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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 66 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
l’ultimo quarto del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, cir- coscritto cioè alTepoca in cui si puó parlare di ,fortuna‘. Sappiamo peró che anche in seguito, nel secondo Ottocento e nel Novecento, Alfieri ebbe lettori illustri, da Juan Valera a Miguel de Unamuno, la cui concezione tragica è assai affine a quella del grande astigiano. Negli anni 60 del secolo scorso lo scrittore e critico Antonio Prieto, dopo essere stato per qualche anno lettore di spagnolo all’Università di Pisa

almeno un approccio accademico che si occupa di Alfieri negli studi di italianistica. È il caso di dire: se sono rose, fioriranno. NOTE 1) II tribunale dell’Inquisizione è uno dei massimi punti di disaccordo totale con il cattolicesimo in Della tirannide, I, 8, 12: “La Inquisizione, quel tribunale si iniquo di cui basta il nome per far raccapricciare d’orrore, sussiste pur tuttavia piú o meno potente in quasi tutti i paesi cattolici” (V Alfieri, Scritti politici e morali, a c. di P. Cazzani, Asti

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 185 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
Cavallucci perugino, e dedicate al Sereniss. Principe Pietro Grimani, Doge di Venezia, Venezia, Pietro Bassaglia, 1747, p. 131. 19) ANGELINI, Della “Merope”..., pp. 128-29; MAFFEI, La Merope..., pp. 32-33. 20) ANGELINI, Della “Merope”..., pp. 128-29; MAFFEI, La Merope, pp. 31-33. 21) I. PINDEMONTE, Elogio del marchese Scipione Maffei, in Elogi di letterati, I, Verona, Libanti, 1825, pp. 52-53. Abbastanza sfocato è il giudizio con cui Pindemonte si sbriga del Lessing: “Non parleró del Tedesco

Lessing, che nella sua Drammaturgia il biasma, vedi acutezza di critica,! che non seguità in ogni suo passo Euripide, secondo il quale Egisto conoscea se medesimo, ed entrava in Messene col disegno bello e fatto di ammazzare il Tiranno” (p. 51). 22) Cfr. V ALFIERI, Tragedie, edizione critica, vol. X, Merope, Testo dejinitivo e redazioni inedite, a cura di A. FABRIZI, Asti, Casa d’Alfieri, 1968, p. 3. Alfieri allude alla morte del fratellastro, figlio del primo marito di Monica Tournon, il marchese

di Cacherano, di cui anche nella Vita, Epoca I, cap. V 23) Giova a questo punto mettere insieme le schede disponibili sulla presenza del Maffei tra i libri e le carte dell’Alfieri. Negli atti Aljieri in Toscana sopra citati, troviamo il Maffei nel catalogo dei libri alfieriani di Villa Strozzi (F. ARDUINI, Vicende della biblioteca di Aljieri: un dono , munijico' di Frangois-Xavier Fabre alla Palatina di Ferdinando III, I, pp. 131-65 (p. 134); la Merope è presente nell’ “Inventaire des livres trouvés dans

la maison des émigrés Albany et Alfie- ry rae de Provence Maison Thélusson” (redatto nel 1794), edito da CH. DEL VENTO, “Io dunque ridomando alla plebe francese i miei libri, carte ed effetti qualunque”. Alfieri émigré a Firenze, II, pp, 491-578 (p. 571). Tra i libri di Alfieri a Montpellier è presente una Merope (Venezia, appresso P. Bassaglia, 1797 [ma sarà 1747]), acquistata nel 1798 (come sembra di poter ricavare da una lettera alFAlfieri di Ippolito Pindemonte pubblicata dalla Domenici) per 4 paoli

: cfr. V ALFIERI, Tragedie postume, III, Alceste Prima, a cura di C. Domenici, Alceste Seconda, a cura di R. de Bello, Asti, Casa d’Alfieri, 1985, pp. 321-22. L’Alfieri si interessó anche ad altre opere del Maffei, come testi- monia la nota autografa (conservata ad Asti) che si riferisce all’erudito e biblio- filo Giovanni Battista Baldelli (1766-1831), pubblicata dal Caretti nel commen- to alla lettera di Alfieri al libraio Carlo Scapin di Padova del 4 agosto 1798: “Pregheró il sig.r Cavalier

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 72 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
Quanto questa abiura abbia pesato successivamente su Hesse non è tema di questo studio, rimane tuttavia da mettere in evidenza, in consonan- za con il capitolo del libro di Hermann Miiller intitolato “Im Jahre des Hahnensehreis” 29 , come il tema deH’infedeltà, del tradimento, simbolica- mente rappresentato in piú occasioni dall’immagine diffusa dell’orto Getsemani, e del conseguente abbandono del cammino indicatogli da un supposto maestro debba aver occupato Hesse per lunghi anni, cosi come

la figura del “Verfiihrer”, del seduttore sia un topos costante della sua opera e ricopra un ruolo determinante in tre opere almeno: nel Demian, in Narzifi und Goldmund e in Klein und Wagner 30 . Pur dovendosi limitare a registrare i dati piu eloquenti riguardo all’in- teresse di Hesse per il Monte Verità e per la Lebensreform, questo contri- buto, limitato a due opere minori di quegli anni, non ha potuto fare a meno di affrontare a margine l’inevitabile intreccio con la biografia dello scritto

