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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 471 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
ed interessati ai possibili metodi per combattere la malattia. 49 E a differenza della prima esperienza, questa volta non furono piü dei pionieri privati ad occuparsi del salvataggio del raccolto. Fu il consigliere governativo Edmund Mach, direttore della neocostituita scuola di agricoltura di san Michele, ad impegnarsi nel la lotta al parassita in nome del Io Stato. Non solo nel Tirolo, ma ovunque in Europa, ci si mise un'altra volta a cer- care metodi e rimedi adatti. A San Michele, oltre al trattamento

e calce) scoperto per caso in Francia, e detto anche „brodo di Bordeaux" dal primo luogo in cui venne usato, non deluse le aspettative du- rante i test nel le piantagioni di San Michele. 53 Ben presto la sostanza fu im- piegata con successo in tutto il paese e ovunque si cominciö a sperimentare e a produrre pompe e irroratori per la vaporizzazione del liquido nei vigneti. Non appena debellata la peronospora, ecco giä annunciarsi da lontano il successivo pericolo per la viticoltura locale. Giä nel 1860

Lagundo nel XIX secolo % ^ -T- * L V ^ , f ti'-iiiui» Ui'Sdi j'j iijsi>.ci ’-f tr , • ni * L ~ ~ *• • y> , Vv' .A. <*>■ f.-'H .TD y*;- ■ -u-VG -w-: SÜ» Tessera di socio della "k.k. Landwirtschafts-Ge sellschaft" (Imperialregia associazione agra ria) deI Tirolo e del Vorarlberg del reverendo Andreas Stecher. Parroco di Lagundo per lunghi anni, egli convinse i contadini ad ap- plicare i metodi di Ludwig Comini, mentre al- trove i nuovi sistemi per combattere l'epidemia furono iniziaImente accolti

con Io zolfo, si provö a spargere la polvere di calce, ma con scarsi risultati. Contempora- neamente, gli stessi diretti interessati cercavano, suH'esempio degli esperti, di capire le dinamiche della malattia mediante l'osservazione precisa delle colture. „In generale si pote osservare che le varietä di vite, la posizione dei filari, la condizione del terreno e soprattutto la direzione dei vento, eser- citavano influssi sostanziali sulla maggiore 0 minore diffusione della pero nospora

," 50 comunicava il 18-10-1883 nel giornale locale „Der Burggräfler" il relatore di Lagundo - probabilmente Josef Zipperle del maso Weigele, all'epoca capocomune e persona particolarmente impegnata nella lotta aIla peronospora. Dalle zone piü basse la peronospora iniziö a salire lentamente verso quelle piü alte. 51 Animati da grandi speranze, i contadini sperimentarono i trattamenti provati dagli specialisti. „La calce qui non mostra alcun effetto. II signor Lamprecht, proprietario della mulino per Io zolfo

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
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Seite 101 von 131
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: [66] Bl. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/2005,1
Intern-ID: 403599
L’importanza dell’opera del teatrino clandestino sta proprio qui, in questa rottura, in questa crepa del mondo odierno, nel bi sogno di porre il teatro come vera testimonianza, nella speranza che con la comprensione, e non solo con il rifiuto, atrocità come l’olocausto, o quello che succede ora in quasi ogni parte del mondo, si possano arginare; cosa che invece il mondo non ha dimostrato di saper fare. La pièce ideata da Fiorenza Menni e Pietro Babina, fondatori alla fine degli anni ottanta del

Teatrino Clandestino, dimostra una grande abilità del gruppo bolognese, la capacità essere attuali; riuscitissimo è stato il tentativo di porre il pubblico di fronte ad in quietanti interrogativi, mettendolo addirittura nella condizione di avere il dubbio di essere partecipe dell’evento in questione; gli at tori per svolgere l’esperimento invitano alcuni spettatori ad essere protagonisti; attraverso un gioco falsato di estrazione gli spettatori casuali vengono scartati e rimangono in scena altri attori

della compagnia precedentemente mischiati al pubblico; tutto questo succede senza che il pubblico si accorga che gli attori in scena sono effettivamente attori, e attraverso una grandissima abilità recitativa questo dubbio rimane in vita anche successivamente allo spettacolo, fuori dal teatro, nella vita di tutti i giorni con quella drammatica riflessione che gli è stata imposta dallo spettacolo. Questo era lo scopo del teatrino clandestino, ed è stato splendida mente raggiunto. Ecco perché ritengo

che sia veramente di rilievo questo lavoro, come lo sono il lavori di altre compagnie di teatro sperimentale quali la valdoca o la Raffaello Sanzio, tristemente snobbate dalle istituzioni italiane ed osannate dalla critica estera. Tutte queste compagnie, che rappresentano dalla fine degli anni delle contestazioni giovanili ad oggi il teatro sperimentale italiano, hanno sempre creduto nel difficilissimo ma fondamentale scopo del teatro contemporaneo: quello di obbligare lo spettatore, pur senza

mezzi autoritari, alla riflessione, al dolore, alla non frivolez za, al riconoscimento della realtà senza alcun velo, e a volte ad dirittura all’azione distruggendo la passività e l’apatia generata dal teatro d’intrattenimento, tanto desiderato da quella classe detta borghese, per costume più che per denaro, che predilige il volto candido del superficiale al volto un po’ austero ma passionale dell’intensità, del profondo, doloroso ma semplicemente vero, del teatro, quello che merita di esistere

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
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Seite 119 von 131
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: [66] Bl. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/2005,1
Intern-ID: 403599
strapiena di studenti/esse e ricercatori. Un’azione del genere può creare nuovi momenti di riflessioni, che senz’altro contribuiscono molto alla costruzione di una socialità rafforzata. L’università ha futuro? Sono più fattori che paralizzano attualmente i nostri atenei. Sicuramente non solo le leggi vigenti e le sue modifiche. Più che altro viene condizionata dall’ambiente che si è venuto a creare negli ultimi anni. L’autonomia dell’università ha creato il problema delle risorse per ogni ateneo

, ma soprattutto l’autogestione raf forza il potere locale e contribuisce così all’accumulazione di po tere individuale. L’università purtroppo non si definisce controllata dal basso. Ma è palesemente una costruzione dall’alto. Per esempio se vengono assunti più ricercatori questo spesso è solo un resoconto del po tenziamento del potere individuale. Si crea un più alto gruppo di sottomessi imponendo allo stesso momento le circostanze di mantenimento del potere. E come spesso in questo modo si creano gruppi

di potere che salvaguardano con cautela la spartizione della torta. La torta del potere. In futuro l’università per sopravvivere si aprirà. Anche e soprattutto con l’aiuto degli/delle studenti/esse che fanno valere le loro idee. risposte: alberto tarozzi: insegna socologia dello sviluppo presso l’università di bologna. andi gschleier

