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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 91 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
gli furono affidati il castello ed il giudizio di Taufers/Tures in Pusteria 170 e nel 1455 e docu- mentato quäle giudice effettivo del tribunale feu dale ad Innsbruck. 171 Suo nipote Balthasar von Liechtenstein, figlio di Wilhelm iunior e di Barbara von Thun, entrö al servizio del sovrano al piü tardi nel 1451 172 ; nel 1454 divenne «Pfleger» a Castel Leuchtenburg, ex rocca dei Rottenburg 173 ; almeno dal 1462 in poi faceva parte del Consiglio del duca Sigismon do 174 ; dal 1464 e documentato come

capitano di Castel Beseno presso Calliano 175 , rocca concessa in feudo a Sigismondo nel 1460 dal vescovo di Trento. 176 In quegli anni Balthasar, insieme al capitano di Trento Leonhard von Velseck, era uno dei funzionari tirolesi piü importanti del principato. Il 21 giugno 1468 il vescovo di Trento Johannes gli concesse in feudo Castelpietra a sud di Callia no, con tre masi, riservandosi «il diritto alla porta aperta»; contro un prestito di mille marche di moneta meranese, il 6 ottobre 1469 gli diede

in pegno per tre anni il castello, impegnandosi an- che a versargli per gli stessi tre anni 60 marche clalle entrate della dogana di Trento. 177 Infine nel 1470 Balthasar e documentato quäle capitano della cittä di Trento. 178 Dal suo matrimonio con Dorothea von Fuchsberg nacque Paul von Liechtenstein, sen- z’altro il piü noto personaggio della stirpe. 179 Nel 1482 Paul entrö al servizio dell’arciduca Sigis mondo del Tirolo, diventando suo maresciallo di corte nel 1489; dal 1490 in poi fu maresciallo

ai Liechtenstein come feudo ereditario fino all’estinzione della linea tirolese alla metä del XVIII secolo. 182 Estintisi i signori di Castelbarco-Castelnuovo, il 23 settembre 1499 Paul ottenne in feudo dal suo parente Ulrich IV von Liechtenstein-Karneid, principe vescovo di Trento, la signoria di Castel- corno presso Rovereto; il 29 settembre successi- vo Massimiliano gli diede l’investitura di altri feu-

Bolzano, ambulacro del coro del duomo: modiglione con lo stemma di Bartho lomäus von Liechten stein; appeso allo scu- do ilgioiello dell’Or- dine del Vello d’Oro (1493 circa). (Foto: A. Campaner) con suo fratello Wolfgang, «Pfleger» a Caldaro, morto nel 1630. 167 b) L iechtenstein-Castelcorno Dopo la morte cli Wilhelm senior (1432) 168 cliven- ne «senior familiae» il figlio maggiore di Hans, Heinrich V. Nel 1447 era «Pfleger» in Val d’Ultimo e consigliere dell’arciduca Sigismondo 169 ; nel 1451

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 81 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
18 aprile 1189: Corrado, vesco vo eletto di Trento, investe Adel- heit von Kastelruth, suofiglio Heinrich e suo marito Otto von Weineck con la «wardia et cu stodia» di Gastel Liechtenstein. (Trento , Archivio di Stato, Ar chivier Principesco Vescovile, Codex Wangianus minor, fol. 68r, Parere n. 106, 8 giugno 1993) Nel maggio 1220 il vescovo eletto cli Trento Albert von Rafenstein, in quanto rappresentante della Chiesa imperiale e fautore delPimpero, convocö i feudatari del principato per

l’ultima volta in un atto notarile redatto nel palazzo del princi pe vescovo (in pallacio episcopali); «dominus Henricus de Liatenstain» e il secondo testimone subito dopo il nobile «dominus Bertoldus de Wanga». 54 Heinrich I von Liechtenstein mori in uno degli anni seguenti, comunque prima dell’a- gosto 1237 A c) Cittä Quando Federico II sospese in toto i poteri seco- lari dei vescovi di Trento assumendoli diretta- mente, l’amministrazione delle regalie e della giustizia fu assunta nel 1236

casa del loro padre defunto (domus filiorum condam domini H. de Liatenstain), casa che al- meno in paite era abitata da terzi 57 , ma che non e localizzabile a causa delle indicazioni insuffi- cienti. Dopoche i conti di Tirolo divennero «awoca- ti» del principato ecclesiastico di Trento, la cittä di Bolzano fondata dai vescovi ecl il borgo di Gries costituivano una specie di condominio dei due poteri; giä verso gli anni tra il 1190 e il 1208 la giustizia veniva amministrata da un unico giu- dice

comune; perö l’alta giurisdizione, per i cri- mini per cui era prevista la pena di morte, resta- va riservata al conte. 58 Sodeger de Tito riusci molto presto ad im- porsi nel principato di Trento e quindi anche a Bolzano contro il vescovo Alderich. Giä nel mar- zo 1239 Sodeger stesso (potestas tocius episco- patus Triclenti) fungeva da presidente in un pro- cesso a Bolzano. Nel 1242 accanto ai giudici no- minati dal conte di Tirol sedevano in tribunale solo «justiciarii» designati da Sodeger, mentre

da governatori im- periali e nel 1238 dal meridionale Sodeger de Ti to, che si stabil! durevolmente in cittä come po- destä e pote permanervi fino al 1255, anche per- che sostenuto dai ministeriali del principato. 56 Al piü tardi negli anni trenta di quel secolo i Liechtenstein trasferirono il centro della loro atti- vitä a Bolzano. Dopo il 1237 troviamo Wilhelm e Heinrich II, figli di Heinrich I, in numerose im- breviature notarili di Bolzano; da quella data in poi viene menzionata ripetutamente anche una

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 47 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
. - Pa- gine 243 - Papers in Italian Archeology IV, Part i: The Hu man Landscape, pp. 105-143, 12 figg., Oxford. Currö Dossi, A., 1966: Metodi di abbattimento e cenni sulla la- vorazione del porfido nel Trentino-Alto Adige. — Atti del Symposium Internazionale sui Giacimenti Minerari delle Al- pi, v. 4, pp. 1085-1104, 19 figg-, Saturnia, Trento. Dolomiten Nr. 211 del 15. 9- 1976, p. 7 Nr. 212 del 15. 9. 1976, p. 7 Nr. 229 del 6. 10. 1976, p. 5 Nr. 185 del 7. 8. 1982, p. 6 Nr. 205 del 3. 9. 1982, p. 5 Fliri

Bibliografia Alto Adige del 3- 1. 1971 Anonimo, 1881: Steingewinnung und Steinindustrie im deutschen Südtirol. - Statistischer Bericht der Handels- und Gewerbe kammer in Bozen für das Jahr 1880, pp. 124-140, Ferrari, Bozen. Atzeni, F., 1933: Le cave di porfido della Venezia Tridentina. - Relaz. Serv. Min. nell’anno 1931, pp. CCCV-CCCXXXVI, 16 tav., 1 diagramma, Roma. Bergmeister, A., 1854: Physisch-statistische Topographie der Stadt Bozen mit den drei Landgemeinden Zwölf Malgreien, Gries

und Laifers oder des ehemaligen Magistratbezirkes Bozen, pp. IV + 277, Bozen. Bericht des Adjuncten der Venediger k. u. k. Oberbau-Direction Florian Pasetti über die Etschregulierung, pp. 121. 14 carte, Wien 1845. Brondi, A. et alteri, 1976: Commento al foglio geologico 027, Bolzano 1:50.000 (ecl. 1973). - St. Trent. Sc. Nat., Sez. A, v. 53, fase. 6, pp. 109-218, 26 figg., 1 carta, Trento. Coltorti, M., Dal Ri, L., 1985: 8. The Human Impact on die Land scape: Some Exemples from the Adige Valley. - B.A.R

