storico di Vipi- teno, e che si trovava giä nella provincia ro mana della Rezia; invece a Oriente - a metä strada circa fra Aguntum e Sebatum - e segna- ta sulla carta romana la mansio di Littamum, una localitä che oggi generalmente, anche se manca la certezza assoluta, viene identificata con San Candido. Anche i resti di edifici messi in luce dagli scavi a San Candido ci offrono l'immagine di una mansio che, in modo non dissimile da Sebatum, evidenzia nei primi tre secoli della dominazione romana
un cer- to comfort abitativo rappresentato da terme, ambienti riscaldati con sistema ad hypocau- stum, pavimenti di cemento, rivestimenti di marmo e pareti affrescate. Oltre a Sebatum e Littamum, sulla direttrice pusterese, fra la chiusa di Lienz e quella di Rio Pusteria, sorge- vano una serie di piccoli insediamenti, cosi a Strassen, Sillian, Villabassa, Monguelfo, Chie- nes, San Sigismondo e Vandoies. L'elenco di queste localitä evidenzia che la strada romana si snodava nel fondovalle o lungo
nella prima epo- ca romana, per esempio a metä del I secolo d. C. A partire dal II-III secolo d. C. circa, fatta eccezione per i masi contadini sulle terrazze a mezza costa messe a coltura e usate per far pascolare il bestiame, si infittiscono invece gli insediamenti lungo la direttrice principale nel fondovalle. Sebbene una buona strada attraversasse la Val Pusteria almeno dall'epoca dell'imperato- re Claudio (41-54 d.C.), quando il Regno del Norico divenne una provincia romana, e solo alla fine