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 155 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
coinvolgere l'osservatore col suo intenso messaggio simbolico, rendendolo partecipe dell'elegante mondo delle corti, delle radici arcaiche dei nostri antenati e del la religiositä che pervadeva gli uomini di quel tempo. Queste decorazioni scultoree rivelano evidenti influssi lombardi che ricordano da vicino i rilievi del la facciata del la chiesa di San Michele a Pavia, capitale dei Longobardi. I conti di Tirolo, al seguito deN'imperatore germanico-romano, avevano, evidentemente, assistito

Lxgundo nel Medioevo inequivocabile del dominio dell'alta nobiltä del tempo. Nel XII secolo, i conti Albert II e Berchthold fecero abbattere l'edificio precedente, per erigere, al suo posto, un grande castello in grado di offrire alla nobile casata migliori condizioni per la gestione del potere politico. II palazzo e la nuova cappella furono edificati sul modello dei palazzi imperiali (Kaiserpfalzen) degli Hohenstaufen. La nuova grande sala nel palazzo a sud e l'annessa cappella, dedicata a San

Pancrazio, divennero, da quel momento, il centro di rappresentanza dei conti di Tirolo. 3 Singolari erano, e ancora sono, i due portali del la cappella e del palazzo, del 1170. Realizzati in marmo bianco del la val Venosta, entrambi incorniciano, con co Ion ne, pilastri, timpano, archivolti e rilievi lateral i, u na porta rettangolare in legno. Anche se il significato di queste numerose immagini in rilievo non e an cora del tuttochiaro,esseci riportanoad unternpo passato,che,seppurremoto, sa ancor'oggi

aN'incoronazione deM'imperatore Federico Barbarossa, e non e escluso che, in memoria del Io storico avvenimento, abbiano chiamato nel Tirolo degli scalpellini lombardi, commissionando loro opere analoghe a quelle realizzate a Pavia. 4 La chiesa parrocchiale di Lagundo (partico- lare di un dipinto de! XVII secolo raffigurante il convento di Maria Steinach e dintorni). L'Arte romAnicA dellA lAvorAzione delU pietrA a LAgundo: i rilievi dellA vecchiA chiesA pArrocchiAle L'arte dei mastri scalpellini lombardi

, i cosiddetti maestri comacini, pro- babilmente influenzö anche quelle botteghe venostane che, in seguito, realizzarono nuove opere nei pressi di castel Tirolo. A questo proposito vanno ricordate una porta di simile fattura nel castello di San Zeno, che fu tem- poraneamente residenza dei conti di Tirolo, e le raffigurazioni di animali, capitelli corinzi, uccelli e il fregio di un arco a tutto sesto sulla porta princi- pale del la chiesa parrocchiale di Tirolo, che, nel 1855, vennero sacrificati per

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Kategorie:
Pädagogik, Unterricht
Jahr:
2005
Freiräume = Spazi liberi.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 2005, 1)
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Seite 100 von 131
Ort: Bozen
Verlag: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Umfang: [66] Bl. : Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: g.Südtirol ; s.Student ; f.Zeitschrift
Signatur: III Z 342/2005,1
Intern-ID: 403599
Il Teatro che interroga Teatrino Clandestino porta in scena il progetto Milgram Oggi come non mai il mondo necessita di confondersi con l’arte. In assenza di sensibilità, di intelletto e di umiltà una societàs non ha modo di esistere; senza espressione artistica questi tre fonda menti non hanno modo di formarsi. È dietro questa riflessione, forse un po’ troppo romantica, che sono mossa dal desiderio di parlarvi del teatrino clandestino e del suo FANTASMA dentro la MACCHINA, ultima produzione

dell’ormai consolidata compagnia bolognese. Presentata in prima nazionale alla ventesima edizione del noto festival di teatro contemporaneo DRODESERA come tappa in termedia del progetto Milgram, Il fantasma dentro la macchina prende ispirazione dal celebre esperimento sul rapporto tra au torità ed obbedienza, condotto nel 1962 dallo psicologo sociale Stanley Milgram, che nasce dalla necessità di comprendere cosa possa spingere un uomo a commettere delle atrocità. Tra il 1960 e il 1963 Milgram effettuò

scariche elettriche di voltaggio via via più elevato ai loro compagni. Ad ogni risposta sbagliata che i primi avessero dato, i secondi avrebbero potuto (e dovuto) infliggere una scarica sempre maggiore, consapevoli che oltre un certo livello il rischio era la vita. I risultati degli esperimenti furono del tutto inattesi: oltre il 60% degli allievi a cui fu ordinato di proseguire fino alle scariche più pericolose portarono avanti l’esperimento sino alla fine (cioè, figuratamente, portarono i loro

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 671 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
di Lagundo 81 Chronik des Klosters Maria Steinach, parte 3, pag. 65 82 Delibera del podestä del 27 novembre 1931, archivio comunale di Lagundo 83 In un contratto del 1879 gli abitanti di Rio Lagundo si erano impegnati a fornire al curato 12 cataste di legna da ardere l'anno; per l'insegnamento scolastico il pane di uno staro di segale per ogni scolaro; per ogni giorno 1/2 litro di latte accordo tra il curato di Rio Lagundo, la parrocchia di Lagundo, il comune e i proprietari di Rio Lagundo, il 2 aprile

1879, Archivio dei Cronisti di Lagundo). 84 Villgrater, 1984, pag. 200 seg. 85 Registri di classe dei corsi in lingua tedesca, archivio della scuola di Lagundo 86 Chronik des Klosters Maria Steinach, parte 3, pag. 154 87 Registro di classe dell'anno scolastico 1944/45 della scuola elementare di Plars, archivio della scuola di Lagundo 88 Chronik des Klosters Maria Steinach, parte 3, pag. 154 89 ibid. 90 »Dolomiten« 9.1.1958, n. 6 91 Delibera del consiglio comunale di Lagundo del 30. 12. 1963

allegata alla cronaca scolastica dell'anno 1931, Hye, Franz-Heinz, 1986; verbali consiglio comunale documenti della docum,entazione scolastica di Lagundo , Ladurner-Parthanes Matthias, Lagundo 1809 i Documento "Schulangelegenheiten" n.i57 j ibid n. 165 k Documento "Schulangelegenheiten" n.i6g La scuoIa mAternA di Roma, archivio provinciale di Bolzano 5 Ispettore scolastico Gasperi, Merano, scritto del 26 ottobre 1929 all'ufficio provinciale dell'ONAIR di Bolzano, archivio provinciale di Bolzano

