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Kategorie:
Naturwissenschaften, Landwirtschaft, Hauswirtschaft
Jahr:
1930
Trentino e Alto-Adige.- (Studi e monografie ; 7).- (Rapporti fra proprietà, impresa e mano d'opera nell'agricoltura italiana ; 3)
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Seite 60 von 88
Autor: Ruatti, Giuseppe / Giuseppe Ruatti
Ort: Roma
Verlag: Treves
Umfang: 83 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; s.Landwirtschaft
Signatur: III 106.613
Intern-ID: 93050
occorrente e del bestiame da lavoro; la mano d’opera fissa rappresenta un minimo bastevole per una applicazione continua (bestiame da latte e da lavoro), mentre la restante parte viene assunta occasionalmente, permettendo l’ingranaggio produttivo riposi annuali abbastanza lunghi. Le imprese capitalistiche poggiano sulle colture viticole e su altre, che esigono un impiego forte di lavoro manuale (seminativo, bachicoltura) e comportano quindi la lavorazione mediante unità coloniche. Gli attrezzi più comuni

(carro, falci, zappe, ecc.), vengono immessi dalle unità coloniche in ragione dei componenti famigliari che si trovano in grado di prestare, un notevoe lavoro, la restante parte dall’imprenditore-cnpitalista (2). Questi trattiene in regime proprio, talora, parte dei fondi clie vengono lavorati mediante giornalieri fìssi e le prestazioni di mano d’opera che i co loni devono dare a speciali condizioni di favore. Le aziende coloniche usufruiscono del bosco e pascolo in proporzione del fabbisogno agrario

in vista della successione ereditaria nei ]>eriodi di elevato livello salariale. L’unità lavoratrice subisce, entro limiti sufficientemente elastici, una espansione o contrazione, poiché si può impiegare più o meno lavoro con approssimativa parità di reddito; in caso di estremo bisogno trovasi qualche combinazione per scambiare servizi di mano d’opera (in periodi di riposo per l’uno e di occorrenza per l’altro). Il fattore determinante è dato piuttosto dalla ctf/wei/ò economica delle singole im prese

: aziende che possono mantenere bene la famiglia lavoratrice trattengono i propri componenti anche se non vi trovano nn’oecupazione intensa, viceversa ha luogo un’eva sione qualora le aziende siano scarsamente redditizie (rispetto al lavoro impiegatovi). In second'ordine influiscono su questi fenomeni altri fattori, quali lo spirito di avventura, di indipendenza padronale e famigliare, la speculazione, l’individualismo dei singoli componenti famigliari, ecc. (2) Gli economisti agrari riscontrano nelle

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 92 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
72 Carta, pag. 92. PALE DT S. MARTINO Rif. Canali. ad un primo salto di roccia; qui si esce in alto verso destra per rientrare subito dopo e, giunti ad un secondo salto, si ripete la stessa manovra. Rientrati nel canale lo si risale fino a pochi metri sotto la forcella termi nale ; si traversa allora per esile cen gia il fianco sinistro (orografico) del canale, svoltando con grande diffi coltà uno spìgolo, dopo il quale sì perviene in un canale di detriti. Si sale per questo un breve tratto

in di rezione S, fino ad un masso ostrut- tore che si deve superare con qualche difficoltà. Si raggiunge subito dopo una forcelletta a O della cima, e di qui si arriva in breve aJla vetta. 195 CIMA DELLE LEDE ni. 2521, ore 3.30; difficile. - Si segue l'itine rario precedente fino alla depressione tra la Cima di Sédole e la Cima delle Lede e di cui si prosegue verso la vetta badando però di non tenersi troppo a destra. 19« CIMA DEI LASTEI m. 2844, ore 3.30; difficile. - È l'ultimo sperone orientale che

della roc cia (ore 1 -2.30). Si supera dapprima un canalone di roccia slavata, con qualche tratto di neve; più in su si sale per detriti ed infine per piccoli speroni rocciosi. Si continua per un ripido canalone che mette ad una forcella caratteristicamente bipar tita da un masso appuntito; di qui verso S la cresta si alza per circa 60-70 m. quasi perpendicolare. Si piega allora a sinistra (NE) e, pres so una piccola nicchia sotto le rocce a picco, si segue una stretta cengia interrotta dopo circa