, F., 1974: Zur eiszeitlichen Geschichte des Zentralraumes von Tirol. - Der Schiern, annata 48, fase. 3, pp- 104-107, 2 figg., Bozen. Fliri, F., 1977: Eine neue wichtige Zeitmarke zur Kenntnis der Eis zeit im Alpenraum. - Der Schiern, annata 51, fase. 9, pp. 502-503, Bozen. Fliri, F., 1989: Eine erste Bestimmung des Beginnes der Haupt- Würmervereisung im Zentralraum der Alpen (Albeins bei Brixen). - Der Schiern, annata 63, fase., pp. 62-65, 2 figg., Bozen. Gaffuri, E., 1957: L’industria del porfido

. - L’economia industriale della Regione Trentino-Alto Adige, Parte terza: Monografie, v. I, pp. 93-148, diagrammi, 1 carta, Saturnia, Trento. Gemeinde Leifers-Comue di Laives: Zwischengemeindlicher Be bauungsplan. - Senza numerazione di pagine, senza data. Gemeide Leifers-Comune di Laives: Generalbebauungsplan. - Senza numerazione di pagine, senza data. Gredler, P. V., 1879: Der Steinehandel Tyrols längs der Brenner bahn. - Andreas Hofer - Wochenblatt für das Tyroler Volk, IP annata, Nr. 21, pp. 202-203

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 80 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
ne. 36 Si puö presumere che qui perdurassero di- ritti derivanti da un primo matrimonio con un ministeriale clel vescovato di Trento, dal quäle potrebbe essere nato il figlio Heinrich. 37 L’investitura della «wardia et custodia castri de Liehthenstaine» avvenne nella forma di feudo ereditario perpetuo (ad rectum feodum habere et detinere debeat in perpetuum). Nel documen- to non si nomina l’obbligo della residenza; viene invece espressamente ribadito il diritto del ve- scovo, quäle signore

«von Liechtenstein», quando appare ripetutamente nelle liste di testi- moni fra altri vassalli e ministeriali del principato di Trento e fra i dipendenti dei conti di Eppan e dei nobili von Wanga. P. es. nel giugno del 1204 presenzia alla dichiarazione dei diritti del vesco vo di Trento sul convento delle Beneclettine di Sonnenburg 47 ; il 23 aprile 1205 «Ancius de Lete- stano» viene inserito subito dopo il suo probabile patrigno «Oto de Wineco». In quest’ultimo stru- mento notarile particolareggiato

, il Capitolo del duomo, il conte Alberto di Tirolo in qualitä di «advocatus», i ministeriali ed i nobili del principa to ed il Comune di Trento (macinata totius epi- scopatus et capitanei et vavasores et comunitas Triclenti) s’impegnano ad agire per il bene della diocesi e della cittä di Trento ed a favorire l’ele- zione di un buon presule, essendo la sede va- cante a causa della rinuncia del vescovo Kon- rad. 48 Il 9 luglio 1211 troviamo «dominus Henricus de Liatstain» al primo posto fra i ministeriali

pre- senti alla rinuncia di Castel Tenno da parte del conte Ulrich von Eppan e di suo figlio Bertold a favore del vescovo di Trento Friedrich 49 ; il 18 maggio 1212 «dominus Henricus de Liathenstain» e il primo dei testimoni laici, davanti ad un tren- tino senza qualifica e ad un ministeriale dei Van- ga in una clonazione di Albero e Bertold von Wanga a favore dell’Ordine Teutonico. 50

ed infeudante 38 , alla «porta aperta»; i vassalli «erano tenuti ad accogliere il vescovo con il suo seguito o una guarnigione da lui inviata». 39 «I vassalli non ricevettero l’intero castello, che rimaneva di proprietä cliretta del vescovo, ma solo un’abitazione, una casa o una torre». 40 In effetti i Liechtenstein possedevano «al di fuori dell’ambito della rocca una propria residenza, detta nel 1276 «castmm inferius», da localizzare ai piedi del colle, nell’attuale Pensione Pfleg." Quel «castello

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 83 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
- ro pure il castello di Termeno, feudo del princi- pato" 6 , che perb perdettero giä nel 1273 durante la guerra scoppiata fra il conte Mainardo del Ti- rolo ed il vescovo di Trento. 77 Il 12 gennaio 1269 Heinrich von Liechtenstein presenzia insieme al conte Mainardo ed a molti ministeriali di Trento e del Tirolo alla reinvestitura dei feudi giä posse- duti da Federico e Guglielmo «fratres nobiles de Castrobarco», conferita dal vescovo Egno 78 ; il 19 settembre dello stesso anno «Calochus de Lieh

atti giuridici del nuo vo sovrano del principato. 81 Nel conflitto fra Mainardo II ed i vescovi di Trento, la cittä di Bolzano assunse una posizione strategica chiave. Essendo ministeriali di Trento, anche i Liechtenstein furono coinvolti nelle con- troversie; per lo piü li troviamo dalla parte del vescovo. In quel momento la loro presa di posi zione non era piü condizionata esclusivamente dalla logica del potere feudale dei vescovi sui lo- ro vassalli; determinanti erano piuttosto interessi

ad apri- re le ostilitä ed a violare la pace giä conclusa col vescovo di Trento. 83 Nel 1278 il conte del Tirolo riusci presumi- bilmente ad espugnare nuovamente Castel Liechtenstein. Fra la Serie di proteste del vesco vo Heinrich contro Mainardo II, databili al 1280 circa, fra i danni subiti nel conflitto da lui stesso, dai suoi ministeriali e dai suoi fautori, troviamo anche la distruzione «tercii turris de Lietenstan»; questa terza torre della rocca alta non e stata fi- nora localizzata

Castel Firmiano ad una causa fra il rappresentan- te del patriarca di Aquileia e la contessa Adel heid di Gorizia-Tirolo 73 ; tre giorni dopo assiste a Termeno quäle primo teste alla reinvestitura di Jakob von Fenn. 74 Il 4 ottobre 1263 a Caldaro il vescovo Egno trasmette i diritti su una decima di Graun (Corona) a «dominum Nicolaum Bissolum de Caldaro, ad instanciam et petitionem domini Wilielmi de Liehtenstain et fratris sui domini Am ben. 75 Al piü tardi nel 1264 i Liechtenstein ottenne

tenstain», testimone insieme a molti ministeriali tirolesi, assiste alla rinuncia ad un feudo fatta da «dominus Fridericus de Gaizpuhel de Tramine». 79 Anche dopo la morte del vescovo Egno, awenuta nel 1273, troviamo i Liechtenstein nel- l’entourage del loro nuovo signore; il 16 gennaio Heinrich von Liechtenstein assiste quäle teste a Bolzano ad un’investitura conferita dal vescovo Enrico 80 ed appare ripetutamente nella stessa funzione anche nell'anno seguente ad infeuda- menti e ad altri importanti

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 112 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
zung im Mittelalter (Schlern-Schrifte 7), Innsbruck 1924-25, 369- Francesco Felice degli ALBERTI/Tommaso GAR. Anna- li del Principato Ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540, Trento 1860, 392-408; Severino VARESCHI, Lichtenstein- Karneid (Cornedo), Ulrich von, in: Erwin GATZ (a cura di), Die Bischöfe des Heiligen Römischen Reiches 1448 bis 1648. Ein biographisches Lexikon, Berlin 1996, 423-425. 161 Matteo Bartolomeo von Castelbarco-Castelnuovo cadde il 22 luglio 1499 nella battaglia di Dörnach