- re e, pur non analizzandola, ha dovuto tenere in debito conto l’effettiva por- tata del rapporto instauratosi con Gusto Gràser. Molti punti rimangono ancora oscuri di quel sodalizio, e compito fondamentale per comprendere il nesso fra Hesse e la contro-cultura 31 è di chiarire se Hesse, il ‘guru’ di molte generazioni, dagli hippies agli underground, sia stato egli stesso soggetto all’influenza di un altro guru, di un ‘profeta’ o di un “Verflihrer”, in una fase del suo percorso. Altri ‘guru’ avevano già

o avrebbero in seguito incrociato il cammino di questo grande del secolo appena trascorso: Freud, Adler, Jung ed altri ancora. Sull’intreccio del suo pensiero con l’elemento pulsante di quel secolo non si fínirà mai di scrivere e anche questo argomento è materia aperta di discussione. NOTE 1) Fu Eliade, appartenuto al circolo degli Eraniani, a compiere quella defínitiva con- giunzione fra Ascona e l’India che era nei presupposti delle innumerevoli esperienze di vita altemativa messe in atto in questi

luoghi a partire già da prima della soglia di secolo. La storia del circolo di Eranos è rappresentativa dell’ambivalenza ideologica dei gmppi che scelsero Ascona come luogo d’incontro a partire dall’alba del secolo fíno 48

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 73 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
agli anni ’30 e ’40. La protagonista del circolo, Olga Fröbe-Kapteyn, invitó regolar- mente a partire dal 1933 a vari simposi estivi ospiti come Martin Buber, Mircea Eliade, Erik Homung, Karl Kerény, Louis Massignon, Rudolf Otto, Gershom Scholem e, soprattutto C.G. Jung. In questi cicli di lezioni, secondo il volere della “grande mamma” Olga Fröbe-Kapteyn particolarmente caratterizzati dalla presenza maschile, veniva evitato programmaticamente qualsiasi discorso politico e nel perio- do 1933

-1945 la famosa Casa Gabriella divenne una protettiva enclave del libero spi- rito. Tuttavia non è mai stato defmitivamente chiarito il rapporto del circolo di Eranos con lo spirito autoritario e totalitario, tanto che alcuni membri del circolo (per es. Eliade) furono attivi sostenitori di regimi fascisti. II programma di questa philosphia perennis, era dunque ambivalente, poiché riusciva ad agire sia in senso egalitario sia in senso autoritario, ponendo una prelazione pressoché monocratica nei

confronti della ‘vera’ sapienza. Cfr. H. Szeemann (a c. di), Monte Verità. Berg der Wahrheit. Lokale Anthropologie als Beitrag zur Wiederentdeckung einer sakralen Topographie. Ausstellungskatalog. Civitanova M. u. Tegna/Milano 1978, p. 30. Superfluo rammentare i rapporti con gli ambienti occultisti della stessa Fröbe, che entró in seguito anche in contatto con i circoli teosofici del Monte Verità; in tal modo si chiuderebbe il cerchio dei rapporti fra bohéme monacense, Eranos e Monte Verità, di cui

si dirà in seguito a proposito di Ludwig Derleth. Cfr. H.T. Hakl, Der verborgene Geist von Eranos. Unbekannte Begegmmgen von Wissenschaft und Esoterik. Eine alternative Geistesgeschichte des 20. Jahrhunderts. Bretten 2001. 2) La corrente letteraria post-impressionista detta del ‘Neo-Obbiettivismo , o anche ‘Nuova Oggettività’ rendeva evidenti nella sua produzione, fra i tanti aspetti del modemo, quei modelli di vita che esemplarmente dovevano dimostrare la pseudo- emancipazione e il nuovo ruolo

sociale della donna assurta a vamp (Cfr. A. Loos, Blondinen bevorzugt. Oppure: í. Keun, Das kunstseidene Madchen ; id., Gilgi - eine von uns). 3) I movimenti di riforma di vario tipo, nei confronti della civiltà tecnico-industriale, dell’urbanizzazione, delTindustrializzazione e, piú in generale, nei confronti del capi- talismo avevano come obiettivo comune di precorrere una rivoluzione proletaria dal basso. Essi muovevano denque da presupposti altamente progressisti, in quanto appunto riformatori

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Kunst, Archäologie
Jahr:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Seite 209 von 420
Autor: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 393 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern-ID: 615267
Intervento del Prof. Lorenzo Vasanelli Questo discorso su razionalità e irrazionalità mi lascia, in quanto uomo di scienza, un poco turbato, anche se mi rendo conto che non si puó ridurre l’uomo a razionalità. Noi scienziati stiamo imparando a scoprire la complessità, che, nel caso particolare della formazione, vedo sia come multidimensionalità dell’uomo - che ovviamente è ra- gione, è sentimento, è diaframma -, ma che è anche una complessità dell’esterno; quindi, quel condizionamento

dell’esterno è in realtà la somma di tante piccole cause, ognuna con la sua razionalità, che peró, sommate in maniera complessa, dà quello che poi è l’inatteso, il non prevedibile. Come si pone la pedagogia rispetto a questo? Replica del relatore Quanto significato dal Professor Signore induce a riflettere su quella che potremmo definire lo specifico della razionalità pedagogi- ca, o per meglio dire della razionalità educativa. Osserverei che non si tratta di una razionalità “debole” o minimalistica

, e bensi di una razio- nalità aperta e dinamica, le cui ambizioni esigenzialistiche trascendo- no quelle della ragione “geometrica”. In anni lontani ma non lontanis- simi fu tentata un’operazione riduttiva che sottoponeva le proposizioni filosofiche, ed anche quelle costruite con le risorse del “eommon sense”, alle condizioni “di senso” e ai protocolli della “sensicità” lo- gico-formale. Trattando di questo potremmo dire che cosi come si ebbe a parlare di “significato del significato” (“The meaning

of me- aning”) si potrebbe anche parlare del “senso del senso”. Giacché c’é ovviamente una “sensieità” della proposizione “sensata” e verificabile e una “sensicità” che trascende le formazioni linguistico-proposiziona- li e apre altri orizzonti. Cosi si puó parlare del “senso della vita”, del “senso della sofferenza e del dolore” e, non da ultimo del “senso della conoscenza e della scienza”, del “senso della stessa filosofia” o della 185