6 Delibera del podestä del 18.3.1930, archivio comunale di Lagundo 7 Delibera del podestä del 4.9.1927, archivio comunale di Lagundo 8 Contratto del comune di Lagundo con l'ufficio provinciale dell’ONAIR di Bolzano del 18.1.193g ONAIR, sede distaccata di Bolzano: delibera del 18.1.1939, contratto con il comune di Lagundo, archivio provinciale di Bolzano 9 Rapporto della direttrice dell'ONAIR, Bolzano del 15 novembre 1938 al Consigliere delegato dell’ONAIR, Bolzano, archivio provinciale di Bolzano

10 Scritto dell'ONAIR Bolzano all'ONAIR di Roma del 10 novembre 1938, archivio provinciale di Bolzano n Informazione di Brunhilde Pertl del 27 maggio 2002 12 Domanda del „Comitato di Liberazione” al sindaco di Lagundo del 10 settembre 1945 archivio provinciale di Bolzano 13 Scritto del commissario straordinario dell’ONAIR di Padova all’ONAIR di Bolzano del 18 settembre 1945, archivio provinciale di Bolzano 14 Scritto della direttrice dell’ONAIR Bozen al commissario straordinario dell’ONAIR di Padova del

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 280 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
su una riva e quello di Foresta sull'altra riva. Causa ie continue riparazioni agli argini del fiume in seguito ad inondazioni e frane, le "Leegen" si trovarono irrimediabilmente indebitate fino alla fine del XIX secolo. 166 Quando le inondazioni degli anni 1886 e 1890 resero necessaria la costruzione di nuove opere di difesa, furono presi per la prima volta dei provvedimenti persostituire le "Leegen" con una cooperativa inserita nel programma statale di rego- lazione dell'Adige. 167 Se nel

188g, n68 a quanto risulta dai documenti del Consiglio Provinciale, la fondazione di una cooperativa aveva incontrato parere contrario da parte del la maggioranza dei partecipanti interessati, qualche anno piü tardi, il 30 novembre dehgoi, si giunse, di comune accordo, all'istituzione del la Etschregulierungsgenossenschaft Töll-Passermündung, cioe del Consorzio per la Regolazione dell'Adige da Tel alla confluenza col Passirio, e di un nuovo catasto del la cooperativa, in cui venne rica Icolato

il "valore concorrenziale" (''Konkurrenzwert") dei fondi e degli edifici a rischio. II fondo statale per la regolazione si accoliö i debiti del le "Leegen". 169 Gli statuti furono approvati solo nel 1904, con un preventivo di 460.000 corone cosi suddivise: 50% dal fondo statale per le migliorie, 20% daIla provincia, 30% daIla cooperativa Tel - foce del Passirio. 170 Data l'urgenza, 171 si diede immediatamente il via ai lavori, senza attendere che la cooperativa fosse legalmente riconosciuta. Tra il 1901

e igog furono eseguiti i lavori di sistemazione del tratto superiore, da Tel fino al ponte di Foresta. Determi nante fu soprattutto la sistemazione del Tovo di Tel, necessaria per una sicura regolazione dell'Adige (vedi "L'esondazione del Grabbach...."). Oltre al rinfor- zo del muro detto "Bildstöcklmauer" di Foresta, furono eseguiti interventi di sgomberonel letto del fiu me e d i regolazione del la velocitä del l'acqua; fu i noltre risistemato il punto di deviazione del Rio Lagundo, reso cosi piü

sicuro. 172 „I lavori di regolazione dell'Adige procedono alacremente e vedono impegnati circa 200 operai, nel la maggioranza italiani. Era ora che iniziassero, se non vogliamo che i nostri prati e i nostri campi tanto fertili e di conseguenza altamente tassati, diventino un deposito di detriti. Ci auguriamo che si dia presto anche inizio alla costruzione del la ferrovia del la val Venosta, in progettazione giä da tempo." »Der Burggräfler« sabato, 1. 3.1902 Per la sistemazione del tratto inferiore

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 338 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
la lettura della Santa Messa "sull'altare di San Michele nella cappella". 57 La cappella in questionee la cripta che Giovanni da Bressanone aveva benedetto per la prima volta nel 1455. 68 Della prima metä del XVIII secolo e anche l'immagine dei 14 "Nothelfer", i santi ausili- atori, conservata nella chiesa parrocchiale. Anche nel convento di Stein ach vi sono numerosi quadri del tardo XVII e del XVIII secolo, ad esempio un'apparizione del Cristo a Santa Maddalena, opera della bottega dei fratelli Kessler

, e un'immagine dei Santi Vincenzo Ferrer, Giacinto di Polonia e Alber to Magno, nonche alcuni oli di fine fattura del ciclo della Passione in 8 parti, creati sul modello del pittore fiammingo P.P. Rubens. Nel convento si trova anche un dipinto con l'arcangelo Michele di Johann Dominikus Grasmair . 69 Per quanto riguarda la pittura murale del periodo barocco, troviamo un unico affresco nel convento di Monte San Giuseppe. Vi e raffigurato San Geronimo con Bibbia e teschio. L'affresco non e firmato e non

di Glantschnigg. II quadro e firmato e datato 1713. 65 Anche il convento Geronimiano di Monte San Giuseppe possedeva, un tempo due bei quadri di Glantschnigg. 66 Sulla parete nord della vecchia chiesa parrocchiale di Lagundo troviamo la tavola di San Michelecon lacacciata degli angeli, degli anni intornoal 1700. Da una nota della cronaca parrocchiale si deduce che in origine essa faceva parte di un altare dedicato a San Michele. La nota documenta che il 30 settembre 1680 furono offerti 60 fiorini per

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 353 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
Le diriAstie di Lagundo anche„Hirschenwirt" oppure „Oberwirt" (Dariz, 1983, pag. 286). Nel marzo dei 1818 - dunque dopo l'insurrezione del 1809 - Leiter acquistö il vicino Löwenwirt (ibid., pag. 290). Nel ritratto eseguito nel 1837, Balthasar Leiter viene chiamato oste del Löwenwirt. (cfr. anche l'elenco dei Dorfmeister in Hye, 1986, pagg. 52-53: Dorfmeister degli anni 1808/09: Balthasar Leiter, Hirschenwirt, Dorfmeister negli anni 1831/32: Balthasar Leiter, Löwenwirt). 290 Stampfer, 1889, pag

