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Kategorie:
Geschichte , Religion, Theologie
Jahr:
-1823
Beyträge zur Geschichte der bischöflichen Kirche Säben und Brixen in Tyrol ; 3
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Seite 36 von 694
Autor: Sinnacher, Franz Anton / gesammelt durch Franz Ant. Sinnacher
Ort: Brixen
Verlag: Weger
Umfang: 669 S.
Sprache: Deutsch
Schlagwort: g.Tirol ; z.Kirchengeschichte
Signatur: I 160.971/3
Intern-ID: 164031
che vsm Kaiser Heinrich II. gelsngte, ber ste im I. 1004 de« ' ©tfener Bischof Albm'n schenkte. Ln ver einen Sette deS BergeS, von welchem die Zinne» brellet fkch in fanfter Steigerung, die Anhehe enl- Isng, dal Pfarrdorf Feldel sul, und tràgt nìchtwE- Ni A ^ur Derschonerung diesel ©ildeà deD. (lui n. 26. ) ^ So gelangt man zu dem Or te Feist- mtz, deynahe in ber Mitte del sogenannten Dochei- «er-Thales, eigenllicher Buchenthal (Bukovi Dolli- »O in «elchem sich die fteyherrlich von ASischen tze

- Rannten HamlnerrverEe destnden. —- Ammer enger fi# ber treil ber Verge gesthlossen. — Doch ist hj^ noch Feldbau. Ein buntes Wiesengrun, und die Netriedsamkeit ber Bewohner del Thales, die zum Lheile ber Agricultur ergeden stnd, ben grotzttnLheìl iheel UnterhaltS und Familien - ErwerdeS aver HSlfeleifiung zur montanistische« Industrie suchen ««Mt ein einsacheS «ild del EnlstehenS del Lech- ftiverkehrS ver Urdeschastigung, welche zunachst die Beftiedigung unstrer LebenSdedLrfnisse auSmachet, And

d« succeffiven BervoLkommun- fm dal -roste, «ndloft Gedaude ver Eultur, und ver dmch ye be- Mundeten, durch si e eden auch erhaltenen GewerbS- Industrie. — Wendet man flch nun von dieftm Stand- WN?te sul sudwestlich,- so getangt man in immer mehr und mehr sich verengenden Schluchten nach St. Johann, einem Dàfchen am Wocheiner-See. — Ni, eonlrastirend ist dal Biid diesel See'A, gegen jenei del Feldestr-See'S! Bon anmuthigen Hugeln der Getziere degranzt, von gigantischen Bergen ber Ex- stne eingeschlossen

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Seite 313 von 412
Autor: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Ort: Brixen
Verlag: Weger
Umfang: 406 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 401 - 406
Schlagwort: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Signatur: II 274.911
Intern-ID: 510589
frammenti scoperti durante gli scavi del 1986. Purtroppo non e possibile ricostruire allo stesso modo l'articolazione del program- ma iconografico al piano superiore, a causa degli scarsi resti pittorici giunti fino a noi. Negli intradossi delle finestrelle romaniche riemerse negli anni '60, fregi orna- mentali ben conservati mostrano eleganti racemi bianchi, semplici decorazioni de- notanti somiglianze con quelle della cappella di S. Michele di Novacella, della chiesa della Madonna nel chiostro del

Duomo e della cappella palatina di Castel Rodengo. 586 Nella chiesa superiore appaiono anche testimonianze pittoriche d'epoca gotica: nel- lo zoccolo del cilindro absidale, ad esempio, si trovano vasti frammenti di una falsa muratura in conci, al di sopra della quäle dovevano trovarsi un tempo raffigurazioni romaniche (come la sinopia sulla parete sinistra, dove si intuisce, appena schizzata, una figura umana recante qualcosa tra le mani). Ancora piü evidenti sulla parete sud sono i resti pittorici

scuri che costituivano la cornice arcuata e una colonna del cosiddetto "gotischer Hocheinstieg”, del portale superiore del Quattrocento. Infatti con la creazione del pavimento e il conseguente innalzamento della galleria, una nuova apertura nel muro doveva consentire il passaggio dall’ospizio adiacente alla chiesa. 587 La piü grande superficie affrescata, tuttavia, e soprawissuta nel catino absidale est del piano inferiore, quello dov'era l'altare maggiore. Si tratta della rappresentazio