ÄUSSERER, Castelcorno, 47 e Oswald TRAPP, Tiroler Bur genbuch 2. Burggrafenamt, Bozen 1980, 158-160. 183 ÄUSSERER. Castelcorno, 48; Aldo GORFER. I castelli del Trentino 4. Rovereto e la Valle Lagarina, Trento 1994, 437—476; VOLTELINI. Das welsche Südtirol, 206: «L'incerta situazione giuridica di Castelcorno [seil, feudo di Trento o del Tirolo?] fu regolata da Ferdinando I, che Lll gennaio del 1531 ordinö ai Liechtenstein di accettarne l’investitura solo da Trento». 184 Nell’autunno del 1569

. Vedi Gian Maria VARANINI, I Castelbarco dal Duecento al Quattrocento. Punti fermi e problemi aperti, in: Enrico CASTELNUOVO, Castellum Ava, Trento 1987, 19, tavola IV. 162 Su Bartholomäus vedi Gustav PFEIFER, Bertremi von Liech- tenstein-Karneid, in: Raphael de SMEDT (a cura di), Les Chevaliers de l’Ordre de la Toison d’or au XVe siede. Noti- ces bio-bibliographiques (Kieler Werkstücke D/3), Frankfurt a. M. 1994, 170 seg. 163 STOLZ, Landesbeschreibung Südtirols, 194. 164 Handbuch der historischen

di), Pfatten. Landschaft und Geschichte, Pfatten-Bozen 1991, 217. 168 TLA, Urkunde I 160 (1434 IV 19). 169 TLA, Urkunde I 2583 (1447 V 8), II 3480 (1447 V 15), I 1263 (1447 V 25). 170 TLA, Urkunde I 1332 (1451 VIII 13). 171 TLA, Urkunde I 5916 (1455 II 10). 172 II 28 settembre 1451 Balthasar rilascia al funzionario princi- pesco dell’Adige Dägen Fuchs von Fuchsberg ricevuta di «zehen reinisch gülden meins verdienten soldes» (TLA, Ur kunde I 6229/23); altre quietanze analoghe del 26 febbraio e del 2 giugno

Geschichte l6l = Beiträge zur Sozial- und Verfassungsgeschichte des Alten Reiches 13), Mainz 1998, passim; ÄUSSERER, Castelcorno, 46-55. 180 II vicedomino dell’Austria Inferiore Saurer lo defini «il mi- glior uomo della contea del Tirolo» e persino il veneziano Pietro Bembo espresse cosi il suo apprezzamento: «uomo prudente, diritto e temperato, il quäle era di molta autoritä presso Massimiliano» (WIESFLECKER, Maximilian 5, 248 e 714, nota 248.2). 181 SLA, Archiv Gandegg, Urkunde 230 (1497 III 18). 182

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Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 78 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
Premostratensi di Schäftlarn in Baviera. 19 Al primo posto dell’e- lenco sta il conte «Perhtoldus de Tirol», «advoca- tus» del vescovo di Trento; Udalschalk e inserito fra i ministeriali del conte. Udalschalk von Liechtenstein mori nei primi mesi del 1176. In un documento notarile del 29 maggio 1176 20 , stilato nella chiesa di san Lorenzo alle porte di Trento, il suo «servus Vitalis», per in- carico del defunto, cede al convento dei Bene- clettini un maso a «Nova» (Deutschnofen/Nova Ponente), che Udalschalk

all’appartenenza di eventuali figli. 24 b) Un secondo gruppo di persone e docu- mentato dal 1171 in poi con un certo «Leuthol- dus de Liatstaino», che in una lista di testimoni tramandata da un cartolario viene inserito dopo il conte Ulrich von Ulten e suo cognato (sorori- us) Wilhelm di Cles, ministeriale del vescovato di Trento. 25 Anche un atto notarile clatato 1175 26 indica inclirettamente un rapporto giuridico con i conti di Ulten; Adelheid, figlia del defunto Leutold (quondam domini Luttolcli

conserviamo tale grafia, preferendola a quella con la i semplice. Le origini dei ministeriali ai quali fu affidata la custodia del castello sono sconosciute. Perso ne portatrici del nome gentilizio «Liechtenstein» sono documentate dal 1162/67; 16 il castello, eret- to presumibilmente verso la metä del XII secolo, viene menzionato per la prima volta come «Ca strum de Liehthenstaine» il 18 aprile 1189. 17 Invece una Mechtild, un Kaclalhoch e un Leutold von Liechtenstein, citati da autori del passato, «non

sono attestati con sicurezza negli anni indicati (1127, 1140, 1151) o vanno messi in rapporto con famiglie nobili bavaresi». 18 A causa del gran numero dei Liechtenstein nominati pri ma del 1189, si suppone che derivino da fami glie diverse non distinguibili. In questa prima fa se possiamo individuare tre gruppi di persone. a) Un primo gruppo si presenta tra il 1162 e il 1167 con «Odelschalch de Liehtenstaine», men zionato nella lista dei testimoni ad una donazio- ne a favore della prepositura dei

aveva destinato alla fabbriceria del monastero per la salvezza della sua anima, maso amministrato da un sacerdote. 21 Rilevante nel contratto e sia la capacitä giuridica di Vitale, sia il fatto che il maso viene ceduto «ju re proprietario nomine»; quincli Udalschalk pote- va disporne quäle libero proprietario, senza pre- ventivo permesso del signore. 22 Una terza citazione nel «liber traditionum» del vescovato di Bressanone, databile fra l’ago- sto 1177 ed il giugno 1178, rivela legami della

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 108 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
ad feudum et dat III libras insuper fictum de ip so sub millesimo CCLVIII») non consente una localizzazione precisa del maso. Su una ipotetica origine del gruppo di per- sone legate ad Udalschalk da tal maso, vedi PFEIFER, Die Liechtensteiner 183-185. 22 Per l’alienazione di beni ad estranei alla «familia» occorreva di regola quäle presupposto giuridico il consenso del Signo re feudale. Vedi la norma fissata in seguito da Ottone IV nel la sentenza di risposta ad un quesito del vescovo Federico di Trento

17 AStTn, APV, Codex Wangianus minor, fol. 68r. 18 BITSCHNAU, Burg und Adel. 329- 19 WEISSTHANNER, Traditionen Schäftlarn, Nr. 127. 20 Trento, Archivio capitolare, sezione prepositura, tomo 4, n. 48, pubblicato da HÜTER, TUB 1/1, Nr. 347 e da Sonia GENTILINI, Le pergamene dell’archivio della prepositura di Trento fino al 1266, tesi di laurea dattiloscritta, Trento 1991/92, n. 3. 21 Sulla pergamena assai logorata il passo difficilmente decifra- bile e linguisticamente scorretto suona: «hoc est

curte una [...] que iacet in Nova et quem tenet quendam sacerdotem». Hüter emenda in modo piuttosto inconseguente: «dono et of- fero [...] hoc est curtem unam [...] que iacet in Nova et quem tenet quidam sacerdos». Gentilini invece lascia la versione grammaticalmente incomprensibile: «hoc est curtis [u]na [...] que iacet in Nova et quem tenet quedem [sie!] sacerdotem». Anche l’annotazione del XIII secolo sul dorso, riportata da Gentilini nella premessa («Et mansum illud tenet Habraham de Bolpano

zur Verfassungsgeschichte des Mittelalters (Aus Forschung und Kunst 2), Klagenfurt 1969, 74 seg. 23 HÜTER, TUB 1/1, Nr.356; Oswald REDLICH, Die Traditions bücher des Hochstiftes Brixen (Acta Tirolensia 1), Innsbruck 1886, Nr. 512. 24 JÄGER, Landständische Verfassung, 442 con nota 2. 25 ZIBOCK, Genealogia, 25. Anche il «Bozner Geschlechter buch», della seconda metä del XVIII secolo, cita il matrimo- nio con una donna della famiglia Cles: Franz Sylvester WE BER (a cura di), Das Bozner Geschlechterbuch. Hundert Stammfolgen aus dem Jahre