20 m. da un roccione. Superato questo, la cengia continua, poi si gira un costone giun gendo su di una forcellma dopo la quale si arriva su di una larga e comoda cengia sul fianco E della I cresta principale. La si segue per breve tratto e salendo poi per rocce più comode si va direttamente alla vetta (ore 1-3.30). CIMA MANSTORNA m. 2816, ore 197 3.30; non difficile. - Si raggiunge il Passo Canali (v. N.° 185; ore 2), quindi si piega a sinistra salendo per cresta alla base di una parete che si attacca nel punto

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Kategorie:
Naturwissenschaften, Landwirtschaft, Hauswirtschaft
Jahr:
1930
Trentino e Alto-Adige.- (Studi e monografie ; 7).- (Rapporti fra proprietà, impresa e mano d'opera nell'agricoltura italiana ; 3)
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Seite 74 von 88
Autor: Ruatti, Giuseppe / Giuseppe Ruatti
Ort: Roma
Verlag: Treves
Umfang: 83 S.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Trentino-Südtirol ; s.Landwirtschaft
Signatur: III 106.613
Intern-ID: 93050
alle im prese capitalistiche con funzioni tecnico-direttrici — i cosidetti amministra tori — vengono compensati mediante fisse mensilità e talora anche cointe ressati in parte od in tutto nelle gestioni. b) La proprietà coltivatrice. Nel Trentino si rafforzò precipuamente dopo la caduta del sistema feu dale quando cessarono i rapporti di dipendenza enfitentica ( dominio utile perpetuo ) e le legittimazioni livellane poterono essere effettuate mediante i proventi, in parte, dell'emigrazione. La crisi subita

dal ’70-90 venne fron teggiata pure attraverso un intenso lavoro all’estero, i cui risparmi furono subito impiegati nell’acquisto di altri fondi di proprietà borghese o nella eliminazione dei pesi ipotecari (1). Questa l’evoluzione avvenuta nel Trentino. L’Alto-Adige ebbé da secoli una propria rappresentanza rurale — del Bauernstand ceto elei contadini-proprietari — alla dieta provinciale, prova evidente questa di una diversa situazione economico-sociale e quindi, ad onta delle interferenze

feudali ed ecclesiastiche, di una maggiore indipen denza. Ma essendo la regione del Trentino ed Alto-Adige di natura montana, le normali colture del suolo non rendono che modestamente e risulterebbero sovente pressoché irredittizie qualora si dovesse attuarle in regime di sala riato ed avventiziato : solo le plaghe ad intensa produzione frutticola, che impiega un modesto quantitativo di lavoro manuale, possono normalmente prosperare ovvero altre che sono dotate di produzione legnosa a favore delle

private aziende o d’altri cespiti ed attività non rurali (industria alberghiera di modeste esigenze come nell’Alto-Adige, di industrie del legno come nella Gardena, ecc.) riescono a mantenersi in equilibrio. Le sorti quindi della piccola proprietà coltivatrice, in condizioni nor mali di produzione, dipendono in gran parte da altri coeffi centi. economico- sociali. L’Alto-Adige trovò il modo di salvaguardare la. proprietà coltiva li) La formazione della piccola proprietà coltivatrice nel dopo-guerra

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 71 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
58 Carta, pan. 60. iLAGOKAI Rif. L. di Colbric&n. di sinistra di cui risale la valletta. Dopo un tratto detto la Stretta, dove il sentiero sale con ripidi risvolti, la valle si al larga in una ridente conca; poco dopo si giunge ai bei L. di Colbricon, presso le cui rive sono i Rifugi (m. 1926 ore 1-4.30). II) Per il Burrone Sottosassa , ore 4.30. 154 Si segue la carrozzabile come nell'itinerario precedente, ma giunti al bivio (km. 1.5) si devia a destra per la carrareccia di fondovalle che più

avanti varca il T. Travignolo sul Ponte del Diàvolo (ore 0.45). Proseguendo verso E si traversa il Rio di Valmaor (Valmaggiore), poi il Ponte della Lizata, quindi si entra nella stretta gola di Sottosassa, percorsa dal rumoroso Travignolo che rimbalza con frequenti cascate. La carreggiabile risale la valle selvaggia, dalle rupi scoscese; lascia a sinistra (ore 0.15-1) un ripido sentiero per Maso Andreola e verso la fine del burrone una diramazione, pure a sinistra, per Maso Scota. Poco dopo