. 274 e Kiem, 1893, pag. 192 291 Fontana, 1986, pag. 591 e Ladurner-Parthanes, 1996, pag. 53 292 Kiem, 1893, pag. 196 293 Blaas, 1986, pag. 192 n. 340 294 Ladurner-Parthanes, 1996, pag. 56 295 ibid., pagg. 54 e 55 296 Fontana, 1986, pag. 593 297 Ladurner-Parthanes, 1996, pagg. 64-70 La RestAurAzione, Ia fondAzione deÜA casa di riposo, il beneficio del "Frühmesser" e Ia preghierA delle 40 ore. 298 Stampfer, 1889, pag. 279 e Nussbaumer, 1996, pagg. 2-8 299 Stampfer, 1889, pag. 278 300 Documento

di donazione del 26.1.1837 stampata in Hye, 1986, pag. 74 301 ibid. 302 Steub, 1871, pag. 113. Un secolo prima (1727 e 1766) a Merano ci si oppose energicamente al divieto di balli emanato dal governo (Musil, 1965, pag. 13). 303 Cronaca parrocchiale, pag. 95 304 vedi Theiner, 1989, pagg. 58-59 305 Cronaca parrocchiale, pag. 84 306 ibid. In una petizione del clero vicariale del 7.7.1808 oltre al parroco Wicka firmarono persino tre cooperatori di Lagundo - furono dunque 4 i sacerdoti in carica - (Blaas, 1986

, fig. 19), tra i quali anche Johann Oberhöfer di Lagundo, al quäle nel 1822 fu affidato l'incarico del Frühmesser. Possiamo presumere pertanto che il terzo sacerdote nominato nel 1805 fosse Oberhöfer (Ladurner-Parthanes, 1996, pagg. 98-99). Anche negli anni successivi egli ricopri Ia carica, ottenuta provvisoriamente nel 1805, di „cooperatore", fino a che nel 1823 non venne nominato ufficialmente „Frühmesser" (cfr. Karner, Verzeichnis der Seelsorgepriester in Algund, in ID., Pfarrchronik /, pag

. i25e: Oberhöfer Koop. 1802/23, Frühm. 1823/42). 307 Ladurner-Parthanes, 1996, pagg. 98-99 308 Documento di donazione del beneficio del mattutino del 21.9.1836 (lascito Chronst, Chronitenverein Algund) 309 Cronaca parrocchiale, pag. 97 310 Documento di donazione del beneficio del mattutino del 21.9.1836 (Lascito Chronst, Chronitenverein Algund) 311 A. M. Karner, Alte Hofnamen von Algund, 0. D., pag. 4, (manoscritto nell'archivio dei Chronisten Algund) 312 Michaeler, 2003, pag. 133 e n. 25 pag. 115

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
Truden
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Seite 777 von 783
Autor: Pernter, Michael [Red.] / hrsg. von der Gemeinde Truden. [Koordination: Michael Pernter]
Ort: Lana
Verlag: Tappeiner
Umfang: 744 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Literaturangaben. - Beil. 2 u.d.T.: Cronaca di Trodena
Schlagwort: g.Truden ; s.Heimatkunde ; f.Aufsatzsammlung<br>g.Truden ; z.Geschichte ; f.Aufsatzsammlung
Signatur: III 242.329
Intern-ID: 420970
un’usanza del 5 dicembre: all’imbrunire ragazzi e ragazze si trovano con campanacci all’ingresso di Trodcna e irrompo- no in paese col massimo fragore possibile. Sembra che que- sto comportamento selvaggio in tempi antichi dovesse scacciare il male. Una bella usanza di Trodena e quella del “Brautnachtsingen”, nella quäle la sera prima del matrimo- nio veniva dedicata alla sposa, da amici e conoscenti, una malinconica canzone. In tempi remoti a Trodcna era anche usuale che i giovani del paese

muniti di rosari e di resina di larice. A Trodena e dintorni esistono diversi luoghi carichi di storia che incantano l’escursiomsta, cosi la zona chiamata “beim Einsiedel”. Si tratta di una collina con antichi resti di mura, nelle quali un tempo pare che diversi eremiti si siano costruiti i loro ritiri. Nell’area del paese uno dei pochi posti pianeggianti viene nominato il ”Losboden”. Qui si raduna- vano un tempo i rappresentanti del Comune, e si racconta che in questo luogo si teneva il sorteggio

del diritto di ab- battimento del legname e del pascolo e si sorteggiava chi doveva andare in guerra. Un luogo mitico e il “Hucketa Stoan”, un sasso monumentale sul bordo estremo di una torbiera, che e uno dei tre posti delle streghe di Trodena. Carico di storia e l’antico tiglio di circa 600 anni presso la chiesa. Gli “Schlundlöcher” (forre, gole) al di sopra della frazione di Molim, con i profondi baratri e il Lago Nero, che si trova ad una mezz’ora di cammino dalla malga Horn, sono tra i luoghi

del fuoco volontari) e stata probabilmente fondata nel 1898, anche se una prima documentazione scritta della sua esi- stenza risale al 1899. Dal 1881 i vigili del fuoco erano nel Ti- rolo un’istituzione comunale e venivano controllati da ispettori regionali. Nel 1914 la squadra di Trodena com- prendeva 43 uomini, ma la prima guerra mondiale fece an che nelle file dei vigili del fuoco di Trodena numerose vitti- me; la fine del conflitto significö una cesura nella storia dei vigili del fuoco

volontari a sud del Brennero. Durante il fa- scismo essi furono sciolti nel 1925 e sostituiti da servizi sta- tali regolamentari. Nel 1935 tutti i servizi dei vigili del fuo co con le attrezzature passarono agli ordini dei vigili del fu oco provinciali. Dopo l’entrata delle truppe tedesche nel 1943 i corpi dei vigili del fuoco volontari del Sudtirolo fu rono nuovamente investiti di tutti i loro diritti e dal 1944 si- stematicamente ripristinati. Dopo la fine della guerra nel 1945 essi furono cooptati

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 282 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
I'avvio ai lavori definitivi, fatta eccezione per alcuni interventi provvisori. 182 Nell'autunno del 1920, alla fine della guerra, i lavori pianificati vennero ripresi dietro insistente richiesta di diversi membri della Etschgenossen schaft. I lavori di sistemazione, che ora venivano eseguiti sotto la supervi- sione e la direzione del Genio Civile, si protrassero fino al 1930, quando, per la manutenzione ed il controllo, il tratto passö alla Etschgenossenschaft Töll- Passermündung (Cooperativa

dell'Adige Tel - foce del Passirio). 183 Da allora questo tratto dell'Adige sembra esser stato domato, anche se e da considerarsi tutt'altro che innocuo, vista la rottura degli argini e l'acqua alta degli anni 1940,1960,1965,1983,1987,1991,199g. 184 I lavori di risistemazione sono stati, dunque, periodicamente ripresi, l'ultima volta negli anni iggi/g2 e 2001/02. II primo gennaio del 2000 la competenza del Genio Civile del Io Stato e passata al Dipartimento Bacini Montani della Provincia di Bolzano