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 18 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
PREFAZIONE Nel corso del Simposio sono state sviluppate alcune tematiche che caratterizzano il pensiero di Hermann Hesse e la sua influenza sulla cultu- ra europea. II linguaggio nella poetica di Hesse è sempre stato un tema costante e “fin dalle pagine di ‘Hermann Lauscher ’ emerge l’ansia di porre la let- teratura al servizio di un superamento dei limiti concettuali e conoscitivi del linguaggio, di trascendere l ’uso e l ’ordine prestahiliti del discorso e di fondere l’espressività lirica

, musicale, pittorica in una dizione capace di cogliere l’intensità delVErlehnis” (Eva Banchelli), sfiorando sovente la tentazione di una letteratura che, avvicinandosi all ’esperienza interiore, ne riconosce I ’ineffabilità. Sul linguaggio del Poeta ebhero importanza il pae- saggio e la cultura del Ticino, come ha sostenuto Erich Unglaub, per cui si puó parlare di “una percezione letteraria che trascende i limiti del lin- guaggio e pone l’osservatore al di sopra del paesaggio”. Quanto l”’uma- nizzazione

” della sfera religiosa, e cioé la sua “trasposizione dalla pro- spettiva della centralità di Dio nel creato a quella della centralità dell ’uo- mo, con la conseguente considerazione della finalità della vita non nel culto o nell ’adorazione del Creatore, ma nella ricerca della felicità ” sia essenziale e costitutiva della personalità dello Scrittore è stata invece con- siderata nella relazione di Alberto Destm. Di Hermann Hesse sono state evidenziate le affinità etico-estetiche con Rudolf Pannwitz

per la “comune volontà di opporsi, almeno ideal- mente, al falso ottimismo degli anni del secondo dopoguerra, che dietro al cosiddetto miracolo economico, nascondeva la minaccia del pericolo nucleare” e “il progressivo vuoto di valori di un mondo in cui l’uomo avesse cessato di chiedersi il valore del suo esistere” (Gabriella Rovagnati). Anche Alberto Granese ha sottolineato nella sua relazione, come il romanzo “Gioco delle perle di vetro ” sia “caratterizzato da una forte ten- XIV

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Kunst, Archäologie
Jahr:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Seite 62 von 420
Autor: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 393 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern-ID: 615267
realtà, queste vengono private del fondamento stesso, dal quale rica- vavano il loro senso e il loro significato, Inoltre, unicamente se la teoria rimane agganciata al mondo deH’esperienza, non si trasforma in ideologia e mantiene cosi la sua capacità di adempiere al proprio compito di orientare l’esistenza. Come scienza, che indaga sui principi ultimi della realtà e sui fondamenti del conoscere, compito della filo- sofia diventa pertanto quello di rendere l’uomo cosciente del suo vi- vere

entro Torizzonte del mondo e di indurlo ad esplicitarne la presen- za nei concetti e nelle teorie, che egli di volta in volta elabora. La “coscienza dell’orizzonte” del mondo si rivela, perció, la condizione indispensabile di ogni vera conoscenza.» (8) Come terreno di tutte le nostre esperienze, il mondo è «per noi già da sempre quella realtà, nella quale la conoscenza ha già compiuto la sua opera nella molteplicità delle sue forme» (9) , Mondo e soggetto sono dunque due entità, che si integrano

a vicenda, e in questo senso Husserl parla di “storia del mondo”, intendendo con questa espressio- ne, che il contenuto di senso del mondo è costituito dalle “sedimen- tazioni” dei significati, venuti emergendo lungo la storia ad opera dell’attività di una “soggettività” strutturalmente coimplicata nel mon- do stesso. Ció significa che anche le teorie filosofiche, in quanto espressioni dell’attività del soggetto, poggiano sul mondo come terre- no di tutte le nostre esperienze e implicano il riferimento

alla condi- zione storica dell’esistenza personale, la quale è «profondamente intri- sa del divenire storico-spirituale» (i0) . Ne deriva allora che il filosofo puó ritenersi “pensatore autonomo”, e quindi libero da pregiudizi, nella misura in cui prende coscienza della eondizionatezza storica dei suoi concetti, in quanto interpretazioni del mondo da lui esperito. Quando dunque il pensiero, nel sedimentarsi in concetti, di cui la filosofia si deve necessariamente servire, si concepisce svincolato

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 216 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
II modo di essere del pensiero occidentale - nella forma del coloniali- smo e del nazionalismo - ha sempre considerato la propria way of life come unica possibile, come la forma di civiltà da esportare magnanimamente nei paesi non ancora civili, instaurando per ció stesso una gerarchia di valori sia nella forma idealistica del “buon selvaggio”, sia nella forma esotica del viaggio in terre lontane, sia nella forma piú aggressiva della conquista e della civilizzazione forzata degli estranei. Tale

modello si basa sull’opposi- zione "dentro fuori" e nella riproposizione di un modello unico di civiltà, di pensiero, di organizzazione della vita. AlTinizio del secolo scorso il nazio- nalismo ha accentuato tale contrapposizione sino a demonizzare tutto ció che fosse “altro” dalla specificità nazionale, dipingendo gli estranei come “selvaggi”, come una razza inferiore, a cui era lecito - e forse anche dove- roso - imporre con la forza la “vera civiltà”. II pensiero e la cultura dell’e- straneo erano

incomprensibili, inaccessibili, erano percepiti come una minaccia da eliminare o con l’assimilazione o con la semplice distruzione. Hermann Hesse ha reso accessibile finaccessibile, ha svelato l’estra- neo che è in noi per riconoscere il familiare nell’alterità e ha smorzato i toni aggressivi e altisonanti del nazionalismo nella ricerca di un dialogo - reso sempre e comunque possibile - dal collocarsi in quelle zone intermedie, in quelle zone limitrofe, che fanno delle sue opere delle eterotopie oggi ritor

imperi o di inveterate con- vinzioni, ma anche con tecniche e apparati che stravolgono il nostro vivere quotidiano - egli parla di “risvegli” ossia della presa di coscienza e della scelta fondamentale che il singolo individuo è chiamato a compiere, su cui si fonda la sua responsabilità personale, giacché le grandi trasformazioni e le catastrofi - a cui.la storia del secolo scorso ci ha abituato e che sono, pur- troppo, una “norma” piú che urf'cecezione” - non sono ineluttabili. Appare oggi piú che

mai inadeguata la mbricazione delf opera hessiana sotto la categoria del “sentimentalismo” e del “disimpegno” come la spiegazione 192