si riattraversa il torrente che ora si segue sempre sulla sponda sinistra, toccando la Ca setta al Valonato e più avanti, dopo aver passati alcuni ponti celli, la Segheria Travignolo (m. 1461; ore 2-3). Poco oltre s'incontra la strada proveniente da Panevéggio e Segherie Bocche. Si segue questa a destra salendo il ripido pendio, a rado bosco, fino alla Malga Colbricon (m. 1837; ore 1-4), si tuata in una bella spianata aperta all'orlo superiore del bosco. Si continua verso S comodamente verso il Passo

a destra, sale comodamente a Malga Ces (ore 0.45). Il sentiero, sempre ben marcato, risale la valletta pascoliva che si restringe alquanto, poi traversa un'arida conca sassosa, all'estremità N della quale si apre il Passo di Colbricon (m. 1907), tra il Colbricon a O e la Cavallazza a E. Poco dopo il passo, piegando a destra, si arriva ai laghetti sulle cui rive sorgono i Rifugi (m. 1926; ore 1.15-2). TRAVERSATE a) Al PASSO DI ROLLE m. 1970. I) direttamfente, ore 0.45. 15« Si girano i laghetti andando

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 95 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
N andando verso S. Martino di Castrozza. Poco dopo la svolta, al bivio, si devia per la carrozzabile di destra che passa per Tonàdico, risale sulla destra il T. Canali, lo at traversa e continua verso E lungo l'affluente Rivo di Cereda. Passato il primo ponte, dopo un'ampia svolta attraverso il bosco, in vicinanza delle rovine di Castel Pietra che si scorgono sopra un roccione isolato, si giunge ad un bivio (1 ora). La sciata a destra la carrozzabile per il Passo di Cereda (v. N.° 173), si devia

a sinistra per la comoda carrareccia che, fiancheggiata dal bosco, dopo breve salita traversa l'ampia e splendida spianata circondata da una magnifica pineta; di qui, bellissimo panorama: all'estremità settentrionale della verdeggiante radura si scorge la Villa Welsperg con alcuni casolari e fienili ; nello sfondo, a sinistra il Cimerlo e il Sass Maor, nel centro la Cima Canali col Sasso delle Lede e Cima Sédole, la Fradusta, la Cima dei Lastei, la Cima Manstorna, le Cime dell'Alberghetto, del Coro

e le 3 Cime del Marmor; a destra s'alza frastagliatissima la Catena della Croda Grande col Sass d'Ortiga. Si continua sulla sinistra della valle presso il corso d'acqua finché, dopo aver traversato il T. Canali poco dopo la sua confluenza col T. Pradidali, sì giunge ad un bivio (ore 0.45-1.45); la mulattiera a destra prosegue verso il Rifugio Canali (v. N.' 182). Si prende a sinistra, seguendo verso NO la mulattiera che risale la V. Pradidali, giungendo in breve alla Malga Pradidali (m. 1433; ore 0.45

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 87 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
Alb. Passo Cereda. PALE DI S. MARTINO Carta, j>ag. 92. 87 tra irte pareti. Si raggiungono i casolari di Asinozza (m. 1185; ore 1.30-3) e poco dopo le vaste praterie di Caltene, ov'è un bivio (ore 0.15-3 .15). Lasciando a destra il sentiero per Primiero (v. N.° 178), si prosegue a sinistra, verso O, per circa 1 km. (ore 0.15-3.30) e giunti ad un crocicchio si devia a sinistra (E), per discendere con strette svolte al ponte sul T. Noana. Si risale per la sponda opposta portandosi ad un gruppo

di fienili presso lo sbocco della V. Nagaoni e, traversato il Rivo Neva che bagna la valle, si raggiunge la Strada Piadochin (ore 0.45 -4.15), sulla sinistra della V. Noana. La strada di scende per l'orrida gola, rinchiusa tra irte pareti rocciose curiosamente ornate di vegetazione arborea, traversa più volte il rumoroso torrente e piegando verso N, dopo l'ultimo tratto in sponda destra, sbocca di fronte a Imer, dove la valle del Cismon si allarga a formare una conca. Varcato il Cismon a monte della

(m. 22S4; ore 0.45-3.15). PIZ DT SAGRO?.* m. 2485, ore 6; alla Catr.ru delle Mònache (1 ora), indi su per il Vallone dell'Intaiada bassa fino al Passo dell'Intaiada alta (ore 2 -3), da! quale ci si affaccia sulla V. Cimónega. Si cala di qui sul Pian della Reifina e poco dopo sì attacca la parete a destra, raggiungendo in alto le Buse alte. Si traversa orizzon talmente verso il mezzo della valle superiore, giungendo dopo qualche difficoltà allo spigolo SO del pizzo, donde per un ripidissimo colatoio