1770 (Jahrbuch für Geschichte, Kultur und Kunst 1935/36), Bozen 1936, Nr. 2880/2881. Sulla possibile identitä di Leutold con un certo Leutold von Liech- tenstein/Leukenstein/Raiten, menzionato in fonti bavaresi del tempo, vedi PFEIFER, Liechtensteiner, 185-188. 26 HÜTER, TUB 1/3, Nr. 341a. 27 Secondo BITSCHNAU, Burg und Adel, 486, «la loro presunta origine dalla stirpe dei Walbenstein [...] e una libera interpre- tazione di antichi genealogisti e non trova riscontro nelle fonti». 28 Max SCHROTT

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 92 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
per lui l’ufficio di mag- giordomo dell'Alsazia, trasmessogli il 16 otto- bre». 188 Ancora nel 1544 avanzö a vicegovernato- re dei paesi dell’Austria Superiore ad Inns bruck. 189 Giä il 19 marzo 1538 aveva acquistato da Christoph e Georg von Brandis Castel Run kelstein presso Bolzano, feuclo del vescovato di Trento, che rimase nelle mani del casato fino al 1754. 190 Il suo pronipote Johann Christoph conte Liechtenstein-Castelcorno (1591-1643) scelse la carriera ecclesiastica. 191 Dopo aver

, e quindi una rias- segnazione di latifondi, stimati per la sola Boe- mia da 30 a 40 milioni di fiorini renani. Da tale vasta ingerenza nella struttura patrimoniale del Trento, duomo, tran- setto sud: tomba del principe vescovo Ulrich IV von Liecb- tenstei n -Ka meid (f 16 settembre 1505). (Castelnuovo E., // duomo di Trento 2, Temi editrice, Trento 1993)

di giä dei Castelbarco. 183 Nel 1505 l’imperatore gli affido in pegno il castello, il giudizio ed il capita- nato della cittä di Rattenberg. Nel 1511 Paul ac- quistö ad Innsbruck il palazzo di Veit Jakob Tänzl, Friedrichstrasse n. 3, diventato poi «vecchio palazzo del governo». 184 Giä cinque anni prima, il 28 giugno 1506, da Vienna l’imperatore aveva elevato Paul von Liechtenstein al rango di barone ereditario, col predicato «de Castelcor- no». 183 Il figlio di Paolo, Christoph Philipp

von Liechtenstein barone de Castelcorno 186 , subentrö al padre nella signoria e nel capitanato di Ratten berg, nel possesso del castello di Schenna ed in tutti gli altri feudi. Nella guerra di Massimiliano contro Venezia si trovava fra le truppe che, avanzando dalla Pu- steria, furono sbaragliate presso Pieve di Caclore e cadde in prigionia. Per il suo riscatto i vene- ziani pretesero 10.000 fiorini, somma che la fa- miglia pote racimolare a fatica. I numerosi pos- sedimenti ereditati dai Castelbarco

- Castelnuovo rimasero a Christoph Philipp solo in parte; in conseguenza di un accordo fra il nuovo im- peratore Ferdinando I e Bernarclo di Cles, il 18 marzo 1535 il barone dovette restituire al princi pe vescovo di Trento i Quattro Vicariati (Ala, Avio, Mori, Brentönico); restarono perö in pos sesso dei Liechtenstein i paesi di Corniano, No- mesino e Manzano, che furono assegnati a Ca stelcorno. 187 Grazie a suo padre, il barone aveva facil- mente accesso alla corte di Innsbruck e divenne consigliere

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 107 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
für Ge schichte. QEBG N.F. = Quellen und Erörterungen zur bayerischen Ge schichte, Neue Folge. SLA = Südtiroler Landesarchiv Bozen. TUB = Tiroler Urkundenbuch. TLMF = Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum. 1 Josef RIEDMANN, Das Mittelalter, in: Josef FONTANA, Geschichte des Landes Tirol 1, Bozen 1990, 293-698, qui 325-328. 2 RIEDMANN, op. cit., 325 seg.; Igino ROGGER, I principati ecclesiastici di Trento e d> Bressanone dalle origini alla seco- larizzazione del 1236. in: Carlo Guido MOR/Heinrich SCHMI- DINGER

(a cura di), Die Salier und das Reich 3, Sigmaringen 1991, 3-50; Knut SCHULZ. Ministerialität, Ministerialen, in: Lexikon des Mittel alters 6, München-Zürich 1993, col. 636-639- 5 Per i «ministeriali” del principato di Trento vedi Albert JÄ GER, Geschichte der landständischen Verfassung Tirols 1, Innsbruck 1881, 449 segg.; Hans von VOLTELINI, Immunität, grund- und leibherrliche Gerichtsbarkeit in Südtirol, in: AöG 94 (1907), 409 segg.; Emil WERUNSKY, Oesterreichische Reichs- und Rechtsgeschichte, Wien

, 205; ROGGER, I principati ecclesiastici, 205. 12 ROGGER. I principati ecclesiastici, 205; Fabio CUSIN, I primi due secoli del principato ecclesiastico di Trento, Urbino 1938, 42; VOLTELINI, Immunität, 410. 13 Karl ÄUSSERER. Die Herren von Schloß und Gericht Castel- corno im Lagertale (Vallagarina), in: Jahrbuch der k.k. heral dischen Gesellschaft «Adler», N.F. 11, Wien 1911. 1-82, spe cialmente 44 segg. Proprio nei brevi capitoli sul XII e XIII secolo e inattendibile. Eccellente invece il saggio

), in corso di pubblicazione. ABBREVIAZIONI qui usate: AöG = Archiv für österreichische Geschichte. AStTn, APV = Archivio di Stato di Trento, Archivio Principes- co Vescovile. FRA = Fontes Rerum Austriacarum. MGM = Monumenta Germaniae Historica. HHStA, AUR = Oesterreichisches Staatsarchiv, Abt. Haus-, Hof und Staatsarchiv, Allgemeine Urkundenreihe. TLA = Tiroler Landesarchiv. MIöG = Mitteilungen des Instituts für österreichische Ge schichtsforschung. MPIG = Veröffentlichungen des Max-Planck-Instituts

, I poteri temporali dei vescovi in Italia e in Germa nia nel medioevo (Annali dell’Istituto storico italo-germanico in Trento, quaderno 3). Bologna 1979, 177-223, qui 200 seg. 3 Max WEBER, Wirtschaft und Gesellschaft. Grundriß der ver stehenden Soziologie, Tübingen 1985, 594. 4 Per i «ministeriali» in generale vedi John B. FREED, The Ori- gins of the European Nobility: The Problem of the Ministern als, in: Viator 3 (1976), 211-241; Thomas ZOTZ, Die Formie rung der Ministerialität, in: Stefan WEINFURTNER

