incede fiero tra alcuni soldati austriaci, di ritorno dalla sala del tribunale, ove ha appena ascoltata la sua sentenza di morte. E' certamente la fotogra fia più tipica, espressiva e commovente che esista del grande Martire. Appresso è la porta per cui en triamo nell'andito della Cappella: un breve corri doio, con un luminoso soffitto del Dossi dipinto a divinità, e nel mezzo un volo di putti che sorreg gono l'arma del Clesio. Sui lati, l'andito dà accesso a una piccola cappella, all'aula del
Tribunale di Guerra austriaco, e continua poi in un ponticel lo di pietra, coperto a guisa di loggiato, costruito per unire il Magno Palazzo al Castelvecchio. La Sala del Tribunale. Sull'architrave della porta sta inciso «Domus Refectionis». Infatti la sala, chiamata anticamente «stua della Famea», raccoglieva a mensa i fami gliari del vescovo; gli austriaci l'adibirono a sede del Tribunale di Guerra. Il processo di C. Battisti e di F. Filzi. Il tenente degli alpini Cesare Battisti e il sot totenente
Fabio Filzi, fatti prigionieri la mattina del 10 luglio 1916 a Monte Corno e subito ricono sciuti, furono, ancora in giornata, condotti al Co mando dell'XI Corpo d'Armata, ad Aldeno. La mat tina seguente, furono ammanettati e legati su una rozza carretta da campo, circondati da gendarmi e da soldataglia che li dileggiava e oltraggiava, e, per la via di Mattarello, condotti a Trento. Alle celle del Castello, nelle quali vennero rinchiusi, fu tolto per l'occasione ogni mobilio, tranne un pa gliericcio