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 112 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
86 Carta, pay. 92. PALE DI S. MARTINO Iii f. Rosetta. sempre attraverso una interessantissima zona prettamente dolomitica, ci si cala nella sottostante Conca Pradidali scen dendo per abbondanti detriti e chiazze di neve; si raggiunge il L. Pradidali e dopo una breve salita si arriva al Rifugio (ni. 2278; ore 0.45 -1 .30); v. N.» 206. II) Per il Passo di Ball m. 2449, ore 2. 244 Dal rifugio sì cala nella piccola conca che s'apre a S (in principio di stagione vi è un piccolo stagno

) e si va al Passo di V. di Roda (m. 2579) donde, tenendosi a sinistra, si seguono le numerosissime serpentine che discendono per la brulla e sassosa alta V. di Roda: bella vista di fronte sui Campanili di V. di Roda ; a destra la scoscesa parete S della Rosetta. Si giunge così alla base delle precipiti pareti della Cima di Roda; poco dopo si varca il corso d'acqua che scende dal ghiac ciaio della Pala di S. Martino (in alto ne è visibile la fronte) e si giunge al Col delle Fede (m. 2298; ore 0.30), piccolo

verde ripiano subito dopo il quale è un bivio. Lasciando a destra il sentiero che scende a S. Martino (v. N.° 235, in senso in verso), si continua a sinistra passando sotto l'immane parete della Pala di S. Martino, con magnifica vista sui Campanili di V. di Roda; di fronte si vede il Passo di Ball (v. tav. XIV), profondo intaglio tra il Campanile Pradidali (m. 2791) a O e la cima omonima a E; sulla sinistra incombe il Campanile Giovanna alla base del quale, presso il sentiero, sì vanno raccogliendo

ì detriti che precipitano dal canalone tra la Pala di S. Martino (m. 2987) e la Cima Immink (m. 2868). Si con tinua per comodo sentiero, in parte scavato nella roccia, e dove questo sparisce si passa sulla neve per la quale, dopo breve salita, si raggiunge il Passo di Ball (m. 2449; ore 1.15- 1.45). Di qui, scendendo a sinistra, si arriva tosto al Rifugio (m. 2278; ore 0.15-2); v. N.® 206. ASCENSIONI ROSETTA m. 2742, ore 0.30; fa- vallazza con lo sfondo del Cevedale Cile. - Dal Rifugio vi si accede

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 222 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
164 Carta, pag. 17-2. CATiN Accio 7iif. Alpe di Siiis-i. una ben tracciata s tradotta (ore 0.30-3.55) che dalla Malga di Bòccia scende verso la Malga Posta. La si segue a sinistra (E) fino ad un bivio (ore 0.15-4), quindi si piega a destra (S), risalendo la valletta bagnata dal Rio di Saltària. Poco dopo, varcati due tenui corsi d'acqua, ci si unisce al sentiero che a sinistra sale dalla Malga Posta (v. N.° 532); più avanti, si tocca la Malga Tirler (in. 1738) e continuando sempre sulla

poco dopo. Ci si innalza allora per il ripido pendio boscoso del Monte Pedroc con numerose svolte, finché si giunge sull'orlo del ri piano pascolavo, dove sorge un gruppo di fienili (m. 1840; ore 2.30). Si prosegue comodamente verso SO ed al bivio si tiene a sinistra (S), traversando il fianco orientale della verde altura detta Colle del Lupo (m. 1910); si giunge così alla piccola Malga Hof er (m. 1799), donde attraverso i pascoli, poi per sentiero verso SO, ci si cala alla Malga Posta (m. 1675