. L'imbrigliamento del pericoloso tratto da Tel alla confluenza con il Passirio, sarebbe stato, invece, concluso solo negli anni '30 (foto: regolazione dell'Adige dopo Tinondazione del T992)- Lc riforme ecclesixstiche di Giuseppe II Ma torniamo al tempo in cui la "moderna macchina del Io Stato venne ap- plicata all'antica e tradizionale vita del popolo" come Cölestin Stampfer, cronista della cittä di Merano, definisce il governo di Maria Teresa e di Giuseppe II. 185 Le riforme volute per il benessere della

popolazione e del Io Stato non incontrarono sempre il favore della gente, che talvolta addirittura vi si oppose, vista la mancanza di rispetto del governo per le condizioni e le tradizioni locali nell'attuazione del le proprie idee. Le riforme avviate da Maria Teresa vennero portate avanti dal figlio Giuseppe II, del quäle il Tirolo conserva un ricordo poco felice, date le sue impopolari riforme religiöse. La regolamentazione del le parrocchie, tuttavia, fu accolta favorevol- mente. 186 Con l'istituzione

di nuove parrocchie e curazie si potevano seguire meglio i fedeli nella cura del le anime. Inoltre si sistemarono in modo razionale le irregolaritä venutesi a creare nelle parrocchie nel corso della storia. Sette masi di Plars di Mezzo (Platter, Bogner, Leiter am Waal, Haas, Wohnhof, Torggler, Baumgartner), piü 0 meno al centro del territorio parrocchiale di Lagundo, ed il maso Gruber a Velmau appartenevano, a memoria d'uomo, alla parrocchia di San Pietro. Data la loro posizione, essi passarono alla

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 472 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
sullo sviluppo del Tag ricoltu ra durante le ripetute catastro- fi della viticoltura, ci mostra come in quest'ambito si andö progressivamente verso una certa „professionaIitä", tendenza favorita non da ultimo dal sem pre maggiore legame ed avvicinamento dell'agricoltura alle strutture statali. Su iniziativa della Dieta Tirolese era stata fondata giä nel 1873, la scuola per la viticoltura di San Michele, 63 che non solo offriva una migliore formazione professionale nel settore agricolo, ma aveva

tempo si riusci a limitare il danno, tanto che nel maggio del 1904 la sola Maia Alta venne dichiarata zona contaminata daIla filossera. 58 Ma a lungo termine solo il rinnovo radicale dei vigneti poteva ga- rantire la protezione duratura dal pernicioso insetto. Sin daIle prime avvisa- glie del l'epidem ia, erano state convocate del le „commissioni per la fi lossera" a livello provinciale, distrettuale e locale. Nei singoli paesi ora si iniziö a costruire „Rebvortreibhäuser" (serre per l'innesto del

le viti) in cui procedere, a livello comunale, agli innesti di ceppi madre acquistati altrove (negli anni 1908 e 1909, Lagundo, ad esempio, ordinö 30.000 porta innesti a San Mi chele.) 59 Nell'agosto del 1908, fu decisa a Lagundo la costruzione di una serra. Per la sua sistemazione il comune acquistö un terreno a sud del maso Yeberle, e nell'estate successiva, si esegui la costruzione a spese del comune. 60 Sembra che l'attivitä di innesto sia stata gestita direttamente daIIo stesso comune fino al ign

(le viti innestate di prima classe venivano vendute ai membri del comune per 15 Heller al pezzo). Da quell'anno la serra venne data in gestione insieme all'annesso vivaio, a Josef Cluderer. 61 Ma, a quanto pare, la richiesta di nuove viti era stata momentaneamente soddisfatta. Infatti, quando nel 1924 in comune si decise di vendere la serra, ciö venne giustifi- cato col fatto „che questa struttura e inutilizzata da ben io anni e va ormai completamente in rovina" Da allora l'edificio funge da abitazione

. 62 II "Treibhäusl", la piccola serra in via Sant'lppoiito. Dopo l'oidio e la peronospora, al volgere del secolo i nostri vigneti furono minacciati dalla filossera. Per proteggerli da questo insetto, da allora in poi furono usati vitigni americani che venivano innestati in tutto il comune, in vivai e serre. Nel igo8, il comune di Lagundo costrui questa serra per viti, che fu adibita ad abitazione a partire dal 1924 - L'AgricolturA indebitAtA c i primi pAssi delle cooperA- tive in Ambito rui’Ale Una retrospettiva

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 446 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
cappelletta del Gruberhof, un piccolo altare domestico (privato) intorno al 1906, l'lmmacolata nella cappelletta Nußschaler, il Cristo suIla colonna del martirio presso il maso Freienfelder, il Gruppo del Rosario nella Pinthof-Kapelle e l’arcangelo Michele nel cimitero nuovo, oltre a diverse altre A Lagundo sono presenti diverse opere dello scultore Alois Schmider, del maso Kienegger, ad esempio la croce missionaria nel nuovo camposanto, la statua di Maria nella chiesa di Velloi 0 la Pieta con un rilievo

Wassler, gli fu affidato l'incarico di allestire l'altare di Veltoi con la rappre- sentazione della Trinitä (1894/95); ü guadagno gli permise di frequentare l'accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. 69 Sia il gruppo della Trinitä, con i due angeli e i due apostoli ai lati, dai colori carichi suIIo sfondo blu, che la Pieta nella nicchia della mensa, evidenziano le caratteristiche stilistiche dell'artista: „la padronanza del materiale, l'eccellente perizia artigianale, il senso della misura

e del le proporzioni." 70 Nel 1906 Mayrhofer ha scolpito la statua della Madonna di Lourdes nella cappelletta Gasser 71 (oggi proprietä privata) e nel ig15, la statua del Sacro Cuore con le braccia allargate, per la chiesa di Velloi. Allo stesso artista po- tremmo attribuire sia il rilievo raffigurante la Madre di Dio col Bambino, nella cappelletta presso il maso Lausenberger, che il Gesü Bambino in piedi, realizzato in Stile neogotico, oggi nella sacrestia della vecchia chiesa parroc- chiale

. Un Gesü Bambino in gesso, quasi identico, che reca la firma „Mayr hofer 1906", si trova nella chiesa di Velloi. Piü avanti Mayrhofer si accostö ad un'espressione artistica piü moderna, come testimoniano le sue successive opere del XX secolo a Lagundo (vedi „L'arte a Lagundo nel XX secolo"). II terzo autore del le decorazioni della chiesa di Velloi e Alois Schmider. Nato nel maso Kienegger a Velloi, frequentö intorno al 1900, la scuola per l'industria del legno a Bolzano e, dal 1903 al 1907

