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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 184 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
imprigionare, ed esaminata da una commissione la sua dottrina, fu ordinato che fossero bruciati i suoi libri, e 1’ autore fosse consegnato all’ Imperatore, che 1’ avea munito d’ un salvacondotto. Questi lo ri mise all’elettore palatino che lo fé’ morire sul rogo (6 luglio 1415). U w ual sorte ebbe Girolamo da Praga ; ma con queste morti non s 1 estinse I’ apostolato del predicatore di Betlem. E dinanzi allo stesso concilio fu portata la causa del vescovo di Trento, il quale chiedeva

la restituzione d’ogni diritto al principato, e, in ispecie, I' annulla- mento delle scritture eh’ egli fece nel tempo della sua cattura, im plorando, che il Duca fosse costretto a ritirarsi dal territorio ingiu stamente occupato. II concilio trova giuste le presentate istanze, e nella sessione XX (1415) rilascia un monitorio,, in cui s’intima al Duca, ed a’ suoi aderenti, di restituire entro trenta. giorni ciò che alla Chiesa di Trento aveano usurpato l ). Indi ì Padri si danno premura, perchè 1’ imperatore

, a Ildebrando dì Cles, e ai sìndaci e fiduciari delle valli del No sin, eccitandoli a coo perare con tutto il loro zelo alla riconciliazione del duca Federico con il vescovo Giorgio 3 ). Dipoi il concilio riconosciuto, che il mo nitorio era stato legalmente intimato, pubblica a dì tre marzo 1417, presente 1’ Imperatore, una sentenza, nella quale veniva scagliata la scomunica sul Duca e su tutti t detentori di beni spettanti alla Chiesa di Trento, e si sottoponevano all’ interdetto ecclesiastico le terre

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 447 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
ne ritrasse dei saggi e li fece studiare da chi conosceva perfettamente le lingue settentrionali, onde fu conchiuso che quel linguaggio nulla avea di comune con quello degli antichi Cimbri, ed èra pretto te desco corrotto e frammisto a vocaboli italiani.. A Trento visitò i contorni, salendo fin sopra Sardagna, e facendo i monti di Martignano e le colline vicine. Tornò poscia in città, ed ai 6 luglio partì di qua per Cembra, Fiemme e Fassa alla volta d Innsbruck l * Le fortificazioni non furono

incominciate che nell’ anno seguente. Ai primi di gennaio ne fu data comunicazione al civico Magistiato , e previsto il malcontento che per esse si sarebbe destato nel popolo, fu inviato in Trento il tenente maresciallo marchese di Chasteller con i generali Dedovich e Giulay, e numerosa truppa. E prima ancora che questi venissero furono proibite con circolare (5 gennaio 1805) le antiche Regole, od assemblee popolari, in cui venivano trattatigli affari del Comune, dichiarandole illecite combrìcole dì popolo

% Indi fu ordinato che l'Archivio principesco fosse trasportato a Vienna , e nel mese di maggio quando in Trento e fuori s’ attendeva a for tificare, venne l’archivista di Corte signor Gessler, il quale, assistito dal secretario principesco Ducati il seniore, pose mario all’ opera. L’archivio si teneva al Castello nella parte settentrionale della gran torre e conteneva oltre la preziosa raccolta di documenti risguardanti la storia del Principato, molti codici antichi di gran valore, e ne fu fatto

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 177 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
177 fragorosi in Anaunia e in valle di Sole, dove il popolo insorto di strugge i castelli di sant’ Ippolito, di Tuenno e d’Altaguardia ; scaccia i nobili ed i coloni che per il Vescovo tenevano giurisdizione, li bandisce in perpetuo, e fa scempio delle loro abitazioni e dei loro beni. Ma poco dopo gli A nauta rivoltosi si pentono del fatto com messo, e mandano messi in Bolzano, dove il Vescovo era ito dopo il tumulto avvenuto in Trento, e là s’accordano con lui ; il quale, tirato un velo sulle

in guardia al popolo, e che alla custodia del popolo fossero pure raccomandate le carceri preto riane, le castella e le chiavi del castello del Buon Consiglio 4 ). li Vescovo accordava ogni cosa, ad eccezione delle chiavi suddette ; ed era sempre il timore che lo guidava nelle concessioni fatte al popolo. II popolo se n’accorgeva; e, fattosi più ardito, e furente, si versa *) Fb apporti. : Opera citata, pag, 497-93. — Bottea: Le Rivoluzioni delle valli del Nosio. Trento, Arch. Trent . II, pag. 6 e seg