- ne romanica del Pantokrator, ossia della Maestä del Signore: aH’interno della man- dorla di luce sorretta dagli angeli (figure vestite di bianco, delle quali sono rimasti solo brani delle braccia e parti del corpo), il Cristo glorioso e assiso su un segmento d'arcobaleno (si presume dorato in origine) con i piedi poggianti su una parabola piü piccola, un suppedaneo simbolizzante il globo terracqueo; tre fascette bianche sulla sinistra di chi osserva sono quanto resta di un labaro con stendardo tenuto

formato il "maestro della cripta di Aquileia" (N.Rasmo, Affreschi medievali atesini, Venezia 1972, p. 66), arrivando ad ipotizzare per essi l'unica mano del pittore Ugo che "nel 1214 seguiva il vescovo stesso in un viaggio ad Aqui leia" (Rasmo 1985, p. 30). 587 Niederkofler 2005, p. 24.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Seite 181 von 412
Autor: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Ort: Brixen
Verlag: Weger
Umfang: 406 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 401 - 406
Schlagwort: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Signatur: II 274.911
Intern-ID: 510589
Branzoll. A lui, quäle massimo rappresentante del governo brissinese, sottostavano non solo la fortezza di Sabiona e lo "Stadtgericht Klausen”, il Giudizio cittadino di Chiusa, ma anche i Distretti di Lazfons e di Verdignes; per cui il suo potere includeva verso sud il territorio dal rio Tinne, frontiera con il Giudizio di Villandro, e verso est quello al di qua del fiume Isarco, al confine con il Giudizio di Gudon, quest'ultimo facente parte dei domini della Contea del Tirolo. 304 Poco dopo

il 1300, non a caso in concomitanza con le prime menzioni di Chiusa come "citta” e con la sua massima espansione edilizia, viene istituita la figura del- 10 "Stadtrichter", del Giudice civico. 305 Sebbene anche riguardo a questa carica la nomina spettasse al vescovo, molti Giudici venivano scelti tra i cittadini piü in vi- sta di Chiusa. Anzi, gli Statuti civici del 1428 e del 1485 praticamente imposero al Principe-vescovo questa consuetudine, l’elezione mit rat der burger ; 306 riservando alla

cittadinanza il diritto di presentare eventuali rimostranze contro funzionari non graditi. Il diretto superiore del "Klausner Stadtrichter” era il Capitano di Sabiona al quäle pure spettava il compito di presentare al popolo il nuovo eletto. Nonostante il Giudice dovesse rispetto al Capitano, l'esercizio del suo ufficio aweniva in maniera autonoma, quasi slegata dall’influenza del superiore; tanto che a metä del '600 le mansioni del Giudice civico vennero ad includere anche quelle del Capitano, la cui

figura cessö cosi di esistere. A quell'epoca oramai il Magistrato cittadino, dopo Tin- cendio di Branzoll del 1671, risiedeva nella Citta Alta, nella cosiddetta Casa Neideg ger ( Neidegger'sche Behausung ), che dal XIX secolo divenne sede del Tribunale con 11 nome di "Gerichtshaus”. Se nella "Residenzstadt” del Principato di Bressanone l’influenza dell'autoritä ve- scovile e del Capitolo del Duomo continuö ad esercitarsi con forza sulle istituzio- ni cittadine, 307 a Chiusa si assiste giä all’inizio

del XV secolo all'emergere di chiari 304 Per tutte queste informazioni e le seguenti si consulti soprattutto Rastner 1974, ; anche Stifter 1984; inoltre: Gasser -Nössing 1991, p. 31; Gasser 2000, pp. 177-179; e Krismer 2008, pp. 17 ss. 305 Lo "Stadtrichter” non aveva solo il compito di giudicare i delitti, ma al suo potere sottosta vano anche le istituzioni cittadine (sindaco, consiglio, assemblee pubbliche) e il manteni- mento dell’ordine pubblico. Egli infatti vigilava sugli ordinamenti