, la Kunstgewerbeschule des k.k. Österr. Museums für Kunst und Industrie (scuola d'arte imperiale del museo per l'arte e l'industria) di Vienna. Per la chiesa di Velloi ha creato, intorno al 18 g 5, il rilievo del Io „Stabat Mater" e / relievi del pulpito. Schmider e uno degli artisti rimasti fedeli al Io Stile neogotico fino nel XX secolo inol- trato. Prima e dopo il 1900, ha realizzato la statua del Sacro Cuore nella cappelletta Bachguter, il rilievo della Sacra Famiglia nella Zenzn-Kapelle, la Pieta nella

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 95 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
Lxg'undo primA di LAgundo Un tempo il „Bischofskofel" (cima del vesco- vo), sul monte San Vigilio, segnava i confini tra le diocesi di Coira e di Trento. Qui oggi confinano i comuni di Lagundo, Parcines, Lana e Marlengo, le cui iniziali sono stote incise intorno alla croce di demarcazione solo in epoca piü recente. metä del V secolo. II momento preciso, in cui la Venosta ed il Burgraviato entrarono a far parte di questa diocesi, come anche la storia politica, e ancora tema di discussione tra

gli storici. Certo e che, a partire dall'8o6, anno del l'istituzione del le Contee da parte di Carlo Magno, la diocesi di Coira giunge fino al Burgraviato, ma per alcuni storici non e improbabile l'annessione del la Venosta e del Burgraviato a Coira in data ancora precedente. 37 Paul Gleirscher ipotizza che se nell'8oo fossero stati tracciati i nuovi confini diocesani, questi sarebbero stati favorevoli alla diocesi di Sabiono (la futura diocesi di Bressanone). 38 Verso la fine dell'VIII secolo

Sabiona, originaria- mente parte del distretto ecclesiastico di Aquileia, dipendeva daIl'arcidiocesi di Salisburgo, divenendo cosi territorio del la chiesa regionale del la Baviera. Come abbiamo giä visto, la presenza bavarese nella nostra zona all'inizio del IX secolo era giä consistente. Si suppone, pertanto, che i Bavaresi abbiano tentato di annettere anche ecclesiasticamente il Burgraviato e la Venosta alla loro sfera culturale. Coira, che fino ad allora apparteneva alla provincia ecclesiastica

di Milano, iniziö, ad orientarsi proprio in quest'epoca verso l'occidente franco, e nel corso del IX secolo venne assegnata alla provincia ecclesiastica di Magonza. 39 Qualunque fosse la situazione, a partire dall'inizio del IX secolo la diocesi di Coira giungeva fino a Merano, dove confinava con la diocesi di Trento. Ancora oggi sul monte San Vigilio si trova una pietra di demarcazione che porta eloquentemente il nome di "Bischofskofel" (dosso del vescovo); essa separa i comuni di Lana, Marlengo

e Parcines, e, segnava il confine tra le diocesi di Coira e di Trento fino al 1907. Da li i confini diocesani correvano lungo la linea che separa Marlengo da Foresta, giü fino al castello di Foresta, ai piedi del Monte Marlengo. La linea seguiva poi il corso dell'Adige fino alla confluenza col Passirio, il cui corso, a sua volta segnava, lungo tutta la val Passiria, il confine ecclesiastico tra la diocesi di Coira e Trento. 40 Cosi fu per un millennio, fino al 1807, quando il governo bavarese procedette

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 721 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
Gli Ultimi 50 Anni La cappella net nuovo clmitero dl Lagundo, realizzato neI igig. La sua costruzione fu pre- ceduta da animate dlscussionl sull'ublcazione. Si era indecisi fra Lagundo/Paese e Rio Moli no. questione del cimitero, invece, intervenne nuovamente l'autoritä ammi- nistrativa di Merano. II problema dell'ubicazione del nuovo cimitero fece divampare violente discussioni: da una parte c'era chi Io voleva nelle vicinanze della chiesa parrocchiale, dunque a Lagundo-Paese, dall'altra chi

Io voleva nella frazione di Rio Molino, dove, si registrava il maggioreincrementodemograficoinquelperiodo.Nelfebbraiodeligiz.n mem- bri del Consiglio Comunale votarono per Lagundo-Paese, 6 per Rio Molino. I primi comunicarono che Josef Ladurner intendeva vendere la tenuta Schelle bauer (oggi Thalguter) a sudovest del la chiesa parrocchiale e che vi era cosi, la possibilitä di acquistare uno dei terreni appartenenti al maso, da adibire ad area cimiteriale. 11 Ma il Consiglio Regionale del Tirolo, che nel

frattempo si era interessato aIla questione, si oppose con determinazione al progetto. Nel 1913 gli abitanti di Lagundo proposero il terreno chiamato Bucheracker, sopra la Cstörnkreuz, come „progetto di compromesso". 12 Dopo un lungo di- battito avvenuto in Consiglio Comunale, il progetto fu messo ai voti. La prima votazione fini in pareggio, 9 contro 9. Al la seconda votazione, come stabilito da regolamento, fu il voto del sindaco a decidere. II sindaco Matthias Plat- tatscher voto contro, 13 e cosi

il Consiglio comunale dovette accettare che il cimitero venisse costruito a Rio Lagundo. II terreno scelto per tale scopo fu quello del prato Trater, presso la vecchia strada maestra, acquisito mediante permuta. Anche il parroco Josef Prünster, che giä pensava di edificare la nuova chiesa appena terminato il cimitero, si dichiarö d'accordo con tale soluzione. 14 La costruzione del cimitero e del la relativa cappella cimiteriale iniziö ancora nel 1913. Su tre lati si costruirono delle arcate. II lato sud

rimase incompiuto, poiche mancava un’ulteriore striscia di terreno. 15 Nel 1914, Io scoppio del la prima guerra mondiale fermö tutti gli altri lavori previsti. La „questione del cimitero" venne ripresa solo col sindaco Johann Kiem. II cimi tero fu ultimato nel novembre del 1924. 16 Terminata, tra infinite difficoltä la costruzione del cimitero, nei difficili anni successivi fu impensabile la costruzione di una nuova chiesa. Paul Perkmann, parroco dell'epoca, volle conferire almeno un aspetto digni