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 258 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
Georg Tengler CONTRIBUTI ALLA STORIA DI LAIVES Laives localitä di confine II vuoto di potere seguito nella nostra regione al- la caduta del dominio romano, fu colmato in modo duraturo solo dopo il 568 con la creazione del ducato longobardo di Trento. In quell’anno la stirpe germanica dei Longobardi era penetrata in Italia attraverso il Friuli conquistando gran parte della penisola. Verso nord il regno longo bardo confinava con le Zone di influenza dei Franchi e dei Baiuvari. Nel 575 il duca

si ritirarono ancora al di lä dei vecchi confini. Nel 679 si venne alla guerra fra il re longo bardo e il suo duca Alahis di Trento. In quel tempo risiedeva a Bolzano un contes baivari- orum, ossia un conte baiuvaro, che si schierö dalla parte del re longobardo inimicandosi quin- cli con Alahis 3 . Quest’ultimo ebbe poi a distrug- gere numerosi villaggi fortificati lungo la valle dell’Adige. Ma tutto ciö non lascia ancora desu- mere con certezza che nel secolo settimo esistes- se una contea baiuvara

di Bolzano. Heuberger argomenta: «Che verso la fine del settimo secolo sia esistita una contea di Bolzano e che questa cittä sia stata la sede del suo conte non si puö dedurla come cosa owia dalla menzione in Pao lo Diacono di un conte baiuvaro che governava Bauzanum et reliqua castella, e che venne scon- fitto dal duca Alahis di Trento» 4 . Studi piü recenti invece interpretano tale menzione con il fatto che nel secolo settimo i Baiuvari abbiano respin to verso sud i Longobardi e che quindi la cittä

franco Chramnichis della dina- stia merovingia, penetrö nella valle dell’Adige giungendo fino a Trento; venne tuttavia respinto e a Salomo, sulla via della ritirata, fu ucciso dal duca longobardo di Trento Ewin. In tal modo i Longobardi consolidarono il loro dominio fino al confine settentrionale clellex regione rorna- na Venetia et Histria, e perciö fino a Merano e - Chiusa. 1 I Franchi tentarono a piü riprese ancora di conquistare la valle dell’Adige, come nel 590 quando, con un grande esercito

guidato da 14 duchi, raggiunsero Verona debellanclo numerosi insediamenti fortificati e costringendo le popola- zioni al giuramento di fedeltä. 2 Il primo di tali in sediamenti fortificati nel ducato tridentino, distrutto dai Franchi - penetrati attraverso la Ve- nosta - fu quello di Tisens/Tesimo, e ciö sta a confermare che il suddetto confine settentrionale del regno longobardo passava proprio nelle vi- cinanze di Merano. L’invasione non provocö modifiche nei do- mini longobardi, poiche i Franchi

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 253 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
lire, cautelate con ipoteche, per ognuno dei 66 soci; tuttavia il 16 giugno 1938 lo stesso tribunale riconobbe alla «Cassa Rurale di Laives in liquidazione» la pro- prietä dello stabile «Schmiedhäusl» nel vecchio centro del paese. 2 Alle generali difficoltä economiche di que- gli anni si aggiunse cosi anche l’estinzione del debito della Cassa. Nell’assemblea plenaria del 5 maggio 1940 si ammonirono persino gli «op- tanti» o i loro familiari a pagare, minacciando pu- nizioni ai morosi. Infine

bert Visintin, Domenico Larentis, Karl Peratho- ner; membri del consiglio di vigilanza Anton Monsorno, Josef Espen, Josef Carli, Cesare Dal Pra, Espedito Tabarelli, Daniel Abram. Giä il 13 novembre successivo subentrarono quäle presi- dente Emil Gardener e quäle vicepresidente Vit- torio Forti. L’assemblea plenaria del 26 marzo 1933, ra- dunata nell’albergo Casagrande, eiesse presiden- te Josef Espen, vicepresidente Joachim Pedrotti, membri del Consiglio di amministrazione Do- menikus Larentis

, Karl Perathoner, Emil Garde ner; membri del consiglio di vigilanza Alfred Gerber, Benjamin Valersi, Mario Tabarelli, Alfred Carli, Giuseppe Janeselli, Daniel Abram. La «Cas- sa Rurale di Laives» contava allora 115 soci. Negli anni trenta la Cassa Rurale venne a tro- varsi in crescenti difficoltä di ordine sia econo- mico sia politico. Oltre a risentire della generale recessione causata dalla crisi economica mondia le, la Cassa subiva le conseguenze dei prestiti di guerra concessi all’Austria

. Infine il governo fa- scista giunto al potere aveva dichiarato aperta- mente di voler eliminare le banche tedesche. Il 5 luglio 1923 il senatore Ettore Tolomei nel suo programma per «l’annientamento del germanesi- mo sudtirolese» aveva fra l’altro proclamato la necessitä di abolire le banche tedesche. Nel 1934 fu sciolta parzialmente e l’anno dopo clefinitiva- mente la federazione clelle Casse Rurali e dei Consorzi Agrari, denominata «Revisionsverband der Raiffeisenvereine und landwirtschaftlichen

Genossenschaften Bozen», fondata nel 1919, che forniva consulenza, assistenza e revisione alle cooperative associate, e ciö diecle loro il colpo mortale. Il 22 aprile 1935 Attilio Amadei, «diretto- re dell’Ente fascista di zona per l'assistenza delle Casse Rurali», fece chiudere, con molte altre del la provincia, anche la Cassa Rurale di Laives. Nell’assemblea plenaria tenuta nell’albergo Casagrande fu presentato il bilancio dell’anno 1934: il passivo ammontava a 515.748,85 lire, il disavanzo a 145.753,15 lire

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 87 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
IV la conferma dei feudi di Karneid, Steinegg e Nova Levante/Welschnofen 128 ; il 7 giugno succes- sivo la proroga per Castel Haselburg dato in pegno 129 ; il 17 agosto 1397 il vescovo di Trento Georg conferi loro l’investitura tradizionale di Castel Liechtenstein e delle decime di Anteri- vo/Altrei 130 ed il 15 luglio 1402 li investi di diver se decime nelle valli di Cavedine e Rendena, nella parte ovest del principato. 131 All'inizio del 1403 si assicurarono l’ereclitä della loro madre Dorothea: i di lei

so alla lega e, vincolandone alla sua persona esponenti influenti, riusci dapprima ad indebolir- la. 142 Hans von Liechtenstein era consigliere del duca nelle trattative col vescovo di Trento Georg (von Liechtenstein-Nikolsburg) nel 1407 143 , ed ancora il 23 febbraio 1408 insieme a Christoph Fuchs 144 ; ma quando il conflitto fra il Rottenburg e Federico, covante da tempo sotto la cenere, di- vampö apertamente 145 , Hans prese posizione contro il duca. Nel corso della lotta, alla fine del 1409, Hans

uccise a Wilten (Innsbruck) Pretel von Calcles e Kaspar Schenk von Metz, due fau- tori di Federico IV; poi con l’aiuto del Rotten burg riusci a fuggire. Mentre il duca assediava con il suo esercito Trento, fra le cui mura si era arroccato Heinrich

polto nel cimitero della chiesa parrocchiale di Bolzano, accanto al muro della vecchia chiesa di san Nicolö, sotto un mausoleo owero una lapicle su cui sono scolpiti l’antico stemma dei Liechten stein sormontato dall’elmo e l’iscrizione: «Nell’an- no del Signore millesimo trecentesimo LXXXXV mori il signor Heinrich von Liechtenstein». 127 I figli di Heinrich IV: Hans e Wilhelm senior von Liechtenstein Dopo la morte del padre, il 31 maggio 1396 i fi gli Hans e Wilhelm ottennero dal duca Leopoldo

fratelli Berthold e Sigmund von Tschengels trasmisero «al nobile e potente signor Hans von Liechten stein ed a suo fratello Wilhelm, loro prossimi pa- renti, tntti i diritti su Castel Tschengelsberg, con le servitü feudali ed i beni liberi», nel caso di morte senza eredi diretti, riservandosi fino al de- cesso il diritto all’usufrutto senza limitazioni. 132 Il 28 aprile dello stesso anno il conte del Tirolo confermö da Gorizia il loro diritto alla successio- ne 133 ; il 28 marzo 1411 il duca Federico

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 79 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
(curie), senza che venga menzionato il permes- so del signore. In stretto rapporto con questa famiglia sein- bra Stare un «Otto de Lichtenstain» che appare nel «über traditionum» del convento degli Agosti- niani di Novacella, in una registrazione databile fra il 1182 ed il 1187. 28 Otto e inserito in una lista di testimoni, per lo piü ministeriali di Trento, subito dopo Ribald di Cagnö e di suo figlio Ber told. 29 c) Inline si incontra un terzo gruppo di per- sone portatrici del nome gentilizio