. 3 ) Alberti : Annali citati, pag. 276. 3 ) Giovànelli Albano: Compendiosa informazione sopra le gesta e virtù del fu V. P. di Trento , Giorgio primo di Liechtenstein eoe. MSS. dalla Bibb Coni. pag. 79. 4 ) Alberti : Annali cil. pag. 277. 12

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 234 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
e il Papa si dava premura ad accrescere la grandezza della propria famiglia, giovandosi del papato, il Capitolo di Trento sì raccoglieva e nominava concordemente a Vescovo Bernardo Clesio (12 giugno 15i4)> arcidiacono, protonotaro apostolico, dottore in ambe le leggi, consigliere e luogotenente imperiale ì ). Nacque 1 anno 1485 da Ali- prando Signore di Cles e dalla contessa Dorotea Puchs ; la natura lo dotò delle migliori qualità di mente e di cuore, e coni’ egli si rese alla camera degli

studj, ottenne quello splendido successo che gli preparò la via agli onori, alle dignità civili ed ecclesiastiche. A Bo logna riportò la laurea dottorale, e di ritorno in patria, il vescovo Giorgio III, che gli avea già conferito nella sua chiesa un canonicato, lo trattenne in Verona, nominandolo suo consigliere. Indi lo invìo a Trento a fare parte della reggenza del principato, e quivi il Clesio si dispose ad accettare il grave ufficio che gli era stato assegnato dai canonici alla morte del vescovo

stione fu decisa in favore di quest’ ultimo, ogni cosa fu rimessa alla quiete. 11 Clesio, ottenute le bolle papali con la facoltà di ricevere gli ordini sacri da quel vescovo che più gli piacesse, e di farsi consa crare da due o tre vescovi 3 ), rinnova con Massimiliano quale conte del Tirolo, le consuete convenzioni, ed entra nel possesso del prin cipato. Trento mai vide feste che si potessero paragonare a quelle che .furon fatte nell’ occasione del suo esaltamento. Sembra che questo vescovo, primo

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Jahr:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Seite 198 von 633
Autor: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Ort: Rovereto
Verlag: Sottochiesa
Umfang: 317 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Signatur: II 102.611
Intern-ID: 350295
CAPO XXII. Il vescovo Giorgio (II) Hack e i nuovi accordi con il Conte del Tirolo. (1445 — 1464). Il Capitolo della Chiesa di Trento, alla morte di Alessandro, seguendo le norme del concilio di Basilea elesse vescovo Teobaldo diVolkenstein, canonico della cattedrale. Ma papa Eugenio vi s’op pose, e nominò vescovo Benedetto, dì patria trentino e abbate di san Lorenzo fuori le mura. C’ erano perciò due vescovi, ciascuno sostenuto da un certo numero di partigiani. Lo scisma era bello e formato

un male peggiore. Concede a Federico re del Romani, con sua bolla del 1445 , vita sua durante, il diritto di no minare il vescovo nelle future vacanze della Chiesa dì Trento, di Bressanone, di Gurk, di Trieste e di Coira, esempio, che fu poi se guito anche dal pontefice Pio II, che con bolla del 1459 confermo la precedente. E quasi contemporanea alla sua bolla è la concessione fatta al Vescovo da lui creato della facoltà di consegnare all’Arci duca per cinque anni in custodia il castello del Buon

Consiglio con tre altre rocche per sicurezza e quiete, com’ egli diceva, della Chiesa 41 Trento E cosi andarono le cose sino all anno 1446, nel qual© Sigismondo, blandendo i popoli e i cittadini, si fa consegnare la città, le fortezze e le terre del vescovato per il corso di cinque anni, pro mettendo di corrispondere le rendite, sottratte le spese e i soliti stì- pendj, al vescovo che verrebbe eletto, o alla Camera vescovile, I due vescovi, stanchi finalmente della loro anormale posizione, si ritirano

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