio di i renio. Diamo il testo e la traduzione del decreto, in fine nelle Appendici, v. C. 1. L. V, in" di)IO, e »." ddd.

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Jahr:
1809
Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà : seconda deduzione legale
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Seite 181 von 314
Autor: Barbacovi, Francesco Vigilio / di F. V. Barbacovi
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: 152 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Angeb: Appendice alla seconda deduzione legale (40 S.)<br>Barbacovi, Francesco Vigilio: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani rispetto alle solennità : deduzione legale / di F. V. Barbacovi. - 1809 - In: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà ; 52 S. - Sign.: II 102.286 <br>Epitome delle deduzioni legali di F. V. Barbacovi nella causa di successione all'eredità Marzani diretta alla Corte di Giustizia del Dipartimento dell'Alto Adige. - 1815 - In: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà ; 68 S. - Sign.: II 102.286
Signatur: II 102.286
Intern-ID: 342599
28 nuovo giudizio , Le Parti Fefti e Valentini oppofero dunque contro il Mandato fine ctaufula impetrato dalla Parte Mar zar. i 1 ’ eccezioni appunto fubreptioms , & obrcp « twnis , ed un nuovo giudizio quindi ebbe luogo tra le Fard. In questo fecondo giudizio fu portata li 26 Apri le 1787 dal prefato Supremo Tribunale una fentenza chiamata paritaria , colla quale furono giudicate irrele- levanti, e rigettate I 5 eccezioni opposte dalle Parti Fefti c Va] enti ni, e fu ordinata Y efecuzione del

sentenza pGf ItOì t& ' vengono l&l$ • oqim& ivfctètJQtiti 1’ èccezi-o-fòi pofte dalle Parti Fefti e Valentini, travolge con un bre ve giuoco' di mano, e cambia 1' eccezioni fubrepiionii -& obrepmnis y delle quali fole trattali nella detta semen- za, nelle eccezioni riguardanti la nullità del leftamento quafi che quefte follerò quelle, che colla sentenza yen» -nero rigettate, quando rigettate furono fola le prime .cioè quelle, che riguardavano la furrczwne , o r dnrzi 0 . ne del Mandato Jìne ctaufula

concernente il poste sto . La verità di tutto ciò che abbiamo detto, appari, sce lucidamente da tutti gli atti della cauta feguiti innan zi al prefato Supremo Dicastero, che ora trovanti intera mente presto quefto Regio Tribunale.; Dopo che-dun que lo Scrittore avversario ha tentato, di sconvolgere in à mà Tede \ ^ Th 1 ^ 1 ' 6 T VCrÌlà C ° Ìk PÌÙ à- ' :x I tede, e nondimeno egli osa attribuire a noi c dice a Comico Romano mila psrfam d’ un Imbf h , gtio.

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Jahr:
1894
S. Michele all'Adige : memorie
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Seite 24 von 41
Autor: Adami, Giuseppe / di Giuseppe Adami
Ort: Trento
Verlag: Tipogr. Ed. Artigianelli
Umfang: 40 S.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 105.139
Intern-ID: 149566
, specialmente dopo la sentenza ne gativa, di terza istanza dell’ .Ree. Ministero. Il diritto ven ne finalmente riconosciuto e confermato dall' 1. il. supre mo Tribunale Amministrativo in Vienna nel 181)1, e la felice sentenza fu accolta con festa. Giovò al buon succes so il rinvenimento di una copia autentica della bolla di Alessandro 1.1,1 a lungo cercata, non registrata nel Pol lar in m, nonché V appoggio di documenti dovuti a chi ri passò F archivio Vescovile e comunale, comprovanti : a- ver T antica

Chiesa del paese posseduti boni propri, er ronea moine incamerati con quelli degli Agostiniani. .Le spese legali dell: ultimò incorso sostenute del Comune, salirono a 500 fiorini. E noto come 1' ex monastero, e gran parte dei ter reni, si comperarono dalla Provìncia per aprirvi un Isti tuto Agrario, die inaugurato nel 1874 vi fiorisce in van taggio agricolo degli abitanti della provincia e di esteri, pel merito del distinto direttore Sig, Edmondo Mach, e di altri dotti professori. Jj attività

e rilevanza di questo Istituto, consta lar gamente dalla Relazione da esso stampata in Trento, tip. Minutimi, nell anno 1880. 1/ istruzione viene impartita in due corsi, frequenta ti complessivamente da 45 — 50 alunni interni: frequen tano i corsi, o si perfezionano in rami speciali altri 15 —