, denomi- nate cosi a causa della loro comune relazione funzionale con l’omonimo castello. Forse furono chiamate una dopo l’altra a presidiare tempora- neamente «il principale caposaldo del principato di Trento nella zona a sud di Bolzano» (M. Bit- schnau); oppure ministeriali di varie famiglie si raggrupparono durante alcuni anni per realizzare la costruzione della rocca. Terminata la coopera- zione e sciolto il legame comune, col mutare delle funzioni, con lo spostamento del centro dei possedimenti

i gruppi omonimi citati in precedenza. 34 11 vescovo eletto di Trento Konrad concesse in feudo «wardiam et custodiam» del castello in primo luogo chiaramente ad Adelheid (Adleitam filiam quondam Gothsalci de Castelruto), in se- conclo luogo a suo figlio Heinrich (Henricum fili- um eius) 35 e per ultimo al marito Otto (necnon Otonem iuvenem filium quondam Herkempreti de Winec suurn maritum). E’ notevole il fatto che venisse infeudata una donna; essa inoltre, data la paternitä, apparteneva probabilmente

Liechtenstein, citate fra il 1182 ed il 1187. Gertrud von Liech tenstein, «ministerialis» del conte Enrico di Tirolo, col consenso del marito Konrad e dei cinque fi- gli Rudolf, Konrad, Wecilo, Roland ed Ortulf e col permesso del suo signore, per la salvezza dell’anima sua e dei suoi genitori e come dote delle due figlie Irmingard e Willebirg viventi a Wessobrunn, dona a quel convento bavarese un maso ad Oberlana (in superiori Lounon) con tut- te le pertinenze. 30 Gertrud doveva discendere da una stirpe

? Ferche, dopo il 1189, non troviamo piü negli atti nessuna delle persone sunnominate? Le spiegazioni possibili sono le seguenti. Considerando la frequenza clella denominazione nel breve lasso di tempo in cui troviamo le cita- zioni prima del 1189, sembra escluso poter par- lare di un cognome in senso genealogico o di una stirpe con una vera e propria successione di agnati. Presumibilmente «de Liechtenstein» va in- terpretato come appellativo comune di un com- plesso comprenclente famiglie diverse

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 265 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
di Ti- rolo, trattenendo il resto nelle proprie mani. I conti di Tirolo rivestivano la carica di awocati della Chiesa di Trento - cioe di difensori del ve scovo - giä dal 1150 circa. Pare che essi avessero proceduto alla nomina di giudici propri a Bolza no per cui nacquero dissidi tra il signore feudale e i vassalli. Nel 1208, in base alle deposizioni dei testi di entrambe le parti, si poterono appurare le linee consuetudinarie fino allora seguite: Il giudice vescovile di Castel Firmiano (ille qui est

Sv .*? Laives come parte integrante della giuris- dizione di Bolzano-Gries L ’edicola al Totes Moos Per quanto riguarda il nostro territorio, del primo medio evo si sono conservate solo le denomina- zioni delle cariche dei dignitari longobardi che vi amministravano la giustizia in nome del loro du- ca, ossia i gastaldi e gli sculadasci. Questi Ultimi risiedevano negli insediamenti fortificati; ad essi erano soggetti i decani e i saltuari dei distretti rurali. 1 Con l’assegnazione nel 1027 della

«contea di Bolzano» ai vescovi di Trento, questi incomin- ciarono a nominare il giudice di Bolzano detto gastaldione. Il loro diritto di principi territoriali i vescovi perö lo delegavano a potentati e nobili locali. Nell’ll 0 secolo tale potere era detenuto da famiglie consanguinee dei Guelfi (Welfen). A co- storo succedettero poi i conti di Morit. Con l’estinzione della discendenza dei Morit-Grafen- stein nel 1165, il vescovo di Trento trasferi metä dei suoi diritti comitali su Bolzano ai conti

gastaldio Tridentini episcopi in Firmian) cloveva essere anche scw/<iö.sao(Schultheiss), os sia rappresentante e giudice del conte di Tirolo a Bolzano; il gastaldo e lo sculdascio, in caso di convocazione per placiti a Bolzano o nel suo territorio, dovevano spartire equamente i pro- venti incassati nei 15 giorni antecedenti e nei 15 giorni susseguenti a tale consesso; delle ammen- de riscosse dal gastaldo di Firmiano due terzi spettavano al conte e un terzo al vescovo. Le sentenze per reati gravi erano

di pertinenza del conte di Tirolo e del suo giudice. A lui compete- vano anche le decisioni su pesi e misure dentro e fuori la cittä. Anche le ammende per l’inosser- vanza delle prestazioni obbligatorie al ponte sull’Isarco (pons de Balzano) spettavano al conte di Tirolo. Il pontatico quindi costituiva parte integrante dei diritti comitali derivanti dall’investitura feuda le. 2 L’esercizio comune dei diritti comitali datava - a desumere dalle suddette indicazioni testimo- niali - dai tempi del vescovo

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Vom Dorf zur Stadt Leifers : Anfänge - Entwicklung - Chancen
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Seite 48 von 483
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / Red.: Georg Tengler. Mit Beitr. von Maria Luise Kiem ...
Ort: Leifers
Verlag: Raiffeisenkasse Leifers
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Deutsch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.176
Intern-ID: 142348
im Bozner Unterland. - Der Schiern, Jg. 43, Heft 7, S. 313-318, Bozen. Miliani L., 1937: Le piene dei fiumi veneti e i prowedimenti di di- fesa. L'Adige. — 360 S., 12 Taf., 134 Abb., Firenze. Mitteilungen der Handels-, Industrie- und Landwirtschaftskammer Bozen. — Jahrgänge 1948 bis I960, Bozen. Mittempergher G., 1926: Deila sistemazione idraulica del bacino delf Adige nella provincia di Trento. - 34 S., Trento. Perna G., 1972: 11 Porfido - Economia Trentina, anno XX, n. 5-6, S. 5-32, 35 Abb., Trento

in Trentino-Alto Adige. - L’industria mineraria nel Trentino-Alto Adige, S. 305-321, 8 Abb., Saturnia, Trento. Vuillermin F., 1966: 11 giacimento fluoritico «Vallarsa Sud» nella Vallarsa di Laives (Bolzano). - Atti del Symposium Inter- nazionale sui Giacimenti Minerari delle Alpi, vol. 2, S. 505—516, 3 Taf., 13 Abb., Saturnia, Trento. Vuillermin F., 1970: Possibilitä e limitazione della prospezione ge- oelettrica applicata ad alcuni problenti di geologia generale e tecnica. - Economia Trentina, anno XIX

, n. 1, S. 5-14, Trento. Vuillermin F., 1970: 11 bacino del Rio di Vallarsa di Laives (Bolza no). Studio idrogeologico. - St. Trent. Sc. Nat., Sez. A, vol. XLVII, N. 1, S. 39-74, 9 Abb., Trento. Weber Ritter von Ebenhof A., 1892: Der Gebirgs-Wasserbau (Flußregulierung und Hauptschlucht-Verbauung) im alpinen Etsch-Becken und seine Beziehungen zum Flußbau des oberitalienischen Schwemmlandes. - XVIII u. 421 S., 59 Taf., 81 Abb., Wien. Wolff F. v., 1909: Beiträge zur Petrographie und Geologie des »Bozner Quarzporphyrs

«. I. Die Gliederung und petrogra- phische Beschaffenheit des Quarzporphyrsystems der Üm- gebung von Bozen (Südtirol). - N. Jb. Mineral., Beil.-Bd. 27, S. 72-156, Stuttgart. Geologische Keinen: Carta geologica delle Tre Venezie 1:100.000 - Foglio Bolzano — Ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque - Venezia. Carta geologica d’Italia 1:50.000 - Foglio 027 Bolzano - Firenze 1972 con «Note esplicative».