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 191 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
Non mancò a buon conto d’interessare anche qualche raro artista (tralascio i caratteristici monumenti pubblici e i busti ottocenteschi - si rammenti il gozzaniano “busto d’Alfieri”). Ad esempio, del 1851 è un’incisione su disegno di Niccola Ulacacci raffigurante Vittorio Alfie- ri e il re di Sardegna Vittorio Amedeo III, cioé la visita resa al sovrano nel 1784; e del 1892 è un mediocre dipinto raffigurante il poeta nell’atto di bruciare, nel suo salotto di Torino, il manoscritto della Cleopatra

e Tabate di Caluso che si precipita a salvarlo dalle fiamme. Autore ne fu il torinese Carlo Felice Biscarra, figlio di un altro pittore, Giovanni Battista, e figura benemerita della cultura subalpina. Tale era Tinterpretazione del soggetto del quadro data da un catalogo del 1926, e mai contestata; ma non vedo perché non si debba invece leggere in esso un’illustrazione dell’episodio narrato nell’Epoca quarta della Vita, e riguardante la Sofonisha: il sacrificio avvenne a Parigi, in presenza

di “un francese” innominato (J.-B. Suard?) che inutilmente si sarebbe buttato con le mani sul fuoco per salvare lo scartario. 1 2. Fu personaggio di testi teatrali e di romanzi; non molti ma, come vedremo, non tutti insignificanti. Paolo Ferrari, a suo tempo fortunato autore drammatico, prese spunto per un suo atto unico dalla “terza ebrezza d’amore” del poeta, cioé dalla sua avvilente relazione con Gabriella Falletti di Villafalletto, moglie del marchese di Prié. L’atto unico, in due parti, ha per titolo Una

poltrona storica ossia La coda di un gran poeta in erba; fu composto nel 1853, tra due com- medie di argomento anch’esso letterario e settecentesco, suoi insupe- rati successi: Goldoni e le sue sedici commedie nuove (1851), il suo capolavoro, e La satira e Parini (1856). Fu rappresentato, nel ’53, a Modena; Giuseppe Peracchi interpretó il ruolo del protagonista, e Fanny Sadowski quella della Marchesa Teresa (nome assegnato nella comme- dia a chi fu in realtà Gabriella Falletti di Villafalletto). L’atto

unico è incentrato sul passaggio del poeta dalla dissipatezza giovanile e dall’avvilente amore per l’imperiosa Marchesa alla scoperta della vocazione teatrale: la “poltrona storica” è quella sotto un cui cuscino fu tenuto “in macero” per quasi un anno (secondo il racconto della Vita) il manoscritto del primo abbozzo della Cleopatra, la sua prima 170

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 94 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
12) Saul, a Tragedy, translated from the ítallan of Count Victorio Alfieri; and Jephtha’s daughter, a scriptural drama. Bv a Lady, Londra, Cadell, 1821. 13) Teatro italiano, o sia Scelta di commedie e tragedie di buoni autori raccolte da Romualdo Zotti [ ] ad uso delle scuole e degli studiosi della lingua italiana, 3 voll., Londra, Zotti, 1822. 14) Saggio del teatro italiano moderno, ossia commedie e tragedie scelte de' mi- gliori scrittori recenti, a cura di G. Rolandi, 2 voll., Londra

, Rolandi, 1822. 15) Vittorio Alfieri’s ,Merope‘, a Tragedy, with an analytical and interlineal trans- lation on the Hamiltonian System. By Mrs Merington, Londra, Souter, 1831. 16) Scelta di tragedie del conte Vittorio Alfieri, con note ed accenti per gli studiosi della lingua italiana, raccolte da Romualdo Zotti. Seconda edizione, rivista e corretta, 2 voll., Londra, Dulau, Whittaker, Booker, Souter, 1835. 17) Vedi Brand, op. cit, p. 238. Taie edizione non si trova nella raccolta della British Library

. 18) Philip, a Tragedy by Alfieri. Translated by Charles Orlando Childe, Londra, Saunders and Otley, 1844. 19) A Literal Prose Translation of Five Select Pieces from the Works of Tasso, Metastasio and Alfieri, translated by E. Capuzzi, 2 voll., Livomo, Sardi, 1826. L’Alfieri è rappresentato dal Filippo (vol. I, pp. 119-213) e dalla Merope (vol. II, pp. 105-203). Gli altri testi sono VArtaserse e il Temistocle del Meíastasio e il canto VII, st. 1-22, della Gerusalemme liberata. 20) Per la ricezione

britannica, oltre al saggio del Jeffrey segnalato sopra (n. 8) e alla prefazione di Charles Lloyd alla sua traduzione delle Quindici tragedie (vedi n. 9), va registrato, tra gli altri, l’articolo pubblicato nella “Quarterly Review”, vol. 14 (1816), pp. 333-368, opera anonima di Robert Southey, atteggiata a recensione della Vita alfierana e della traduzione delle Tragedie dovuta al Lloyd. II giudizio del Southey (dal 1813 “poet laureate”), in un saggio intitolato Alfieris Life and Writings