; ore 1-3.30; servizio d'osteria). Subito dopo s'incontra un crocic chio, dal quale si continua direttamente (S), andando a rag giungere poco più avanti la strada proveniente dalla Malga di Bòccia (v. itinerario precedente), per la quale si continua comodamente a sinistra (ore 1.30-5). d) Da SOPLÄSES m. 1315, ore 3.15. 533 Si passa il Rio di Gardena presso la confluenza col Rio di Saltària e si risale subito la ripida sponda opposta, toccando i casolari dì Gliesura (m. 1434). Si continua per

la mulattiera che, risalendo il fianco occidentale della incassata valletta, passa per i Masi Ciulè (m. 1526; al bivio si prosegue a sinistra). Più avanti si lascia sulla sinistra un ponticello che traversa il torrente, giungendo poco dopo, a monte della confluenza col Rio de Confin, -ad un secondo ponte (1 ora), sul quale si varca il Rio di Saltària. La strada corre per breve tratto sulla sponda destra (al bivio tenere a destra), quindi piega verso O e ri passa il ruscello raggiungendo più avanti la Malga

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 136 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
) a N e una leggera altura a S, oltre la quale s'apre uno squallido vallone (terreno in dilamazione). Si pro segue scendendo sulla sinistra della lunga e quieta V. Fran- zedas, si lascia a destra la Malga Omoni, ma poi si entra nel bosco per il quale si raggiunge il fondovalle. Poco dopo s'in contra la strada scendente dal Pian d'Ombretta, per la quale sì prosegue a destra (v. N.° 304). d) Al RIFUGIO DEL MULAZ m. 2560, ore 5.30. Dal passo si scende un poco verso Falcade, ma subito 306 si devia a destra

seguendo la mulattiera che verso SE porta alla Malga Caviette, quindi verso S, per il pendio erboso, al Col Caviette (m. 2206; ore 0.45), piccola spianata prativa sul costone orientale del Col Margherita. Si continua in piano traversando verso S il fianco E dei Lastei di Predazzo, si lascia in basso a sinistra il mesto L. di Càvia, che occupa il fondo di una caratteristica conca, e dove questa si chiude si raggiunge il Passo dei Zinghen (m. 2221; ore 0.30-1.15; sulla tavoletta Forc. di Pradazzo). Dopo

un tratto pianeg giante si scende dolcemente alla Malga Vallazza (m. 1990), dove s'incontra la carrozzabile che dal Passo di Valles scende a Panevéggio. La si segue a destra e dopo aver lasciata a sinistra la Malga Pian dei Casoni, poco prima della confluenza della Vallazza nel Travignolo si devia a sinistra (ore 1-2.15) per la carreggiabile che oltre il ponte risale verso E la V. Ve- négia (v. N.° 255}. e) Al PASSO DI HOLLE m. 1970. I) Per la V. Venégia , ore 4.30. Si segue l'itinerario precedente fino

presso la confluenza 307 della 'Vallazza nei Travignolo (ore 2.15). Deviando a sinistra si traversa il Rio Vallazza e si risale per carreggiabile la V. Venégia, toccando dapprima la Malga Venégia (m. 1767), poi la Malga Venegiotta (m. 1819; ore 1-3.15). Poco dopo, presso le rovine della Malga Vezzana (sorgente del Travignolo), si lascia a sinistra un sentiero per il Passo del Mulaz (v. N.° 278) e proseguendo per la carreggiabile si arriva alla testata della vile, sparsa di ghiaie depostevi dal

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 29 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
26 Carta, pag. 30. LAGOKAI Brutago. di varcare il torrente si lascia a sinistra un ramo che per il L. di LàseS e Segonzano porterà, a costruzione ultimata, a Cavalese. Varcato il Siila presso l'Osteria di Fornace, si piega verso S Ano ad un bivio (m. 700), dal quale si continua a si nistra risalendo verso NE lo scosceso fianco della valle; poco dopo si è a un altro bivio (m. 790) dal quale, tenendo a destra, si va verso Tresilla, che si lascia a sinistra, giungendo al crocicchio (m. 944; ore

km. 20 c.) si esce verso N e, traversato il T. Férsina, si sale in meno di mezz'ora al paese di Serso (m. 567). Dopo due ampie svolte si giunge a un bivio (m. 647) dal quale, lasciando a destra la strada per Palù (v. N.° 15), si prosegue a sinistra risalendo la piccola, boscosa valle bagnata dal Rio Negro. Dopo circa 8 km. (ai bivi succes sivi, tenere sempre a destra) si raggiunge la frazione Faida (m. 972; ore 2), da cui si prosegue verso N, quasi sempre pianeggiando, attraverso l'altipiano splendido per

magnifici prati, a tratti alberati. Lasciato a destra il paese di Miola, si arriva alla Serràia (ore 1-3), sulla riva del lago omonimo, da cui si prosegue come al N.° 3. traversate a) All'OSTERIA AL CASTIGO m. 1107. I) Per il Passo dei V asoni m. 2047, ore 5.30. 5 Si esce dal paese verso E ad imboccare la stretta V. di Brusago, tributaria dell'Avisio, di cui si risale la maggiore affluente, la V. Mattio, dominata a oriente dall'aspra cresta delle Pale delle Buse. Dopo un piccolo tabernacolo, in località