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Seite 276 von 412
Autor: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Ort: Brixen
Verlag: Weger
Umfang: 406 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 401 - 406
Schlagwort: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Signatur: II 274.911
Intern-ID: 510589
A onor di Dio e a protezione del prossimo Le conseguenze dell'alluvione del 1921 videro all'opera anche il locale comando dei Vigili del fuo- co volontari che, tra l'altro, nella catastrofe avevano perduto una buona parte dei loro macchinari. Dopo secoli di "Feuerordnungen" (ordinamenti antincendio), la cittä di Chiusa - rispondendo all'appello fatto nel 1874 dal Verband der freiwilligen Feuerwehren Tirols ("Unione dei Vigili del Fuoco volontari del Tirolo") ai comuni tirolesi di costituire

locali gruppi di pompieri - si risolse di dar vita ad un'associazione "che avesse la fnalitä di addestrare degli abili vigili del fuoco" (Gasser 2001, p. 52). Fu cosi che, il 2 febbraio del 1876, si giunse all'atto di fondazione della Freiwillige Feuerwehr Klausen, il cui primo comandante fu Josef Vogl. Gli eventi bellici del '15-'18 videro partire per la guerra gli uomini piü validi tra i 20 ed i 42 anni d'etä; fu per questo motivo che a Chiusa come in altre localitä, ci si senti costretti

ad arruolare nel corpo dei pompieri anche volontari "femmine". Nel maggio del 1918 perö Io spegnimento degli incendi tornava ad essere affare per "soli uomini". Anche sotto i nuovi dominatori i corpi dei vigili volontari, con i loro ordinamenti asburgici, rimasero una delle istituzioni di riferimento per la pubblica sicurezza; solo fmo al giugno 1925 perö, quando il regime fascista - volendo abolire ogni ricordo del periodo austriaco - sciolse le compagnie giä esistenti ed impose un nuovo regolamento, che

sottoponeva i volontari al controllo dei Podestä e alla supervisione della Federazione dei Corpi Pompieri della Provincia diTrento. Cosi anche l'ammini- strazione comunale di Chiusa il 19 settembre 1925 dovette recepire il Nuovo ordinamento Servizio Polizia incendi, procedendo il 21 ottobre al formale scioglimento della FFWKlausen, i cui membri tuttavia continuarono ad essere operativi nella neonata squadra dei Pompieri di Chiusa. Nel secon- do Dopoguerra, con legge regionale del 2 ottobre 1955, veniva

costituita l'Unione provinciale dei Corpi dei Vigili del Fuoco volontari; quello di Chiusa entrava a far parte del distretto di Bressanone, arricchendosi poco alla volta di macchinari moderni e distinguendosi per la sollecitudine negli interventi e per l'abilitä generosa dei suoi membri: sempre pronti, ad imitazione del loro patrono S.FIoriano, a mettersi al servizio dei cittadini secondo il motto "Gottzur Ehr, dem Nächsten zur Wehr" ("a onor di Dio e a protezione del prossimo"). locale venne licenziato

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Seite 309 von 412
Autor: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Ort: Brixen
Verlag: Weger
Umfang: 406 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 401 - 406
Schlagwort: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Signatur: II 274.911
Intern-ID: 510589
, mentre il modello dell'ospizio chiusano, la chiesa di S. Michele a Novacella alludeva espressamente al "templum hierosolymitanum”, quella degli Apostoli non aveva il carattere primario di memoriale del Santo Sepolcro. 568 D’altro canto la desti- nazione del complesso ad ospedale per poveri ed ammalati induce ad escludere la parentela della Rotonda di S. Sebastiano con ossari e battisteri, edifici che dai primi secoli cristiani venivano spesso disegnati a pianta centrale. 564 Ibd., p. 87; inoltre