, è complessivamente molto positivo: l’Astigiano sarebbe un “great dra- matist [...] as much above the French tragedians, in every respect, as he is below Goethe and Schiller [...]” (p. 365): il Southey era amico del germanista Coleridge e cosi il Filippo di Alfieri “is pourtrayed with more force than Schiller’s, though Schiller, as a poet, is far above Alfieri” (ibid.). Sui difetti dell’Alfieri cita a lungo la prefazione del traduttore Lloyd, ma gran parte del testo consiste di riassunti: della vita

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Kunst, Archäologie
Jahr:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Seite 379 von 420
Autor: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 393 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern-ID: 615267
, che puó avere anche un carattere puramente indivi- duale e quindi solitario, ma un attivo procedere che ha bisogno di un supporto organizzativo, cioé di istituti di ricerca. Se progettualità, operatività e organizzazione sono i caratteri fon- damentali della scienza, allora appare chiaro che proprio l’attività in quanto procedimento è in essa Lelemento fondamentale: “Che cos’é che si annunzia nell’estensione e nell’approfondimento del carattere di istituto della scienza? Nient’altro che

Lassicurazione del primato del procedimento rispetto all’ente (natura e storia) che, di volta in volta, è oggetto nella ricerca” (6) . Con questo primato del procedimento Hei- degger ha individuato, a nostro avviso, la vera radice dell ’ artificiosità della scienza, e cioé la sua tendenza a manipolare l’ente, facendo prevalere l’operatività scientifica rispetto ad esso. Proprio per questa operatività poi la scienza tende al dominio della natura, la certezza nel calcolo tende alLassicurazione nella previsione

del decorso ulteriore dei processi naturali, cosicché essa trapassa senza discontinuità nella tecnica, che non è qualcosa di accessorio e di estrinseco rispetto alla scienza ma ne costituisce la naturale destinazione. Nella tecnica l’artificiosità diventa fattore di disturbo degli equilibri naturali, il che fa sorgere i problemi ecologici attinenti alla conservazione dell’ambiente naturale e aH’equilibrio fra l’uomo e il suo habitat. II primato del procedimento - o potremmo anche dire del metodo

- sull’oggetto è poi il primato del soggetto sull’ente, il che significa che i fondamenti ontologici della scienza moderna vanno ricereati in una filosofia che non pone piú al centro la sostanza ma la soggettività, come è accaduto nel pensiero occidentale a partire da Descartes: “La scienza come ricerca si costituisce soltanto se la verità si è trasformata in certezza del rappresentare. È nella metafisica di Cartesio che per la 355

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 200 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
MAURO PONZI LA MOLTITUDINE DEI SÍ. ACCETTARE LA DIVERSITÀ: PER UNA VIA MULTICULTURALE ALL’IDENTITÀ EUROPEA La prosa di Hermann Hesse è costituita da paradossi che hanno avuto la funzione di scuotere i lettori dalle loro inveterate abitudini e dalle loro consolidate categorie mentali. Non sempre si è dedicata la dovuta attenzio- ne ad affermazioni del nostro autore, profonde e connesse a teorie del suo tempo, di larga portata storica, che si sono dimostrate sempre piú esatte con l’andar del

tempo. Forse anche perché talvolta le affermazioni di portata epocale sono ‘nascoste’ in un contesto narrativo fantastico e conciliatorio. L’opera hessiana percorre una via eccentrica che passa per la reiativizza- zione dell’eurocentrismo e si confronta con l’alterità. Hesse recupera le indicazioni di quei pochi intellettuali che, all’intemo della cultura europea, erano usciti dal branco del conformismo “filisteo”. Indicazioni interessanti e significative si ritrovano in autori che - a prima vista

- nel loro individua- lismo, sembrano lontani mille miglia dal problema dell’identità europea - basti pensare a Heine, a Nietzsche. II moderno e la modemizzazione si sono sempre presentati come modello unico, necessariamente vincente, espressione ultima e insostituibi- le del progresso. L’esistente - il fin qui prodotto - veniva defmito un impe- dimento alla modemizzazione e quindi “vecchio”, da distmggere come “sorpassato”. La cultura della nostra “frettolosa Europa” - come la defmi- sce Nietzsche

- è popolata da intellettuali che hanno messo in dubbio que- sto modello di modemizzazione. Baudelaire e Walter Benjamin - ad esem- pio - hanno fatto del carattere distmttivo del modemo il centro della loro opera e del loro pensiero. I fuochi dell’elisse attomo a cui mota il problema dell’identità e del modello di sviluppo sono rappresentati dal localismo e dal globalismo. Hermann Hesse ci prospetta una via eccentrica per uscire da questa sterile contrapposizione. Pur apprezzando la Heimatliíeratur, pur

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 213 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
, si tratti del phrónimos aristotelico o del native speaker, dell’oratore spontaneo, in cui si incamano un comporta- mento etico vissuto o una lingua parlata, oppure del capo di una chiesa, preoccupato della salvezza universale dell’anima, o del capo del govemo, preoccupato del bene comune, oppure anche della voce della pubblica opi- nione, che agisce sulle masse, o di colui che si autodesigna interprete dello spirito del tempo, o infíne del filosofo, inteso come “funzionario dell’uma- nità”. Tali

intercessori, portavoce e divulgatori dello “spirito comune” cadono nel logocentrismo appena si appropriano indebitamente del luogo a partire dal quale qualcuno parla per una totalità e lo fanno in modo tale che la totalità stessa sembri parlare in virtu loro”. 10 Questo modello totalitario che sembrava superato dalla storia è ritor- nato - nella forrna di dittatura comunicativa - dapprima nella unidimensio- nalità della società statunitense degli anni Sessanta di cui parla Herbert Marcuse ne L’uomo a una