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 274 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
Passo di Costalunga. E OCLINI Carta, pag. 172. 201 TRAVERSATE a) A TIRES m. 1028, ore 3.30. Presso l'Alb. Latemar si dirama dalla carrozzabile, verso 677 NO, una carrareccia che traversa la piccola conca della V. Ca rezza (sulle carte Moartal), lascia a sinistra la Malga Planchen e, piegando verso N, riceve poco dopo la strada che sale dal- l'Alb. Carezza. Più avanti si lascia a destra il sentiero segnato che sale al Rif. delle Coronelle (v. N.° 678; ore 0.30), quindi la carrareccia prosegue

), e proseguendo in breve si raggiunge la Capanna Nigra (m. 1690; ore 1-2; con servizio d'osteria), che sorge presso il Passo Nigra. Di qui, ci si cala verso N per il bosco, nell'impluvio della V. del Rio Bria, seguendone il fianco sinistro. Di mano in mano che si procede ci si avvicina al corso d'acqua e, raggiuntolo, lo si passa poco a monte della sua confluenza nel Rio di Ciamin, per traversare poco dopo anche questo (a sinistra); si giunge così presso la graziosa chiesetta di S. Cipriano (m. 1085), sulla

serpentine, un ripido valloncello molto sassoso, qua e là al berato, che s'apre alla base occidentale della Roda di Vael (m. 2806). Giunti nella zona in cui cessa il pascolo, si esce dal valloncello dirigendosi verso N, girando poi un costone che si protende verso O dalla Cima del Vaiolon (m. 2644). Si continua per un buon tratto in leggera salita, in vista del Rifugio, poi ci si unisce al Sentiero del Masarè, proveniente dal Rif. Roda di Vael (v. N.° 645), e poco dopo s'incontra quello che sale dal

Passo Nigra. Dopo una breve ma ripida salita, si arriva al Rifugio (m. 2237; ore 2.30); v. N.° 658.

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 188 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
142 Córta, pug. 124. GRUPPO DI SELLA Tttf. Püsadh. orientale, risalendo per sentiero ben inarcato il Vallon del Pissadù, dal vasto fondo ricoperto di detriti. Più avanti si piega verso sinistra, salendo per facili rocce alla sassosa V. de Tita (ore 0.30), dove il sentiero quasi si perde. Dopo un tratto quasi piano (spesso vi si trova della neve), appare verso E il Dent de Mesdì (m. 2888), delimitato dalle pareti della Cima de Pissadù a N e dal Bec de Mesdì a S. Si prose gue compiendo in salita

un ampio arco verso destra (O) e, salendo per gradini di roccia (funi metalliche), si perviene in breve all'orlo del pianoro superiore (m. 2907), il punto più alto toccato dal sentiero. Si piega allora a sinistra (S), discendendo e salendo per piccoli ripiani con frequenti chiazze di neve; più avanti è l'incontro (ore 0.30 -1) con la «Via delle Mésules » (v. N.° 449) e dopo qualche centinaio di metri si giunge alla base settentrionale dell'Antersass (m. 2830; ore 0.15 -1.15), dove a destra s'incontra

il sentiero che sale dalla V. Lasties (v. N.° 447): a sinistra vi è una grande voragine che si spalanca sulla V. de Mesdì; impressionante la vista dal l'orlo del baratro; a sinistra si erge dal basso la piccola, ele gante Torre Berger. Proseguendo verso S o si rimonta l'An- tersass (in. 2908) o lo si gira a destra (O) seguendo una trac cia di sentiero, in parte ricavato nella roccia (funi metalliche) : poco dopo, all'estremità meridionale del cocuzzolo, i due sen tieri si riuniscono portando in breve

Sass de Pissadù, del Castello dei Camosci e delle Mésules, proseguendo su neve e detriti verso SO. Raggiunto dopo leggera salita un gradino suUo sperone che le Mésules spingono verso NO, si piega a sinistra (S) per risa lire sul fondo (chiazze di neve) la piccola Val Cadin che mette alla Forcella dei Camosci (m. 2925; ore 0.45): interessante la vista sul pianoro caratteristico, leggermente inclinato verso SE e culminante a O in una lunga serie di cime facili a rag giungere, tutte di poco inferiori