18
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Kategorie:
Geschichte
Jahr:
1905
Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino : dalle origini fino al secolo XVI
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Seite 212 von 377
Autor: Inama, Vigilio / di Vigilio Inama
Ort: Trento
Verlag: Zippel
Umfang: VII, 366 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Nonsberg ; z.Geschichte Anfänge-1500<br>g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte Anfänge-1500
Signatur: II 102.606
Intern-ID: 272018
solfiate. Uccisioni, capine, incendi, distruzione di caso, dì piante, di Iliade funestarono nuovamente le Valli. Intervennero per cal mare gli animi il principe vescovo Alberto di Orlonburgo e il Conte ilei Tirolo. Due loro rappresentanti, Enrico di Greiffenstein, capitano di Trento e Bertoldo di Gufidaun, capitano all'Adige pel Conte del Tirolo, si recarono nell'Anaunia e riuscirono a sta bilire una tregua alle fiere o,stilila con atto solenne ilei (ì No vembre 1371 '), la quale dovesse durare

fino al giorno di S. Gio vanni (24 Giugno) dell'anno successivo, [iena la morte a chi l'avesse infranta (mneirimns he in e pace in usepue ad pvoximum chcni S. Joannis in .sol.stifin, et unum insuper diern cimi nodo). Nel frattempo, non però prima del Natale, i contendenti dove vano trovarsi insieme tra loro {in con! radi Ionio concenien!) per esporre le loro ragioni da presentare poi innanzi al tribunale del principe vescovo o a quello del Conte del Tirolo, secondo die dall uno o dall altro

dipendessero, o secondo che il punto contro verso in questione spettasse alla giurisdizione del vescovo o a quella del Conte (tjuibus .sua jura. pelerò el producere perrnillilur, rie e corarn nnbì.s (il vescovo) sin: coram Domino Tirolis, .si culi e,ir (-aerai' e.oucessum). I capi delle diverse parti contendenti dovevano garantire la esatta osservanza dei patti stabiliti anche pei rispettivi servi o per le persone da, loro dipendenti, e pro mettere anche di non dare asilo ne' loro castelli, sotto pena

, di gravi multe, a malfattori o banditi. I qual modo siansi poi composte le cose dai documenti finora a noi conoscimi non risulta. Pare che la pace siasi fatta davvero, poiché per tutto il resto del secolo XIV non abbiamo notizie dì altre somiglianti questioni. 3 il Boximi,!, Notizie ece.. voi. 3.° paio 333 riporla il documento rela tivo, tradotto dall" originalo tedesco in latino dal Padre francescano Antonio (Inama) di Fondo — v, anello Xi. , narri, Annali, p, 25o. — Ausskkkk, Per A dal ece. p. 218 .

19
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Jahr:
1809
Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà : seconda deduzione legale
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Seite 14 von 314
Autor: Barbacovi, Francesco Vigilio / di F. V. Barbacovi
Ort: Trento
Verlag: Monauni
Umfang: 152 S.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Angeb: Appendice alla seconda deduzione legale (40 S.)<br>Barbacovi, Francesco Vigilio: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani rispetto alle solennità : deduzione legale / di F. V. Barbacovi. - 1809 - In: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà ; 52 S. - Sign.: II 102.286 <br>Epitome delle deduzioni legali di F. V. Barbacovi nella causa di successione all'eredità Marzani diretta alla Corte di Giustizia del Dipartimento dell'Alto Adige. - 1815 - In: Della nullità del testamento del dottor Paride Lorenzo Marzani per l'imperfezione della volontà ; 68 S. - Sign.: II 102.286
Signatur: II 102.286
Intern-ID: 342599
Marzani confessan do innanzi al Tribunale Imperiale la convenzione, che tra lui, ed il Teftatore era fegtiita, nella narrazione del fatto, che egli fa al prefato Supremo Tribunale, rac conta bensì, che il Telia ture ha voluto trasmettere tutti i Tuoi beni al giovine Lorenzo Marzani ; ma egli ciò racconta , perchè così appariva dalla cedola , che il De funto aveva lasciata. Egli narra inoltre, che il Teftato- re non volle, che quefta fua volontà, qualunque ne fof- fe la cagione, divenisse palese

; ma egli ciò racconti ; perchè il Teftatore tenne fempre celata quella liia volon tà, fino che vifiè■*•■■Il ’-Prète non "dice' '-"già • nel fuo raccon to , che il Teftatore abbia al tempo del tefiamento mani- feflata ad elio la volontà fua di trasmettere i fuoi beni al giovine Lorenzo Marzani, nè che ad esso abbia detto di voler tenere occulta quefta fua volontà, ma egli narra fola le cole suddette, perchè tali apparivano dalla cedola lasciata dal Teftatore, e dal filenzio, che egli aveva Tem pre

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