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 274 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
libertà e della legge (morale), cosi come esso è stato impostato nel “Contrat social” di Rousseau. In particolare, si mostra come la questione che emerge dal “Contrat” rousseauiano ponga la filosofia dinanzi a un compito a cui essa puó soddisfare unicamente attraverso una rivoluzione del pensiero. “Rivoluzione del pensiero” significa, qui, qualcosa di fondamentalmente diverso da una rivoluzio- ne per mezzo del pensiero; infatti, Lespressione indica una rivoluzione in cui il pensiero stesso (nel senso

del modo di pensare della tradizio- ne filosofica) si trasforma da capo a fondo. Nel corso del suo inter- vento, Crétella ha ricostruito lo sviluppo del problema della libertà nel pensiero di Rousseau rifacendosi, inoltre, al “Discours sur l’inégalité”, alle “Confessions” e alí’“Émile”. Successivamente, egli ha messo in luce la portata di tale pensiero per il pensiero deH’autonomia in Kant, il quale, come è noto, confessó di essere stato ricondotto “sulla retta via” proprio da Rousseau. Per

chiarire il modo in cui Kant giunge alla determinazione della “rettitudine” di tale “retta via”, Crétella ha riper- corso l’intero percorso filosofico kantiano, soffermandosi soprattutto sulla “Critica del giudizio” e sull’“Opus postumum”. Ció ha permesso, in conclusione, il passaggio verso il suddetto “nuovo compito” della filosofia e una determinazione provvisoria della “rivoluzione del pen- siero”, e ció con riferimento al senso e al concetto dell’agire come viene pensato da Heidegger, per esempio

, all’inizio della “Lettera sull’umanismo”. Questi aspetti sono stati ampiamente trattati e appro- fonditi, soprattutto per quanto riguarda Rousseau e Heidegger, durante la successiva discussione. La sessione pomeridiana, condotta da MassimO' Amato e Luca Fantacci, aveva come titolo: “Che cos’e il denaro”. A partire da un aforisma del poeta René Char, si è tentato di fornire alcuni elementi per 253

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 197 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
“adoranti” simboleggia l’awenuta trasmissione del suo messaggio di risveglio alle nuove generazioni. L’Alfieri del democratico Schandorph è un vero Junker in quanto non nasconde, fin dall’inizio del romanzo, i suoi sentimenti antidemo- cratici. “Io democratico?...”, esclama nel primo capitolo, “No, no... Odi profanum vulgus et arceo”. Vero è, peró, che soprattutto odia, come subito aggiunge, gli esseri volgari di sangue nobile. Di piú. È repubblicano, ma quella che desidera è una chimerica

la sua aspirazione. “Con un soffio del mio respiro”, anche di- chiara, “i re devono cadere dai loro troni, e i signori del pensiero e della poesia devono prendere il posto degli sciocchi. Abbasso i Re! Viva i Re dello spirito!” (cap. IV). Antidemocratico, come poi si con- fermerà, a Parigi, nei colloqui con Beaumarchais e André Chénier e fra i sanguinari tumulti rivoluzionari (capp. XXV-XXVI), ma insieme essenzialmente impolitico. La sua repubblica di geni e le sue monar- chie dello spirito sono

fantasie esaltate, non certo progetti di ordina- menti politici. La decadenza dell’Italia è anzitutto decadenza del suo “spirito”, decadenza del gusto, della sua arte. Piü concreta è la dimen- sione politica del protagonista del romanzo di Amely Bölte. Nei suo personaggio, Schandorph illustra il dramma di una voca- zione imperfetta, di una grandezza mancata. Forse non ignorava che per il poeta piemontese era allora iniziato, in Italia, un lungo Purga- torio; né gli era certo sconosciuto il giudizio

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 184 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
Discorso terzo risguardante due lettere di Voltaire su la Merope del Majfei, in appendice alla quinta edizione del suo Arminio, Verona, Mainardi, 1812, p. 354, che riprende e integra la lunga nota 19 deWElogio del marchese Scipione Maffei, Verona, Moroni, 1784, pp. 120-27. 10) La Lettre à Monsieur le Marquis Scipion Maffei di Voltaire; la Lettre de M. de la Lindelle à M. de Voltaire e la Réponse de M. de Voltaire à M. de la Lindelle in VOLTAIRE, Mérope, a cura di J. Godden e J. Vroomann, in The

complete Works ofVoltaire, t. 17, Oxford, The Voltaire Foundation, Taylor Institution, 1991. 11) VOLTAIRE, Mérope, p. 237. 12) G. ANGELINI, Della “Merope” postillata dall’Alfieri, “II Bibliofilo”, II, n. 8- 9, agosto-settembre 1881, pp. 127-30. Cosi l’Angelini descrive Fesemplare appartenente alla sua “domestica collezione”: “Si tratta della Merope del Maf- fei, in tutto simile alFedizione 45a e legata in -8, ma mancante di frontespizio, ragione per la quale malgrado molte ricerche non mi fu dato

sapere in quale anno e con quali tipi è stata stampata. Le postille sono tutte di pugno dell’Alfieri mentre era a Pisa, come ha attestato Fillustre P. Alessandro Checcucci, già proprietario del libro. In fondo alla prima pagina si leggono le seguenti parole, probabilmente del letterato Giuseppe Anguillesi, nelle cui mani venne prima- mente il libro annotato dal grande Astigiano: ‘Notine fatte dal sig. Conte Alfieri naturale e sublime pensatore, e che una sera noiato di altri discorsi, s’occupó

a scrivere e leggere questa tragedia con la solita sua apparente trascuratezza’ ” (pp. 127-28). Non si puó escludere che questo Giuseppe Anguillesi sia in realtà Giovanni Domenico Anguillesi, uno degli animatori - accanto a Domenico Luigi Batacchi, Salvatore De Coureil, Tito Manzi e Francesco Masi - della pisana accademia dei Polentofagi: A. FABRIZI, Alfieri e i letterati toscani, in Alfieri in Toscana. Atti del Convegno Intemazionale di Studi-Firenze, 19-20-21 ottobre 2000, a cura di G. Tellini