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 49 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
Od. Carlettini. CIMA D'ASTA Carta, paj. 46. 41 si lascia a destra (Q. 1286; ore 0.30-4) una fnulattiera che sale a Malga Genon di sopra, e con leggera pendenza si passa tra le due Malghe di Cenon di sotto, si rasentano le rovine della distrutta Osteria al Cenon, quindi, varcato il Rio di Caserine, si passa sotto la Malga Caserine di fuori, giungendo poco dopo all'Osteria Carlettini (m. 1370; ore 1-5). TRAVERSATE a) All'ALBERGO CALAMENTO m. 1164, ore 2.30; v. 74 N.° 64, in senso inverso

. b) All'OSTERIA AL CASTIGO m. 1107. I) Per la Forcella di Montalon m. 2132, ore 4.30. Scesi ad attraversare il T. Maso e il Rio di Montalon 75 presso la loro confluenza, si piega a destra e si risale la V. Mon talon toccando, sulla sinistra della valle, le Malghe Costa (in. 1819) e Montalon (m. 1865). poco dopo la quale si piega a N salendo alla Forcella di Montalon (m. 2132; ore 2.15). Di qui si prosegue come al N.° 62. II) Per la Forcella di Valsorda m. 2266, ore 5.30. Sorpassato il dosso erboso a N della

Malga, che separa 76 la V. di Caldenave dall'alta V. Campelle, si risale quest'ultima per il suo fianco sinistro, toccando Malga Caserine di dentro (m. 1458; ore 0.30), di fronte allo sbocco della V. Sorda che scende dal nucleo centrale della Catena di Lagorai. Poco dopo, piegare a sinistra; si varca il Rio di Consèrte (a destra mulattiera per il Passo di Cinque Croci, v. N.° 78) e si entra nella V. Sorda, che si rimonta fino alla testata. Qui si piega a O e, lasciando a sinistra, un poco in basso

si prosegue come al N.° 62. e) A CAVALESE m. 1000, ore 7. Si segue l'itinerario precedente fino al bivio (ore 3.15) 77 dopo la Forcella di Valsorda; qui si piega a destra salendo alla Forcella di V. Moena come nell'itinerario N.° 63. d) A TÈSERO m. 991. I) Per la Forcella di Lagorai m. 2369, ore 8. Varcato il Rio di Consérie (v. N.° 76), si piega a destra sa- 7g lendo verso N alla Malga Consérie di sotto, da cui ripidamente,

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Kategorie:
Technik, Mathematik, Statistik
Jahr:
1930
¬Il¬ nuovo valico ferroviario dello Stelvio : studio tecnico-economico eseguito per incarico del Consiglio Provinciale dell'Economia di Milano
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Seite 6 von 112
Autor: Tajani, Filippo / Filippo Tajani
Ort: Milano
Verlag: Archetipogr.
Umfang: 104 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Ortlergruppe;s.Eisenbahn
Signatur: III 87.750
Intern-ID: 215619
biezione ribattere che gli studi e le indagini costituiscono una pre parazione da farsi appunto nei tempi di depressione, che si alter nano con quelli propizi alla produzione. Ma ben più sostanziale eccezione si può contrapporre, B proprio quando la privata atti vità sosta che gli Stati sono tratti a dar corso ad opere pubbliche per riportare l’equilibrio nel campo del lavoro, he grandi imprese, come quelle del Canale di Suez, del traforo del Moncenisio ed altre, furono progettate e condotte

a termine dopo periodi politica- mente turbati ed economicamente depressi. Ad ogni modo una]preparazione è più che mai opportuna. Trascurandola si va incontro al pericolo di trovarsi a dover de cidere senza preparazione, a dover eseguire i lavori sulla base di progetti non sufficientemente maturati, a dover contrattare senza aver vagliato i propri diritti e la giustizia delle pretese altrui. Questi inconvenienti si verificano ogni giorno nella vita comune e più ancora nell’attività statale; ne abbiamo

quando la via proget tata interessa i territori di più paesi. Perciò, come dicevamo in nanzi, ci siamo imposta una scrupolosa obiettività e abbiamo cer cato di suffragare ogni affermazione e rafforzare ogni cifra con ri cerche e calcoli che hanno richiesto non poca fatica e costituiscono per alcuni lati una novità in tal genere di studi. Dobbiamo, per altro, aggiungere che questo non è nè poteva essere lo studio definitivo, dopo il quale non Occorra altro per pas sare alla esecuzione. Chi conosce