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 85 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
Il Liechtenstein si affermö presto, dando pro- va della sua bravura; il vescovo Albert lo nominö giä nel 1376 vicecapitano e reggente del princi pato. 106 Nello stesso anno Heinrich, in quanto procuratore del vescovo Albert, accusö davanti al tribunale dei nobili di Bolzano Sicco di Caldo- nazzo che aveva iniziato una faida 107 ; ancora die- ci anni dopo rappresentö il vescovo ed i vassalli del principato in una causa sorta fra Wilhelm von Enn e Marcabruno di Castelbarco. 108 Le contropartite del vescovo non

In un documento del 1386, col quäle il vescovo ausiliare di Trento Gregorio concede indulgenze avendo consacra- to l’altare, si rileva che la chiesa dei santi Sigis- mondo, Nicolö ed Antonio di Laives, della par- rocchia di Santa Maria di Bolzano, era stata edifi- cata dal «nobilem virum dominum Henricum Lietenstang». Non si trattava perö di una ricostru- zione, ma di un rifacimento o di un ampliamen- to intorno al vecchio campanile del tardo XIII secolo. 116 Il potere dei Liechtenstein si esplicava attra

Castel Tirolo, affre- scbi di stemmi, risa- lenti al 1350 circa, provenienti dalla de- molita casa Thalgu- ter nei Portici di Me- rano: qui sotto la piü antica raffigurazione (frammentaria) dello stemma dei Liechten stein, con l’elmo ed il cimiero di Ioerge von Liechtensta(in) (t 1363/64). (Foto: W. Angonese, Bolzano) amministrazione nel principato ecclesiastico. 104 Nello stesso 1375 e documentato come membro del Consiglio, del piü importante organo decisio- nale del vescovo. 103

si possono piü ricostruire nei particolari; rientra certamente in tale contesto la devoluzione a Heinrich delle decime di Anterivo/Altrei, trasmessegli in feudo nel 1376. 109 Nella primavera del 1385 il Liechten stein pote fare un acquisto di portata determi- nante: Friedrich von Greifenstein gli cedette per 1050 marche di denari veronesi i castelli di Kar neid e Steinegg, il «giudizio» di Nova Levan- te/Welschnofen ed il maso Wasserer a Völser Ried (Fie). 110 Il 14 aprile Heinrich ne ricevette

- verso l’awocazia sul paese di Laives e sulla vi- cinia di San Giacomo (Nachpaurschaft an der Awe). 117 NeH’urbario del giudizio di Gries del 1396 ed in quello dei conti del Tirolo del 1406, a Laives si registra «des Liechtenstainers volkch»; se ne deduce che i contadini erano in parte consi- derevole livellari dei Liechtenstein 118 ; 40 anni do po, nel 1445, un documento elenca nella zona di Laives 20 contadini loro enfiteuti. 119 Nel tardo meclioevo per la situazione econo- mica dei nobili

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 84 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
da Agnes, vedova di Kaloch von Liechtenstein, 30 lire per beni venduti 90 e nel 1302 altre 25 lire. 91 Infine nel 1309 Heinrich, con il consenso di sua moglie Margarethe, vendette il castello inferiore, feudo di Trento, che possecle- va pro incliviso col clefunto Kaloch, ad un «domi- no Petro» non meglio specificato. 92 A causa della svenclita di molti possedimenti, il rarno di Heinrich II subi la decadenza sociale e si estinse in linea maschile prima del 1312 con la morte di Heinrich III. 93 Invece

fine degli anni venti del XIV secolo, secondo figlio legittimo di Wilhelm II e di sua moglie Wairad von Griesingen 96 ; fra il 1334 ed il 1343 era ancora sotto tutela. 97 Appena divenne maggiorenne, Heinrich IV von Liechten stein iniziö 1’attivitä politica. Durante la guerra per la successione nel Ti rolo si schierö con il gruppo di nobili capeggiato clai signori von Vilanders e von Greifenstein, fau- tori di Carlo IV di Lussemburgo e del vescovo di Trento Nikolaus von Brünn, da lui nominato

- vo vescovo di Trento, Albert von Ortenburg gli aveva confermato i feudi trentini e la rocca degli avi, Castel Liechtenstein. 103 Negli anni seguenti egli fece una rapida car- riera al servizio del vescovo. Nel 1375 divenne capitano di Stenico e vicario delle Giudicarie, as- sumendo una funzione centrale di potere e cli

in Castro et closso de Liechtenstain cum omni et toto monte a Castro superius usque ad Branzolum). 87 L’anno seguente Diamota, veclova di Hein rich II morto nel frattempo, col consenso del fi- glio Heinrich III vendette a Kaloch altri beni (quaedam bona) per 65 lire. 88 Sull’urbario di Mainardo si legge nel 1288: «Dal bosco di Liech tenstein, comprato dal mio signore dalla vedova di Heinrich e da suo figlio per 50 lire, si ricavano 5 lire annue». 89 Nel 1296 Heinrich III dichiarö di aver ricevuto

il figlio di Wil helm, Kaloch con la sua famiglia, riusci a stabi- lizzare la sua posizione, probabilmente trovando un accomodamento col conte del Tirolo 94 , e per- sino a consolidare la sua base economica me- diante acquisti. 95 L’ascesa vera e propria della stirpe, l’ingresso nel ceto dominante del Tirolo ed in seguito l’elevazione aH’aristocrazia regiona le, si profilarono nella seconda metä del XIV se- colo con Heinrich IV, nipote di Kaloch. Heinrich IV von Liechtenstein Heinrich IV nacque alla

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 73 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
Ornaghi gli alunni delle elementari e alcuni fra loro conservano un vivo ricordo della situazione del ritrovamento. Particolarmente utile mi e stata la testimo- nianza di Renzo Scarboscia, Franco Baldo e Nino Corbella. 84 Lista dei luoghi di ritrovamento: Andriano, Appiano, Bolza no-Gries (2), Cortaccia (2), Egna-Laghetti (6), Ora-Urferhof, Ora-Castelfeder, Postal, Termeno, Trento-pal. Tabarelli (Ca- vada, Dal Ri 1981). 85 Lista dei luoghi di ritrovamento: Bolzano-Gries (10), Caldaro- Klavenz, Trento

la conquista bellica del 15 a. C. (la guerra retica) parti da qui (conca di Bolzano) e si rivolse alle vallate settentrionali (ver so i passi Resia e Brennero) ancora in parte ostili. 82 Ciö e dovuto molto probabilmente solo a causa di una mo- mentanea lacuna nelle ricerche. 83 Vicinissimo al nostro territorio, e cioe a Vadena in localitä Masetti, e venuta in luce una necropoli romana la quäle e ri- masta per una serie di circostanze di fatto sconosciuta ai piü ed inedita. Riteniamo opportuno

farne almeno un cenno qui, considerata la grande vicinanza di Vadena (presupponendo l’esistenza di traghetti sul fiume come di fatto accadeva fino a pochi anni fa, la distanza e di meno di un’ora di cammino a piedi) e l’identitä della situazione ambientale (sull’altro lato del fiume tendevano a ripetersi pressappoco le condizioni esistenti sul conoide di Laives e Bronzolo situati esattamente di fronte). 11 caso ha voluto che finora abbiamo soltanto spo- radiche notizie e di fatto nessun reperto

si sia conservato da una situazione archeologica che avrebbe potuto portare piü di un elemento nuovo sulle condizioni di vita in epoca ro mana in questo tratto del territorio del municipium Triden- tum. Nel 1951 in localitä La Busa vicino alla masetta Larentis fu ritrovata casualmente una serie di sepolture. 11 luogo del ritrovamento si trova esattamente al passaggio tra il pendio detritico del Monte di Mezzo e la piana alluvionale. Occasio- ne del ritrovamento fu lo sterro del piede del conoide

portati al museo di Bolzano, ma ricerche presso tale struttura non hanno dato alcun esito e cosi a quasi cinquant’anni di distanza dal ritrovamento i reperti devono considerarsi ormai definitivamente dispersi. Una datazione all’epoca tardoroma- na (III-IV sec.) appare probabile. Potrebbe trattarsi di una piccola necropoli riferibile ad una fattoria di contadini facol- tosi che potevano permettersi monili d’oro relativamente co- stosi. La presenza di attrezzi da lavoro nelle tombe e tipica del rito