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 217 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
ContAdini e mAsi di LAgundo all'ambizione politica dei conti del Tirolo (vedi sopra "Rio Lagundo e Novale L'intromissione di questi Ultimi nel processo di formazione dei comuni della zona, sembra essere stata all'ordine del giorno, constatazione in pieno accordo col fatto che i conti del Tirolo erano - come si e visto - titolari del baliato su alcuni comuni del Burgraviato. E dunque credibile che i conti, nel loro duplice ruolo di balivi del vescovo di Bressanone e del convento di Sankt Mang

riguardo alle proprietä di questo nel Tirolo, si siano appropriati anche del baliato sui comuni di Lagundo e Plars. Con ogni probabilitä, la succes- siva fusione di Lagundo e Plars in un'unica comunitä rurale faceva parte di quel piano politico-strategico secondo il quäle i conti trasformarono la zona ai piedi del castello di Tirolo, fino ad allora zona di confine, nel la regione centrale del la neonata contea del Tirolo. Tale operazione va, dunque, vista in accordo con la fondazione del convento

di Maria Steinach e con la sepa- razione del la parrocchia di Lagundo dal territorio parrocchiale di San Pietro sopra Quarazze (vedi sopra „Lagundo nel Medioevo"). Comunque sia, alla fine del Medioevo il comune di Lagundo si era ormai da tempo consolidato cosi come Io conosciamo oggi. Prendendo in esame i „Dorfmeister" (capopaese) a partire dal XVI secolo, vedremo un susseguirsi di proprietari dei diversi masi di Lagundo o, piu precisamente, del paese e delle frazioni di Riomolino e Plars di Mezzo

. L'ufficio di capopaese, e insieme ad esso l'amministrazione comunale, si erano, dunque, definitivamente sot- tratti all'influsso del la signoria fondiaria di Bressanone e venivano gestiti autonomamente daIla comunitä locale. Naturalmente, ci si dedicö, in prima linea, a questioni di „auto-gestione”, come ad esempio l'amministrazione e la sorveglianza dei diritti collettivi quali i diritti di pascolo e di sfrutta- mento dell'acqua e del le foreste. II comune dovette, inoltre, occuparsi dell'assunzione

di funzionari, cioe di messi comunali: „Weinmesser" (ispettori del vino), „Saltner"(guardie dei vigneti e dei campi) e guardie forestali. Ma, accanto alle incombenze di amministrazione interna, il comune fungeva anche da a nel Io di congiunzione tra la comunitä rurale e il primo gradino dell'istituzione politica, vale a di re, cioe il tribunale principesco. Abbia mo giä ricordato che i tribunali, un tempo, non solo si occupavano del la giurisdizione, ma assolvevano anche funzioni amministrative. I giudici

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 126 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
possedimenti, anche se nel catasto Teresiano del 1780 compariva ormai solo il maso Hülbhube 0 Lamprechtshube (oggi Gstör) quäle proprietä fondiaria brissinese. Riguardo al maso Toller, confinante ad est col maso Gstör e tributario del monastero di Steingaden, ci piacerebbe sapere se fu anch'esso acquistato dai signori di Trautson, come le altre proprietä di Steingaden sopra incontrate. Le fonti non forniscono purtroppo indicazioni utili a questo proposito. 86 Sempre nel contesto del

le proprietä di Steingaden e giä stato rilevato che il maso Raingut, situato piü ad est, dopo Io Ziegelbauer e il Brugger, era presumibilmente un antico possedimento di Bressanone, ed anche il Tschauppgut, confinante a sua volta ad est col Raingut, era con ogni probabilitä, un fondo brissinese, poiche un contratto del 1405 Io menziona quäle proprietä fondiaria di Bressanone. 87 C'e perö da dire che negli urbari principeschi del 1388 e del 1414, il maso Tschaupp figura far parte dei beni che pagavano

tributi al principe territoriale. Negli urbari successivi dell'annona principesca ("Kelleramt"), il maso non compare piü nell'elenco fino al 1780, anno in cui figura nuovamente quäle proprietä fondi aria del principe territoriale. Questo potrebbe essere l'indizio di una controversia sui diritti fondiari del maso tra Bressanone e i conti di Tirolo. Un evidente caso di prevaricazione dell'autoritä feudale brissinese si incontra piü a sud, al Windmühlgut di Velmau 88 . Qui perö non furono il principe

bens] i conti von Fuchs, in qualitä di feudatari del vescovo, ad ignorare i diritti del loro signore feudale giä a partire dal XVII secolo, per poi presentarsi nel 1780 quali effettivi signori fondiari del maso. Se enumeriamo anche il maso Kapellgut a Steinach (oggi anche Kristele) tra le proprietä di Bressanone, e perche in un documento del 1369 esso risulta tributario del la Col leg iata „Unsere Liebe Frau im Kreuzgang" di Bressanone. 89 Anche in questo caso si puö osservare come il principe

territoriale scalzö Bressanone dal suo ruolo di signore feudale. Infatti, 50 anni piü tardi, fu Io stesso duca Federico Tascavuota a disporre del fondo, succedendo a Bressanone nei diritti di proprietä. 90 L'acquisizione piü consistente di patrimonio vescovile era avvenuta pero 200 anni prima. Nel 1241 Adelheid, figlia del conte Alberto III di Tirolo, fondo il convento del le Domenicane a Maria Steinach. II terreno su cui il convento fu edificato, dovette essere messo a disposizione dal vescovo

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 720 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
La costruzione deÜA chiesA di LAgundo. La comunitd pArrocchiAle nel XX secolo L'idea di costruire una nuova chiesa parrocchiale a Lagundo risale a molto tempo fa. Ciä nel i8go, all'epoca del parroco JosefVill, esisteva una „Kirchen baufondskasse" (cassa per il fondo destinato alla costruzione della chiesa) e venivano stampati dei santini che invitavano ad offrire tre Heller al „Kirchenbauverein", (associazione per la costruzione del la chiesa). 1 Morto il parroco Vill nel febbraio del 1896

, il suo successore Josef Prünster, entrato in carica a maggio del 1896, riprese l'idea del la costruzione del la chiesa con tanta convinzione che, nel settembre del Io stesso anno, la Ciunta Comu- nale dichiarö: „Su richiesta del reverendo parroco si delibera all'unanimitä di ampliare la chiesa parrocchiale." 2 Ma fino alla realizzazione definitiva del grande progetto sarebbe passato ancora parecchio tempo. Nel 1907, infatti, il Consiglio comunale aveva assunto un tono ben diverso: „Alla richiesta del

la morte di Prünster, Io scoppio del la prima guerra mondiale avrebbe vanificato tutto il lavoro compiuto fino a quel momento; con il denaro raccolto, il suo successore sottoscrisse, infatti, dei prestiti di guerra e cos! il capitale destinato alla costruzione del la chiesa andö quasi interamente perduto. 5 II parroco Prünster non era riuscito a realizzare il suo sogno, ma portö, tut- tavia, a termine un secondo progetto parallelo, che da tempo era diventato altrettanto urgente. Nel lontano 1872

il comune era stato invitato, per la prima volta, daIl'autoritä amministrativa a provvedere aH'„ampliamento ed allo spostamento" del cimitero parrocchiale, per poter mantenere un turno decennale del le sepolture. 6 Per mancanza di mezzi finanziari, il comune prese tempo. Nel 1874, tuttavia, si decise di sistemare la striscia di terreno tra la chiesa e la canonica, destinandola alle sepolture. In seguito, alle rinnovate insistenze dell'autoritä amministrativa, si pianificö un ampliamen- to del la parte

occidentale del cimitero nel 1878, ma il progetto non fu mai reaIizzato. 7 Quando nel 1884, il parroco Josef Vill chiese di ampliare il cimitero, la richiesta venne finalmente accolta. Due anni dopo, il comune acquistö „una parte del cosiddetto giardino inferiore del la canonica" del la lunghezza di 80 tese, per l'ampliamento del cimitero (oggi l'angolo nord-est del vecchio cimitero) e in quell'occasione fu steso un regolamento ufficiale del cimitero. 8 Nonostante gli ampliamenti, il camposanto fu ben