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer
Jahr:
1930
¬La¬ Val Gardena
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Seite 86 von 122
Autor: Zendron, F. / F. Zendron
Ort: Casale Monferrato
Verlag: Lavagno
Umfang: 119 S. : Ill.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Grödner Tal;f.Führer
Signatur: II A-27.147
Intern-ID: 328392
chiamavano « Mano di Ferro ». Laf caccia e la guerra eran le sole cose che facesse. Un dì si portò dalla Val di Duron al monte Mo- lignon, presso un cespuglio di rose bianche gli parve udir una musica soave con un canto bellissimo. Si avvicinò adagio e vide seduta fra i fiori una bella Silfide, vestita come d'argento. Il canto lo rapì a lungo ed a sera era ancor lì. Spento il sole, tutto sparì. Ma ih dì dopo tornò sul posto e riudì il canto e così di seguito. Dopo sette giorni la donna gli

rivolse la parola ed egli le raccontò la sua pena di non poter toccare strumento senza romperlo. Essa gli osservò le mani e capì tosto di che si trattava. « Le tue mani sono stregate » gli disse; l'incantesimo può rompersi da un gran dolore, ma sì forte che sarebbe meglio per te aver davvero le mani di ferro, ed io t'au guro di non saper suonare mai. Mesi dopo, Osvaldo andò dalla madre al castello Trostburg, e l'avvisò che s'era fidan zato con una ragazza che viveva sui monti. Ma quando la madre gli

chiese chi fosse egli confessò che non ne sapeva nulla. Il dì dopo tornò sui monti e ripetè alla ragazza la do manda della madre. Essa rispose: « Come io mi chiami non ti dirò mai, chè se P sapesti, dovremo dividerci per sempre ». Il mio luogo d'origine, lo dico: venni qui dal Rosengarten, giardino di rose che ora non c'è più. Osvaldo ripetè ciò alla madre, che non ne

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Kategorie:
Geographie, Reiseführer , Sport, Spiel
Jahr:
1930
Dolomiti occidentali.- (Da rifugio a rifugio ; 2)
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Seite 303 von 342
Autor: Club Alpino Italiano
Ort: Milano
Verlag: Arti grafiche E. Calamandrei
Umfang: 249 S. : Ill., Kt.
Sprache: Italienisch
Schlagwort: g.Dolomiten <West>;f.Führer
Signatur: I 87.740/2
Intern-ID: 328721
la Capanna Pizza (m. 2312; ore 0.30 -1.45), quindi ci si cala verso O passando per la cappelletta di S. Silvestro, e continuando per il ripido pendio che mette all' Alpe Suae. Si prosegue verso S attraverso rado bosco e, passando per l'abitato di Burdengea , si raggiunge poco dopo Selva (m. 1563; ore 1.15-3). ASCENSIONI 740 GRAN CAMPANIL DE FER ME DA m. 2867, ore 3; molto dif fìcile. - Salita assai interessante, che costituisce la meta più frequentata dai rocciatori che giungono in que sto gruppo. Dal

un canale che porta ad una forcelletta. Dopo aver salito per nn solco circa 25 m., si piega a sinistra per una cengia che, alzandosi a poco a poco, raggiunge un forcellino alla base di un lastrone (punto più difficile della salita). In grande esposizione, dap prima su cenge badando di non te nersi troppo alti, si passa alzandosi a sinistra dove una striscia nera scendente dall'alto limita il lastrone. Al termine di questo si presenta una parete di circa 10 m. che vien superata abbastanza facilmente

a E e il massiccio della Odia di Cisles e Gran Odia a O. Lo si risale fatico samente arrivando alla Forcella in feriore della Odia, poco dopo la quale si devia a sinistra (O) per un secondo ripido canale che mette alla Forcella superiore della Odia (ore 2), aperta tra la Gran Odia a S e l'Odia di Funes a N. Si tende allora a de stra, salendo per facili rocce tin co stone che porta verso una specie di camino, in cima al quale si esce a sinistra, superando una piccola pa rete. Di qui si va orizzontalmente ol tre

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