“Merope"..., p. 128; MAFFEI, La Merope..., p. 28. 14) ANGELINI, Della “Merope”..., pp. 128-29; MAFFEI, La Merope..., p. 30. 15) ANGELINI, Della “Merope”..., p. 130; MAFFEI, La Merope..., p. 67 16) ANGELINI, Della “Merope”..., p. 130; MAFFEI, La Merope..., p. 70. 17) ANGELINI, Della “Merope”..., p. 128; MAFFEI, La Merope..., p. 28. 18) Annotazioni di Vincenzo Cavallucci sopra la Merope, in S. MAFFEI, La Merope [...] giusta la prima edizione del 1713, con le varie lezioni tratte dalle due ultime

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 179 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
sione del suo trattato sulla Crisi deila cultura europea, non è fratto di un esotismo di moda, ma è giustificato dal corso stesso della storia. II croni- sta fíttizio del romanzo, che riscontra la presenza del “gioco delle perle di vetro” in tutte le culture a partire dall’antica Cina, conferma, in forma este- sa e dettagliata, quanto Pannwitz sostiene in un altro suo aforisma degli anni trenta: Asien ist europas ahn und erbe und bester freund. 32 La reazione di Hesse all’analisi puntuale del

Glasperlenspiel fatta da Pannwitz è nota: è la citatissima lettera da Montagnola del gennaio 1955 \ in cui il mittente dichiara di avcr particolarmente gradito lo scritto di Pannwitz, defmito spirito “d’altissimo livello” (“vom höchsten Niveau”), che egli riconosce come superiore “quanto a capacità critica e ad ampiezza di cultura” (“was kritisches Veimögen und Weite der Bildung betrifft”). In questa ampia risposta 14 Hesse entra nel merito della gestazione del roman- zo, illustrando il senso delle sueeessive

reincarnazioni di Knecht, perso- naggio nato quale antidoto ai miasmi del veleno nazista: Ich muBte, der grinsenden Gegenwart zum Trotz, das Reich des Geistes und der Seele als existent und unüberwindlich siehtbar macfaen, so wurde meine Dichtung zur Utopie, das Bild wurde in die Zukunft pro- jiziert, die iiblc Gegenwart in eine überstandenc Vergangenheit gebannt. Und zu meiner eigenen Überraschung entstand die kastalische Welt wie von selbst. 5 Proprio per via di questa sua intenzione protestataria, per

la sua volon- tà di essere stramento di resistenza, il libro era potuto uscire nel 1943 sol- tanto in Svizzera, per arrivare sul mercato tedesco soltanto a guerra finita, nel 1946. La reazione di Pannwitz a queste inforaiazioni sulla gestazione deU’o- pera non si fa attendere a lungo: la sua successiva iettera a Hesse porta la data del 26 gennaio 1955. 16 Qui il mittente ribadisce l’alto valore estetico del Glasperlenspiel, ram- maricandosi che il pubblico non ne comprenda il messaggio profondo per-

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Kategorie:
Literaturwissenschaft
Jahr:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Seite 73 von 280
Autor: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Koch
Umfang: XVII, 256 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Schlagwort: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 214.926
Intern-ID: 351753
ROMAN REISINGER VITTORIO ALFIERI E ANDRÉ CHÉNIER: TRAGEDIA DI UN’AMICIZIA Per incominciare vorrei dare la parola all’Alfieri poeta lirico per accennare alle circostanze in cui si svolgevano le vicende della sua amicizia con il poeta francese André Chénier. Agli Europei propongono i Francesi Norme essi dar delle misure e pesi. La lor propria misura, e il peso vero Dan di sé stessi, ad insegnarli intesi II quanto e il quoto del natio lor ZERO (sic). (Rime, parte seconda, p. 266) Questo piccolo

brano tratto dalle Rime di Alfieri ha qui la funzio- ne di accennare al versante del mito alfieriano di cui sarà questione nel mio contributo, cioé di Alfieri politico e amico reale e spirituale del tragico personaggio del poeta francese André Chénier. Nell’Ottocento l’apoteosi dell’ Alfieri è in primo luogo un fatto politico ed è proprio perciò che il nome del poeta piemontese diventó una sorta di vessillo o insegna di battaglia per l’unità e l’indipendenza italiana. Dall’altra parte, per quanto

conceme la storia della fortuna delTAlfieri ‘poeta’ s’impone il riconoscimento dell’immenso successo ottenuto durante l’Ottocento dalle rappresentazioni delle sue tragedie, anche per merito di attori valentissimi, conviene aggiungere. Queste sono dunque insom- ma, sotto un angolo globale e un po’ semplificante, le manifestazioni piú significative del mito alfieriano nell’epoca romantica. 1 È la parola “mito” stessa su cui occorre fermarsi per dare luogo a una riflessione preliminare sul concetto

terminologico del mito e sull’accezione particolare di cui mi servo per scoprire e illustrare i legami amichevoli, letterari ed ideologici tra Alfieri e Chénier e per tracciare qualche tappa decisiva del “dénouement” tragico di quest’amicizia. Quando si entra nel discorso sul mito, s’incontra ine- vitabilmente Roland Barthes che nella sua postilla al volume Mytho- logies fornisce una definizione concisissima del mito: 52