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 448 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
venerdi del mese) e il giorno del Cuore di Maria (primo sabato del mese). Le sculture colorate che adornano oggi l'arca dell'altare, raffigurano la Regina del Rosario con, aIla destra, Santa Caterina da Siena in ginocchio, col capo circondato da spine, e San Domenico aIla sinistra. Le figure esterne del l'arca rappresentanoSant'Agostino con cuore fiammantea sinistra, e, a destra, San Tommaso D'Aquino, con libro e sole sul petto. Nella nicchia del fastigio e raffigurato il Padre Eterno come

Giudice Universale; sotto di lui si libra Io Spirito Santo in sembianze di colomba. AIlineati da destra a sinistra nella zona del tabernacolo vediamo Santa Rosa di Lima con corona di spine, Sant'Antonio da Firenze col dito suIle labbra, San Vincenzo Ferrer con la tromba e Sant'Agnese con l'agnelIo. I due altari laterali e il pulpito di questa chiesa vennero, invece, progettati da Michael Stolz e realizzati da Gasser Roli di Merano. Furono montati nel 1862 e decorati nel 1867. 74 Anche la chiesa

di Riolagundo, costruita nel 1890, venne dotata di una mensa con colonne e rilievi dei quattro evange- listi e di un tabernacolo con lavori ad intaglio dorati e fasce istoriate, il tutto finanziato dal deputato imperiale Franz von Zallinger. 75 Nel 188g Rohregger e Schwienbacher rinnovarono e arricchirono di ornamenti l'altare barocco nella cappella laterale del la vecchia chiesa parrocchiale. 76 Tra le statue singole di Lagundo va ricordata la statua di San Giovanni sul tonte battesimale del la vecchia

chiesa parrocchiale, decorata da Rohregger, e una statua di Gesü Risorto per la quäle vennero pagati 65 fiorini, decora- zione compresa. 77 Nella sacrestia del la vecchia chiesa parrocchiale troviamo, inoltre, una statua neogotica del Sacro Cuore scolpita dal gardenese Ca- jus Perathoner, due medaglioni col Sacro Guore e il Guore di Maria, e una Maria con Bambino su lla luna falcata con serpente. Nella sacrestia del la nuova chiesa parrocchiale ci sono invece una statua da processione di un angelo

custode che protegge un ragazzo in calzoni di pelle, e una Sant'Anna Madre con la piccola Maria. Entrambe le sculture potrebbero essere opera del Io stesso artista. Anche una Santa Notburga con vestiti in stoffa, che nella mano levata regge una falce, viene usata come statua da processione. Un'elegante Immacolata e sistemata nel Wohnhofer-Bildstöckl che venne posto sull'angolo dell'edificio quando venne costruita la latteria sociale nel igoo; 78 la statua e presumibilmente di origine gardenese

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Bücher
Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
2005
1000 anni di Lagundo
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Seite 775 von 810
Autor: Kiem, Maria / [Autori: Maria Kiem ...]
Ort: Bolzano
Verlag: Athesiadruck
Umfang: 801 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Mille anni di Lagundo Dt. Ausg. u.d.T.: 1000 Jahre Algund
Schlagwort: g.Algund ; z.Geschichte 1002-2002<br>g.Algund ; s.Heimatkunde
Intern-ID: 609844
Egen, una festa in onore di San Giovanni Nepomuceno, patrono del la cappella del la casa. La festa, che ha avuto luogo nel cortile interno del maso Egen, ha incontrato i favori del pubblico, tanto che da al- lora viene ripetuta ogni anno. II Circolo culturale „La Quercia" Data di fondazione : Ottobre 1980 Primo direttivo : Antonio Gesare (presidente), Michele Broggi, Gino Manto- vani, Silvano Endrizzi, Livio Martinelli, Osvaldo Martineili, Marcello Garabug- gio, Giuliano Cristoforetti Direttivo

Gli ultimi 50 Armi Fondazione: 1981 Direttivo attuale : Meinrad Warger (direttore del coro), Hermann Huez (presi- dente) Numero di membri attuale : 24 cantanti + direttore del coro L'Algunder Männerchor, il coro maschile di Lagundo, venne fondato nel ig8i. Oggi sono ancora attivi 6 dei coristi che fondarono il gruppo, che attualmente ne conta 24. Dal ig8i al 1990 fu direttore Albin Gamper, dal 1990 al 1998 il parroco Franz Pixner. Dal 2 novembre 1998 e direttore Meinrad Warger di Cermes

. L'associazione partecipa attivamente alla vita del paese con concerti sacri e profani. II Männerchor canta in occasione di diverse messe solenni nelle chiese e nel le cappelle locali, ad esempio a Capodanno, a Pasqua, a Pen- tecoste, nei giorni di preghiera, durante il mese mariano, nel le domeniche d'Avvento 0 la notte di Natale. Altri momenti tradizionali sono quelli che riguardano la Festa del Patrono del la chiesa parrocchiale, di San Giuseppe e i "Rorate" durante il periodo d'Avvento. Tra le esibizioni

profane vanno ricor- date ,in prima linea, le serate dedicate alla cultura locale, in primavera 0 in autunno, nel la Vereinshaus P. Thalguter. II coro canta, inoltre, a carnevale 0 in occasione di compleanni, e vengono organizzati anche concerti primaverili. Gulmine del programma annuale dell'associazione e la gita sociale in estate, cui partecipano anche le consorti ed i figli. Altrettanto importante e il tradi- zionale törggelen autunnale. Negli anni passati l'associazione ha partecipato a diversi

incontri circon- dariali del Südtiroler Sängerbund, la federazione altoatesina dei cori, e ad altri concorsi corali, come ad esempio nel 1996 e nel 1998. Durante il "Landessingen" (incontro provinciale dei cori) nel novembre del 1998 a Bol zano, l'associazione si e distinta con un "Ottimo". Tradizionale e anche la partecipazione ai campionati annuali del le associazioni di Lagundo (gara di slittino 0 di birilli). Nel 2001 l'Algunder Männerchor ha organizzato per la prima volta, con i padroni del maso

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