Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
La lunga cronaca delle inondazioni del Tinne, dal 1511 fino a quella piü recente del 9 agosto 1921, conta almeno 18 gravi awenimenti. Si comincia con l'anno 1511, appunto, quando il torrente spinse a valle grandi masse d'acqua e minacciö la stabilitä del ponte cittadino; l’anno seguente un’altra alluvione causö gravi danni nei dintorni di Chiusa. Nel 1584, in seguito alle violente piogge che avevano colpito la zona di Lazfons causando anche delle vittime, la furia del Tinne, gonfio d'acqua
, abbatte un tratto delle mura mettendo di nuovo in pericolo il ponte. Ulteriori distruzioni si ebbero nel 1598 quando l'impeto delle acque abbatte parte degli argini sommergendo diversi giardini in cittä. Devastazioni simili si ripeterono nel 1614, poi nel 1632, ancora nel 1635 e nel 1637, allorche a rischio inondazione fu 10 stesso quartiere degli artigiani. Nel corso del XVII secolo, per farla breve, le piene del Tinne si succedettero a scansione quasi annuale. Particolarmente pesante poi fu quella
dell’agosto 1645, che abbatte parte del bastione difensivo presso il "molino superiore" e le case del "Rotgärber”. Le inondazioni funestarono ancora il secolo successivo: in particolare si ricordano le date del 21 e 22 luglio 1728, in occasione delle quali il Tinne danneggiö gravemen te il mulino del monastero di Sabiona e, intasato lo sbocco all’Isarco, minacciö di sommergere la zona tra i Cappuccini e la residenza Ansheim. In quel frangente ben diciannove orti sparirono sotto le acque. Se con il 1733
si tentö di regolare la confluenza tra Tinne ed Isarco, il 1746 portö nuovi problemi ai chiusani; infatti nella notte del 12 agosto, per un violento tempo rale scaricatosi sul territorio tra Chiusa e Bressanone, entrambi i corsi d’acqua, Isar co e Tinne, minacciarono di travolgere la stessa Chiusa: ondate limacciose invasero i vicoli del "Mühlviertel” (dove oggi sorge il ristorante "Torgglkeller"), penetrarono nel giardino dei Cappuccini e non risparmiarono gli orti di Gries, sulla riva sinistra
dell'Isarco. La zona intorno alla foce del Tinne venne colpita duramente nel 1753, mentre quattro anni dopo, in agosto, il torrente tracimö sommergendo i terreni circostanti e causan do ulteriori danni al giä piü volte danneggiato ponte sull’Isarco. Alla fine dello stesso mese, pesanti esondazioni dell’Isarco tra Bolzano e Bressanone fecero sparire interi tratti della strada del Brennero, lo stesso accadde per ampi spazi coltivi intorno a ca- stel Anger, mentre i prati dell'Ospizio, e l'Ospizio stesso