nel libro dellApocalisse di S. Giovanni. 565 In ogni caso, prevale l'allegoria del Tempio di Dio il cui fondamento sono comunque gli apostoli, secondo la nota immagine paolina. La cultura simbologica del Medioevo, perö, e di per se polisemica, e quindi ricondu- cibile a molteplici significati: ecco perche le interpretazioni finora esplorate riguar- do al numero dodici (ma il discorso vale anche per tutta la numerologia e i simboli della tradizione cristiana medievale) non esauriscono la ricchezza

delle suggestioni tipologiche ne escludono, in ultima analisi, un riferimento alla figura stessa di Gesü Cristo. Dodici infatti sono i mesi dell'anno e altrettante le costellazioni dello zodiaco, segni e figure “cosmologici” della Signoria universale del Cristo che e insieme Chro- nocrator, Signore del tempo, e Cosmocrator, Signore del cosmo. Il numero dodici del patrocinio della primitiva parrocchia di Chiusa emerge del resto dal contesto ospedaliero dal momento che, per statuto, l’Ospizio

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2009
Clausa sub Sabione sita : Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco
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Seite 221 von 412
Autor: Vitali, Andrea / Andrea Vitali
Ort: Brixen
Verlag: Weger
Umfang: 406 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 401 - 406
Schlagwort: g.Klausen <Bozen> ; z.Geschichte<br>g.Klausen <Bozen> ; s.Heimatkunde
Signatur: II 274.911
Intern-ID: 510589
La lunga cronaca delle inondazioni del Tinne, dal 1511 fino a quella piü recente del 9 agosto 1921, conta almeno 18 gravi awenimenti. Si comincia con l'anno 1511, appunto, quando il torrente spinse a valle grandi masse d'acqua e minacciö la stabilitä del ponte cittadino; l’anno seguente un’altra alluvione causö gravi danni nei dintorni di Chiusa. Nel 1584, in seguito alle violente piogge che avevano colpito la zona di Lazfons causando anche delle vittime, la furia del Tinne, gonfio d'acqua

, abbatte un tratto delle mura mettendo di nuovo in pericolo il ponte. Ulteriori distruzioni si ebbero nel 1598 quando l'impeto delle acque abbatte parte degli argini sommergendo diversi giardini in cittä. Devastazioni simili si ripeterono nel 1614, poi nel 1632, ancora nel 1635 e nel 1637, allorche a rischio inondazione fu 10 stesso quartiere degli artigiani. Nel corso del XVII secolo, per farla breve, le piene del Tinne si succedettero a scansione quasi annuale. Particolarmente pesante poi fu quella

dell’agosto 1645, che abbatte parte del bastione difensivo presso il "molino superiore" e le case del "Rotgärber”. Le inondazioni funestarono ancora il secolo successivo: in particolare si ricordano le date del 21 e 22 luglio 1728, in occasione delle quali il Tinne danneggiö gravemen te il mulino del monastero di Sabiona e, intasato lo sbocco all’Isarco, minacciö di sommergere la zona tra i Cappuccini e la residenza Ansheim. In quel frangente ben diciannove orti sparirono sotto le acque. Se con il 1733

si tentö di regolare la confluenza tra Tinne ed Isarco, il 1746 portö nuovi problemi ai chiusani; infatti nella notte del 12 agosto, per un violento tempo rale scaricatosi sul territorio tra Chiusa e Bressanone, entrambi i corsi d’acqua, Isar co e Tinne, minacciarono di travolgere la stessa Chiusa: ondate limacciose invasero i vicoli del "Mühlviertel” (dove oggi sorge il ristorante "Torgglkeller"), penetrarono nel giardino dei Cappuccini e non risparmiarono gli orti di Gries, sulla riva sinistra

dell'Isarco. La zona intorno alla foce del Tinne venne colpita duramente nel 1753, mentre quattro anni dopo, in agosto, il torrente tracimö sommergendo i terreni circostanti e causan do ulteriori danni al giä piü volte danneggiato ponte sull’Isarco. Alla fine dello stesso mese, pesanti esondazioni dell’Isarco tra Bolzano e Bressanone fecero sparire interi tratti della strada del Brennero, lo stesso accadde per ampi spazi coltivi intorno a ca- stel Anger, mentre i prati dell'Ospizio, e l'Ospizio stesso

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