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Kunst, Archäologie
Jahr:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Seite 237 von 420
Autor: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 393 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern-ID: 615267
si vorrebbe almeno contribuire attra- verso una corretta impostazione del problema, nella convinzione che compiere quest’opera di precisa individuazione dei termini del proble- ma rappresenti già, un non marginale contributo alla sua soluzione. 3. Un primo caso di progressivo ampliamento dei “diritti delEuomo” ai non (non ancora) viventi - o meglio a coloro ai quali tradizionalmente il diritto non ha finora riconosciuta piena dignità di persona - è rappresentato dalla spinta in atto nella legislazione

di vari paesi, ed anticipata da non poche enunciazioni giurisprudenziali, alla formalizzazione dei diritti del concepito, sino ad ipotizzare una sorta di “carta dei diritti dell’embrione”. Già il diritto romano aveva in qualche modo anticipato questa particolare ed un poco anomala fatti- specie di “diritti senza titolare” (piú propriamente senza titolare rico- nosciuto pienamente come persona, e cioé come “soggetto di diritto”) allorché aveva dettato norme in materia di eredità e individuato la figura

del “curatore del ventre” (materno), ma in realtà “curatore del concepito”. In questa linea si colloca il riconoscimento del diritto alla vita già a partire dal concepimento, in una linea anticipata da alcuni orientamenti dalla giurisprudenza. Queste varie estensioni del “diritto alla vita” incontrano tuttavia un limite ben preciso: che la vita sia in atto, sia pure allo stato embrionale. Lo spostamento avviene dai “nati” ai “non ancora nati”; ma si tratta pur sempre di viventi. Non si sottrae

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Kategorie:
Kulturgeschichte, Volkskunde, Musik, Theater , Kunst, Archäologie
Jahr:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Seite 274 von 420
Autor: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 393 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern-ID: 615267
. Prima ancora della morte del presidente degli Stati Uniti i rapporti cominciano ad essere attraversati dal crescente disagio degli Stati che fanno parte delParea liberaldemocratica di fronte all’occupazione totalitaria del potere da parte dei partiti comunisti legati all’Unione Sovietica nei paesi dell’Europa centroorientale invasi dall’Armata Rossa. Dopo la morte di Roosevelt, il solo degli statisti occidentali che sapeva tenere i contatti con Stalin, il processo di dis- senso si aggrava fino

ad arrivare alla “giierra fredda”, vale a dire al confronto globale tra due aree attorno alle quali si raggruppano, a diversi livelli, tutti gli Stati del mondo. Non è ancora la globalizzazio- ne, ma è certo un passo in avanti verso la sua realizzazione, dopo l’“anarchia internazionale” policentrica degli anni Venti e dopo Pabbozzo di formazione di quattro aree tra il 1935 e il 1945. 6. Verso la globalizzazione. Con un processo che dura quasi mezzo secolo, l’emisfero occiden- tale del sistema bipolare del

mondo emerso nel 1945 sembra riportare la vittoria, con il crollo interno, non provocato dalle armi dell’avversario, di quell’Unione Sovietica che era stato il nucleo di aggregazione politica e ideologica del blocco comunista (1989 - 1991). Un osservatore dell’epoca, lo statunitense di origine giapponese Fuku- yama, proclama senza esitazione la “fine della storia”, nel senso dell’affermazione definitiva ed universale del principio della libertà. Questa affermazione è anche una dichiarazione

di “globalizzazione”: dopo la “caduta del muro di Berlino” (9 novembre 1989) nessun osta- colo potrà ormai frapporsi alla circolazione mondiale delle persone, delle idee, delle scoperte e delle novità scientifiche, della produzione, 250

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Kategorie:
Literaturwissenschaft , Philosophie, Psychologie
Jahr:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Seite 78 von 292
Autor: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Ort: Merano
Verlag: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Umfang: XIX, 263 S.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Schlagwort: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Signatur: II 341.267
Intern-ID: 611989
quelli di Madre-Terra e di Grande Madre. Monte Verità divenne cosi anche luogo d’incontro delle idee utopico-sociali- ste e psicoanalitiche: come gli stessi coloni del Monte, anche i socialisti del circolo di Friedrichshagen erano vicini alle idee di proto-cristianesimo tolstojano e di paci- fismo. Nieuwenhuis era stato uno dei piú accesi animatori del congresso socíalista di Bruxelles del 1891 ed entró in rotta di collisione con il socialdemocratico Wilhelm Liebknecht con le sue tesi

antinazionaliste e pacifiste. Usci dal partito e si legó ai cir- coli anarchici, prendendo parte al congresso della federazione dei lavoratori anarchi- ci nel 1907 a Mannheim. Piú tardi fondó ad Amsterdam la Sede antimilitarista inter- nazionale e fu uno dei primi, dopo la prima Guerra, a intravedere il pericolo di una nuova tirannide nella dittatura del proletariato. Egli giunse ad Ascona nel 1907 al seguito di Friedberg, il berlinese, che già dal 1904 si trovava sul Monte. Cfr. H.M. Bock, Syndikalismus

und Linkskommunismus von 1918-1923. Meisenheim 1919. Citato da H. Müller, op. cit., p.94. 27) Si è preferito citare dalla fonte originale, non essendo disponibile una traduzione it. del testo. Cfr. H. Hesse, Der Weltverbesserer und Doktor Knölges Ende. Zwei Erzâhlungen. Frankfurt/M. 1985, p. 75 segg. D'ora in avaníl con l’indicazione di pagina direttamente nel testo. 28) Cfr. H. H. Müller, op. cit., p. 108. 29) Cfr. ivi, p. 206 segg. 30) Si potrebbe affermare, contrariamente ad una esegesi diffusa, che

il trasferimento di Hesse in Ticino nell’anno fatidico 1919 non sia stata una fuga dall’ingombrante far- dello borghese, bensi esattamente un ritomo nel grembo tranquillizzante del mondo borghese dopo la devastante esperienza del Monte e della frequentazione di Gràser. 31) Cfr. A. Krâttli, Hesse und die Gegenkultur, in: “Schweizerische Monatshefte” 49 (1969-70). Inoltre: B. Gajek, Der Prophet und der Dichter. Gusto Grâser, Hermann Hesse und der Monte Verità, Ivi 59 (1979). 54

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