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Geschichte , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Dal paese alla città Laives : inizi - sviluppo - prospettive
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Seite 76 von 482
Autor: Tengler, Georg [Red.] ; Kiem, Maria Luise / red.: Georg Tengler. Con saggi di Maria Luise Kiem ...
Ort: Laives
Verlag: Cassa Rurale
Umfang: 476 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Sprache: Italienisch
Anmerkungen: Literaturverz. S. 473 - 475
Schlagwort: g.Leifers ; s.Heimatkunde
Signatur: II 156.177
Intern-ID: 142349
Gustav Pfeifer CASTELLO - ClTTÄ - SERVIZIO DEL PRINCIPE Contributi alla storia familiäre dei Liechtenstein tirolesi" Ai miei genitori per il 24 febbraio 1998 L’ambiente storico: il Principato ecclesiastico di Trento ed i ministeriali Per stabilizzare la situazione nelle Alpi Centrali e specialmente nella valle dell’Adige, di grande importanza per la loro politica «italiana», i re e gli imperatori germanici, agenclo in conformitä al cosiddetto sistema della Chiesa Imperiale avvia- to dalla Casa

di Sassonia e dai Salici, conferirono ai vescovi di Trento la contea di Trento (1004) e le contee di Bolzano e della Venosta (1027). 1 Dovendo esercitare funzioni di diritto pub- blico, di giurisdizione e di amministrazione, i ve scovi di Trento furono costretti a reclutare nuovi funzionari. Inoltre i vescovi, divennti principi ter- ritoriali, si trovarono coinvolti intensamente nella politica dell’impero e dovevano fornire contin- genti armati per le sue imprese. In tale contesto va vista e rilevata

la costruzione di nuovi castelli, di regola centri di affermazione e rafforzamento del potere nel territorio del principato. 2 Per espletare con efficienza i nuovi compiti, i vescovi impiegarono elementi qualificati della loro «familia», persone giä al loro servizio. La scelta di propri «non liberi» era vantaggiosa; con la potestä fisica i vescovi mantenevano il con- trollo sui nuovi funzionari 3 , ed evitavano il peri- colo che i loro nuovi possedimenti e diritti pas- sassero ai nobili liberi. Alla fine

dell'XI ed all’inizio del XII secolo all’interno di tali «familiae» awenne un processo di differenziazione; cominciö ad emergere un gruppo scelto, caratterizzato clalle sue funzioni importanti, che nella prima metä del XII secolo fu denominato generalmente dei «ministeriales», nel significato latino di servitori di grado elevato. 4 In certi casi alle funzioni erano abbinati feu di, che consentirono ai ministeriali una rapida ascesa sociale, la stesura di ordinamenti di servi zio, la codificazione dei

propri diritti (jus mini- sterialium), rafforzando la loro posizione di fron te al «signore». Dalla metä del XII secolo in poi si posero al servizio del vescovo pure nobili liberi; in tal modo i ministeriali, divenuti un proprio ce- to, furono gradatamente equiparati di fatto ai vassalli liberi. Invece fino alla seconda metä del XIII secolo rimasero le limitazioni giuricliche e quindi i pre- cedenti svantaggi di non liberi in questioni di di ritto patrimoniale, ereditario e matrimoniale; in quelle

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Kategorie:
Geschichte , Recht, Politik , Südtiroler Dorfbücher
Jahr:
1998
Fortezza : la fortificazione ; la ferrovia ; il paese = Franzensfeste
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Seite 1 von 100
Autor: Schimenti, Flavio ; Facchinelli, Laura / Flavio Schimenti ; Laura Facchinelli
Ort: Fortezza
Verlag: Comune di Fortezza
Umfang: 98 S. : zahlr. Ill.
Sprache: Deutsch; Italienisch
Anmerkungen: Text dt. und ital.
Schlagwort: g.Franzensfeste ; s.Heimatkunde<br>g.Franzensfeste ; s.Festung ; z.Geschichte
Signatur: III 162.307 ; III 157.466 ; III A-23.878
Intern-ID: 147270
Tribunale di Bolzano in qualitä di peri- to per i beni culturali, storici ed architettonici. Dal 1979 in veste di critico e storico dell’ar te e collaboratore con il quotidiano "ALTO ADIGE”, ha collaborato altresi anche con il quotidiano "AWENIRE" di Milano e "L’ADI- GE" di Trento. Sempre in tale veste ha prestato la propria collaborazione con le riviste : "BENI CULTU- RALI" di Roma , 'TURRIS BABEL" di Bolzano nonche la redazione della sede RAI locale. Presidente dell’Associazione Studiosi d’Arte

Flavio Schimenti Laura Facchinelli FORTEZZA FRANZENSFESTE LA FORTI FICAZIONE LA FERROVIA IL PAESE DIE FESTUNG DIE EISENBAHN DAS DORF FLAVIO SCHIMENTI FLAVIO SCHIMENTI Nato il siorno 11 magsio del 1958, risiede e lavora a Bolzano. Dopo gli studi superiori frequentati a Bolzano presso l'lstituto De Lai, si iscrive all’lstituto Universitario di Architettura di Venezia con indirizzo di laurea in "progetta- zione architettonica" e "analisi critica e stori- ca deli'architettura". L’iter di Studio

Io vede fra l’altro impegnato con il corso di composizione architettonica per il recupero dell’area del Redentore a Venezia e nello Studio delle ville del Palladio col prof. Scolari. Ottiene la borsa di Studio del Dipartimento di Analisi e critica storica deli’architettura, finalizzata all’attivitä di ricerca su materiale storico e d’archivio sulI'architettura del Cinquecento e Seicento. Si laurea nell'anno accademico 1984/85 con una tesi discussa col direttore del dipartimento il prof. Manfredo

Tafuri dal titolo : "Antonio da Pordenone e l’architet- tura cappuccina nel Veneto, Tirolo e Baviera nel XVII sec.". Conseguita l’abilitazione professionale nel 1986, collabora con diversi studi di architet tura ed ingegneria . Ottiene la cattedra dell’insegnamento in sto- ria dell’arte e di architettura in diversi Istituti Medi Superiori di Bolzano e Provincia, non- che in Istituti ed Agenzie di Educazione Permanente di Bolzano e Provincia. Dal 1986 e iscritto all’albo dei Consulenti Tec- nici del

, organizza corsi per la conoscenza e la salvaguardia del l'arte,- ha proweduto alla valorizzazione di numerose opere artistiche ed architettoniche in tutta la provincia, fra le quali la chiesa di S.Giovanni in Villa, il Palazzo di Massimiliano, Io stadio Druso, l’ex G.i.l. di Bolzano e la Venere di Malles. Ha pubblicato: • "L’ex-G.i.l. di Bolzano", con D'Ambrogio e Lucchin., Bolzano 1988. • "La problematica della conservazione del patrimonio artistico in Alto Adige", Bolzano 1988. • "Fortezza: 150 anni

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